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Alla scoperta dell'altra Los Angeles

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Alla scoperta dell’altra Los Angeles

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In questo 2018 una nuova squadra di Los Angeles si è affacciata al mondo della MLS: il Los Angeles FC, alla sua prima stagione ufficiale nella massima divisione del campionato americano.

Ma chi fa parte del team? Chi si trova ai piani alti? Quali sono gli obbiettivi? Scopriamo insieme questa nuova realtà del calcio a stelle e strisce.

DAL COPIONE AL TIFO FINO ALLA SCRIVANIA

La notizia che rimbomba rumorosamente alle orecchie degli appassionati è proprio quella della partecipazione di Will Ferrel: comico famosissimo negli Stati Uniti, ha recitato in film quali Anchorman, Daddy’s Home e ancora Zoolander e Duri Si Diventa, filmografia cinematografica che ha riscosso nel nuovo continente un rispettato successo.

Se molti di voi erano già a conoscenza della passione verso il calcio dell’attore cinquantenne, con annesso tifo scatenato per il Chelsea, di contro in pochi avrebbero scommesso di vederlo in così poco tempo (co-) proprietario di un club di calcio.

Insieme ad altri soci, ha quindi iscritto la squadra al massimo campionato del nord America, con il gruppo pronto a dare spettacolo.

GLI ALTRI

Chi sono gli altri soci di Will Ferrell? L’idea della nuova fondazione è geniale perché a capo dei LAFC non c’è solo un volto importante e conosciuto, ma anche perché chi gira attorno alla società rassicura gli addetti ai lavori.

Entriamo ora nello specifico: partiamo da Mia Hamm.

Ex calciatrice di ruolo centravanti, ha indossato per ben 275 volte la maglia degli States, segnando quasi 160 reti. Ha vinto ben due mondiali di calcio, nel 1991 e nel 1999, arrivando terza altre due volte. Inoltre ha alzato l’oro olimpico in ben due occasioni: Atlanta 96 e Atene 2004. Un simbolo del calcio femminile americano.

Un altro volto della società è rappresentato da EarvinJohnson, più noto come “Magic”. Sia che seguiate il Basket (in tal caso conoscerlo è un dovere) sia che non lo seguiate, non potete non conoscerlo. Ritiratosi quasi venti anni fa, è stato uno dei migliori cestisti della storia. Ha condotto gli USA all’oro olimpico di Barcellona ’92 e nello stesso anno ha vinto l’anello con i Los Angeles Lakers, di cui ha indossato la casacca per 18 anni.

Infine NormanGarciaparra, coniuge della Hamm ed ex campione di baseball.

Quanto fatto dalla nuova squadra di Los Angeles è qualcosa di mai visto: hanno riunito il calcio femminile, il basket, il baseball e il mondo del cinema per costruire un gruppo vincente.

NO-PATRIOTTISMO

L’obiettivo è chiaro: più che creare un gruppo di talentuosi giovani americani, a Los Angeles si vuole vincere subito e diventare la principale squadra della città. Largo quindi, oltre a qualche patriota, a molti talenti stranieri.

Il portiere Lopez è honduregno, i centrali Ciman e Jakovic rispettivamente belga e peruviano. Tanta extra-Usa anche sulle corsie laterali basse con il portoghese Moutinho, l’iraniano Beitashour e l’egiziano Gaber.

E ancora: in mezzo al campo si passa dalla Scozia (Mallace) al Canada (Kaye), fino alla Colombia (Atestua) o il Ghana (Blessing).

Infine in avanti si forma un attacco tutto americano ma per nulla a stelle e strisce, con il messicano Vela, l’uruguagio Rossi, il costaricano Urena e l’argentino Pacheco.

In MLS solo il Vancouver Whitecaps e il Portland Timbers hanno impegnato più stranieri nella prima giornata del campionato (10/11, mentre il LAFC si è fermato a 9), anche se comunque va detto che il livello di stranieri in MLS si è alzato drasticamente e ad oggi occupano circa il 50%.

MISTER 4-2-3-1

Sulla panchina, il meglio del calcio americano Bob Bradley.

Sessant’anni sulla carta d’identità, è riuscito a mettere in bacheca un solo trofeo, ma che vale d’oro: la Gold Cup del 2007 vinta con gli Stati Uniti. Fu anche grazie a quel successo che gli States divennero un paese interessante a livello calcistico, oltre a due secondi posti (2009 e 2011) nelle successive Gold Cup e, soprattutto, un insperato secondo posto nella Confederation Cup del 2009. In un girone di ferro gli USA passarono come secondi, eliminando l’Italia e l’Egitto, arrivando dietro solo al Brasile. A sorpresa riuscirono addirittura a far fuori la Spagna ai quarti con le reti di Altidore e Dempsey. Si arresero solo al Brasile padrone di casa, perdendo 2-3 dopo esser stato in vantaggio di due reti.

Ai mondiali del 2010 arrivarono primi in un girone con Inghilterra e Slovenia, per poi arrendersi al Ghana.

