Andrea Agnelli ha salutato definitivamente la Juventus. Dopo le dimissioni di novembre, questa mattina ha parlato in una conferenza stampa d’addio insieme a Pavel Nedved. Le dichiarazioni.
LE PAROLE DI NEDVED
“Saluto e ringrazio tutti voi. Un percorso durato 20 anni: ero giovane calciatore e sono diventato dirigente di mezza età. Nel 2001 mi sono adattato alla nuova realtà grazie alla fiducia del dottor Umberto e donna Allegra. Grazie a loro ho capito l’importanza di questo club. Un onore poterlo rappresentare. In campo o dietro una scrivania. Quando nel 2010 mi hanno chiesto di entrare nel cda, ogni giorno ho potuto imparare qualcosa e dare il mio contributo. Da vice presidente è stato un lavoro quotidiano fatto di incontri e discussioni ma soprattutto passione. Senza la passione non ce l’avrei mai fatta. Alla fine grazie a lei presidente, grazie a te per l’amicizia anche fuori dal lavoro, penso alle partite del giovedì dove si è rafforzata la nostra unione. So quanto ami la Juventus e quanti sacrifici hai fatto è stato un onore stare al tuo fianco“.
LE PAROLE DI AGNELLI
Sulla Juventus: “Non posso e non voglio nascondere l’emozione che mi anima. Si chiude un capitolo della storia della Juventus. In questo momento facciamo fatica a leggerlo. Per dare un senso alla mia attività, il mio lavoro è sempre stato quello di indicare il contesto e le strategie. Quando parliamo di calcio in realtà parliamo di industria di intrattenimento cioè da 750 miliardi, gaming, sport, teatri. Il calcio è un’industria da 43 miliardi. Quali sono le soluzioni più idonee per la nostra industria? Siamo una media company, i contenuti sono strategici. Abbiamo carenze di governance”.
Sulla Uefa: “Se io avessi voluto mantenere una posizione privilegiata da presidente Eca non avrei preso le decisioni che ho preso. Il calcio europeo ha bisogno di riforme strutturali, altrimenti avremo un declino a favore della Premier League che dominerà. I regolatori attuali non hanno intenzione di sentire i problemi dell’industria calcio. Sono in una posizione di monopolio. Auspicio è che la Corte europea riconosca l’abuso di posizione dominante della Uefa“.
Sui risultati: “La prima squadra, la Juventus Women e soprattutto la Next Gen con la Coppa Italia, stanno dando il loro frutto con inserimento talenti in prima squadra. Si può ambire ad avere il 50% della prima squadra che arriva dal settore giovanile in 5 anni, mantenendo competitività”.
“La mia volontà è voltare pagina e poter riaggredire con passione dopo qualche giorno di vacanza la mia pagina bianca. Questa è una mia decisione personale, farò un passo indietro nelle assemblee in cui partecipo come consigliere. In accordo con mio cugino John. Un passo indietro nelle società quotate Exor e Stellantis”.