Ancora Spagna per quello che sarebbe possibile definire uno dei maggiori talenti sprecati degli ultimi anni: JohnGuidetti.

Per lungo tempo definito il nuovo ZlatanIbrahimovic, è passato da giocare per uno dei club più prestigiosi d’Inghilterra, il Manchester City, a vestire la maglia del Celta Vigo, non riscuotendo molto successo neppure qua.

Adesso giocherà per l’Alavés, in lotta per non finire in seconda divisione.

DOVE INIZIA TUTTO

Nato a Stoccolma da genitori svedesi ma con origini italiane, Guidetti fin da bambino si è subito messo in mostra: a sei anni era già tesserato col Brommapojkarna, società rossonera di Stoccolma.

Durante la sua infanzia è costretto a trasferirsi per un breve periodo in Kenya, a Nairobi.

Mentre suo padre si occupava di un progetto scolastico, viveva lì John Guidetti, in una baraccopoli africana.

Lì dove la vita è durissima, la povertà è molto alta e diverse morti avvengono per malattie fra cui l’HIV, il centravanti cresce spensierato; unicamente a piedi scalzi.

“Le scarpe le avrò portate sì e no un paio d’anni: senza, i piedi si rinforzano”.

Così si esprimerà poi lo svedese.

ESPLOSIONE

Il primo ad accorgersi di lui è Sven-GoranEriksson: consiglia al Manchester City di acquisirne il cartellino, lasciandolo comunque crescere in pace.

La vera svolta, però, arriva in Olanda: ancora a titolo temporaneo, diviene un vero top player in Olanda, per il Feyenoord; in Eredivisie mette a segno la bellezza di 20 reti in 23 partite disputate e, soprattutto, segnando ben tre triplette.

SOLDI SOLDI SOLDI

“Non ho mai sentito di persona Ibrahimovic ma lui ha detto ai giornalisti che quello olandese è un buon campionato per crescere. È strano che tutti mi conoscano, ma è anche bello che lui sappia il nome del suo futuro compagno di reparto!”

Dirà così un fiducioso fino all’inverosimile Guidetti, pronto al grande salto.

Il suo ritorno in Inghilterra, però, coincide con la nuova politica faraonica degli sceicchi celesti di Manchester: nei tre anni successivi arrivano in attacco giocatori come Jovetic, Negredo e Bony con una spesa totale pari a 100 milioni di euro. Per lo svedese non c’è spazio.

IMPREVISTO DISTRUTTIVO

Come se non bastasse la fiducia che il tecnico riservava al talentino svedese va via via calando per colpa delle tante assenze: già all’inizio della stagione gli viene riconosciuto un virus al sistema nervoso che lo mette fuori dai giochi per 9 mesi.

Questo problema fa cadere sempre più nell’oblio il giocatore: non fiduciosi di inserirlo dall’inizio, i citiziens lo relegano alla seconda squadra e successivamente viene prestato prima allo Stoke e poi al Celtic.

In entrambe le occasioni, non riesce mai a mettersi in mostra e nel 2015 il suo contratto, in scadenza, non viene rinnovato.

GRANDI LIVELLI

E torniamo a noi: è il 2015 quando il Celta Vigo si interessa al profilo, tanto da fargli firmare immediatamente un contratto valido per cinque anni.

Alla prima stagione, all’età di 23 anni, mette a segno ben 12 reti, vincendo anche il titolo di capocannoniere della coppa spagnola e aiutando i suoi a mettere a segno la cavalcata che porterà i biancoblu diretti in Europa League.

Anche la stagione successiva riesce a lasciare il segno, bravo a mettersi al servizio della squadra: sigla 9 reti, fornendo, inoltre, 7 assist; riceve, però, la bellezza di 11 cartellini gialli.

GIRAMONDO

Ancora per colpa di un infortunio, in questo caso la rottura della clavicola, nell’anno della possibile definitiva consacrazione, Guidetti è costretto a saltare le prime cinque partite del campionato spagnolo, fino a finire escluso dalle scelte del mister.

Complice l’esplosione di Maximiliano Gomèz, autore di 9 reti già nel girone d’andata, ha dovuto nuovamente fare le valigie per cercare spazio. L’Alaves sarà forse l’ultima grande possibilità.

E la possibilità andrà sfruttata, fino a rendere popolare la sua Guidetti Flick.

NON DIMENTICA LE RADICI

“Sono tornato in Kenya e ho portato 80 chili di attrezzature per la squadra, ma i miei progetti sono molto più grandi.

Voglio costruire un campo artificiale a Kibera, e anche una scuola. È il mio sogno”.

Così diceva Guidetti ai tempi del Feyenoord, pronto a farsi ricordare per sempre in Africa, lì dove crebbe definitivamente.

Chi ha scelto di non dimenticarlo affatto è il gruppo BADPOJKEN, autore di una canzone dedicata al talento svedese dal nome Johnny G. e che già conta oltre quattro milioni di visualizzazioni.

THE TIME IS NOW

Forte fisicamente e altamente carismatico, deve riprendersi oggi quel futuro che sei anni fa gli spettava di diritto. Ambidestro, è diventato presto famoso per il suo potentissimo tiro.

Divenne famosa la sua rete di potenza e precisione contro il Bayer Leverkusen ai tempi del Celta Vigo. Il suo gol concluse una bellissima azione corale della squadra spagnola.

https://www.youtube.com/watch?v=gqgzfxlvjbo

All’Alaves il piede non sarà più possibile tirarlo indietro: dovrà rubare il prossimo ad un altro talento a rischio implosione, El Haddadi, finora a secco, autore di tre soli gol in Liga.

Non si può più sbagliare.