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Anderlecht, una fucina di talenti

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5 anni fa:
Ci sono squadre che focalizzano il proprio interesse esclusivamente sulla vittoria finale utilizzando qualsiasi mezzo, economico e non. Le manovre di marketing e la campagna acquisti sono dedicati solamente al migliorare la squadra nel tempo più breve possibile. Poi, invece, esistono club che hanno inteso che per perseguire un risultato non basta avere gli undici più forti. Si creano una serie di meccanismi per il quale dei fattori esterni possono aiutare e non poco, che siano uno stadio di proprietà piuttosto che un grande vivaio. In Belgio, precisamente ad Anderlecht, c’è una realtà nella quale i giovani calciatori sono ampiamente seguiti nel loro percorso di maturazione calcistica. Ciò comporta che sin dal settore giovanile gli viene trasmessa sì una mentalità vincente ma che si unisce all’insegnamento dei forti valori calcistici. Difatti, nell’accademy dell’Anderlecht sono maturati giocatori di un certo calibro, che adesso giocano un po’ in tutta Europa (e non solo).
Ecco a voi i dieci migliori talenti che l’Anderlecht ha lanciato nel grande calcio:
10 – OMAR EL KADDOURI
Un calciatore che in realtà la maglia della prima squadra della società belga non la indosserà mai perché, avendo ben figurato nelle giovanili, il Brescia aveva deciso di puntare su di lui. Napoli, Torino, Empoli, Brescia, sono solo alcuni club nei quali il ventottenne belga naturalizzato marocchino ha militato. Purtroppo si può definire come un talento mai realmente esploso. Una volta arrivato a Napoli ci si aspettava da lui un definitivo salto di qualità che sfortunatamente non è avvenuto. Adesso offre le proprie prestazioni sportive al Paok Salonicco, in Grecia. Indosserà inoltre anche per ben 27 occasioni la maglia della propria Nazionale, il Marocco.
9 – FRANK ACHEAMPONG
Un nome che ai meno esperti sarà sfuggito, Frank Acheampong negli ultimi anni ha aiutato e non poco la compagine belga. Dal 2012 al 2017 ha effettuato 165 partite garantendo 22 gol e 21 assist. Numeri molto intriganti per un’ala sinistra. La sessione estiva di mercato della stagione 2017/2018 passa al Tianjin Teda, una squadra del massimo campionato cinese. L’Anderlecht,da questa cessione ricaverà circa 3 milioni e mezzo. Anch’egli è un talento mai realmente espresso. Qualche stagione fa si vociferava che potesse diventare un campione da un momento all’altro ma complici gli infortuni ed un suo rendimento non eccelso, adesso è finito a giocare in Oriente, guadagnando all’incirca 2 milioni e mezzo. Cifra che in Europa non poteva lontanamente sognare di guadagnare.
8 – LEANDER DENDONCKER
Un mediano appena ventitreenne che da pochi mesi si trova alla corte di Nuno Espirito Santo, nel Wolverhampton. Proprio la società inglese ha creduto molto nel ragazzo, investendo una somma di 13,50 milioni di euro. Cifra alta ma non spropositata se si considera che il ragazzo in passato era stato seguito molto attentamente dal Manchester United. Con L’Anderlecht, nell’arco della sua carriera, ha totalizzato 92 presenze. Inoltre è sceso in campo anche con la maglia della nazionale maggiore belga in ben 6 occasioni.
7 – ADNAN JANUZAJ
Proprio come El Kaddouri, anche Adnan la maglia della prima squadra non la indosserà mai. A soli 16 anni il ragazzo viene prelevato dal Manchester United che in poco tempo lo lancia nel grande calcio. Palcoscenico nel quale però fatica a stare. Pur avendo dimostrato a più riprese la sua grande qualità tecnica, spesso scompare totalmente dalla partita e ciò gli compromette la prestazione finale. Dopo essere vagato per Dortmund e Sunderland, Januzaj adesso si trova in Spagna, alla Real Sociedad. Sia il campionato che il club nel quale milita sono ottimi per tentare di compiere quel salto di qualità che lo farebbe entrare nel mondo dei grandi.
6 – JORDAN LUKAKU
L’esterno sinistro, adesso in forza alla Lazio, è sempre stato conosciuto più per essere il fratello di Romelu che per sue comunque grandi qualità. Al torneo di Viareggio del 2013 aveva fornito una prestazione talmente altisonante che si vociferava di un interessamento del Milan. Poi tutto ciò si rivelò un nulla di fatto e il talento belga passò all’Ostenda. Ostenda che dopo 3 anni,, a sua volta, lo cederà alla Lazio per 4 milioni. Alla Lazio non è un titolare inamovibile, su quella fascia Inzaghi spesso gli preferisce Lulic ma, quando chiamato in causa, Jordan risponde sempre egregiamente.
