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10 buoni motivi per cui il 2022 sarà indimenticabile

Calcio e dintorni

10 buoni motivi per cui il 2022 sarà indimenticabile

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Champions League

 

1- Supercoppa italiana. Pronti, via. Il primo grande appuntamento di un anno che si preannuncia indimenticabile è il Derby d’Italia più importante degli ultimi 10 anni. L’anno scorso il 2-0 casalingo inflitto dagli uomini di Conte alla vecchia signora ha spianato la strada verso il titolo nerazzurro, eliminando dalla corsa la concorrente più temibile e temuta. Più di 12 mesi dopo, però, la sfida mette in palio un trofeo, il primo della stagione e del 2022. La Supercoppa, senza dubbio alcuno, non avrà mai il fascino di un campionato o di una kermesse europea. Tuttavia, sfoggiare un trofeo in bacheca non fa mai male, soprattutto se soffiato all’eterna rivale.

2- Coppa d’Africa. Dopo il rinvio dell’anno scorso e la possibile cancellazione di quest’anno, finalmente la competizione per nazionali più importante del continente nero è pronta a prendere forma. Ai blocchi di partenza le favorite sembrano essere, nel bene e nel male, le solite. Il Senegal di Koulibaly, positivo al Covid, l’Algeria di Mahrez e Bennacer e l’Egitto di Salah. Tante outsider, come la Nigeria, priva di Osimhen, i padroni di casa del Camerun e la solita Costa d’Avorio. Tanta Italia, tanti fenomeni e, si presume, uno spettacolo unico da vivere, emozionandosi.

3- Minaccia Covid. Nonostante siano trascorsi 24 mesi, la pandemia incombe ancora minacciosa sul calcio. Gli stadi tornano a chiudersi, la capienza a ridursi e, soprattutto, le squadre si ritrovano dimezzate per via dei contagi in continuo aumento. Le partite vengono rinviate tra mille proteste, senza trovare una soluzione comune e portando allo scontro tra leghe e autorità sanitarie. L’anno è appena cominciato. Il calcio riuscirà a sopravvivere?

4- Svincolati d’oro. Il 2022 sarà l’anno dei parametri zero più preziosi degli ultimi tempi. A meno che non avvengano rinnovi dell’ultima ora che possono cambiare le carte in tavola improvvisamente, la prossima estate sarà un pullulare di talenti e campioni affermati che sono liberi di cambiare squadra gratis. Kylian Mbappé, su tutti. Il fenomeni francese doveva lasciare Parigi in estate per trasferirsi a Madrid. Tuttavia le offerte non sono state accettate. L’approdo è rimandato di qualche mese, quando potrà andare via dalla Ville Lumière a costo zero. Oltre a lui compaiono in questa lista Paul Pogba, Angel Di Maria, Ibrahimovic, Isco, Suarez e Dembelé. Insigne, ha affrettato i tempi, accettando l’offerta faraonico di Toronto. Sarà un mercato stellare.

5- Serie A. Negli ultimi anni non c’è mai stato un campionato così equilibrato e combattuto. Quattro squadre a contendersi il titolo, ovverosia Inter, Milan, Napoli e Atalanta, con la Juve in lenta ma inesorabile risalita che potrà dire la sua. Il titolo sembra in bilico, così come le qualificazioni alle prossime coppe europee, con Fiorentina, Bologna, Empoli e Verona pronte all’assalto. La lotta retrocessione è più aperta che mai, con l’unica eccezione rappresentata da una Salernitana sempre più a fondo.

6- Champions, Europa League, Conference League. Non più due, bensì tre. I trofei ambiti a livello europeo sono aumentati, garantendo un palcoscenico maggiore anche alle realtà più piccole del vecchio continente. Al contempo, la scrematura dei club ha permesso di aumentare il prestigio e il livello di Champions League e, soprattutto, Europa League, in cui figurano squadre come Napoli, Barcellona e Borussia Dortmund. Tanti campioni pronti a darsi battaglia fino alle finali di San Pietroburgo, Siviglia e Tirana.

