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Allenatori italiani all'estero: come se la passano?

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Allenatori italiani all’estero: come se la passano?

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Fino a soli vent’anni fa sarebbe stato difficile anche solo immaginare la presenza di qualche italiano su una grande panchina di un campionato estero.
Questo fenomeno è prima di tutto una questione di appeal: la Serie A di quel periodo dominava incontrastata il panorama calcistico europeo, attirando talenti in campo e fuori provenienti da tutto il mondo.
Fu Giovanni Trapattoni ad abbattersi come un terremoto sulla concezione degli allenatori italiani all’estero: il “Trap” infatti, con il suo trasferimento dalla Juventus al Bayern Monaco, fu il primo tecnico a spostarsi sulla panchina di una grande squadra europea ad avere un palmàres capace di far tremare le gambe alle persone. Da quel momento in poi, complice anche l’impoverimento progressivo del nostro campionato, è diventato comune vedere i tecnici italiani sulle panchine di squadre estere. E molto spesso, vederli vincere.

Ma quali sono al momento i tecnici italiani più rilevanti impegnati all’estero? Molti guidano squadre di club, mentre altri siedono alla guida di squadre nazionali dopo aver cercato la propria fortuna nel campionato italiano.

MAURIZIO SARRI – CHELSEA

Il primo allenatore della nostra lista è una fresca conoscenza della Serie A. Maurizio Sarri infatti si è trasferito in Inghilterra in questa stagione, andando a rimpolpare la colonia di allenatori italiani che hanno lavorato per Roman Abramovich, spesso con ottimi risultati. Non è un caso infatti che i successi dei blues siano arrivati, ad eccezione di Mourinho, sotto la guida di Ranieri, Ancelotti e Antonio Conte. Sfortunatamente, a Sarri le cose non stanno andando in linea con i suoi predecessori. Nonostante sia stato accompagnato da un grandissimo entusiasmo al suo arrivo, il sarrismo, o sarriball, non sta raccogliendo i frutti sperati. Il Chelsea infatti è attualmente sesto in campionato, a tre punti dalla zona Champions League. Il problema è però il rapporto del tecnico con la squadra, che pare ormai deteriorato e destinato a consumarsi nei prossimi mesi, specie dopo le aperte liti con la stella dello spogliatoio, Hazard e l’incredibile siparietto avuto con Kepa poco meno di un mese fa. Anche Rudiger si è schierato in diverse occasioni contro il suo tecnico, a dimostrazione di come l’ex Napoli pare sia già al capolinea della sua esperienza a Stamford Bridge.

 

FABIO CANNAVARO – GUANGZHOU EVERGRANDE/NAZIONALE CINESE

Allo stato attuale, Fabio Cannavaro è stato nominato allenatore della nazionale cinese ad interim da circa una settimana, ufficialmente fino alle qualificazioni per il Mondiale 2022. Il tecnico sostituirà il suo maestro di una vita, Marcello Lippi, fresco dimissionario dall’incarico e advisor per la candidatura dell’ex Campione del Mondo. Cannavaro nel frattempo ricopre anche la carica di allenatore del Guangzhou Evergrande, al momento primo in classifica con 6 punti raccolti in due giornate grazie anche al contributo di Paulinho, ricomprato dal Barcellona in questa sessione di mercato estivo.

MARCO ROSSI – NAZIONALE UNGHERESE

È sempre stato un giramondo Marco Rossi, uno abituato ad accumulare esperienze diverse prima di trovare il proprio posto nel mondo, a partire dalla propria carriera da giocatore. Dopo aver fatto gavetta tra C1 e serie B, conquista la Serie A col Brescia prima, e con la Sampdoria poi, prima di trasferirsi in Messico, al Club America e infine in Germania all’Eintracht Francoforte.
Curiosamente, anche la sua carriera da allenatore ha seguito lo stesso filo conduttore. Dopo anni di gavetta tra Serie D, C2 e C1, è però arrivato a conquistare il titolo del campionato ungherese con l’Honvèd, impresa che gli ha permesso di essere nominato CT della nazionale ungherese, con la quale ha già disputato una discreta Nations League.
PAOLO TRAMEZZANI – APOEL NICOSIA

La carriera di Paolo Tramezzani è stata caratterizzata da una serie di alti e bassi nel nostro campionato, spesso legato all’Inter. Dopo aver appeso gli scarpini al chiodo e aver iniziato un apprendistato sotto l’ala protettiva di Gianni De Biasi alla guida dell’Albania, l’ex difensore ha iniziato a mettersi in proprio. Dall’ottobre 2018 guida infatti l’Apoel Nicosia, squadra del campionato cipriota che si trova al primo posto in campionato, con un’ottima media di 2,46 punti conquistati a partita.

DEVIS MANGIA – CSU CRAIOVA

L’ex tecnico del Palermo ha ancora 45 anni, ma sembra alleni da una vita. Aveva infatti soli 37 anni quando iniziò la sua avventura sulla panchina dei rosanero prima, e della nazionale under-21 poi. Dopo aver fatto della gavetta in Serie B, dal 2017 è il tecnico del CUS Craiova, in Romania, squadra con la quale ha già vinto una Coppa nazionale. Durante la stagione corrente, ha chiuso al terzo posto la regular season del campionato rumero, e ha conquistato due vittorie su due nella fase playoff per lo scudetto.

