Non è una novità che giocatori d’esperienza siano, in alcuni casi, dei veri e propri pilastri delle loro squadre, tanto da essere imprescindibili per i loro allenatori. Toni da capocannoniere ai tempi dell’Hellas, Di Natale e Pirlo in Italia, per non parlare dei più scontati Totti, Maldini e Zanetti, ma anche Iniesta, Xavi, Lampard e tanti altri, ci hanno insegnato come l’età può non essere un grande problema per chi fa della propria esperienza un’arma in più.
In molte squadre, anche se con un ”progetto giovani” solidissimo, è proprio l’esperienza a mancare. Esperienza che, come nei casi che verrano qui citati, non è solo sinonimo di età avanzata, ma sintomo di qualcosa in più. E’allora proprio come nei casi che seguono che, giocatori come Cavani e Quagliarella, senza citare i più rinomati Messi, Ronaldo e Suarez, fanno la differenza, portando la squadra per cui giocano ad un livello successivo.
Ecco allora, dopo aver già parlato dei migliori under 20 in circolazione, 6 esempi di continuità e durevolezza che, nonostante non siano più dei ragazzini, riescono ad imporsi come cardini nelle proprie squadre.
EDINSON CAVANI (PSG – 31 ANNI)
Il più scontato in questa lista, ma impossibile da non inserire. C’è da dire che gioca in Ligue 1, universalmente non riconosciuto come uno dei campionati più competitivi al mondo, anche se negli ultimi anni sta diventando sempre più un palcoscenico importante per giovani emergenti. E non bisogne neanche dimenticare il fatto che ”El Matador” abbia la ”fortuna” di giocare con Neymar e Mbappé. Fortuna tra tante virgolette, perchè i due – più il brasiliano che il fresco fresco vincitore del Trofeo Kopa come miglior giovane – si sono rivelati essere in più circostanze, degli elementi di fastidio per l’uruguayano.
Già in estate le tante voci di mercato: Juventus, Milan, Manchester United, addirittura si parlava di un possibile ritorno a Napoli, città che Edinson non ha mai smesso di amare, ma alla fine di agosto il bomber uruguagio è rimasto ancora a Parigi. Non le gioca tutte, grazie al lusso che coach Tuchel può concedersi, cambiando formazione senza mai abbassare di troppo la qualità: Choupo-Moting, Timothy Weah, Di Maria, Draxler, ma Cavani porta a casa 10 reti in 10 presenze, un gol ogni 83,3 minuti, con il 44% di precisione tiri, numeri che fanno invidia a tutti i miglior marcatori europei e non.
Sembra avere 25 anni, ma ne ha 31 ed è ancora una delle punte più forti del panorama mondiale. Sicuramente l’esempio più limpido di come l’età non conti poi cosi’ tanto.

CHRISTIAN STUANI (GIRONA- 32 ANNI)
E se Cavani in realtà stupisce ben pochi (essendo da tanti anni ai vertici del calcio mondiale) Christian Stuani fa un po’ il contrario.
Da un uruguayo all’altro. Alla Reggina nel 2008 da semisconosciuto (e tale rimarrà), arriva in Spagna nel 2009, prima in prestito tra Primera e Segunda Division, poi a titolo definitivo in Liga all’Espanyol. Da allora 69 reti in 205 partite, di cui 21 nella scorsa stagione con la maglia del Girona. Forse un po’ tardi, ma mai troppo: 32 anni, è ad oggi capocannoniere il Liga, davanti a giocatori niente male come Messi e Suarez; addirittura 8 nelle prime 8 di campionato – con 3 doppiette – poi un leggero “calo”. Che sarebbero comunque 3 gol in 4 partite, e a chiamarlo calo…
Christian Stuani è senza ombra di dubbio uno degli attaccanti più forti in circolazione, o per lo meno tra i più determinanti, considerato che il Girona in due anni è passato dall’essere la ”nuova” in Spagna, a lottare per un posto in Europa. E tutto questo proprio grazie al 7 biancorosso, che si sente pienamente in corsa per il Trofeo Pichichi, premio messo annualmente in palio dalla testata sportiva Marca per il miglior marcatore del campionato spagnolo.

FABIO QUAGLIARELLA (SAMPDORIA-35 ANNI)
Si, trentacinque, ma sembra un ragazzino. Fabio Quagliarella è il perfetto prototipo di ”vecchio a chi?”, è come il vino, più invecchia e meglio è. E le sue ultime stagioni con la Samp ne sono la dimostrazione.
La scorsa stagione sembrava poter essere addirittura il lizza per vincere la classifica capocannonieri, non una grande novità per uno che la palla dentro l’ha sempre buttata alla prima occasione, ma gli 11 gol nel girone d’andata sembravano essere troppi anche per lui, poi un calo nelle prime del 2018, ma chiude comunque la stagione con i suo massimo in carriera: 19 gol e 5 assist.
Ecco allora che dopo una stagione di tale livello, a simboleggiare quasi il canto del cigno dopo una carriera ad altissimi livelli, non ci si aspettava il bis. Ed invece il napoletano si è preso ancora gioco di tutti: 7 gol e 5 assist in 13 partite giocate, un gol strepitoso contro il ”suo” Napoli; sempre decisivo, 56% di precisione tiri, è lui il perno d’attacco per i liguri.
A gennaio saranno 36, ma è notizia di ieri l’apertura, seppur minima, di Mancini ad una convocazione per gli Europei, qualora ci arrivasse da capocannoniere. Ipotesi ad ora non poi così remota ed in fondo, seppur venga inneggiato il ricercatissimo ” progetto giovani”, da italiani speriamo un po’ tutti di rivedere Fabio Quagliarella in nazionale, perchè un giocatore così, si può solo che ammirare.

