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Robert Acquaresca: la sua playlist, la carriera e i Joy Division

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Robert Acquafresca: la sua playlist, la carriera e i Joy Division

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Team Numero Diez

Il problema di una maturazione precoce è che talvolta ci si spegne altrettanto velocemente. Quindi occhio a iniziare a bere presto, o nel caso di Acquafresca, a esplodere calcisticamente. Perché chi nasce bomber non sempre muore tale. Una frase che sintetizza la carriera di Robert Acquafresca, che più che un percorso calcistico sembra la biografia dei Joy Division.

IL SION

Sion è un posto incantevole: quasi trentun mila abitanti e città più popolosa del Canton Ticino, a due passi dal confine italiano. Insomma ora Robert sta un po’ di qua e un po’ di là. Del resto, la carriera di Acquafresca è sempre stata in bilico, biograficamente tra Polonia e Italia e professionalmente tra proprietà e prestiti. Robert Acquafresca, nato ventinove anni fa a Torino, ci riprova con l’estero con un contratto di due anni dopo che quello con il Bologna era finito. La sua ultima esperienza era alla Ternana in Serie B, con sei misere presenze e un’accumulata malinconia da provincia che all’ombra del Liberati ha portato zero reti. La nuova esperienza internazionale è la seconda per Acquafresca, dopo l’Erasmus di sei mesi con i valenciani del Levante, che forse può considerarsi in tempi recenti il suo ultimo periodo di gloria. In effetti a parte un inutile gol nei play off di B in Bologna-Avellino 2-3, consistenza della rete peraltro annullata dalla sconfitta, di Acquafresca sulle prime pagine poco si ricorda. La scelta di approdare nella Super League elvetica può essere il segnale di una volontà personale di allontanarsi senza troppi saluti da un campionato non più aperto ad accettare Acquafresca. Negli ultimi sei mesi nella Dotta Robert non ha messo piede in campo e in Serie A non segna da Bologna-Novara 2-0 del marzo 2012 (Shadowplay).

ROBERT DI CAGLIARI

Come si diceva in apertura, il problema è sempre la precocità, o più nel dettaglio, la conferma nel tempo dei “fasti primordiali”. In questo caso Acquafresca dopo le prime doppie cifre da cannoniere è rimasto a qualche sporadico gol “paraculo” a Bologna o Bergamo, le ultime piazze del suo cartellino. Ma ancor prima c’era stato appunto un periodo in cui il bomber italo-polacco era un “vero pericolo per le difese avversarie” (giusto per usare una delle frasi più in voga dei telecronisti di Fifa). Ad esempio c’è un pazzesco gol all’Inter a San Siro, in cui partendo dalla destra si accentra, si libera con un tocco dal pressing di quattro avversari (She’s lost control) e scarica sul primo palo la terza rete della fortunata trasferta bolognese a Milano.

Ma soprattutto il nome di Acquafresca vuol dire Cagliari, dove nella stagione 2008/09 ha segnato ben 14 gol, due in più dei dieci della precedente, Coppa Italia inclusa. Tra l’altro vi ritornerà nel 2010 dopo la parentesi ligure e incredibilmente è l’unica buona annata che rifece, e forse oggi, l’ultima in generale. Acquafresca si è sempre servito delle sue lunghe gambe per anticipare i difensori avversari (Interzone), sfruttando un ricambio generazionale delle difese più che lente in cui i nomi erano ancora quelli rintracciabili negli almanacchi di inizio 2000. Quindi un certo fiuto del gol unito alla velocità hanno portato a un discreto biennio cagliaritano: un periodo importante per i sardi in cui si affermò la figura di Massimiliano Allegri, esaltatore dello stesso Acquafresca ma anche di Matri e Astori. L’allenatore livornese ha recentemente espresso l’importanza di Acquafresca per quel Cagliari da Paolo Condò in “Allegri si racconta”. Della serie “qualcuno si ricorda ancora di me”. Tuttavia dopo Cagliari il Genoa compro-vendo-tutti porta Robert a Marassi e da lì in poi solo foto ricordo e gol sporadici (Love will tear us apart, again)

In sostanza il problema di Acquafresca è che il calcio si è evoluto più in fretta di quanto egli sperasse, e quelle palle morte in mezzo all’area oramai non esistono più. Il calcio svizzero può essere lo spunto giusto per rifarsi un nome, come Longo al Girona la scorsa stagione. Le aspettative non sono delle migliori, visto il recente passato alla Joy Division di Robert: speriamo che Acquafresca tra le Alpi svizzere trovi la sua fase New Order.

