Dopo una esperienza non memorabile al Mondiale 2014 (lontana dalla storica semifinale del 1966, che fu pur facilitata da un “corridoio” nella fase a eliminazione diretta senza grandi ostacoli come l’Ungheria), un Euro 2016 deludente e una Confederations Cup disastrosa, le attenzioni verso la Russia padrona di casa erano alte ma non altissime.
Dopo aver terminato al secondo posto nel gruppo A , segnando otto reti e subendone tre (tutte contro l’Urugay).
Agli ottavi di finale ha trovato una Spagna a volte esaltante, più spesso, ultimamente, deludente. Con una partita stoica, di grande intensità e sacrificio i russi son passati ai quarti buttando fuori una delle favorite.
Cosa ci possiamo aspettare, allora, da questa Russia?

Artem Dzyuba dopo il rigore segnato
IL VANTAGGIO DELLA STATISTICA
Alla voce dei precedenti, risulta un dato davvero interessante nelle ultime edizioni dei Mondiali. Infatti, dal 1998 in poi, la Nazionale di casa è sempre arrivata almeno in semifinale.
Venti anni fa la Francia addirittura arrivò in finale e si aggiudicò la coppa contro una corazzata come il Brasile di Ronaldo e Roberto Carlos; nel 2002 la sorprendente Corea del Sud carnefice, insieme a Byron Moreno, dell’Italia agli ottavi di finale, dovette arrendersi solo alla Germania in semifinale, perdendo poi la finale per il terzo e quarto posto contro la Turchia.
Nel 2006 la stessa Germania fu eliminata dagli azzurri poi campioni in semifinale per mano di Grosso e Del Piero ai tempi supplementari, ma si rifece nel 2014, infliggendo al Brasile ospitante una delle più grandi umiliazioni della storia, con uno spietato 1-7 diventato poi “Mineirazo”.
Unica eccezione il Sudafrica, che nel 2010 terminò mestamente al terzo posto dietro Uruguay e Messico la sua fase a gironi, togliendosi però la soddisfazione di battere la Francia di Domenech nell’ultima partita.

TANTA ASTUZIA E TANTI GOL
5 gol all’Arabia Saudita, 3 all’Egitto, male con l’Uruguay e infine l’exploit, Spagna a casa e Russia avanti. Chapeau.
Perché ognuno gioca con le armi che ha a disposizione, i punti di forza che ritiene di avere. Sarebbe stato inutile affrontare la Roja a viso aperto, no?
Cherchesov ha indovinato la mossa tattica, sapeva che avrebbe dovuto giocare di rimessa piazzando 10 uomini dietro la linea del pallone, sperando in un colpo di genio di Golovin, un guizzo di Mario Fernandes. Magari un rigore. Così è stato, così ha sconfitto i re del tiki-taka.
Astuto e furbo, senza qualità tecniche evidenti ma dannatamente efficace. Diverso rispetto a dieci anni fa, quando la Russia giocava bene e faceva impazzire gli avversari, l’Olanda dei top ne sa qualcosa e oggi guarda da casa. Come noi.
La Russia non è una squadra irriverente come quella di Andrej, non è da dita sulle labbra per zittire tutti e neanche da golden boy del calcio. E’ una squadra operaia, che si aggrappa al talento di alcuni e alla grinta di tutti, non ha nulla da perdere: mai così lontana in un Mondiale da quando non è più l’Unione Sovietica.
Ora i quarti. Sognando di rivedere un’oasi lontana ma mai scomparsa.
DOVE ARRIVERÀ LA RUSSIA?
Chissà.
Il cammino ora si fa duro, anche se dopo che hai eliminato la Spagna puoi giocartela quasi con tutte; la Croazia in questo mondiale altalenante ha fatto vedere grandi cose, come contro l’Argentina, ma anche dei difetti che sono venuti a galla nella partita contro la Danimarca: la squadra di Zlatko Dalić fatica a reggere tanta pressione, soprattutto nei tempi regolamentari.
Contro l’Albiceleste, squadra molto offensiva, la Croazia ha dominato in lungo e in largo, candidandosi per la vittoria finale; nelle altre partite del suo cammino, però, i croati hanno sofferto molto di più, faticando a trovare la via del gol: questo perché squadre come la Nigeria e l’Islanda, ma soprattutto la Danimarca, si chiudono molto e preferiscono giocare in ripartenza.
Esattamente come la Russia.
E poi c’è il fattore campo; abbastanza futile nei gironi, fondamentale contro la Spagna.
E l’impressione è che il popolo russo creda davvero in questa squadra, e il vantaggio di avere praticamente tutto lo stadio a favore non è cosa da poco.

Certo, in confronto alla Croazia la qualità tecnica russa è nettamente inferiore, ma se dovesse passare la squadra di Cherchesov si troverebbe in semifinale una tra Svezia, Svizzera, Colombia e Inghilterra.
Non esattamente squadroni blasonati come la corazzata spagnola.
Parola al campo.