GLENN MURRAY (BRIGHTON-35 ANNI)
Glenn Murray è il solito attaccante che non si fa sentire. Non è al centro dell’attenzione, non è molto pubblicizzato, ma quando c’è bisogno di lui, l’inglese c’è sempre. 8 reti nelle prime 15 in Premier con il Brighton & Hove Albion. A 35 anni, scusate se sono pochi.
Così come il Girona con Stuani, anche il Brighton, nella sua ascesa dalla seconda alla prima divisione inglese, sembra aver trovato il bomber perfetto. L’anno scorso ha chiuso con 12 reti totali in 35 presenze, ora 8 in sole 15, 59% di tiri andati a segno Quasi a dimostrazione del fatto che dentro l’area, i palloni sono tutti suoi.
Per una squadra che ambisce per il secondo anno consecutivo alla salvezza, è fondamentale avere il classico “usato sicuro”, e Glenn Murray incarna perfettamente questo prototipo di giocatore: nonostante sia soltanto alla sua sesta stagione in Premier League, l’esperto attaccante ex Crystal Palace e Bournemouth ha dimostrato a tutti quanti che la categoria conta fino ad un certo punto. Che sia la League 2 o la Premier, se in area ci sai stare i gol arriveranno, sempre.
3° con Aguero e Sterling nella classifica capocannonieri e, dalle parti di Brighton, si sogna il colpaccio: 10° posto in campionato, 21 punti totali, si è lontani decisamente dal poter ipotizzare un posto in Europa, ma per una squadra solo al suo secondo anno tra le grandi, ogni posto guadagnato è una goccia di fiducia in più iniettata nelle vene ed il mattatore assoluto sembra poter essere proprio il 17 là davanti.

IAGO ASPAS (CELTA VIGO- 31 ANNI)
Anche Iago Aspas, a 31 anni suonati, sembra essere un giocatore tutto da scoprire, in assoluto divenire. Un giocatore di cui forse non si parla abbastanza, ma di indiscutibile talento e strepitosa continuità: tornato a casa (il Celta è la sua squadra del cuore) è sempre andato in doppia cifra, quasi a voler dire “sono ancora vivo” dopo la brutta parentesi con la maglia del Liverpool. In ogni caso, il tempo ha dato ragione a Rafa Benitez che lo volle a tutti i costi. L’anno scorso ha chiuso al quarto posto tra i cannonieri a quota 22 in 34 partite, numeri da capogiro per la seconda punta di una squadra finita al 13° posto in classifica.
Questa estate la prima avventura tra i grandi in nazionale spagnola, con diverse apparizioni importanti durante il Mondiale di Russia. Quest’anno è partito ancora più forte: 10 gol e 1 assist in 14 partite, 67% di precisione tiri e 81% quella dei passaggi, e secondo nella classifica capocannonieri dietro Stuani. In quanti si aspettavano una coppia del genere in cima alla classifica capocannonieri della Liga?
Il Celta è ancora una volta al 13° posto in classifica, ma sembra poter lottare per qualcosa in più. Fatto sta che gran parte della stagione passerà per i piedi dello spagnolo.

NANI (SPORTING LISBONA- 32 ANNI)
Dopo diverse esperienze, alcune anche fallimentari come quella alla Lazio dello scorso anno, ed altre decisamente strepitose come quella durata 7 anni al Manchester United, Luis Carlos Almeida da Cunha, noto ai più come Nani è a casa, è a Lisbona ed indossa la maglia con cui è nato calcisticamente: quella dello Sporting.
Oltre ad essere una bella storia d’amore ed appartenenza, quella di Nani è anche una storia segnata da gol e grandissime prestazioni che, anche alla bellezza di 32 anni, non tardano ad arrivare: 5 gol e 3 assist in 10 matches giocati in Liga NOS, 1 gol ed 1 assist anche in Europa League ed 1 gol nelle sole 2 partite giocate in Taça de Portugal, la coppa di lega portoghese.
Dopo il 3° posto della passata stagione, ora lo Sporting è 2° dietro ad uno strepitoso Porto e di poco sopra ad un altrettanto sorprendente Sporting Braga e, protagonista assoluto, oltre al solito Bas Dost (fuori da questa lista solo perchè ancora ventinovenne) è proprio Nani, 3° in classifica capocannoniere (dietro proprio all’olandese Dost e al bomber del Braga Dyego Sousa, anch’egli ventinovenne).
Poco da giungere quindi su Nani, tornato a casa per finire in bellezza, dopo il successo nazionale agli Europei del 2016, sembra essere rinato e non tarda a mostrare al pubblico di Lisbona giocate che fanno brillare gli occhi a tutti gli amanti di quel favoloso United, e che spiegano a quelli della Lazio che Tare non aveva portato a Roma un giocatore finito.
