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Zidane verso l'addio al Real, Allegri è la prima scelta

Calcio e dintorni

Zidane verso l’addio al Real, Allegri è la prima scelta

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La panchina del Real Madrid potrebbe cambiare padrone a breve, e Zinedine Zidane potrebbe passare il testimone a Massimiliano Allegri. La notizia è rilanciata da AS e dalla Gazzetta dello Sport, ma con la Liga ancora apertissima è difficile fare previsioni.

Qualche giorno fa, secondo i quotidiani sportivi spagnoli, Zidane avrebbe comunicato ai giocatori la sua intenzione di lasciare i Blancos.
Lo stesso allenatore francese, però, ha smentito categoricamente queste indiscrezioni dopo la vittoria di domenica contro l’Athletic Bilbao: «Come potrei dire ai giocatori che lascio la squadra mentre ci stiamo giocando la Liga? Potete raccontare quello che volete però non direi mai una cosa del genere alla squadra. Vedremo che succederà alla fine della stagione ma non mi piace che si parli costantemente del mio futuro. Non è la cosa più importante».

 

LA LOGICA DIETRO L’ADDIO

Al netto delle smentite di rito, un addio di Zidane avrebbe un senso. Il francese ha vinto tutto il possibile in Spagna, e lo ha fatto con giocatori al picco della loro carriera. Nonostante abbiano ancora qualche colpo in canna, i vari Modric e Kroos si avviano verso la fine della loro storia, e al Real Madrid sarà richiesto di attuare un cambio generazionale. E’ legittimo pensare che Zidane preferisca cambiare aria, dato lo scenario e date le enormi pressioni e critiche, spesso ingiuste, che toccano ad ogni allenatore che siede sulla panchina blanca.

 

ALLEGRI MA NON SOLO

Da qui l’idea di portare Allegri al Real. Florentino Perez è un ammiratore dell’allenatore toscano e già qualche anno fa aveva avanzato un’offerta, gentilmente rifiutata da Allegri. Adesso le cose sono cambiate. Max non allena più la Juve, e negli ultimi anni si è tenuto libero, forse proprio in attesa di un’offerta ghiotta come questa. Secondo la Gazzetta, il Real avrebbe offerto ad Allegri un contratto di due anni, con uno stipendio di 10 milioni a stagione.

In caso di addio di Zidane al Real, quello di Allegri non è l’unico nome in ballo.
L’altro papabile sostituto potrebbe essere Raúl, leggenda del club e ora allenatore del Castilla, squadra giovanile succursale del Real.
Puntare su Raúl vorrebbe dire catapultarlo nel calcio dei grandi, e darlo in pasto alla tifoseria più esigente d’Europa.
Egli si considera un uomo del club ed è a disposizione delle decisioni della dirigenza. Allenare i blancos è il suo sogno, ma prima di fare questo grande passo potrebbe accettare l’offerta dell’Eintracht Frankfurt, per guadagnare più esperienza in una lega di prima fascia.

DOVE VA ZIZOU?

Allegri o Raul al Real Madrid, in caso di addio di Zidane, lascerebbero libero un allenatore che ha vinto tre Champions. Dove potrebbe accasarsi il francese? Non è da scartare un suo ritorno a Torino per allenare la Juventus, anche se è legittimo pensare che la sua scelta sarà legata alla presenza o meno in Champions della Juve nella prossima stagione.

Per quanto affascinante, potrebbe essere meno probabile vedere Zidane allenare la nazionale francese nel brevissimo termine. Didier Deschamps ha un contratto fino ai mondiali in Qatar e, salvo clamorosi risultati agli Europei, resterà in sella almeno fino a fine 2022.
La stagione è agli sgoccioli ma il puzzle per le panchine di due tra i club più importanti d’Europa non avrà una rapida soluzione.

 

(fonte immagine in evidenza: Calciomercato.com)

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Gabigol sospeso per due anni: “Mai fatto uso di sostanze proibite”

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Gabigol

Nelle ultime ore la notizia che Gabigol sia stato sospeso per frode nei test antidoping ha fatto il giro del mondo. Un’indiscrezione che se fosse confermata avrebbe del clamoroso.

Intanto il calciatore brasiliano classe 1996 di proprietà del Flamengo è stato sospeso dall’attività per ben 2 anni dal Tribunale Sportivo Antidoping. Inflitta una pena che terminerà l’8 aprile del 2025 visto che l’episodio incriminante sarebbe avvenuto circa un anno fa.

Gabriel Barbosa dal canto suo non ci sta. L’ex Inter infatti sul proprio profilo X ha pubblicato un messaggio riguardo quanto accaduto in questi giorni. Ecco cosa ha detto:

LE PAROLE DI GABIGOL – “Vorrei pronunciare e chiarire sulle cose che sono uscite oggi, sul fatto che sarei stato sospeso per una tentata frode all’esame antidoping. Nonostante il rispetto che ho verso la giustizia, ribadisco che mai abbia tentato di ostruire o ingannare qualsiasi tipo di esame e confido di poter dimostrare la mia innocenza nelle prossime istanze. Fin dall’inizio della mia carriera ho sempre rispettato le regole del gioco e non ho mai fatto uso di sostanze proibite. Sono deluso dall’esito del procedimento ma continuerò a collaborare con le autorità sportive. Sono convinto che la mia innocenza sarà provata e ripristinata. Grazie a tutti per il sostegno in questo periodo difficile”.

