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7 motivi per cambiare Allegri

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7 motivi per cambiare Allegri

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Allegri

La stagione sta finendo.
Per me è addirittura finita al triplice fischio di Siviglia. E come ogni anno, al termine dell’annata sportiva, è logico tirare le somme. Io mi ero esposto nella prima parte di stagione: avrei cambiato guida tecnica dopo la sconfitta di Monza. Si è scelto di proseguire insieme fino a giugno ed ora siamo arrivati davvero. Non si può più procrastinare, è ora di decidere.

Ecco quindi i (miei) 7 motivi per cui esonererei Massimiliano Allegri:

 

Andrea Agnelli

Dalla scelta del ritorno di Max fino alle dimissioni del CDA. L’ex presidente aveva un rapporto umano di livello con l’attuale tecnico bianconero. Senza quel rapporto interpersonale, si perde molto.

 

Il progetto sportivo

La Juventus sta sondando il terreno alla ricerca di un nuovo Direttore Sportivo.

Solitamente, una figura di questo tipo è chiamata ad iniziare un nuovo progetto ripartendo proprio dalla scelta di un nuovo allenatore.

 

Il tipo di squadra

Allegri in questo finale di stagione ha espresso un concetto: “più di così, questi ragazzi non potevano fare”. Sbaglierò, ma mi sembra un modo come un altro per evidenziare alcuni limiti di rosa. E vista la situazione Juve extra campo, non posso pensare ad una rosa più forte nella prossima annata sportiva.

Anzi. 

 

Risultati

Io sono da sempre un “risultatista” (anche se non puro o estremo). E i risultati dell’Allegri bis parlano chiaro.

Zero trofei conquistati, un’eliminazione Champions agli ottavi e una ai gironi, un’eliminazione in Europa League in semifinale, due finali di coppa perse contro l’Inter, un’eliminazione in semifinale di Coppa Italia, mai in lotta per lo Scudetto in nessuna delle due stagioni. Davvero troppo poco per la Juventus e per Allegri stesso.

 

La creazione del valore

Alcuni giovani hanno finalmente intrapreso la carriera all’interno della Juventus. Eppure ho la sensazione che altri calciatori bianconeri abbiano perso valore di mercato. Se penso a Locatelli, a Vlahovic o a Bremer mi viene logico pensare che la loro valutazione sia più bassa rispetto all’estate scorsa per via di un’annata povera di alti e colma di bassi.

Il campo

Dentro al rettangolo verde non si salva nulla. Non ci sono stati miglioramenti effettivi rispetto a Udinese-Juventus 2-2, prima partita dal ritorno in panchina di Allegri. O almeno, non vedo miglioramenti evidenti o degni di nota. In 106 partite soltanto 57 vittorie, 21 pareggi e ben 28 sconfitte. Soltanto 159 gol segnati (media di 1.5 a partita) e 108 subiti (più di una rete incassata per match).

Non si salva quindi la fase difensiva, ancora peggio la fase di impostazione o finalizzazione. Approccio calcistico completamente da rivedere, o comunque in antitesi con le caratteristiche dei calciatori attuali della Juve. Un altro dato clamoroso è il seguente: non è mai stata schierata la stessa formazione per due gare consecutive.

Disastro su tutta la linea.

 

Il rapporto con la squadra

Personalmente, il punto più importante. Diversi giocatori sembrano scontenti della guida tecnica attuale (come confermato da più indiscrezioni giornalistiche). E se manca la fiducia alla base del rapporto, diventa tutto più complicato. Vedere alla voce “l’italiano di Szczęsny”.

 

Questi sono ovviamente punti di vista soggettivi. Non devono essere visti come verità assoluta. In ogni editoriale cerco di raccontare il mio modo di vedere il calcio e la Juventus, sperando di poter stimolare dialogo e discussioni costruttive. E purtroppo ad oggi non vedo futuro con Massimiliano Allegri.

