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Anguissa, la sicurezza del centrocampo del Napoli
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5 mesi fa:

Nel Napoli di Luciano Spalletti abbiamo potuto ammirare le prodezze di Kvicha Kvaratskhelia, georgiano di 21 anni, arrivato a Napoli come erede di Insigne. Oltre a lui, in questo inizio di stagione troviamo chiaramente il segno di Victor Osimhen, che si conferma fra uno degli attaccanti migliori in Italia e per prospettiva, anche in Europa. Le buone prestazioni di Kim Min-Jae, difensore che è approdato a Napoli per sostituire Kalidou Koulibaly andato al Chelsea. In più, troviamo un ottimo Stanislav Lobotka. Lo slovacco è ormai diventato il regista perfetto della squadra partenopea, con Spalletti che ha realizzato un super lavoro per portarlo a questi ottimi livelli dopo che appena sbarcato in Italia non si era visto praticamente in campo.
In realtà c’è ancora un giocatore che va analizzato e soprattutto, vanno sottolineate le sue qualità e capacità di congiungere perfettamente la difesa con il centrocampo e anche grazie alle sue ottime doti da dribblomane, qualche incursione in attacco. Parliamo di André Zambo Anguissa.
LE STATISTICHE
Il camerunense arrivato a Napoli dall’anno scorso senza grande voce mediatica, ha completamente rivoluzionato il centrocampo azzurro, facendo così esaltare le qualità di altri compagni per alcuni dati individuali, ma ovviamente anche della squadra. Ad esempio, lo spagnolo Fabian Ruiz dopo una stagione al di sotto delle aspettative nel 2020/2021, è riuscito a migliorare il suo bottino personale proprio grazie al lavoro del suo compagno di reparto. Fabian infatti spesso riusciva a sganciarsi dal ruolo di regista di centrocampo per avanzare quasi da trequartista, ruolo che lui conosce alla perfezione, per potersi rendere più pericoloso. Ma Anguissa, non è un giocatore che per alcune statistiche è esploso solo a Napoli.
🤤 Only Adama Traore (153) completed more dribbles than André-Frank Zambo Anguissa (96) in the Premier League last season
🗞️ A man in demand, with Arsenal, Aston Villa and Roma among interested parties for the Fulham star pic.twitter.com/GThuJW1Y32
— WhoScored.com (@WhoScored) August 6, 2021
Facciamo infatti un passo indietro nella sua carriera, per vedere cosa ha realizzato il centrocampista camerunense al Fulham nella stagione 2020/2021. Possiamo notare infatti come nel corso della stagione Zambo Anguissa risulta essere in una top 3 ed in una top 5 classifiche speciali della Premier League di quell’anno.
Partiamo prima dalla top 5 per duelli vinti. Il centrocampista ex Fulham si presenta infatti come il quinto giocatore per duelli vinti, ben 263. Mentre risulta essere il secondo miglior dribblatore della Premier League 2020/2021 insieme ad uno che di skill e dribbling ormai ne ha fatto la sua specialità come Saint-Maximin del Newcastle. In totali sono stati 96 i dribbling effettuati, dinanzi ad altri giocatori dall’alto tasso tecnico come Manè, Rashford, Sterling o Grealish.
L’OTTIMO IMPATTO IN SERIE A
Torniamo invece ora al presente, o meglio, al suo passaggio alla Serie A. Come detto in precedenza, il suo impatto nel Napoli è stato ottimo e tutta la formazione di Spalletti ha reso meglio grazie alla sua presenza in mezzo al campo. Nella scorsa stagione è stato il giocatore con più dribbling effettuati del club, superando anche Lorenzo Insigne, con ben 46. Un dato che riflettere soprattutto rispetto anche alla differenza fra i suoi dati con la Premier League, complice forse l’infortunio dello scorso anno oltre alle partite giocate saltate per la Coppa d’Africa.
Inoltre, l’osservatorio calcistico CIES ha pubblicato lo scorso novembre alcune statistiche interessanti sui migliori dribblatori del nostro campionato nella scorsa stagione. Il numero 99 del Napoli si è piazzato nella settima posizione con il 77,5% di dribbling riusciti, con uno realizzato ogni 16 minuti e 14 secondi. Insomma, nonostante la sua stazza fisica, Anguissa è un giocatore dalle straordinarie qualità che può dare anche tanta quantità allo stesso tempo alla squadra visti i tanti duelli vinti.