7- Spareggi mondiali. Dopo la vittoria storica dell’Europeo, quasi nessuno avrebbe potuto immaginare un futuro prossimo senza l’Italia ai mondiali, come nel 2018. Eppure, gli azzurri hanno concluso al secondo posto il girone di qualificazione, alle spalle della Svizzera, costringendo il paese a soffrire ancora una volta. Gli spareggi, mai così competitivi, prevedono la semifinale casalinga contro la Macedonia del Nord e un’eventuale finale da disputarsi in Turchia o in casa di Cristiano Ronaldo, in Portogallo. Non si può parlare di miracolo, la nazionale è pur sempre campione europea in carico, tutto sommato sarà necessario andare oltre i propri limiti per ottenere il tanto sospirato pass per Qatar 2022. Un altro mondiale senza Italia non può essere una realtà, solo un brutto pensiero da scacciare via a marzo.

8- Qatar 2022. La Coppa del Mondo è l’evento calcistico più atteso e seguito del pianeta, capace di avvicinare anche chi non si professa amante del gioco. Unità, passione, commozione, dolore e gioia. Emozioni contrastanti che si mescolano dando vita allo spettacolo più grande di tutti. Quest’anno, per la prima volta, la kermesse di terrà tra novembre e dicembre, in pieno inverno, per evitare il caldo insopportabile del paese ospitante. Un mondiale sorto in mezzo a tante polemiche che non accennano a diminuire. Tuttavia, non vediamo l’ora di assaporare il calcio allo stato puro.

9- Messi e Sergio Ramos di nuovo al Bernabeu. Parlando della pulce, il suo ritorno nel regno blanco potrebbe non destare troppo stupore, semmai tanta curiosità per vedere cosa potrà fare nella tana del suo eterno rivale. La notizia, indubbiamente, è che Sergio Ramos torna a casa, dove è cresciuto come uomo e calciatore, vincendo tutto il possibile e rappresentando l’anima del Real Madrid in tutte le sue sfumature. Se dici madridismo, dici Sergio Ramos. Come sarà accolto l’ex eroe andaluso?

10- Parola agli arbitri. Passata in sordina, una delle tante novità del 2022 sarà una piattaforma online attraverso la quale gli arbitri potranno spiegare le decisioni prese in campo, provando a fugare dubbi e incertezze. Il Var non sta aiutando come si sarebbe sperato, basterà dare la parola agli arbitri per placare le polemiche?

 

Fonte immagine in evidenza: Licenze Creative Commons

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Gabigol sospeso per due anni: “Mai fatto uso di sostanze proibite”

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Gabigol

Nelle ultime ore la notizia che Gabigol sia stato sospeso per frode nei test antidoping ha fatto il giro del mondo. Un’indiscrezione che se fosse confermata avrebbe del clamoroso.

Intanto il calciatore brasiliano classe 1996 di proprietà del Flamengo è stato sospeso dall’attività per ben 2 anni dal Tribunale Sportivo Antidoping. Inflitta una pena che terminerà l’8 aprile del 2025 visto che l’episodio incriminante sarebbe avvenuto circa un anno fa.

Gabriel Barbosa dal canto suo non ci sta. L’ex Inter infatti sul proprio profilo X ha pubblicato un messaggio riguardo quanto accaduto in questi giorni. Ecco cosa ha detto:

LE PAROLE DI GABIGOL – “Vorrei pronunciare e chiarire sulle cose che sono uscite oggi, sul fatto che sarei stato sospeso per una tentata frode all’esame antidoping. Nonostante il rispetto che ho verso la giustizia, ribadisco che mai abbia tentato di ostruire o ingannare qualsiasi tipo di esame e confido di poter dimostrare la mia innocenza nelle prossime istanze. Fin dall’inizio della mia carriera ho sempre rispettato le regole del gioco e non ho mai fatto uso di sostanze proibite. Sono deluso dall’esito del procedimento ma continuerò a collaborare con le autorità sportive. Sono convinto che la mia innocenza sarà provata e ripristinata. Grazie a tutti per il sostegno in questo periodo difficile”.

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Shock Di Maria dall’Argentina: El Fideo e famiglia minacciati di morte

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di maria

Angel Di Maria e la sua famiglia sarebbero stati minacciati in questi giorni in cui il calciatore si trova in ritiro con la Seleccion Argentina. Minacce di morte con tanto di messaggio lasciato sulla porta della sua abitazione a Funes, vicino a Rosario.

Secondo quanto riportato dal giornale Infobae, il contenuto del messaggio è il seguente: “Di’ a tuo figlio Ángel di non tornare a Rosario perché altrimenti uccideremo un membro della famiglia. Nemmeno Pullaro (governatore della regione di Santa Fè, ndr) vi salverà. Noi non lanciamo carte ma piombo e persone morte”.

