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Aaron Lennon, il calcio oltre le difficoltà

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Aaron Lennon, il calcio oltre le difficoltà

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È il 41′ di BurnleyBournemouth ed il risultato è fermo sull’1-0 per i padroni di casa. La squadra allenata da Sean Dyche è a 1 punto in 5 partite. Vittoria quindi che è di vitale importanza per uscire almeno temporaneamente dalla zona retrocessione. Johann Berg Gudmundsson riceve palla sulla destra. Sterza, fa una finta di piede ed alza la testa guardando verso l’area piccola. Ne scaturisce un cross sul secondo palo. Ci crede Aaron Lennon, che si inserisce perfettamente alle spalle dei due difensori del Bournemouth, tocca ad incrociare e batte un incolpevole Begovic. L’esterno ex Tottenham ed Everton, torna al gol dopo quasi tre anni. Era il 3 gennaio del 2016 quando realizzava la sua ultima rete in Premier League, con la maglia dell’Everton, ai danni proprio del suo Tottenham. Da quella sua ultima realizzazione, il calciatore scuola Leeds ha passato periodi bui, che solo l’enorme amore per il calcio ha saputo spezzare.

LA CARRIERA

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Lennon nasce calcisticamente nel Leeds United. Squadra grazie alla quale debutta in Premier all’età di soli 16 anni. La prima rete del ragazzo arriva il 26 dicembre 2004 contro il Sunderland, in Championship. Nel giugno del 2005 Aaron si trasferisce al Tottenham che investe su di lui una cifra anche relativamente modesta, 1 milione di sterline, data la pessima situazione economica dell’allora Leeds. Esordisce il 27 agosto contro il Chelsea al White Hart Lane, mentre la prima rete arriva il 18 marzo 2006 contro il Birmingham. A quel tempo Lennon era visto molto bene dagli addetti ai lavori, che lo consideravano uno delle maggiori stelle nascenti del calcio inglese.

Non a caso nel maggio del 2006 arriva la chiamata della nazionale, ad appena 19 anni, anche se non prende parte alla spedizione mondiale di qualche mese dopo. Le stagioni proseguono e Lennon continua ad essere un giocatore imprescindibile per la squadra londinese, anche nella positiva era targata Harry Redknapp.

Piano piano qualcosa va però a sgretolarsi. Nell’estate del 2013 il calciomercato porta in rosa giocatori dalla grande qualità tecnica, come Lamela, Eriksen e Soldado, che inevitabilmente portano maggiore concorrenza nel reparto offensivo. Complice la maturazione di alcuni di questi giocatori e qualche problema fisico, Lennon si scopre non più fondamentale per gli Spurs. Il 2 febbraio 2015 (siamo già nell’era Pochettino) si trasferisce in prestito a Liverpool, sponda Everton. Compagine che gli dà fiducia, tanto da riscattarlo a fine stagione, ma con cui finisce nel perdersi col passare del tempo. Dal 23 gennaio 2018 si ritrova a difendere i colori del Burnley, squadra che ha deciso di puntare su di lui nonostante un periodo della carriera decisamente negativo.

LA “SINDROME DI LENNON”

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Già, ma cosa c’è alla base di questo periodo così nero? Passo indietro al 30 aprile 2017. Lennon viene trovato ai bordi dell’autostrada dalla polizia di Salford. Il ragazzo è in evidente stato confusionale. Stress. Al gioiello di Leeds è stata diagnosticata una forte forma di stress, accumulata nel corso della propria carriera. Ecco che inizia un periodo nero per la carriera e per la vita di Aaron. Viene ricoverato e passa due mesi di intensa terapia, fino al ritorno all’attività agonistica.

Cosa può portare un giocatore, che apparentemente ha tutto ciò che nella vita si può sognare, ad una condizione del genere? Il calcio è un mondo che noi appassionati probabilmente non conosciamo veramente a fondo. All’interno di un giocatore possono crearsi dei meccanismi e delle convinzioni che una persona esterna difficilmente può intendere. Si parte sempre dal presupposto che i giocatori non sono macchine. Prima di tutto sono persone con un proprio carattere e quindi, conseguentemente, con le proprie fragilità. Non è sicuramente semplice cercare di mantenere sempre un livello di gioco alto. Tutti si aspettano quotidianamente una prestazione adeguata alla categoria nella quale di ritrovi. Gestire tutte queste responsabilità e questa pressione non è scontato. Possono esserci alcune personalità che non ce la fanno e quindi cadono piano piano nel dimenticatoio o, come Aaron, hanno dei grossi periodi bui.