5 – DENNIS PRAET
104 presenze con la maglia dell’Anderlecht per il talento belga. Aveva il pieno controllo del centrocampo, tanto che privarsene non è stato facile e la Sampdoria ha dovuto sborsare ben 10 milioni di euro. Si può però affermare che, per quanto fatto vedere in terra nostrana, il suo valore si è più che raddoppiato. Adesso grandi squadre strizzano l’occhio al classe ’94. Una tra queste sicuramente la Juventus che lo ha cercato già la scorsa stagione. Per Giampaolo, nel tempo, è diventato un uomo fondamentale e privarsi di lui, per la Doria, adesso diventa davvero complicato.
4 – YOURI TIELEMANS
Del talento nato a Sint-Pieters-Leeuw si parla davvero da parecchio tempo. Basti pensare che già a 16-17 anni giocava con una certa regolarità non solo le partite del massimo campionato belga bensì interi match in Champions League. Senza dubbio alcuno, si può definire un talento precoce, che nel 2017 è passato difatti al Monaco per 25 milioni di euro, neanche una somma spropositata se rapportata alla giovane età del ragazzo. Adesso Youri non sta brillando particolarmente nel centrocampo francese ma, avendo solamente 21 anni, sicuramente avrà tempo per riprendere quella tranquillità tale da poter esprimere un ottimo calcio
3 – DRIES MERTENS
Anche Dries Mertens ha militato nelle giovanili della squadra belga senza però arrivare mai in prima squadra. Il motivo è assai semplice, l’Anderlecht non credeva nelle potenzialità del ragazzo e quindi lo aveva ceduto al Gent per un leggero indennizzo. Qualcuno, in Belgio, si starà mangiando le mani pensando che giocatore è diventato Mertens. Un calciatore che, grazie alla cura di Maurizio Sarri, è diventato a tratti inarrestabile. Lo stesso Napoli, per prelevarlo dal PSV, ha dovuto investire poco meno di 10 milioni, una cifra ai tempi più che considerevole.
2 – VINCENT KOMPANY
Per anni è stato il perno della retroguardia del Manchester City e della nazionale belga. Vincent Kompany ha iniziato la propria carriera proprio nell’Anderlecht, che lascerà nel 2006 per approdare all’Amburgo. Amburgo che pagherà una somma considerevole, di 10,50 milioni di euro. Kompany, nel tempo, si è dimostrato un difensore di sicuro affidamento, tanto che qualsiasi allenatore che lo abbia avuto, lo ha sempre utilizzato. Adesso si sta avvicinando verso l’ultima parte della sua carriera, avendo 32 anni. Per Guardiola non è più un giocatore fondamentale, ma sicuramente ha un’alta considerazione di Vincent, utilizzandolo spesso anche in match importanti.
1 – ROMELU LUKAKU
È senza troppi dubbi lui il primo della lista. Romelu Lukaku. Un bomber d’area come veramente pochi in Europa. Come il fratello, anche lui ha militato nelle giovanili dell’Anderlecht facendo già intravedere grandi numeri. 41 gol in 98 partite. Numeri che gli sono valse l’interessamento del Chelsea, che lo preleverà pagando circa 15 milioni. Con la maglia dei Blues Lukaku non brillerà particolarmente, tanto che prima sarà ceduto in prestito al West Bromwich e poi si trasferirà definitivamente all’Everton. Ad oggi è alla corte di José Mourinho, nel Manchester United. Sta dimostrando a tutta Europa come si possa essere un rapace d’area moderno. Tanta corsa, sacrificio ma, soprattutto, grandissimo fiuto del gol.
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Flash News
La Flop XI della Serie A 22/23 votata da Numero Diez!

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9 ore fa:
Giugno 8, 2023La lunghissima stagione di Serie A 2022/23, iniziata nella metà metà di agosto e conclusa il 3 giugno, è finalmente giunta al termine. Spaccata in due dal mondiale in Qatar, tra novembre e dicembre, questo campionato ha incornato il Napoli. Decisamente tante, invece, le delusioni viste. Resta solo l’ultimo verdetto: quello che proverrà da domenica prossima, quando si giocherà lo spareggio salvezza tra Verona e Spezia. La nostra redazione si è occupata di votare la Flop XI della Serie A appena trascorsa, la mostreremo di seguito seguendo il modulo classico del 4-3-3.