A questa vicenda il Clarìn aggiunge che la minaccia sarebbe stata recapitata intorno alle 2:30 del mattino e nella zona sembra si siano sentiti addirittura quattro spari. Inoltre, il contenuto dell’avviso di intimidazione non è stato confermato dalle autorità competenti per evitare di promuovere i gesti di queste persone.

La minaccia, secondo quanto trapela, potrebbe anche essere un tentativo di impedire a Di Maria di tornare a giocare nel Rosario Central. Squadra in cui il Fideo è cresciuto e con la quale ha esordito da professionista nella stagione 2005.

Un episodio orribile che era già accaduto lo scorso anno anche a Lionel Messi, anch’esso vittima di una minaccia intimidatoria.

 

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Antonello sul tema stadio: “Rozzano il futuro, San Siro fermo agli anni ’80”

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Mercato Inter

Alessandro Antonelloamministratore delegato dell’Inter, ha parlato del tema stadio ad un evento organizzato dallo studio legale ADVANT Nctm. L’AD durante la tavola rotonda “Impianti ed infrastrutture sportive: attori e processi – L’esperienza delle Olimpiadi Milano-Cortina 2026”, ha analizzato la situazione dei vari progetti per il nuovo stadio, sottolineando come nel 2019 era stato presentato un piano che si interpellava alla legge sugli stadi. Successivamente l’AD dei nerazzurri ha parlato di San Siro e del fatto che sia fermo agli anni ’80 per le sue emissioni. Infine ha concluso affermando che l’Inter sta lavorando su Rozzano, definendolo come piano effettivo.

LE PAROLE

PROGETTO – Nel 2019 è stato presentato il progetto che si interpellava alla legge sugli stadi ma dopo cinque anni i due club si trovano ad attendere un interesse pubblico dall’amministrazione comunale visto che si sono inserite dialettiche che hanno allungato i tempi, come ad esempio la sovrintendenza”.

SAN SIRO – “C’è anche un obiettivo ambientale. San Siro ora è alimentato da una centrale termica produttrice di CO2. Siamo ben lontani all’essere vicini al pareggio di emissioni richieste e siamo fermi agli anni ’80“.

ROZZANO – “Noi stiamo lavorando su Rozzano che è il piano effettivo su cui ci siamo impegnati e per cui stiamo discutendo con la proprietà Cabassi. Abbiamo una opzione fino a fine aprile e su quello ci concentriamo, lavoreremo anche per una proroga. Rimaniamo in attesa della proposta di WeBuild che arriverà non prima di giugno quindi oggi non ci sono alternative se non continuare a lavorare su Rozzano”

 

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Marotta chiaro sul futuro: “Ecco cosa farò a fine contratto”

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Beppe Marotta, dirigente dell'Inter, Serie A, Champions League, Coppa Italia

Giuseppe Marotta, amministratore delegato dell’Inter, ha parlato del proprio futuro alla Sala Montanari di Varese. L’AD dei nerazzurri ha confermato, come già detto più volte, che l’Inter sarà la sua ultima avventura da dirigente sportivo. Tuttavia oggi ha parlato con più chiarezza di ciò che farà: occuparsi solamente dei giovani. Marotta è ancora legato all’Inter e lo sarà fino al 30 giugno del 2027, quando il suo contratto andrà in scadenza e lascerà il suo impegno.

In particolare, si batterà per rendere lo sport gratuito, dal momento che considera sbagliato far pagare i giovani per fare sport. In questo modo verrebbero coinvolte anche le famiglie meno abbienti, dove si celano i campioni, che magari non emergono perché oscurati da chi può permettersi di allenarsi con grandi squadre fin da bambini.

LE PAROLE

INTER – “Quando terminerà il mio contratto con l’Inter e lascerò il club, mi occuperò solo dei giovani”.

GIOVANI – “Il settore giovanile è il patrimonio più grande di una società, soprattutto dal punto di vista umano. Sono sempre più convinto che far pagare lo sport ai giovani sia sbagliato: dovrebbe essere gratuito, perché così si riuscirebbero a coinvolgere anche le famiglie povere, quelle in cui si nascondono i campioni, come accadeva una volta”.

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