DEPRESSIONE

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All’interno del calcio Lennon non è sicuramente il primo che vive periodi negativi da un punto di vista mentale. Uno degli esempi più famosi è l’oramai ex capitano bianconero, Gianluigi Buffon. All’interno della propria biografia racconta di come abbia superato un difficile periodo di depressione ed attacchi di panico. Raccontava della solitudine nella quale viveva. Nessuno riusciva a scorgere questo suo problema, ma tutti si aspettavano sempre una prestazione degna di nota. Anche per un personaggio dotato di una forte personalità, è quindi difficile resistere alle alte aspettative di società e tifosi.

Uno dei maggiori problemi risiede forse nel fatto che i giocatori considerino un problema esporre le proprie fragilità. Si è sempre tra i primi a valorizzare la prestazione, ma raramente ci si dedica alla personalità dell’atleta. Non si sente quasi mai parlare di un giocatore che abbia chiesto un aiuto per una propria difficoltà. Al contempo però si esalta una personalità che parla di sé e delle proprie debolezze. Questo perché parlare di sé non è un segno di insicurezza, bensì un grande atto di maturità.

ALLA FINE.. VINCE IL CALCIO

Oramai per Lennon i momenti bui sono passati. Si appresta ad iniziare una nuova stagione con la maglia del Burnley. Stagione che si promette decisamente più intensa, dopo quella che ha regalato ai Clarets la storica qualificazione ai preliminari di Europa League. Il periodo nero è stato lasciato alle spalle grazie soprattutto al calcio. Migliaia sono stati i messaggi arrivati al giocatore durante quei due mesi di terapia. Messaggi inviati sia da addetti ai lavori che dai giocatori stessi.

A detta del giocatore, sposare i colori del Burnley è stata una delle migliori scelte della sua carriera e di certo ciò corrisponde al vero. Arrivato solo a gennaio scorso, è sceso in campo in ben 28 occasioni (fornendo 4 assist) e dando un importantissimo contributo alla propria squadra nella corsa all’Europa League. Un giocatore sicuramente ritrovato che si trova in un ambiente ideale per tornare a percorrere la fascia come un tempo. Adesso si è calato in una realtà che lo può coccolare, invece che tenere d’occhio con un mirino. E che non può avere orizzonti troppo ambiziosi, dopo l’impresa dello scorso anno.


Come racconta Aaron, lui stesso è tornato a divertirsi e a non pensare più solamente al risultato. Con una pace ritrovata ed una società che crede fortemente in lui, Lennon ha dato un calcio alle sue difficoltà.

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Dove vedere Empoli-Inter in tv e streaming

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Inter, Calhanoglu può recuperare per la sfida contro l'Empoli

DOVE VEDERE EMPOLI-INTER IN TV E STREAMING – Dopo la serata di oggi, le squadre italiane metteranno da parte le competizioni europee per lasciar spazio al ritorno della Serie A. Nel lunch match di domenica 24 settembre si sfideranno Empoli e Inter, per la quinta giornata del massimo campionato. Momento felice per i nerazzurri, soprattutto in Serie A: gli uomini di Inzaghi arrivano dai 5 gol rifilati al Milan nel derby.

COME ARRIVA L’EMPOLI

Momento molto complicato per l’Empoli, che nell’ultima tornata di partite ha subito un pesantissimo 7-0 all’Olimpico contro la Roma. La disfatta nella Capitale ha portato all’esonero di Paolo Zanetti, dopo un inizio da 0 gol fatti e 12 subiti in 4 gare di campionato. Al suo posto ritorna Aurelio Andreazzoli, che ha già guidato gli emiliani durante la stagione 2021-22 in Serie A e dal 2017 al 2019, conquistando nuovamente la promozione dalla Serie B alla prima esperienza con l’Empoli.

