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A testa alta

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Il sogno azzurro al Mondiale Under20 si è infranto ieri, in semifinale contro l’Inghilterra. I nostri ragazzi sono passati subito in vantaggio, al secondo minuto, con un gran gol di Orsolini, che ha concluso a rete dopo una gran giocata di Favilli. Dopo un bel primo tempo l’Italia è crollata, forse anche affaticata dalla partita estenuante contro lo Zambia, giocata per più di un’ora in inferiorità numerica e conclusasi solo ai supplementari. I ragazzi inglesi hanno invece sfruttato la loro freschezza fisica e, galvanizzati dall’ingresso in campo di Ojo, hanno prima pareggiato la partita con Solanke, e poi fissato il risultato sul 3-1 finale, grazie a Lookman e ancora a Solanke.

UNA SEMIFINALE STORICA

I nostri ragazzi hanno comunque fatto la storia, raggiungendo la semifinale del Mondiale: non era mai successo a livello di Under 20. Lo hanno fatto rendendosi protagonisti di un gran torneo, che li ha visti eliminare agli ottavi una delle squadre favorite per la vittoria del titolo: la Francia.
Considerando la tradizione a livello giovanile del calcio italiano, ci si rende conto di quanto sia stata grande l’impresa di questi ragazzi e, allo stesso tempo, del fatto che qualcosa forse sta cambiando a livello sistemico. In Italia infatti si è sempre preferito dare tempo ai giovani calciatori di crescere, evitando di buttarli subito nella mischia e piuttosto mandandoli in giro per il Paese a fare esperienza in categorie minori. Forse proprio per questo non abbiamo una grande tradizione per quanto riguarda i successi in tornei di questo tipo, che ci vedono spesso avversari di calciatori che già militano stabilmente nelle rispettive squadre di appartenenza.

Invece quest’anno è arrivata la semifinale, conquistata meritatamente da un gruppo che ha saputo affrontare molte difficoltà, ma che non si è mai dato per vinto. L’esordio contro l’Uruguay, altra grande favorita per la vittoria finale (ritroveremo l’Uruguay nella finale per il terzo e quarto posto, ndr), non era stato dei più fortunati: una buona prova complessiva dei nostri, resa vana dal meraviglioso calcio di punizione di quel fenomeno di Amaral a circa venti minuti dalla fine. I nostri ragazzi avevano saputo reagire, battendo prima il Sudafrica per 2-0 e pareggiando poi per 2-2 contro il Giappone. Nel frattempo hanno dovuto fare i conti con l’infortunio di Barella, il calciatore con più presenze in Serie A della rosa, leader insieme con Mandragora di questa squadra. I ragazzi di Evani, però, non si sono mai dati per vinti e sono arrivati in semifinale dopo aver battuto, come già anticipato, Francia e Zambia. Poi, nel secondo tempo di ieri, si sono arresi per la prima volta, soccombendo di fronte alla forza fisica degli inglesi e al talento classe ’97 Ojo, che con il suo ingresso in campo ha stravolto la partita.

CHE COSA RESTA

La sconfitta di ieri non si può analizzare in un altro modo. I nostri ragazzi, per un’ora, hanno giocato a calcio come sanno fare, dimostrando grande personalità nelle scelte di gioco, e grande sacrificio nei recuperi. A questo proposito è bene sottolineare anche il lavoro del tecnico Evani, la cui idea di gioco si è potuta notare nel corso di tutto il torneo e anche nel primo tempo di ieri: squadra corta e compatta in fase difensiva, abile nel gestire il pallone in fase di manovra, e veloce nel ripartire in fase offensiva.

