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Roma - Cagliari: la conferma del Cigno

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Roma – Cagliari: la conferma del Cigno

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Il 16 dicembre 2017 sarà un giorno decisivo per il futuro dell’AS Roma.

Che i capitolini abbiano voglia di far parte del gruppo che lotterà per lo scudetto si era capito già dalle prime uscite stagionali e dalle varie dichiarazioni convinte di mister Di Francesco.

Dopo i due incontri in trasferta contro Genoa e Chievo, nei quali i giallorossi hanno perso ben quattro punti, non è più permesso sbagliare.

MARGINE RIDOTTO

Si è notevolmente ridotto il margine d’errore giallorosso: se nelle scorse annate perdere qualche punto di troppo avrebbe comunque consentito almeno la seconda posizione, in questa stagione si corre.

Persino una Lazio da record, con una partenza sprint, non riesce a confermarsi in Zona Champions, non riuscendo mai ad agganciare le prime quattro.

E ugualmente l’Inter di Luciano Spalletti ha effettuato la partenza migliore della propria storia.

Mai così bene: nemmeno con Mourinho e il suo triplete. Tantomeno con Mancini, quando i nerazzurri al posto di una squadra avevano ingaggiato una vera e propria selezione: eppure questa Inter, sebbene sia prima, non riesce a staccare le pretendenti.

LA CONFERMA DEL CIGNO

Non è più tempo di pensare senza farsi problemi: Edin Dzeko deve riconfermarsi.

Noi di Numero Diez ne parlavamo due settimane fa, quando il bosniaco dopo una manciata di minuti mise il suo nome al tabellino nell’incontro casalingo contro la Spal, tornando al gol dopo diversi incontri di campionato.

Oggi, però, è obbligato a replicarsi: se contro il Chievo Sorrentino si era superato, fermando quasi da solo i capitolini, è anche importante precisare come la poca incisività della Roma sotto porta fosse costata non poco ai fini del risultato.

Due su tutti gli errori di Gerson e dello stesso Edin Dzeko, apparso svogliato.

Il Cagliari sa che non sono questi i punti da fare per salvarsi a fine anno, ma non per questo non ci crederà fino in fondo: al contrario, invece, questi sono i match del Cigno di Sarajevo, gli incontri dove il ritorno al gol, magari con una prestazione più che sufficiente, possano riportare voglia e entusiasmo ad un giocatore che ha bisogno di motivazioni come un veicolo di benzina.

CAMBIARE ROTTA

Se sulla carta i capitolini sono di gran lunga favoriti, il Cagliari ce la metterà tutta per regalare una gioia ai propri tifosi, che nell’ultimo mese ne hanno viste di tutti i colori.

A far tirare un sospiro di sollievo all’intero ambiente sardo è la tranquilla posizione di classifica: i rossoblu sono quattordicesimi ed hanno un bel margine dalla retrocessione, pari a sei lunghezze.

Negli ultimi trenta giorni, però, la vittoria è stata solamente un bellissimo sogno. Niente più che una speranza: a partire dalla sconfitta in casa contro l’Inter, passando per la clamorosa eliminazione al Sardegna Stadium contro il Pordenone, per finire con i due pareggi contro Bologna e Sampdoria.

PRECEDENTI

Negli ultimi anni i capitolini hanno finalmente rotto lo storico precedente che vedeva i sardi esser “bestia nera” dei giallorossi grazie all’ex Conti, figlio d’arte e sempre in gol contro i romani.

Negli ultimi tre confronti allo Stadio Olimpico i padroni di casa hanno ottenuto due vittorie e un pareggio, con gli ospiti mai in gol.

Per trovare una vittoria del Cagliari bisogna tornare alla stagione 2012-13: Nainggolan giocava come esterno d’attacco nella squadra isolana e la Roma perse subendo ben quattro reti, fra cui un autorete clamorosa del portiere Goicoechea.

IN CAMPO

I giallorossi si schiereranno in campo col classico 4-3-3.

Solita difesa composta dai centrali Manolas e Juan Jesus davanti ad Alisson.

Sulle due fasce basse Florenzi e Kolarov.

Panchina, quindi, per Emerson Palmieri, tornato da poco tempo dall’infortunio gravissimo che lo ha tenuto ai box per 7 mesi.

Sulla mediana torna finalmente Danielino De Rossi, costretto a rimaner fuori per due giornate dopo il fallo di reazione su Lapadula durante Genoa-Roma di due settimane fa.