Per quanto riguarda la situazione infortuni, l’unico sicuro di non esserci è Elia Caprile, ancora alle prese con l’infortunio alla caviglia che lo ha tenuto fuori nelle ultime settimane. In dubbio invece Daniel Maldini, che molto probabilmente non prenderà parte alla gara casalinga dell’Empoli contro l’Inter.

COME ARRIVA L’INTER

Tutt’altro umore in casa Inter: la squadra di Simone Inzaghi arriva alla trasferta del Castellani fresca di vittoria nel derby contro il Milan. Un 5-1 senza troppi fronzoli che ha permesso ai nerazzurri di alzare ancor di più il morale dello spogliatoio. Oltre a questo, è arrivato il primo impegno in Champions League, dove l’Inter ha strappato un punto sul finale a San Sebastian contro la Real Sociedad. Dopo un errore di Bastoni agli inizi della gara, è arrivato il gol di Lautaro Martinez sul finale a pareggiare i conti.

Dopo essere stati indisponibili per la trasferta europea, tornano a disposizione Hakan Calhanoglu e Juan Cuadrado, con tutta probabilità, i due nerazzurri saranno convocabili da mister Inzaghi. L’unico che non ce la farà è Stefano Sensi, alle prese con un risentimento muscolare al quadricipite della coscia destra.

DOVE VEDERE EMPOLI-INTER IN TV E STREAMING

La partita tra Empoli e Inter, in programma domenica 24 settembre alle ore 12:30, sarà visibile in tv e streaming tramite i maggiori broadcaster presenti in Italia. Infatti, per poter seguire in televisione la partita basterà possedere un abbonamento a Sky Sport. Il match si potrà seguire anche in streaming tramite DAZN, ma anche attraverso un abbonamento a NOW TV e Sky Go.

EMPOLI-INTER, LE PROBABILI FORMAZIONI

EMPOLI (4-3-1-2): Berisha; Ebuehi, Ismaijli, Luperto, Bastoni S.; Fazzini, Ranocchia, Maleh; Baldanzi, Caputo, Cambiaghi. All. Andreazzoli

INTER (3-5-2): Sommer; Darmian, Acerbi, Bastoni; Dumfries, Barella, Asllani, Frattesi, Dimarco; Thuram, Lautaro Martinez. All. Inzaghi

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Flash News

Dove vedere Lazio-Monza in tv e streaming

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Kamada Lazio

DOVE VEDERE LAZIO-MONZA IN TV E STREAMING – Subito dopo i tre giorni di coppe europee, la Serie A tornerà in campo per la quinta giornata di campionato. Un calendario fitto in cui spicca l’anticipo del sabato sera, che alle 20:45 vedrà affrontarsi Lazio e Monza. Partita importante per entrambe le squadre e che potrebbe garantire gol e spettacolo. Ecco dunque, dove vedere Lazio-Monza in tv e streaming.

COME ARRIVANO LE DUE SQUADRE

Stati d’animo completamente differenti per entrambe le squadre. La Lazio ha cominciato martedì il suo percorso in Champions League pareggiando in extremis, grazie al clamoroso gol di Provedel, contro l’Atletico Madrid. Un pareggio importante che si scontra con il rendimento di un inizio di campionato deludente. Sono infatti solamente tre i punti raccolti (con vittoria in casa del Napoli) dalla squadra di Sarri nelle prime quattro giornate di campionato. Nell’ultima giornata i capitolini hanno perso 3-1 in casa della Juventus.

Può essere leggermente più ottimista invece Raffaele Palladino che intanto si gode l’esplosione di Colpani, fin qui autore di 3 gol nell’avvio di campionato. Il Monza ha cominciato subito con due trasferte complicate contro Inter e Atalanta, entrambe con sconfitta. Il rendimento casalingo però vede una vittoria per 2-0 contro l’Empoli ed il pareggio per 1-1 di domenica scorsa, contro il Lecce.