Luca Toselli

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Cambia l’arbitro della finale di Champions League? La clamorosa indiscrezione

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Emergono interessanti quanto clamorose news sul fronte finale di Champions League. Come riportato da Repubblica, infatti, l’arbitro designato per la sfida tra Manchester City ed Inter potrebbe incredibilmente cambiare. Il fischietto della gara è stato per ora assegnato al polacco Marciniak che però potrebbe essere punito per aver partecipato ad una manifestazione organizzato da un partito di estrema destra, noto per le sue posizioni xenofobe. La UEFA starebbe compiendo dunque accurate valutazioni.

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Calhanoglu ha confessato il suo personale sogno: le dichiarazioni

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Calhanoglu

In vista della finale di Champions League contro il Manchester City, in programma tra nove giorni, il centrocampista dell’Inter Hakan Calhanoglu si è concesso ad un’intervista al sito dell’UEFA. Lui che ad Istanbul sarà padrone di casa ha confessato di avere un sogno… turco.

ISTANBUL –Amo Istanbul, è la più bella città per me. Mi piace ogni volta che ci vado, anche perché la nostra cultura è molto interessante. Non vedo l’ora di essere lì, sono molto felice di giocare in Turchia“.

PASSAGGIO DAL MILAN ALL’INTER – “Il primo giorno che arrivai tutti sapevano che per me non era un passo facile, ma la società e i compagni mi hanno accolto benissimo e sono stato subito felice”.

DUELLO CON GUNDOGAN – “È il capitano del Manchester City, ho grande rispetto per lui. Non sarà facile neanche per lui però, anche se è un ottimo calciatore, lo rispetto visto che è più esperto di me, ma farò di tutto per batterlo”.

SOGNO CHAMPIONS – “Siamo così vicini che sognare un po’ è normale. Sapevo che avremmo potuto arrivare qui, sono sincero. Voglio essere il primo turco a vincere una Champions, poi a Istanbul… Speriamo che il sogno si realizzi”.

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Umtiti alla cena di squadra: “Ho trovato persone con un grande cuore”

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Lecce, Umtiti guida un trenino di tre giocatori recuperati

Samuel Umtiti si è rivelato uno dei migliori colpi di mercato del Lecce di questa stagione, rivelandosi un elemento cruciale per il raggiungimento della salvezza dei salentini.

Tuttavia, l’avventura del difensore francese in divisa giallorossa potrebbe presto giungere al termine, a causa della fine del prestito secco che lo aveva trasferito dal Barcellona.

Il Campione del Mondo ha ricambiato fin da subito l’affetto datogli dai tifosi e dal club pugliese, come ribadito in occasione della cena di squadra, in cui ha pronunciato un discorso di ringraziamento.

“Avevo bisogno di sentirmi importante con semplicità. Ho trovato una squadra con persone con un grande cuore e avevo bisogno di questo”.

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Flash News

Le formazioni ufficiali del play-out di ritorno Brescia-Cosenza

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Brescia-Cosenza

Serata da brividi al Rigamonti di Brescia perchè i padroni di casa si giocano con il Cosenza la permanenza in Serie B. Si parte dal 1-0 in Calabria, frutto del gol dell’attaccante classe 2003 Marco Nasti, che consente ai cosentini di partire in vantaggio questa sera.

Nel caso di risultato di parità tra le due sfide non conteranno le reti in trasferta, ma si andrà ai supplementari e agli eventuali rigori perchè le due squadre hanno concluso a pari punti la regular season.

LE FORMAZIONI UFFICIALI

BRESCIA (4-3-2-1): Andrenacci; Karacic, Cistana, Adorni, Mangraviti; Bisoli, Labojko, Björkengren; Listkowski, Rodríguez; Ayé. All.: Gastaldello

COSENZA (3-5-1-1): Micai; D’Orazio, Rigione, Meroni; Venturi, Voca, Brescianini, Florenzi, Martino; D’Urso, Nasti. All.: Viali

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