TITOLARI
Portiere – LUIS MAXIMIANO: se Ivan Provedel è stato eletto miglior portiere di questa Serie A, il rovescio della medaglie riguarda il portiere che, almeno sulla carta, è sbarcato nella Capitale per essere il titolare. La stagione del portoghese è durata appena 6′: il tempo di farsi cogliere in flagrante bloccando la palla con le mani fuori dall’area di rigore. Rosso diretto, tunnel degli spogliatoi dello Stadio Olimpico e nessun’altra presenza nel massimo campionato.
Terzino destro- SERGINHO DEST: il terzino statunitense ha vestito la maglia del Milan con le prospettive di dar seguito a quanto di buono si diceva su di lui. Cresciuto nell’Ajax come uno dei craque della prossima nazionale a stelle e strisce, poi trasferitosi in Catalogna per vestire la maglia del Barcellona, le prospettive di un giocatore in grado di spaccare in due il campionato c’erano tutte. A 22 anni e con maggiore esperienza europea, il Milan sembrava la squadra perfetta per lui. Soprattutto perchè la sua indole offensiva e la sua polivalenza sulle due fasi lo rendeva un ottimo profilo sia per giocare come terzino, che per muoversi da ala. In totale scenderà in campo appena 8 volte, senza neanche toccare quota 330′ minuti giocati e senza lasciare la firma in nessuna gara.
Difensore centrale – MILAN SKRINIAR: pesa e non poco la situazione legata al mercato e al mancato rinnovo con l’Inter. Nella prima parte di stagione alterna ottime partite a prestazione decisamente sottotono. Non sembra il difensore che si è visto negli scorsi anni, sia per efficacia, che per concentrazione nelle varie gare. Se il derby di andata, in cui ha sofferto per tutto il tempo le accellerate di Leao, sembrava il punto più basso, peggio ancora ha fatto il 23 gennaio, in Inter-Empoli: due gialli in poco più di 15′ e squadra lasciata in 10 uomini per un’ora, nella sconfitta contro i toscani. Rientra per il derby di campionato, vinto 1-0, e scende in campo nella grigia trasferta di Genova contro la Sampdoria. Poi, il vuoto. Termina la stagione tra infermeria e panchina, guardando un ottimo Darmian prendere il suo posto e accumulando solo 21 gettoni stagionali.
Difensore centrale – LEONARDO BONUCCI: nell’estate in cui De Ligt e Chiellini hanno salutato la casacca bianconera e in cui il pacchetto di difensori centrali era in emergenza, lui sarebbe dovuto essere il faro al quale aggrapparsi. Invece la sua stagione ha vissuto di pochissime luci e tantissime ombre: Bremer, neoarrivato bisognoso di un tutor, lo ha trovato in un Danilo ben più affidabile. Gatti lo ha rapidamentie scavalcato nelle gerarchie, così come Alex Sandro, spesso utilizzato da braccetto nella difesa a 3. Per Bonucci solo 16 gettoni, di cui 9 da titolare su 38 disponibili. Riesce, però, a trovare anche una rete in questa stagione.
Terzino sinistro – ROBIN GOSENS: dopo uno scudetto sfumato e l’addio del miglior Ivan Perisic visto a Milano, i tifosi neroazzurri guardavano a Gosens come all’ancora di salvezza per la nuova stagione. Il tedesco, acquistato a gennaio dello scorso anno, sembra aver recuperato del tutto dall’infortunio e può tornare ad essere quel terzino che faceva timore all’Europa intera con la maglia dell’Atalanta. Tra infortuni e poco spazio, però, il tedesco non ha rispettato le attese. Decisamente meglio Dimarco, che lo ha costretto a tanta panchina e a solo 11 gare da titolare, sulle 32 totali disputate. I numeri, comunque, non mancano: 3 reti e 2 assist. Ma da lui ci si aspettava sicuramente di più.
Mezz’ala destra – PAUL POGBA: indubbiamente se si cerca la parola “flop” sul dizionario di questa Serie A, non può mancare la sua foto. Arrivato a parametro zero, tra la gioia e il gaudio di tutto l’universo Juventus. Di fatto, invece, il suo apporto sarà pari a zero. Solo 6 partite disputate, una sola da titolare, terminata con uno dei tantissimi infortuni di quest’anno. Si fa molta fatica a descrivere la stagione di uno dei giocatori che, lo scorso agosto, era dato tra i candidati alla Top XI.