Nessun turn-over in mezzo al campo: giocano i titolarissimi Strootman e Nainggolan, ex di lusso. Attenzione, però, al ballottaggio con Pellegrini. Nelle ultime ore il centrale romano sembra possa scavalcare l’olandese.

Finalmente titolare Patrick Schick, acquisto da 40 milioni di euro. Il ceco giocherà sulla fascia, così come Diego Perotti, a supporto del bomber Edin Dzeko.

CAMAOLENTICO

Ricorda vagamente il modo di giocare che attuò Luciano Spalletti nella capitale quello che proverà a portare all’olimpico il Cagliari.

Diego Lopez farà giocare la squadra sarda con un 3-5-2 con il finto terzino mobile.

Difesa a tre composta da Pisacane, Ceppitelli e Romagna.

In mezzo al campo daranno qualità e quantità il giovanissimo e promettente Barella, l’esperto Cigarini e Ionita, ancora tutto da scoprire.

Corsie laterali occupate da Padoin e Van Der Wiel. Toccherà all’olandese fare il finto terzino.

Davanti la coppia d’attacco sarà formata da Joao Pedro e Pavoletti.

 

Basta parole, ora.

Si aprano i tendoni. Parola al campo.

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Calcio Internazionale

ULTIM’ORA – Il comunicato UEFA sulle SuperLega: i dettagli

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Novità molto importanti per ciò che riguarda la questione SuperLega. Attraverso un comunicato ufficiale l’UEFA ha smentito nettamente le ultime indiscrezioni che erano circolate negli ultimi giorni su un possibile progetto in corso. Di seguito riportato il comunicato:

«La UEFA non sta lavorando a nessun nuovo progetto del genere. L’opposizione della UEFA verso qualsiasi tipo di cosiddetta Superlega è ben documentata e le voci che suggeriscono qualcosa di diverso sono del tutto infondate. Attendiamo con impazienza l’introduzione del nuovo formato delle competizioni per club a partire dal 2024, che mantiene il principio secondo cui il rendimento nazionale è la chiave per la qualificazione e consentirà ai tifosi di vedere ancora più partite europee importanti. Un migliore equilibrio competitivo e una competizione aperte, dove ogni partita conta. 

 

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Il comunicato del Liverpool per il gol annullato: “Esploreremo le possibili opzioni”

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In Inghilterra si parla ancora del gravissimo errore arbitrale avvenuto durante la partita tra Tottenham e Liverpool, persa dai Reds con il punteggio di 2-1. Nel match infatti è stato annullato ingiustamente per fuorigioco un gol a Luis Diaz, con i vertici arbitrali che si sono scusati a poche ore dalla fine. Poco fa è arrivata anche la riposta del Liverpool, che attraverso un comunicato ufficiale ha annunciato l’intenzione di prendere i dovuti provvedimenti. Di seguito vi proponiamo il comunicato dei Reds.

IL COMUNICATO DEL LIVERPOOL

Accettiamo pienamente le pressioni sotto cui lavorano gli arbitri, ma queste pressioni dovrebbero essere alleviate, e non esacerbate, dall’esistenza e dall’implementazione del VAR. È quindi insoddisfacente che non sia stato concesso tempo sufficiente per prendere la decisione corretta e che non vi sia stato un successivo intervento. Anche il fatto che tali carenze siano già state classificate come “errore umano significativo” è inaccettabile. Tutti i risultati dovrebbero essere stabiliti solo attraverso la revisione tecnologica e in piena trasparenza. Questo è vitale per l’affidabilità del processo decisionale che arriverà in futuro, in quanto si applica a tutti i club i cui insegnamenti vengono usati per apportare miglioramenti, al fine di garantire che questo tipo di situazione non possa ripetersi. Nel frattempo, esploreremo la gamma di opzioni disponibili, data la chiara necessità di escalation e risoluzione“.

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[VIDEO] Insigne, nervi tesi oltreoceano: litigio con un tifoso

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Insigne

La parentesi di Lorenzo Insigne in terra canadese non sta procedendo nel migliore dei modi. Il club dell’ex Napoli è ultimo in classifica, nella Estern Conference di MLS, con 22 punti raccolti in 31 partite. Solo 4 i match vinti, mentre le sconfitte sono addirittura 17. L’ultima di queste è arrivata proprio nella notte di oggi, contro il Cincinnati, primo in classifica.