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Giovani per il futuro

Chi è Olijars, il giovanissimo figlio d’arte neo-acquisto dell’Atalanta

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CHI È JEGORS OLIJARS – È notizia di ieri l’acquisto da parte dell’Atalanta del classe 2008 Jegors Olijars, interessante prospetto lettone che ha deciso di firmare il suo primo contratto da professionista della sua carriera con la Dea (erano interessate anche Ajax, Atletico Madrid e Borussia Dortmund) e di crescere nel vivaio nerazzurro. Scopriamo chi è Olijars in questo articolo.

CHI È OLIJARS: CALCIATORE IN UNA FAMIGLIA DI SPORTIVI

Jegors Olijars è una punta centrale dotata di grande fisicità (alta 193 cm) e con grandi potenzialità, che ha dimostrato pienamente in patria e anche nelle squadre giovanili della Nazionale nord-europea. Si può dire che lo sport era nel destino di Jegors, nato in una famiglia di campioni di vari sport. Dal padre campione di corsa a ostacoli – ha vinto un Europeo nel 2006 a Goteborg, medaglia d’argento invece nel 2002 a Monaco e di bronzo al Mondiale di Valencia 2008 – alla madre tennista, passando per il nonno che, invece, ha partecipato a un’Olimpiade, il giovane è portatore di un’eredità di successo e dedizione allo sport che in pochi possono vantare. Starà al 16enne, ora, tenere alto il nome della famiglia cercando di affermarsi nel calcio che conta. Si tratta del primo calciatore lettone nella storia dell’Atalanta.

Fonte immagine in evidenza: profilo X Filippo Maggi

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Calciomercato

Futuro di Zurkowski ancora incerto: difficile il riscatto dell’Empoli dallo Spezia

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zurkowski empoli

ZURKOWSKI EMPOLI – Szymon Zurkowski si sta ritrovando all’Empoli. Dopo il periodo difficile tra Fiorentina e Spezia, il polacco è tornato all’Empoli nel mercato di riparazione e ha avuto un impatto molto importante sulla stagione dei toscani, con 4 gol nelle prime due uscite in maglia azzurra – memorabile la tripletta segnata contro il Monza alla prima da titolare, dopo la rete all’esordio contro il Verona – che lo rendono tuttora il miglior marcatore stagionale dell’Empoli nonostante l’arrivo a metà campionato. Il suo rendimento è un po’ calato nelle ultime settimane, in cui – complice un infortunio alla caviglia – è apparso lievemente in ritardo, ma l’Empoli vorrebbe puntare su di lui anche nella prossima stagione.

ZURKOWSKI RESTA ALL’EMPOLI? IL RISCATTO È DIFFICILE

Sarà difficile, però, confermare il classe ’97 in rosa: la formula con cui si è trasferito nella finestra invernale, infatti, è quella del prestito con diritto di riscatto fissato a 5 milioni di euro ed esercitabile dagli azzurri a fine stagione. Questa valutazione, però è considerata eccessiva dai dirigenti del club toscano, che sembrano propensi a non esercitare il riscatto del polacco per poi trattare con lo Spezia per un nuovo accordo. La volontà dell’Empoli sarebbe quella di ottenere un nuovo prestito, ma resta da vedere se lo Spezia è disposto a rimandare in prestito il calciatore senza monetizzare da una sua cessione. Bisogna anche considerare, però, che in caso di cessione a titolo definitivo c’è una percentuale abbastanza importante che lo Spezia dovrebbe riconoscere alla Fiorentina, club da cui ha acquistato il calciatore nel 2023.

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Calcio Internazionale

Xabi Alonso sempre più vicino alla permanenza al Leverkusen: niente Bayern Monaco e Liverpool

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XABI ALONSO – In Germania c’è una squadra che sta per spezzare l’egemonia degli ultimi anni del Bayern Monaco. Si tratta del Bayer Leverkusen dell’ex bavarese Xabi Alonso, che si trova al primo posto in classifica a +10 proprio dal Bayern secondo. Quando mancano soltanto otto giornate al termine del campionato, la Bundesliga sembra ormai nelle mani dei rossoneri.