IL MIGLIORE

Sorprendente come una società neonata sia riuscita ad assicurarsi quello che ad oggi dalla stragrande maggioranza degli esperti è visto come il giocatore più forte della MLS: CarlosVela.

Duttile (può ricoprire qualsiasi ruolo dalla trequarti in su) e tecnico, il messicano si è messo in luce negli anni alla Real Sociedad, dopo essere cresciuto nell’Arsenal. La sua miglior stagione fu la 2013-14, in cui mise a segno 21 gol e 13 assist con i baschi.

YOUTUBE NEL MEZZO

Se fino ad oggi molti di voi vedevano Youtube come un semplice mezzo per vedere highlights di partite finite, ad oggi la tendenza sta cambiando: la mastodontica azienda di Google ha deciso di puntare forte sul mondo del calcio. Il Los Angeles FC scende in campo con il logo di Youtube sulle maglie come sponsor ufficiale ma non solo: Youtube ha acquisito i diritti per trasmettere tutte le gare della seconda squadra di Los Angeles. Ci saranno pre-match e post-match ad ogni gara ed ogni incontro verrà trasmesso in Live.

FUTURO ROS(SI)EO

Un giocatore di cui sentiremo parlare in futuro, forse lontano dal calcio americano, è Diego Rossi.

Attaccante uruguaiano classe ’98, si è messo in mostra con la maglia del Penarol già da prima della maggiore età, ritagliandosi una buona fetta di spazio in prima squadra: in due anni ha messo a segno 13 marcature e 11 assist. Ha già vinto diversi titoli a livello giovanile e professionistico sia con il Penarol che con la nazionale uruguaiana.

La sfida di cimentarsi in una nuova realtà del continente americano e compiere qualcosa di storico con una nuova realtà lo ha subito attirato. Ma il palcoscenico europeo lo chiamerà ben presto.

BUONA LA PRIMA

Ed è stato proprio Rossi a mettere la firma sullo storico esordio del nuovo club di Los Angeles. La prima partita, dello scorso weekend, vedeva la squadra di Bradley confrontarsi con i vice campioni in carica dei Seattle Sounders. Un momento storico a prescindere dal risultato, ma il LAFC ha voluto iniziare col botto: un gol del talento uruguaiano ha regalato al neonato club i suoi primi tre punti in campionato e la sua prima vittoria.

Fra cent’anni si parlerà, forse, del grande Diego Rossi e di quando, segnando contro Seattle, mise a referto il primo gol del Los Angeles FC. Intanto, godiamoci l’inizio della storia.

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Calciomercato

Il Barcellona punta Savinho del Girona: la situazione

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Xavi

BARCELLONA SAVINHO – Il Girona è una delle sorprese più significative di questa prima metà di stagione. Il club catalano ha sorpreso tutti, soprattutto per quel che riguarda la continuità dei risultati ottenuti, che ha permesso loro di restare nelle posizioni élitarie della classifica de LaLiga.

Ovviamente, le ottime prestazioni dei giocatori cruciali della rosa di Michel hanno attirato l’interesse dei top club del calcio mondiale, come nei casi di Tsygankov, DobvykHerrera e Savinho. In particolare, su quest’ultimo è forte l’attenzione dei rivali conterranei del club, ossia il Barcellona. Infatti, secondo quanto riportato da Diario Sport, i blaugrana hanno già avuto un confronto con gli agenti del giocatore, cercando di comprendere la disponibilità dell’approdo del giocatore presso il Camp Nou.

Al momento non si parla di cifre, né di trattativa avviata tra il Barcellona e Savinho, sottolineando la mancanza di punti di vista del giocatore stesso e del club proprietario del cartellino, focalizzato sul proseguimento di un sogno fiabesco.

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La Fiorentina punta la Roma: in dubbio Nico Gonzalez, ma non è l’unico a rischio

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Fiorentina

Dopo la vittoria ai calci di rigore con il Parma ed essere riuscita ad accedere ai quarti di finale della Coppa Italia, la Fiorentina deve tornare a concentrarsi sul campionato e sull’imminente impegno con la Roma.

Vincenzo Italiano affronta Josè Mourinho nel match di domenica sera dell’Olimpico ed entrambe le squadre cercano un posto in zona Champions. I Viola, sesti, vogliono tentare il sorpasso sui giallorossi, al momento al quarto posto, sperando in un passo falso del Napoli in casa della Juventus. Il tecnico dei toscani deve però fare i conti con gli infortunati e con dei giocatori che in questo momento sono in dubbio, tra cui Nico Gonzalez.

LA SITUAZIONE INFORTUNI IN CASA FIORENTINA

Secondo quanto riportato dall’Ansa, le condizioni di Nico Gonzalez devono essere valutate nei prossimi giorni. L’attaccante argentino ha saltato Salernitana e Parma perché alle prese con un risentimento muscolare e la sua presenza con la Roma non è certa. L’obiettivo dei Viola è quello di recuperarlo per il delicato match dell’Olimpico e vogliono attendere fino a sabato per capire la situazione.