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Shock Di Maria dall’Argentina: El Fideo e famiglia minacciati di morte

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di maria

Angel Di Maria e la sua famiglia sarebbero stati minacciati in questi giorni in cui il calciatore si trova in ritiro con la Seleccion Argentina. Minacce di morte con tanto di messaggio lasciato sulla porta della sua abitazione a Funes, vicino a Rosario.

Secondo quanto riportato dal giornale Infobae, il contenuto del messaggio è il seguente: “Di’ a tuo figlio Ángel di non tornare a Rosario perché altrimenti uccideremo un membro della famiglia. Nemmeno Pullaro (governatore della regione di Santa Fè, ndr) vi salverà. Noi non lanciamo carte ma piombo e persone morte”.

A questa vicenda il Clarìn aggiunge che la minaccia sarebbe stata recapitata intorno alle 2:30 del mattino e nella zona sembra si siano sentiti addirittura quattro spari. Inoltre, il contenuto dell’avviso di intimidazione non è stato confermato dalle autorità competenti per evitare di promuovere i gesti di queste persone.

La minaccia, secondo quanto trapela, potrebbe anche essere un tentativo di impedire a Di Maria di tornare a giocare nel Rosario Central. Squadra in cui il Fideo è cresciuto e con la quale ha esordito da professionista nella stagione 2005.

Un episodio orribile che era già accaduto lo scorso anno anche a Lionel Messi, anch’esso vittima di una minaccia intimidatoria.

 

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Antonello sul tema stadio: “Rozzano il futuro, San Siro fermo agli anni ’80”

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Mercato Inter

Alessandro Antonelloamministratore delegato dell’Inter, ha parlato del tema stadio ad un evento organizzato dallo studio legale ADVANT Nctm. L’AD durante la tavola rotonda “Impianti ed infrastrutture sportive: attori e processi – L’esperienza delle Olimpiadi Milano-Cortina 2026”, ha analizzato la situazione dei vari progetti per il nuovo stadio, sottolineando come nel 2019 era stato presentato un piano che si interpellava alla legge sugli stadi. Successivamente l’AD dei nerazzurri ha parlato di San Siro e del fatto che sia fermo agli anni ’80 per le sue emissioni. Infine ha concluso affermando che l’Inter sta lavorando su Rozzano, definendolo come piano effettivo.

LE PAROLE

PROGETTO – Nel 2019 è stato presentato il progetto che si interpellava alla legge sugli stadi ma dopo cinque anni i due club si trovano ad attendere un interesse pubblico dall’amministrazione comunale visto che si sono inserite dialettiche che hanno allungato i tempi, come ad esempio la sovrintendenza”.

SAN SIRO – “C’è anche un obiettivo ambientale. San Siro ora è alimentato da una centrale termica produttrice di CO2. Siamo ben lontani all’essere vicini al pareggio di emissioni richieste e siamo fermi agli anni ’80“.

ROZZANO – “Noi stiamo lavorando su Rozzano che è il piano effettivo su cui ci siamo impegnati e per cui stiamo discutendo con la proprietà Cabassi. Abbiamo una opzione fino a fine aprile e su quello ci concentriamo, lavoreremo anche per una proroga. Rimaniamo in attesa della proposta di WeBuild che arriverà non prima di giugno quindi oggi non ci sono alternative se non continuare a lavorare su Rozzano”

 

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Marotta chiaro sul futuro: “Ecco cosa farò a fine contratto”

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Beppe Marotta, dirigente dell'Inter, Serie A, Champions League, Coppa Italia

Giuseppe Marotta, amministratore delegato dell’Inter, ha parlato del proprio futuro alla Sala Montanari di Varese. L’AD dei nerazzurri ha confermato, come già detto più volte, che l’Inter sarà la sua ultima avventura da dirigente sportivo. Tuttavia oggi ha parlato con più chiarezza di ciò che farà: occuparsi solamente dei giovani. Marotta è ancora legato all’Inter e lo sarà fino al 30 giugno del 2027, quando il suo contratto andrà in scadenza e lascerà il suo impegno.

In particolare, si batterà per rendere lo sport gratuito, dal momento che considera sbagliato far pagare i giovani per fare sport. In questo modo verrebbero coinvolte anche le famiglie meno abbienti, dove si celano i campioni, che magari non emergono perché oscurati da chi può permettersi di allenarsi con grandi squadre fin da bambini.

LE PAROLE

INTER – “Quando terminerà il mio contratto con l’Inter e lascerò il club, mi occuperò solo dei giovani”.

GIOVANI – “Il settore giovanile è il patrimonio più grande di una società, soprattutto dal punto di vista umano. Sono sempre più convinto che far pagare lo sport ai giovani sia sbagliato: dovrebbe essere gratuito, perché così si riuscirebbero a coinvolgere anche le famiglie povere, quelle in cui si nascondono i campioni, come accadeva una volta”.

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