Il Bayern Monaco, che in estate si separerà da Thomas Tuchel, è alla ricerca di un allenatore per la prossima stagione, e tra i nomi che circolano uno dei più insistenti è proprio quello di Xabi Alonso, che però è legato fino al 2026 con il Leverkusen, che non sembra avere alcuna intenzione di liberarlo in direzione Monaco di Baveria.

LE PAROLE DI HOENESS SU XABI ALONSO

Intervenuto ai microfoni di Das Erste, il presidente onorario del Bayern Monaco Uli Hoeness è intervenuto proprio sull’argomento, mostrandosi molto pessimista sul possibile approdo in panchina del tecnico spagnolo nella prossima stagione. Di seguito, le sue dichiarazioni: “La vedo molto dura prendere Xabi Alonso, per non dire impossibile. Credo resti al Leverkusen“.

ANCHE IL LIVERPOOL VA OLTRE E PENSA AD AMORIM

Oltre al Bayern Monaco, anche il Liverpool – che in estate saluterà Jurgen Klopp – è una delle squadre più interessate a Xabi Alonso. A questo punto però, viste anche le dichiarazioni di Hoeness, i due club dovranno con ogni probabilità virare su altri profili. Per la panchina degli inglesi, in questo momento, il nome più caldo sembrerebbe essere quello dell’attuale tecnico dello Sporting Lisbona Ruben Amorim.

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Calcio Internazionale

Chi è Cavan Sullivan, la stellina del calcio USA già nell’orbita del Manchester City

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CHI È CAVAN SULLIVAN – Pensate, a malapena 14 anni, ritrovarvi già sui media calcistici, oltre ad essere in orbita Manchester City, club che al momento domina i riflettori europei. Questo è il mondo di Cavan Sullivan, talento classe 2009 dei Philadelphia Union, che ha esordito con tanto di assist in MLS Next pro. Ormai nel calcio la ricerca del talento parte da età sempre più basse, soprattutto nei campionati esteri, dove i giovani talenti che impressionano gli scout vengono convinti a firmare, o corteggiati, già giovanissimi. Un esempio può essere l’acquisto di Paez da parte del Chelsea, nella scorsa stagione. Ora è invece il turno di Sullivan, trequartista di pura classe che ha addosso gli occhi della migliore squadra del miglior campionato al mondo: la Premier League. 

DAGLI USA ALL’INGHILTERRA

Proprio con la costante scoperta e crescita di talenti sempre più giovani, non è facile impressionare. Eppure, nessuno può evitare di guardare un quattordicenne che, all’esordio coi grandi, si iscrive addirittura al tabellino degli assistman. Parliamo comunque di un giocatore che fa parte della Philadelphia Union Academy da quando ha a malapena 11 anni. Alto 1,58 e in possesso di doppia nazionalità (Americano e tedesco), Sullivan ha fatto parlare di sè con un’etichetta pesantissima. La definizione di ‘nuovo Messi‘ è ovviamente prematura, eppure il talento è cristallino ed innegabile.

Del resto, il Manchester City sembra avere già accordo con società e giocatore, mancano soltanto le firme di rito. Le regole sui trasferimenti e sul lavoro minorile non permetteranno comunque al ragazzo di raggiungere i Citiziens prima dei 18 anni. Per propiziarne il percorso di crescita, la decisione comune tra le società è di tenerlo in patria, dove arriverà ad esordire in MLS. Dopodichè potrà partire per l’Europa. Sicuramente il nome di Cavan Sullivan è destinato a catturare sempre di più l’attenzione nel corso degli anni, anche perchè prima di raggiungere il nostro calcio bisognerà attendere ancora qualche anno.

CARATTERISTICHE TECNICHE

Parlando di un giocatore molto giovane, è difficile darne un quadro generale completo. Nonostante ciò si può tranquillamente asserire che stiamo per vedere un talento innato dal punto di vista tecnico. L’obiettivo sarà quello di sgrezzarsi nei prossimi anni a livello tattico, affrontando gradualmente un calcio più fisico. Il piede è il mancino, proprio come quel fenomeno generazionale che ha portato ad un altro livell0 il numero 10, che ora milita proprio in MLS all’Inter Miami: Lionel Messi. Sullivan dà la sensazione di poter essere un giocatore abile nello stretto e palla al piede, veloce e tecnicamente impeccabile. Ma solo il tempo potrà dirci dove può arrivare questo ragazzo.

Fonte immagine in evidenza: profilo IG Cavan Sullivan

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