DOVE VEDERE LAZIO-MONZA IN TV E STREAMING

Lazio-Monza, match in programma sabato 23 settembre alle 20:45, sarà trasmessa in diretta streaming da DAZN. Sarà possibile seguire la partita anche su Sky sui canali Sky Sport 1 (201), Sky Sport Calcio (202) e Sky Sport 4K (213). La gara tra capitolini e brianzoli sarà trasmessa anche in diretta streaming sulle piattaforme NOW e SkyGo.

LE PROBABILI FORMAZIONI

LAZIO (4-3-3): Provedel; Hysaj, Casale, Romagnoli, Marusic; Kamada, Cataldi, Luis Alberto; Felipe Anderson, Immobile, Zaccagni. All. Sarri

MONZA (3-4-2-1): Di Gregorio; Izzo, Marì, Carboni; Birindelli, Pessina, Gagliardini, Ciurria; Colpani, Mota; Colombo. All. Palladino

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Flash News

Gasperini su De Ketelaere: “Somiglia a Ilicic”

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Vince ancora l’Atalanta e per la gioia dei tifosi nerazzurri la dea è tornata a farlo in Europa. I bergamaschi si sono lasciati trascinare da un talento che l’anno scorso al Milan non è riuscito ad esprimersi, da cui Gasperini sta tirando fuori il meglio. Charles De Ketelaere si sta imponendo piano piano, dopo un’esperienza pienamente negativa sta dimostrando che i numeri del Brugge non erano “solo parole”.  Il suo attuale allenatore, Gasperini, al termine del match contro il Rakov, ha parlato di lui ai microfoni di Sky.

Ecco le parole di Gasperini.

DE KETELAERE “E’ vero, c’è una somiglianza con Josip. Lui è un ragazzo giovane, ha 21-22 anni, ha grandi margini di miglioramento. Sono molto contento dell’atteggiamento, del carattere di questo ragazzo: quando stanno bene fisicamente questi ragazzi così alti fanno bene, altrimenti sembrano indolenti. Ha grandi margini come dicevo, parte da una bella base. Nella ripresa ha giocato da punta centrale, in questa emergenza lo può fare bene”.

Inoltre Gasperini si è espresso anche per quanto riguarda la situazione attaccanti, visti gli infortuni delle due punte di peso della squadra, Scamacca e El Bilal Tourè. Di seguito le sue parole.

ATTACCOCon Tourè e Scamacca abbiamo un altro potenziale, perdendo due giocatori così ora siamo abbastanza corti in un reparto dove puntavamo molto”.

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Champions League

Top 11 di Champions League: c’è un solo giocatore di Serie A

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Le partite di Champions League visibili in chiaro

La prima settimana di Champions League è andata, di conseguenza ecco la prima top 11 della settimana e della stagione. Tantissime sorprese, poche big, ma soprattutto c’è uno zampino di una delle nostre italiane, che si è presa la porta nello specifico. Di seguito vi riportiam0 la top 11 della prima giornata, che riserva un bel numero di esclusioni eccellenti ma anche di giocatori che non ci saremmo mai aspettati.

La top 11: Provedel (Lazio); Hakimi (PSG), Pavlovic (Salisburgo), Terzic (Salisburgo); Tete (Galatasaray), Mendez (Real Sociedad), Casemiro (Manchester United), Odegaard (Arsenal), Galeno (Porto); Simic (Salisburgo), Joao Felix (Barcellona).

In porta come detto c’è l’unico italiano e l’unico giocatore proveniente da una squadra di Serie A. Ivan Provedel ha salvato la Lazio con un gol allo scadere, di testa, compreso un movimento da vero attaccante. Un colpaccio che ha stupito tutti, vista soprattutto la destrezza con la quale ha colpito e spedito in porta il pallone. Troviamo ben quattro giocatori provenienti da due squadra che dovrà sfidare l’Inter in questa top 11: tre provenienti dal Salisburgo, uno della Real Sociedad, che ha bloccato i nerazzurri sull’1-1.

Pochi giocatori presenti delle vere big in questa top 11. Possiamo considerare Joao Felix, che ha ritrovato il proprio talento a Barcellona. Ma anche Casemiro, che ha vissuto momenti migliori ma sta ritrovando la forma. Sulla fascia destra è presente Hakimi, mentre Odegaard, capitano dell’Arsenal, regna sulla trequarti.

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