Mediano- LEANDRO PAREDES: il suo compito era quello di portare all’interno della mediana bianconera garra ed esperienza e, magari, essere un buon esempio per la crescita di giocatori più giovani come Fagioli e Miretti. Il suo impatto, invece, sarà esattamente il contrario. I due italiani lo superano nelle gerarchie e di lui si evidenziano soprattutto i passaggi a vuoto. Stagione ampiamente sotto la sufficienza, con 6 gialli e 1 rosso e con 8 partite dal 1′ a fronte delle 25 totali.
Mezz’ala sinistra – GEORGINO WIJNALDUM: pesa molto, forse troppo, il suo infortunio ad inizio stagione. Nel 2022, praticamente, non scende mai in campo. Arriva a calcare il prato dell’Olimpico con frequenza solo da fine febbraio in poi, riuscendo a siglare ben due reti contro Sassuolo e Sampdoria. Una stagione in salita, ma francamente inadatta per quelle che erano le aspettative su di lui.
Ala destra- CHARLES DE KETELAERE: inutile girarci attorno, impossibile non pensare a lui tra i flop di questa stagione. Sbarcato a Milano con tanta, sicuramente troppa prressione addosso per un semplice 2001, il belga non rispetterà mai le aspettative. Il buon ritiro prestagionale impatta ancora di più su un giocatore che raccoglie in totale solo 1 assist in 32 partite giocate. Tantissime le dimostrazioni di inadeguatezza, i gol sbagliati, ma anche le giocate positive a cui non è stato dato seguito. I buoni propositi per smentire tutto ciò, sin dalla prossima stagione, ci sono tutti. Ma per ora non può scrollarsi di dosso l’etichetta di flop.
Centravanti – ANDREA BELOTTI: la promessa era quella di restare competitivo anche in una piazza come Roma e partendo dalla panchina alle spalle di Abraham. Il Gallo ha interrotto in estate il suo rapporto pluriennale con il Torino, del quale era anche capitano, per provare nuove esperienze in Serie A. Mourinho, inoltre, gli garantisce le 31 partite in cui, sia partendo da titolare che subentrando, ha opportunità di mettersi in mostra. Ma l’unico momento degno di nota, nella sua produzione offensiva stagionale, è il calcio di rigore sbagliato al 92′ contro il Torino nell’ultima uscita, prima della pausa per il mondiale. La cifra 0 nella casetta gol segnati pesa tantissimo.
Ala sinistra – DIVOCK ORIGI: sarebbe dovuto essere il nome per far rifiatare Giroud e assicurare gol, portando con sè anche il carico di esperienza internazionale dopo la parentesi al Liverpool. Pochissime, invece, le gioie dell’attaccante belga in questa stagione, che pure segna due reti contro Monza e Sassuolo. Il titolare Giroud è stato costretto agli straordinari, anche a causa dei vari infortuni che lo hanno colpito nel corso dell’anno.
RISERVE
Oltre all’undici “ideale“, abbiamo deciso di elencare anche due riserve per reparto, che non hanno particolarmente brillato in questa stagione.
Portiere – ALESSIO CRAGNO
Terzino – MANUEL LAZZARI
Difensore centrale – MERIH DEMIRAL
Mezz’ala destra – HARRY WINKS
Mediano – GIULIO MAGGIORE
Centravanti – ANDREA PINAMONTI
Centravanti – LUKA JOVIC
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Il Celtic cerca il successore di Postecoglou: tra i nomi anche Maresca

Pubblicato
10 ore fa:
Giugno 8, 2023
Il Celtic fresco del Treble casalingo vinto, ha però bisogno di trovare un nuovo allenatore. Il biennio sotto la guida di Postecoglou è stato fantastico e pieno di trofei e soddisfazioni ma ora gli Hoops devono voltare pagina. L’australiano, infatti, è diventato l’allenatore del Tottenham e ora sono molti i profili che interessano ai campioni di Scozia per la guida tecnica.
Tra questi Sky Sports sottolinea anche il nome di Enzo Maresca. L’ex centrocampista italiano è attualmente il vice-allenatore del Manchester City di Guardiola. Il 43enne sarebbe tra i tanti nomi uno dei più papabili al ruolo di nuovo allenatore, anche se i tifosi sognano il grande ritorno di Brendan Rodgers.
Flash News
La Champions “rovina” i piani di Gagliardini: nozze rimandate

Pubblicato
1 giorno fa:
Giugno 7, 2023
Aver raggiunto la finale di Champions League è stata, ovviamente, una grande emozione per tutti i giocatori dell’Inter. Eppure, la sfida contro il Manchester City ha “rovinato” i programmi di qualcuno.