Non solo il Bicho, anche Ikonè e Kouamè sono a rischio per la partita con i giallorossi. Il primo ha un po’ di febbre, mentre l’ivoriano ha accusato un fastidio al ginocchio. Si appresta invece a tornare in campo Lucas Martinez Quarta, squalificato per il turno di coppa.

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Angelozzi sul mercato al Frosinone: “Reinier è venuto grazie a Braida”

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In questo avvio di Serie A, una delle sorprese del campionato è sicuramente il Frosinone. I Ciociari sono una delle 3 neopromosse e sono al momento al dodicesimo posto con 18 punti. A trascinare i gialloblù ben distanti dalla zona retrocessione è Eusebio Di Francesco, un allenatore in cerca di riscatto e bravo nel lavorare con una rosa giovane.

Infatti, nella sessione di mercato estiva Guido Angelozzi ha costruito una squadra di giocatori di talento e che vogliono crescere senza troppe pressioni per lanciarsi nella propria carriera. Fino ad ora l’operato del Direttore Sportivo ha portato i frutti sperati e il dirigente del Frosinone si è raccontato ai microfoni di Sky Sport. Di seguito le sue parole riportate da gianlucadimarzio.com.

LE DICHIARAZIONI DI ANGELOZZI

LA SUA SQUADRA – “Per me il Frosinone è il Real Madrid”

LA CARRIERA – “Sono stato sempre in società povere e mi sono sempre inventato diversi tipi di operazione. Qundo devi scegliere un giocatore guardo sempre come si allena, come si comporta e se ci posso parlare provo a capire le sue ambizioni. È importante il contatto diretto con la persona per capire tanti aspetti”

MATIAS SOULE’ – “Lo abbiamo corteggiato come si fa con una bella donna, con telefonate e inviti a cena del procuratore. Quest’anno abbiamo fatto un altro tipo di filosofia: prendiamo dei ragazzi in prestito, così se va bene ci salviamo ma se va male non ci inguaiamo economicamente”.

ARIEDO BRAIDA – “Un procuratore mi manda il profilo di Reinier e pensavo fosse impossibile prenderlo al Frosinone. Un giorno in un pranzo c’era anche Ariedo Braida e gli chiedo, visto il suo rapporto con Ancelotti di contattarlo lui. Allora viene fuori che lo potevano mandare a giocare ma dovevano decidere dove. Quindi due giorni dopo Ancelotti ha chiamato Ariedo dicendogli che aveva parlato bene di noi. Reinier aveva parlato con Kaio Jorge perché non sapeva cosa fosse il Frosinone, gli ha spiegato che è una società piccola ma bella, una famiglia, quindi è venuto e ci sta dando delle soddisfazioni”.

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Flash News

Jankto si racconta: “Coming out? Volevo mandare un messaggio, è andata molto bene”

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sampdoria, Jankto è in partenza

JANKTO – Dopo le esperienze al Getafe e allo Sparta Praga, Jakub Jankto ha scelto di tornare a giocare in Italia, dove aveva vestito le maglie di Udinese e Sampdoria, e iniziare un’avventura con il Cagliari. Il centrocampista ceco è stato intervistato da ESPN e ha parlato della sua nuova squadra, dei tifosi e del suo coming out annunciato qualche mese fa. Di seguito le sue parole riportate da TuttoCagliari.

LE DICHIARAZIONI DI JANKTO

IL COMING OUT – “La gente vuole che io sia il capitano di una certa comunità. Io dico sempre: guardate, io rispetto tutti, tutta la comunità, tutte le persone. Ma io voglio solo concentrarmi su me stesso, sulla mia squadra, sul Cagliari, forse anche sulla Nazionale. Non posso decidere per gli altri. Se vogliono parlare, bene, parlino. Volevo solo dare un messaggio a tutti. Penso che sia andata molto, molto bene. È finita lì. Volevo solo dare un messaggio e, sì, ora andiamo avanti”.

LO SPOGLIATOIO – “Di calcio. C’è differenza tra lo spogliatoio e il campo di allenamento. Dipende anche dalle persone: con i ragazzi di 18, 19, 20 anni forse non si può parlare di politica. Quando si è giovani, c’è un po’ di paura, troppo rispetto. Ora sono più rilassato, ho più esperienza. Ho una responsabilità maggiore. Ma non mi sento un capitano. Leonardo Pavoletti, Viola, Gianluca Lapadula: questi sono i leader. Un’ora prima della partita siamo qui a pensare a quello che può succedere”.

I TIFOSI –“I tifosi sono vicini: intensi, rumorosi, un 12° giocatore. Quando ci siamo trovati in una brutta situazione, non hanno fischiato, non hanno detto nulla. Invece ci sostengono. Qualche settimana fa, eravamo sotto per 3-0 e abbiamo sentito questa energia. Abbiamo vinto 4-3”.

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