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Cagliari-Juventus: così diverse

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Cagliari-Juventus: così diverse

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Ultima partita prima della pausa. Ultimo sforzo per la Juventus per rilanciare la sfida al Napoli. A Cagliari i bianconeri proveranno a dare continuità al passaggio del turno di Coppa Italia, ottenuto nel derby contro il Torino, che è costato la panchina a Sinisa Mihajlovic. Per la prima partita del girone di ritorno, Allegri recupera Sturaro, che però dovrebbe partire dalla panchina, mentre non potrà contare su Claudio Marchisio a causa dell’infortunio all’inguine. Oltre a lui anche Buffon, De Sciglio, Cuadrado e Howedes saranno ai box. Il Cagliari invece viene da una vittoria contro l’Atalanta, che ha permesso di allontanarsi dalla zona retrocessione. Anche Diego Lopez recupera un giocatore importante: Nicolò Barella, che dovrebbe partire titolare.

GLI OPPOSTI SI ATTRAGGONO…

La Juventus non perde contro il Cagliari da 14 incontri in campionato (undici vittorie e tre pareggi). L’ultima sconfitta dei bianconeri infatti risale al novembre 2009. Il Cagliari arriva alla partita di questa sera reduce da una serie di risultati non positivi: ha vinto solo una delle ultime sei partite giocate in campionato, conquistando i tre punti proprio nell’ultima partita giocata contro l’Atalanta, vincendo per 2 a 1. Al contrario, la Juventus, non perde in campionato da dodici partite e l’ultima sconfitta risale al 14 ottobre contro la Lazio. La forza della squadra di Allegri va ricercata naturalmente nella qualità dei suoi attaccanti, ma non solo, anche in un’incredibile solidità difensiva. Nelle ultime quattro giornate di campionato ha subito solo cinque tiri nello specchio della porta, almeno quattro in meno rispetto a qualsiasi altra squadra di Serie A nello stesso periodo. Merito, tra tutti, anche di un ritrovato Benatia. Contro i bianconeri non sono riusciti a segnare né il Napoli, né l’Inter, e nemmeno la Roma, la squadra con il miglior attacco di tutto il campionato.

…FORSE

Nella partita di questa sera si sfideranno due squadre molto diverse tra loro. Chiaramente per obiettivi di campionato, perché da una parte c’è chi lotta per lo scudetto, dall’altra chi cerca di allontanarsi il più possibile, e il prima possibile, dalla zona retrocessione. Abbiamo detto di come Cagliari e Juventus arrivino alla partita di questa sera da un momento completamente opposto, in termini di vittorie e sconfitte nelle precedenti giornate. Ma c’è un ulteriore dato interessante che le allontana ancora: è il modo in cui le due si approcciano e vivono il primo quarto d’ora della partita. Nessuna squadra segna più della Juventus nei 15 minuti iniziali di gioco (con sei reti), mentre il Cagliari è la formazione che nello stesso intervallo di tempo subisce più gol (sono sette).

I SOLITI DUBBI

I dubbi di formazione alla prima giornata di ritorno, le condizioni degli infortunati, le aspettative per quello che verrà e il resoconto di quanto è stato fatto fino ad ora. Come succede sempre… quando qualcosa finisce e qualcosa di nuovo, comincia. Così Massimiliano Allegri, in conferenza stampa, ha fatto il punto della situazione:

“De Sciglio, Buffon e Cuadrado non ci saranno, mentre Marchisio e Sturaro saranno valutati oggi. L’unico che ha probabilità di recuperare è Marchisio. Affrontiamo il Cagliari, una squadra veloce, in salute, ben organizzata difensivamente. Giocare lì non è mai semplice, loro non si arrendono mai, giocano sempre con buona intensità. Ma dovremo vincere giocando con tecnica, attenzione e fisicità. Dobbiamo giocare una partita seria, anche perché ricordo Carpi dove abbiamo rischiato la vita negli ultimi 10 minuti quando avevamo già le valigie pronte, ricordo le due sconfitte ai rigori di Doha… Domani non possiamo permetterci di perdere punti”.

PROBABILI FORMAZIONI

Per la Juventus si va verso la conferma del 4-3-2-1 con Szczesny in porta, a sostituire l’infortunato Buffon. Come sottolinea Allegri, in merito al 39enne portiere, “non ha senso rischiarlo, dopo la sosta sarà a disposizione”. Difesa a 4 formata da Barzagli, Benatia, Chiellini e Alex Sandro. A centrocampo Khedira, Pjanic e Matuidi, per completare con il reparto d’attacco formato da Bernardeschi, Dybala e Higuain. Ma i dubbi, come sempre, riguardano la Joya:

“Paulo non può fare il centravanti in una grande squadra, a differenza di Palermo dove giocava a 50 metri dalla porta. Qui gioca a 20 metri… Le buone prestazioni e tutti i suoi gol sono venuti quando è partito da quella posizione, da dietro: potrebbe far bene addirittura da mezz’ala come in occasione del secondo gol a Verona. L’altro giorno contro il Torino ha cominciato da centravanti, ma poi gli ho detto di abbassarsi perché il centravanti doveva farlo Mandzukic”.