Un vero e proprio testacoda, con il Toronto che è stato sovrastato, ma è riuscito a recuperare il doppio svantaggio grazie alla doppietta di Osorio. Doppietta, che, per, si è rivelata nel complesso inutile: la marcatura di Boupendza ha riportato il Cincinnati avanti. E ha costretto il TFC alla disfatta.

In tutto ciò, Insigne non era nè in campo, come invece Bernardeschi, nè in panchina. Bensì, sugli spalti dell’impianto di casa, il BMO Field. Proprio dagli spalti del BMO Field arriva un video che mostra Insigne in un rapporto non particolare con un tifoso, o una tifosa, non identificata.

Dall’audio e da un labiale non così difficile da cogliere e tradurre, si vede Insigne fare il dito medio e urlare “F*** you“. Poi girarsi e lasciare l’inquadratura. Presumibilmente, il litigio era già iniziato e nel video in questione si tratta della parte finale.

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Tacchinardi: “Juve favorita senza coppe, Inter Lautaro-dipendente”

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Tacchinardi

Alessio Tacchinardi vivrà Atalanta-Juventus di quest’oggi con un sentimento particolare: il centrocampista italiano è stato un doppio ex. Ora si gode il campionato di Serie A, vedendo le sue due ex squadre duellare per un posto in Europa. Con la Champions League che per entrambe è un obbiettivo. Per la Dea più un sogno, per la Juventus, quasi un obbligo.

Intervistato alla Gazzetta dello Sport, queste le sue parole sul match in scena oggi pomeriggio al Gewiss Stadium.

LE PAROLE DI TACCHINARDI

IL PRIMO RICORDO – “Il primo Atalanta-Juventus che mi torna in mente è quello del 1994. Io avevo solo18 anni e giocavo nell’Atalanta. Disputammo una buona partita, poi tra l’81’ e l’84’ Baggio fece una doppietta. Quel giorno ho capito che esisteva il calcio di tutti e quello di Baggio“.

ASSENZA DI VLAHOVIC – “Il Vlahovic che ho visto in queste prime partite sposta gli equilibri: penso che la Juventus ci perda con la sua assenza. Ma la Juventus ha anche Chiesa, che è pronto per caricarsi la squadra sulle spalle. Non mi sembra che patisca le pressioni“.

CHIESA – “Chiesa ha bisogno di un riferimento per esaltarsi: senza Vlahovic e Milik, Kean deve dargli una mano. Lui può fare la differenza, come sempre. Però è tutta la Juve che dovrà dimostrare di quale pasta è fatta“.

APPROCCIO – “Se i bianconeri si sporcano le mani, un po’ come faceva quando c’ero io, e superano i prossimi due ostacoli, Atalanta e Torino, lanciano un bel segnale al campionato. Io sono convinto che il Sassuolo sia stato un incidente di percorso, la vera Juve è quella con il sangue agli occhi del primo tempo di Udine. Dovrà giocare così anche contro l’Atalanta, ancora imbattuta in casa“.

LE PAROLE DI PIOLI – “Pioli mi è sembrato sincero, io la penso come lui. Senza coppe europee, soprattutto se le italiane dovessero superare i gironi, la Juventus potrebbe avere un netto vantaggio per lo sprint finale. L’Inter è molto forte in difesa e a centrocampo, ma in attacco si è indebolita rispetto allo scorso anno. È Lautaro-dipendente. Il Milan è un’ottima squadra, però non la vedo superiore alla Juventus. Il Napoli ha un top player della difesa come Kim e dipende molto da Osimhen: i campioni possono rinforzano o indeboliscono una squadra“.

DE KETELAERE – “Sono stato undici anni alla Juve e ho visto tanti ottimi giocatori altrove, che non si sono confermati con la maglia bianconera. Giocare nella Juventus, con il massimo rispetto per le altre, è un’altra cosa. Non credo che Pioli sia pazzo, forse De Ketelaere aveva bisogno di un ambiente diverso. Nell’Atalanta sei sicuramente più protetto che al Milan. Mi auguro che con Gasperini, diventi un fenomeno, ma per me non lo è ancora“.

KOOPMEINERS – “Io ho un debole per Koopmeiners: è solido, duttile e segna in tanti modi. È perfetto per Gasperini, ma lo sarebbe anche per Allegri. Adesso sento parlare di Hojbjerg per la Juve: il danese per la mediana o Berardi per l’attacco sarebbero rinforzi da scudetto

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