FABIO PECCHIA – AVISPA FUKUOKA

Fabio Pecchia ci ricorda come niente sia immutabile, e come la vita sia in continuo movimento. Per intenderci, Pecchia era nel 2013 il vice di Rafa Benitez al Real Madrid, allenatore che aveva affiancato anche al Napoli prima e al Newcastle poi, squadre di primo livello. Poi, il richiamo della panchina da protagonista, il desiderio di mettersi in proprio lo spinsero ad accettare la guida del Verona, che portò in paradiso alla prima stagione con la qualificazione in Serie A. Purtroppo, l’idillio si trasformò lentamente in un’inferno, con gli scaligeri incapaci di reggere i ritmi della massima serie, costretti a retrocedere in B dopo una sola stagione. Pecchia, dopo aver rassegnato le dimissioni ed essersi preso un anno sabatico, decide di ricominciare nel 2018 dall’Avispa Fukuoka, club militante nella Serie B giapponese. Attualmente, deve vedersela con una brutta situazione di classifica, in quanto occupa la terz’ultima posizione con appena 4 punti raccolti in 5 giornate. Buona fortuna Fabio!

 

 

 

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Jovic torna al gol dopo 189 giorni: è il primo marcatore serbo della storia del Milan

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Pagelle Milan-Frosinone

Il gol che apre le marcature nella sfida tra Milan Frosinone è stato messo a segno da Luka Jovic al 43′.

Il centravanti rossonero è tornato a gonfiare la rete dopo 189 giorni da quello messo a segno in Fiorentina-Roma 2-1, del 27 maggio.

Come riportato su X da Giuseppe Pastore, inoltre, la rete di Jovic è un momento storico per il Milan, che mette a referto il primo marcatore serbo della sua storia.

 

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Gundogan: “Le mie parole dopo El Clasico? Critico anche me stesso”

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Il Barcellona continua la propria rincorsa alla volta del primo posto della classifica della Liga. I catalanti si trovano al momento al terzo posto in classifica, condiviso con l’Atletico Madrid che però ha una gara in meno. Domani sera in programma proprio la sfida rovente tra le due compagini, per decretare chi sarà, almeno per il momento, la principale forza inseguitrice alle spalle di Real Madrid e Girona, in tandem al primo posto e con un margine di vantaggio di 4 punti.

Si attende dunque la gara tra Atletico Madrid e Barcellona, quella che per alcuni sarà una sfida nella sfida (in primis per Joao Felix) e che per entrambi i gruppi squadra sarà l’occasione per mettere alla prova se stessi e le proprie ambizioni.

A proposito di ambizioni, è tornato a parlare Ilkay Gundogan. Il centrocampista, dopo aver lasciato il Manchester City da protagonista nelle vittorie dei tantissimi trofei degli ultimi anni e soprattutto della Champions League 2022/23, si è accasato in Catalogna. La scelta di approdare al Barcellona è dipesa dalla volontà di trovare nuovi stimoli, nuova voglia, una sfida ambiziosa e proiettata verso l’alto. La sua voce all’interno dello spogliatoio conta già molto, con i giovani che possono soltanto imparare dai gesti e dalle parole di un campione assoluto come Gundogan.

In particolare, le parole pronunciate dal centrocampista dopo la sconfitta con il Real Madrid sono diventate argomento di discussione pubblica. Nel corso di un’intervista ai microfoni di BeIN Sports, Gundogan è tornato sulla vicenda. Di seguito le sue dichiarazioni.

OPINIONE GUNDOGAN – “Non posso mettermi nei panni degli altri per sapere come l’hanno recepita, ma ho semplicemente detto onestamente la mia opinione e la mia intenzione non era quella di attaccare niente e nessuno. Voglio dire, ogni volta che critico la mia squadra, per qualunque cosa, includo me stesso. Comincio sempre da me stesso. Penso di avere abbastanza esperienza per sapere come funziona questo gioco, ma prima mi guardo sempre allo specchio e giudico prima me stesso e non gli altri. Voglio che facciamo il meglio che possiamo perché vedo in questo squadra con molto potenziale e molta qualità“.

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Piquè favorevole alla riduzione di squadre in Liga: “Meno partite e più competitive”

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L’ex difensore e capitano del Barcellona, Gerard Piquèè stato intervistato al Marca business sport Forum. L’argomento principale sicuramente quello riguardo la possibile riduzione delle squadre in Liga. Lo spagnolo è favorevole a questa iniziativa, prendendo come esempio i format usati in America, in particolare con la NFL.

LE DICHIARAZIONI

NUOVO FORMAT “Alla fine, lo sport sta andando verso competizioni più brevi e uniche. L’esempio chiaro è la NLF, ci sono quattro mesi di competizione e il Paese è paralizzato. Avete record di ascolti. Penso che il calcio dovrebbe andare in quella direzione.”