Mentre Diego Lopez, questa volta, stupisce. In conferenza stampa non ha dato come ad ogni vigilia i tre nomi dei giocatori che sicuramente saranno in campo. Ma ha regalato una certezza: “In porta gioca Rafael. Come a Bergamo”. Per quanto riguarda il modulo si va comunque verso il suo 3-5-2, con la conferma dei cinque a centrocampo e con il ritorno di Barella dopo l’infortunio. Un sospiro di sollievo per Lopez che ritrova uno dei suoi uomini più importanti. Un talento unico, rarissimo in giocatori così giovani. Uno che riesca a tirare fuori il massimo delle sue potenzialità quando non ha tempo per riflettere e può farsi così guidare dal puro istinto.

“Affrontiamo una squadra a noi superiore. Per riuscire a far punti dovremo dare il 110 per cento. La vittoria a Bergamo è stata esemplare: se il primo tempo fosse finito 3 a 0 a nostro favore, non ci sarebbe stato nulla da dire. Abbiamo fatto bene nella fase di non possesso”.

Lopez lo sa che per affrontare la Juventus e giocarsi la partita ci vuole la massima determinazione. Sarà infatti fondamentale giocare da squadra, e non puntare sulle individualità. “Sarà necessario riuscire a non farli ragionare”. Un 3-5-2 con Rafael; Romagna, Ceppitelli e Andreolli in difesa, i cinque di centrocampo che saranno Faragò, Ionita, Cigarini, Barella, e Padoin, e la coppia d’attacco Farias-Pavoletti.

Cagliari e Juventus, opposti pronti a scontrarsi.

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Cambiaghi primatista di una speciale classifica: la statistica sfortunata

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cambiaghi

CAMBIAGHI PRIMO NELLA CLASSIFICA xGOALS SENZA RETI SEGNATE – Il mondo del calcio è abituato, da quando inizia a quando si conclude la stagione, a guardare pressoché unicamente solo due classifiche: quella dei punti totali e quella dei marcatori. Forse qualcuno, per curiosità, quella degli assistman e dei clean sheet, ma sono degli unicum. Oltre a queste, però, vengono redatti altri tipi di graduatorie, che rigurdano talvolta aspetti simpatici del gioco più amato d’Europa.

La classifica del maggior numero di xGoals totalizzati senza siglare nemmeno una rete è sicuramente una di quelle. E qui sorgono ben due domande: che cos’è un xGoal e chi è il primatista di questo speciale elenco? L’xGoal (italianizzato “Goal previsti”) è letteralmente la misura di quante reti avrebbe meritato di segnare una determinata squadra o giocatore in una partita, a prescindere dal risultato finale. Ovviamente, di conseguenza, più il numero è ridotto, più la probabilità che quel calciatore/squadra abbia segnato sarà bassa.

And the Oscar goes to… Nicolò Cambiaghi (per ora). Già, perché è lui il primatista attuale in Serie A, con un punteggio di ben 3.24 xG. Tanta sfortuna per il calciatore in forza all’Empoli che, per un motivo o per l’altro, non è riuscito ancora a trovare la via del gol, avendo colpito 2 legni. Negli ultimi 10 anni solo tre giocatori sono riusciti a superare quota 4.00: Belotti 2022-23 (4.83), Candreva 2017-18 (4.34) e Longo 2014-15 (4.08).

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Fine della storia: Juan Jesus non si difenderà in altre sedi sul presunto caso di razzismo

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Francesco Acerbi e Juan Jesus, difensori di Inter e Napoli - Serie A, FIGC, squalifica, Giudice Sportivo

L’ultima giornata del campionato di Serie A, disputatasi prima della sosta per le Nazionali, ha lasciato aperto un caso davvero particolare. Nel big match tra Inter e Napoli, infatti, un presunto episodio di razzismo sarebbe scaturito dalle parole, poi smentite, di Francesco Acerbi nei confronti di Juan Jesus. Il caso, rimasto aperto per tutta la durata della sosta, è arrivato al termine con la decisione, in seguito a verifica, da parte del Giudice Sportivo di assolvere il difensore interista.

Le ore successive alla decisione, infatti, facevano presagire ad un probabile ricorso da parte dell’amareggiato difensore partenopeo. In giornata, come riportato da Sky Sport però, Juan Jesus sarebbe turbato dal caos mediatico generato e, forte e consapevole dell’affetto intorno a sé, avrebbe deciso di non fare ricorso in altre sedi contro la decisione del Giudice Sportivo. In seguito alla valutazione della possibilità di ricorrere alla giustizia ordinaria, ha deciso di rispettare la clausola compromissoria che avrebbe previsto un’autorizzazione dalla parte della FIGC per procedere, preferendo dunque di rimanere “dentro il sistema”  senza proseguire legalmente.