Quello che ha stupito è stata la grande personalità dei nostri ragazzi, accompagnata dalla consapevolezza dei propri mezzi. Il portiere Zaccagno si è reso protagonista di grandissimi interventi che ci hanno fatto arrivare in semifinale; il terzino scuola Inter Dimarco è risultato decisivo con la sua punizione contro lo Zambia; l’esperienza di Mandragora ci è servita sia in fase di palleggio, sia in fase difensiva, quando si abbassava sulla linea dei centrali per intercettare i palloni avversari e chiudere ogni spazio nella nostra trequarti (ieri, quando la nostra squadra è calata fisicamente, gli inglesi sono stati bravi con Ojo a sfruttare proprio lo spazio che si era creato tra la difesa e il centrocampo, più distanti tra loro rispetto al primo tempo); in attacco invece Favilli, Orsolini (capocannoniere del torneo), Panico e Vido hanno dimostrato di non aver paura dei grandi palcoscenici, giocando spesso palla a terra e non avendo mai paura di saltare l’uomo per creare superiorità numerica.

Ci resta quindi una squadra che sa quello che deve fare in campo, composta da giovani calciatori che hanno dimostrato di potersi guadagnare anche la maglia dell’Under 21.

UNO SGUARDO AL PASSATO

Chissà poi, effettivamente, quanti di questi calciatori riusciranno ad affermarsi nel mondo dei grandi. I nomi più ricorrenti in questi giorni sono quelli di Orsolini, Dimarco, Favilli e Mandragora, senza dimenticare Barella, infortunatosi nella seconda gara del torneo, contro il Sudafrica. Potranno però esserci anche altre sorprese e soprattutto non è detto che questi ragazzi riusciranno a diventare protagonisti anche nel calcio che conta. Non è giusto mettere pressione, anche se questi giovani calciatori han dimostrato di non soffrirla, la pressione.
Se guardiamo però all’ultima Nazionale Under 20 che ha preso parte ad un Mondiale, ci rendiamo conto di quanto sia difficile poi affermarsi davvero.

Innanzitutto dobbiamo rifarci all’edizione del 2009, poiché nelle successive tre non siamo riusciti a qualificarci. In questa Nazionale gli unici che poi hanno trovato spazio in Serie A a livello continuativo sono stati Bonaventura e Regini, con qualche apparizione anche per Fiorillo, Crescenzi e Albertazzi. In quella squadra (non presero però parte al Mondiale) c’erano anche Immobile e Darmian, due che nella loro carriera hanno saputo affermarsi anche nel palcoscenico internazionale. Per il resto, nessuno dei ragazzi di quella Under 20 è riuscito ad affermarsi nella sua carriera.

Qualcosa però, come abbiamo detto, è cambiato. Quasi tutti i calciatori di questa squadra sono titolari nelle loro squadre in Serie B, con Barella e Mandragora e Dimarco già in Serie A. Nonostante non giochino tutti nel massimo campionato quindi, si sono potuti almeno esprimere nella serie cadetta, che negli ultimi anni ha ridotto di molto la media età dei suoi calciatori, con le squadre che si affidano sempre più spesso ai giovani talenti.

Quello che conta per ora, per il nostro calcio, è la prova complessiva della nostra squadra, che ha dimostrato personalità, capacità tattica e molto talento. In attesa della finalina ci si può dunque ritenere soddisfatti rispetto ad un lavoro sul calcio giovanile che, forse, sta iniziando a dare i suoi frutti.

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Torino, Cairo: “Stasera devo contenermi, sono molto esaltato”

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Il retroscena di Cairo

Il presidente del Torino, Urbano Cairo, è intervenuto ai microfoni di DAZN dopo la vittoria contro l’Atalanta di questa sera (doppietta di Zapata e rete di Sanabria su rigore). Il proprietario del club granata si è dimostrato molto contento ed esaltato grazie alla grande vittoria convincente di stasera contro gli uomini di Gasperini.

CAIRO: “STASERA DEVO CONTENERMI, SONO ESALTATO”

Di seguito le parole di Cairo a DAZN nel post-partita contro l’Atalanta:

PRESTAZIONE DI STASERA – “Oggi devo contenermi perché sono esaltato. È veramente una bellissima prestazione. Ho visto una partita da grande squadra, non abbiamo mollato mai e anche in vantaggio abbiamo continuato ad attaccare. Verso l’ottantesimo l’Atalanta ci ha messo un po’ sotto pressione, ma sono molto molto contento”.

