Quest’anno, la squadra rivelazione dell’anno scorso era chiamata alla riconferma. Oltre a questo naturalmente c’era un forte interesse per un nuovo organico, con qualcuno in meno e qualcuno in più.
Tra le scommesse più intriganti c’era Josip Ilicic.
TALENTO INCOSTANTE?
Che lo sloveno abbia talento questo è fuori discussione, così come la sua incostanza. Quando era al Palermo, nella stagione 2010-2013, è sempre stato piuttosto incostante, “fumoso”, vago, nel calpestare il terreno della trequarti avversaria.
Quest’anno, ad inizio stagione, le aspettative vedevano Ilicic perfetto per giocare come punta di destra nel 3-4-3 di base proposto da Gasperini. In realtà, la flessibilità richiesta dal sistema di gioco, assegna proprio alla teorica punta di destra buona parte delle responsabilità nel transitare in modo fluido da uno schieramento a un altro. Variando così la propria posizione. Il dubbio iniziale era: Ilicic, che ha per natura nelle sue corde queste capacità, riuscirà a interpretare bene i compiti assegnati? Potrebbe trovare un posto da titolare e innalzare la qualità dell’attacco dell’Atalanta? In caso contrario, se queste supposizioni si fossero rivelate un fallimento, si sarebbe accontentato di essere la riserva di lusso del Papu Gomez.
Ad oggi Ilicic è una delle rocce su cui poggia questa grande Atalanta di Gasperini e il ricordo di riserva di lusso è assolutamente lontano. Un sinistro secco, bellissimo, di cui è facilissimo innamorarsi. Ilicic è il classico giocatore che muore di fame, un vero e proprio cannibale di palloni, alla costante ricerca per poi calciare in continuazione e cercare il gol. Non a caso lo scorso anno è stato tra i giocatori a tirare di più, e anche quello a prendere più pali!
IN CAMPO…

La sfida tra Atalanta e Lazio di domenica sera, che ha chiuso la 17esima giornata di serie A, ha messo una davanti all’altra due differenti filosofie di gioco. Sia i nerazzurri, sia i biancocelesti, hanno sorpreso tutti nella scorsa stagione, conclusa rispettivamente al quarto e quinto posto, ma lo hanno fatto con mentalità fortemente opposte. Ad un calcio ordinato e codificato di Gasperini si è opposta l’intelligenza di Simone Inzaghi, che ha dimostrato di meritarsi il posto in una panchina importante in Serie A, grazie anche all’attento studio degli avversari e al sapersi adattare di fronte ad ogni differente partita.
Nonostante i due esterni di attacco (Gomez e Ilicic, appunto) fossero presi dai centrali esterni di riferimento, questo piano difensivo, ben studiato, non ha però impedito all’Atalanta di assediare la Lazio nella prima mezz’ora di gioco. I bergamaschi sono così andati in vantaggio meritatamente per due reti a zero. È risultato ben evidente il sincronismo e la rapidità nei movimenti delle rispettive catene laterali dei nerazzurri, che sono stati eccezionali e non hanno permesso alla Lazio di recuperare il pallone in zone alte del campo. Il secondo gol di Ilicic infatti è stato una vera perla: dopo aver sviluppato l’azione sulla catena sinistra, Gomez ha lanciato sul taglio dello sloveno che ha segnato al volo il gol del 2 a 0.
IL MIGLIORE
L’Atalanta rispetto alla scorsa stagione ha perso un po’ in pericolosità sulle fasce a centrocampo e alcuni fattori (partenze e condizioni fisiche) sembravano destinati a indebolire l’attacco bergamasco.

Ilicic si è dimostrato un elemento fondamentale, di svolta. Lo sloveno sta dando al suo allenatore una duttilità che nemmeno nei migliori momenti dello scorso campionato ha avuto. Ha il piede per dare qualità quando si allarga e va al cross, ma è soprattutto quando si accentra nella trequarti avversaria a essere completamente letale. Scambia rapido con Gomez e creare inserimenti. Salta l’uomo e crea superiorità numerica per l’ingresso del centrocampista (che quasi sempre è Cristante). Oppure va al tiro da fuori, con quella fame di possedere il pallone e calciarlo poi in porta continuamente. Gasperini nelle ultime settimane è riuscito a renderlo un giocatore ancora più pericoloso spostandolo negli schemi tattici da seconda punta. Non è un caso che nelle ultime tre sfide di Serie A Ilicic abbia fatto solo gol da attaccante vero. L’attenzione massima e la cura di Gasperini lo stanno portando piano piano a risultati mai raggiunti prima. Il record di gol in Serie A resta quello stabilito due anni fa a Firenze, 13 reti in 30 presenze. Per ora siamo a metà dell’opera con sei marcature.
Ilicic è il trequartista del momento, con la speranza per lui e per tutti noi che continui così…