NOZZE RIMANDANTE
Il calciatore in questione è Roberto Gagliardini. Secondo quanto riportato dalla rivista Chi, il centrocampista e la sua fidanzata Nicole Ciocca hanno dovuto rimandare la data delle nozze. La cerimonia, infatti, era stata fissata per il 10 giugno, proprio il giorno della finale di Champions.
Ma non è tutto, anche altri due calciatori nerazzurri sono stati coinvolti in questi cambiamenti: Lautaro Martinez e Alessandro Bastoni. Entrambi, infatti, si sono sposati subito dopo la fine del campionato. Addirittura Agustina Gandolfo, consorte dell’attaccante argentino, ha rivelato di aver avuto pochissimo tempo a disposizione per organizzare rito e cerimonia, a causa dei numerosi impegni della formazione nerazzurra.
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Pagelle Serie A – Sampdoria, 2: campionato disastroso

Pubblicato
2 giorni fa:
Giugno 7, 2023
PAGELLE SERIE A – SAMPDORIA, 2: Per la Sampdoria, quella di quest’anno, è stata una stagione complicatissima. I blucerchiati hanno vissuto un’annata caratterizzata soprattutto dalla difficile situazione societaria, con lo spettro del fallimento che aleggiava su Marassi e probabilmente sventato con la cessione solo pochi giorni fa. Situazione extra campo a parte, anche quella vista sul terreno di gioco è stata drammatica, con la retrocessione e l’ultimo posto in classifica. A niente è servita la cura Stankovic, che subentrato a Giampaolo prima del Mondiale, è riuscito a dare dignità al finale di campionato ma non punti.
LA STAGIONE
Quello della Sampdoria è stato campionato semplicemente disastroso. Partendo da agosto, con Giampaolo in panchina, la squadra non è mai riuscita a trovare un’identità. Già dalle prime giornate dove, nonostante il pareggio casalingo con la Juventus, spicca il netto ko per 4-0 con una diretta concorrente come la Salernitana, si erano intraviste le prime fragilità.
Ad ottobre si è cercata la svolta, con l’esonero del tecnico e l’arrivo in panchina di Stankovic. A cambiare, è stato sicuramente lo spirito e, solamente in piccola parte il rendimento. Con il serbo in panchina i blucerchiati hanno provato a lanciare il cuore oltre l’ostacolo e, solamente all’undicesima giornata è la prima vittoria in campionato in casa della Cremonese.
Nemmeno la sosta riservata a Qatar 2022 però è riuscita a riportare serenità. Al rientro, la vittoria esterna con il Sassuolo aveva riportato un entusiasmo poi stroncato da un nuovo filotto di sconfitte, interrotte di tanto in tanto da pareggi come quello a sorpresa contro l’Inter.
Da marzo poi l’ultimo disperato tentativo avviato dal successo sul Verona e poi reso inutile dalla clamorosa sconfitta casalinga contro la Cremonese e dagli ormai inutili pareggi negli scontri decisivi contro Spezia e Lecce. Una situazione che poi ha portato inevitabilmente all’aritmetica retrocessione alla Dacia Arena contro l’Udinese.
ASPETTATIVE E MERCATO
In casa Sampdoria le aspettative, non di certo altissime, erano quelle di una salvezza quantomeno tranquilla. La stagione precedente aveva già fatto accendere il campanello d’allarme, con la salvezza raggiunta matematicamente solo alla penultima giornata. Quest’anno si è riuscito a fare di peggio, grazie anche ad una gestione scellerata anche dal punto di vista del mercato.
Comprensibile, vista li situazione societaria, la scelta di voler far cassa con la cessione di Damsgaard per 15 milioni. Decisamente meno comprensibile invece quella di lasciar partire l’ossatura della squadra composta da gente come Candreva, Thorsby, Ekdal e Yoshida, e quella di non trattenere calciatori di proprietà come Caprari e Bonazzoli che in prestito avevano fatto benissimo.
Decisamente errata la scelta degli acquisti con cui rimpiazzarli, con gli arrivi di Djuricic e Rincon, e quelli in prestito di Pussetto, Villar e Winks. I riscatti poi di Sabiri, ceduto alla Fiorentina e tenuto in prestito fino a fine stagione, e di Caputo, girato inspiegabilmente all’Empoli in cambio di Lammers nel mercato invernale. Inutili poi gli arrivi di Jesè Rodriguez e di un Zanoli comunque valorizzato a gennaio. Scelte sicuramente poi pagate a caro prezzo sul campo.
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