TROPPE PARTITE“Serve che tutte le organizzazioni si riuniscano e dicano: ‘non è possibile che ci siano 80 partite in un anno’. Ci sono troppe partite e la gente non sa nemmeno cosa si gioca. E poi a livello sportivo il livello scende.”

NUOVO CALENDARIO“Servirebbe un calendario con meno partite che però sarebbe più competitive. Invece di campionati da 20 squadre, passare a 16 o anche 14.”

 

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Monza-Juventus, Allegri: “Da Locatelli e l’attacco al mio futuro, vi dico tutto”

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LE PAROLE DI MAX ALLEGRI IN CONFERENZA ALLA VIGILIA DI MONZA-JUVENTUS – Max Allegri ha parlato in conferenza alla vigilia del match tra Monza e Juventus. In attesa dell’esito del big match di giornata di domenica sera tra Napoli e Inter, i bianconeri, vincendo a Monza, potrebbero portarsi in testa alla classifica. Un campo tosto quello dei brianzoli che nella scorsa stagione hanno fatto bottino pieno contro la Juve. La squadra allenata da Max Allegri è ancora alle prese con diversi infortuni. Il tecnico toscano si è soffermato su questo aspetto, fornendo aggiornamenti su diversi giocatori oltre che approfondire anche il discorso riguardante il proprio futuro sulla panchina del club. Di seguito, tutte le dichiarazioni di Allegri alla vigilia di Monza-Juventus: 

LE PAROLE DI MAX ALLEGRI ALLA VIGILIA DI MONZA-JUVENTUS

DERBY D’ITALIA – “Cammino in discesa dopo il derby d’Italia? Sarebbe commettere un errore inspiegabile, noi sappiamo i nostri limiti. La classifica è buona, ma non si è fatto ancora nulla, appena lasci un attimo approccio e intensità rischi di perdere. Vincere partite non è facile, ne abbiamo 6 da qui al girone d’andata, di cui 4 sono trasferte. Ancora è tutto da giocare e bisogna fare un passo per volta. Il Monza fa la differenza nella fase difensiva e lo dicono i numeri: sarà una partita molto difficile”.

OBIETTIVI – “Ottimismo sullo scudetto? Io in spogliatoio non ci entro, è sacro. Il desiderio più importante deve essere la partita di domani. Non scordiamoci che rimanere fuori dalla Champions quest’anno è stato un danno tecnico ed economico. Noi abbiamo il dovere di costruire un’annata per tornare all’obiettivo minimo: giocare la Champions l’anno prossimo. Domani voglio vedere la Juve delle prime 13 giornate. Non possiamo permetterci di sottovalutare nessuno, ci vuole grande rispetto per tutti e dobbiamo giocare sempre da squadra come fatto finora. Noi guardiamo la quinta, bisogna scappare da chi c’è dietro e non guardare davanti. Resta motivo di orgoglio essere a 2 punti dall’Inter, ma bisogna guardare dietro perché nel calcio le cose cambiano in fretta. Non bisogna mantenere, ma migliorare di giorno in giorno”.

INFORTUNI – “Monza imbattuto in casa? Oltre che imbattuti, il Monza ci ha portato via 6 punti l’anno scorso e abbiamo fatto 0 gol a loro. Sarà una partita difficile e importante come quelle a seguire. È importante per dare seguito al pari con l’Inter. Danilo e Alex Sandro saranno a disposizione, seppur non al 100%. Per Locatelli valuteremo oggi, è un problema di dolore, l’altro giorno è entrato, vediamo oggi. Oggi dovrò vedere l’allenamento per capire su Manuel e su Nicolussi-Caviglia, che ha fatto una gara importante. Se no troveremo una soluzione e in qualche modo faremo”.

ATTACCO – “Monza imbattuto in casa? Oltre che imbattuti, il Monza ci ha portato via 6 punti l’anno scorso e abbiamo fatto 0 gol a loro. Sarà una partita difficile e importante come quelle a seguire. È importante per dare seguito al pari con l’Inter. Danilo e Alex Sandro saranno a disposizione, seppur non al 100%. Per Locatelli valuteremo oggi, è un problema di dolore, l’altro giorno è entrato, vediamo oggi. Oggi dovrò vedere l’allenamento per capire su Manuel e su Nicolussi-Caviglia, che ha fatto una gara importante. Se no troveremo una soluzione e in qualche modo faremo. Settimo attacco? 5 Vlahovic, 4 Chiesa, mancano quelli di Kean, Milik, Yildiz… L’importante è vincere le partite. Stiamo lavorando sui gol delle punte, cerchiamo di migliorare”.

GALLIANI – “Un amico, ci diamo del tu ormai, ci siamo dati del lei per tanti anni. È un dirigente di altissimo valore, sono fortunato ad aver lavorato con lui e ad avere ancora oggi un rapporto con lui. Siamo legati da un bel rapporto affettivo”.

PALLADINO – “Galliani come al solito non ha sbagliato allenatore. Sta facendo molto bene Palladino e sono certo che nella sua evoluzione può solo crescere, non parlo solo di campo. Potrà fare un’ottima carriera, ci son dei giovani allenatori bravi. E poi accanto ha Galliani, che è un dirigente di grande genialità”.

 

 

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