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Sampdoria, Pedrola torna ad allenarsi in gruppo: i dettagli

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Sampdoria

La Sampdoria e il suo tecnico Andrea Pirlo possono tornare a sorridere e a stare sereni: Estanis Pedrola, calciatore dei blucerchiati, come spiegato anche dal club tramite un comunicato, è tornato ad allenarsi con il resto del gruppo squadra. Di conseguenza il giocatore della Sampdoria è tornato anche a disposizione dell’ex tecnico della Juventus.

COMUNICATO SAMPDORIA

La Sampdoria si è anche espressa con un comunicato ufficiale in merito al rientro in gruppo di Pedrola. Di seguito le parole scritte al suo interno:

COMUNICATO UFFICIALE – “La Sampdoria è tornata subito in campo al “Mugnaini” di Bogliasco. Andrea Pirlo e staff hanno diviso la squadra in due gruppi: scarico in palestra per i calciatori maggiormente impiegati con il Brescia, allenamento completo a base di attivazione muscolare, esercitazioni tecniche, possessi a campo ridotto e allunghi per il resto dei disponibili. Con il gruppo è tornato a lavorare Estanislau Pedrola.

Agenda. Prima parte con il gruppo anche per Leonardo Benedetti e Lorenzo Malagrida che hanno poi proseguito i propri percorsi di ricondizionamento. Palestra per Antonio Barreca; terapie per Ronaldo Vieira. Domani, martedì, è in agenda una nuova seduta mattutina, durante la quale si comincerà a preparare la gara con il Lecco, in programma sabato (ore 14.00) al “Ferraris”.

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Osimhen e non solo: tutti i premi consegnati al Gran Galà del Calcio

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Gran Galà

TUTTI I PREMI GRAN GALÀ DEL CALCIO – Si è da poco conclusa la grande notte del Gran Galà del Calcio. L’evento, promosso dall’Associazione Italiana Calciatori (AIC), premia ogni anno gli atleti migliori della stagione trascorsa, facendo votare i candidati direttamente ai giocatori che scendono quotidianamente in campo. Vediamo insieme i vincitori di tutti i premi consegnati in serata.

MIGLIOR GIOCATORE: Victor OSIMHEN (Napoli)

MIGLIOR GIOCATRICE: Tabitha CHAWINGA (Inter Women)

MIGLIOR ALLENATORE: Luciano SPALLETTI (Napoli)

MIGLIOR ARBITRO: Daniele ORSATO

MIGLIOR GIOVANE SERIE B: Giovanni FABBIAN (Reggina)

MIGLIORE SOCIETÀ: S.S.C. NAPOLI

GOL DELLA STAGIONE: Khvicha KVARATSKHELIA vs Atalanta (Napoli-Atalanta 11/03/2023)

TOP 11 MASCHILE (4-3-3): Maignan (Milan); Di Lorenzo (Napoli), Bastoni (Inter), Kim (Napoli), Theo Hernandez (Milan); Barella (Inter), Lobotka (Napoli), Calhanoglu (Inter); Kvaratskhelia (Napoli), Osimhen (Napoli), Leao (Milan).

 

 

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Zapata in lacrime: “Qui mi sento bene, sto ripagando l’affetto di tutti”

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Zapata

Ai microfoni di DAZN, nel post partita di Torino-Atalanta è stato intervistato Duvan Zapata. L’attaccante colombiano del Torino è stato l’MVP della sfida conclusasi vittoriosamente 3-0 per i granata, siglando una doppietta.

LE DICHIARAZIONI

TORINO – “Mi hanno accolto dal primo giorno, l’ultimo giorno di mercato sono successe delle cose con l’Atalanta che mi hanno fatto male, ma ora sto recuperando. Qui mi sento bene, sto ripagando l’affetto di tutti”.

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