Dopo l’assoluzione di Acerbi, inoltre, il difensore del Napoli avrebbe ricevuto il sostegno da parte di Vinicius Junior, attaccante del Real Madrid soggetto diverse volte ad insulti razziali, e di Mike Maignan, portiere del Milan reduce da un pessimo episodio alla Blue Energy Arena di Udine. I Campioni d’Italia, dopo la decisione di non prendere parte alla campagna avviata dalla Serie A “Keep Racism Out”, avrebbero in mente l’idea di affidargli la fascia da capitano per una partita, di tutta risposta alla decisione.

Sulla vicenda, infine, si sarebbe espresso anche l’agente dello stesso Juan Jesus, Roberto Calenda, il quale avrebbe fatto ulteriore chiarezza sulla vicenda.

LE PAROLE DELL’AGENTE DI JUAN JESUS

LA DECISIONE SUL CASO ACERBI-JUAN JESUS –  “Juan Jesus si è presentato all’audizione senza avvocato perché essendo teste/persona offesa non è prevista la presenza di alcun legale: lo stesso Ufficio che lo aveva convocato aveva precisato questo aspetto. Juan Jesus ha dato il suo contributo alle investigazioni, raccontando quanto successo e depositando anche un filmato. Perché è stata necessaria ad Acerbi una fitta preparazione di una settimana per ‘studiare la migliore strategia difensiva’ se era così evidente l’assenza della discriminazione? Quali ‘prove’ ha portato Acerbi oltre alla sua interpretazione delle parole rivolte a Juan Jesus?”.

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Todd Boehly non sarà più il presidente del Chelsea: l’indiscrezione dal Regno Unito

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TODD BOEHLY NON SARÀ PIÙ IL PRESIDENTE DEL CHELSEA – Il Daily Mail ha diffuso una vera e propria notizia bomba: Todd Boehly, attuale presidente del Chelsea, sarà rimosso dalla suddetta carica a partire dal 2027. Il magnate statunitense era succeduto all’ex patron Roman Abramovic, dopo che egli era stato costretto a cedere il club. Questo in seguito alle restrizioni che avevano colpito i miliardari russi dopo lo scoppio della guerra in Ucraina. Da quando è salito alla carica di presidente, Boehly ha preso delle decisioni quantomai discutibili. L’esonero prematuro di un Tuchel, fresco vincitore della Champions League, immotivato visto che ne sono rimasti sorpresi sia il diretto interessato che i giocatori. Poi il mercato faraonico, con cifre scellerate spese per giocatori appena emergenti e che avevano ancora tutto da dimostrare.

Ma la vera domanda è questa: come fa ad essere sollevato dall’incarico la persona che è proprietaria del club? La risposta è semplice: Boehly è il socio di minoranza del Chelsea, visto che possiede solo il 38,5% delle quote societarie. Il restante 61,5% è gestito dalla holding Clearlake Capital, che ha il diritto di cambiare il condottiero dei Blues ogni 5 anni, quindi a partire dal 2027. E visti i risultati singhiozzanti e le spese eccessive, oltre che ad alcuni provvedimenti fuori luogo, la sensazione è che questo avverrà quasi certamente.

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Il Lecce si prepara alla gara con la Roma: le ultime dall’allenamento

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Luca Gotti, allenatore dello Spezia

Nella lunga corsa salvezza nel campionato di Serie A c’è anche il Lecce. La squadra, reduce dalla vittoria per 1-0 contro la Salernitana alla prima in panchina di Luca Gotti, si è guadagnata la posizione, momentaneamente, più distante dagli ultimi posti per una retrocessione nel campionato cadetto. Nel prossimo weekend, al rientro dalla sosta per le Nazionali, i salentini affronteranno, allo Stadio Via Del Mare di Lecce, una Roma ampiamente lanciata in zona UEFA Champions League.

L’obiettivo, nonostante sembri essere una montagna da scalare, potrebbe diventare realtà in uno stadio che offrirà tutto il suo apporto alla squadra. In giornata, infatti, il Lecce ha continuato la propria preparazione in vista della gara contro i giallorossi: come espresso dal report pubblicato sui canali ufficiali del club, infatti, tutti i convocati con le rispettive rappresentative Nazionali hanno ripreso il lavoro nella doppia seduta guidata da mister Gotti.

IL REPORT DELLE SEDUTE DI ALLENAMENTO DEL LECCE

“Giallorossi in campo ad Acaya per una doppia seduta di allenamento con la sessione pomeridiana che ha avuto in programma un lavoro in palestra. Tutti i calciatori impegnati con le rispettive nazionali sono rientrati in sede e si sono allenati regolarmente agli ordini di mister Gotti. Banda e Venuti hanno proseguito in un lavoro personalizzato”.

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