🔔 UFFICIALE 🔔
Il Napoli rinforza il centrocampo con Zambo Anguissa ✅ pic.twitter.com/qQEZpg1niH
— GOAL Italia (@GoalItalia) August 31, 2021
Il Napoli lo ha acquistato con la formula del diritto di riscatto che è stata esercitata in questa sessione di mercato: 15 milioni nelle casse del Fulham. Grazie infatti alle sue prestazioni, il club del patron de Laurentiis è stato convinto a versare nelle casse dei londinesi la cifra necessaria all’acquisto definitivo del camerunense. E sicuramente ha inciso l’ottimo rapporto fra il calciatore ed il suo allenatore, che da subito ha creduto in lui dal primo minuto:
“Io e il mister ci assomigliamo, siamo due persone di carattere. Ci stimiamo e questo è importante, è bravo a mettersi nei nostri panni, prova a capire sempre cosa ci passa per la testa e ci stimola ogni giorno. E quando vuoi parlargli, ti ascolta. Le statistiche e i numeri li guardo poco. Non ho segnato mai quest’anno ma ci sono così tanti calciatori forti nel Napoli che non vedo perché dovrei segnare io… Il mio compito è far giocare gli altri e mantenere l’equilibrio della squadra. L’allenatore e i compagni sanno quanto valgo, fino a quando crederanno in me darò tutto in campo“.
André Zambo Anguissa
IL PRESENTE
Ora Anguissa per questa nuova stagione sembra avere ancora più responsabilità in mezzo al campo, dopo la possibile partenza di Fabian Ruiz verso il Paris Saint-Germain. Le prime 3 partite sono state giocate come mezzala di rottura nel 4 3 3, nel reparto formato da Lobotka e Zielinski, spesso più attivo nella fase offensiva. Mentre nella scorsa partita di campionato giocata contro la Fiorentina, in un assetto molto più difensivo Anguissa ha giocato gran parte del secondo tempo in un reparto a 2 prima con Lobotka e dal 78 minuto in poi col nuovo acquisto Tanguy Ndombélé. L’ex Lione e Tottenham doveva essere uno dei possibili colpi del futuro degli Spurs, che però con Antonio Conte non ha trovato spazio nel progetto e per questo è stato ceduto con la formula identica a quella di Anguissa. Prestito con diritto di riscatto fissato a 30 milioni. Chi sa che in futuro entrambi i giocatori possano convivere da titolari in mezzo al campo…
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ESCLUSIVE
ESCLUSIVA – Alla scoperta del futsal con Vincenzo Caponigro, nazionale italiano
Pubblicato
6 ore fa:
Gennaio 27, 2023Di
Elio Granito
Da una piccola palestra di Montevideo fino ai grandi palcoscenici di Buenos Aires e Amsterdam, il futsal si è evoluto in maniera esponenziale dal 1930 ad oggi.
La nascita del futsal
Fu di Juan Carlos Ceriani, giovane professore di educazione fisica, l’idea di concepire uno sport che ricordasse il calcio, popolarissimo al tempo grazie ai successi dell’Uruguay, e che potesse essere praticato sia all’aperto che in strutture protette, sfruttando i diffusi campi di basket. Alle regole basilari del calcio, Ceriani aggiunse molti elementi della pallamano, pallanuoto e pallacanestro.
Cinque giocatori, 40 minuti di partita e altri piccoli aggiustamenti. Tutto il resto è storia.
L’INTERVISTA INTEGRALE
La nostra redazione ha avuto il grande piacere di intervistare uno dei protagonisti della scena calcettistica italiana: Vincenzo Caponigro. Orgoglio di Campagna, comune del salernitano, e laterale dei vicecampioni d’Italia della Feldi Eboli e della Nazionale, il prodotto delle giovanili delle “foxes” aiuterà ad immergerci in questo nuovo contesto.
Nel 2014 il tesseramento nelle giovanili della Feldi Eboli. Da lì, l’inizio vero e proprio del tuo percorso nel mondo del futsal. Come mai hai scelto questo sport?
“La mia avventura è iniziata nell’estate del 2014, dopo una partita amichevole disputata in un mercoledì sera d’estate contro il mio attuale presidente. Dopo quella partita, lui mi chiese se volessi giocare a futsal. Io, avendo appena terminato la scuola calcio, decisi di fare un tentativo verso questo nuovo sport. Agli inizi fui un po’ titubante, poiché non conoscevo questa disciplina. Ma col tempo mi sono appassionato. Da quel momento in poi, sono arrivato a raggiungere la Serie A con la Feldi Eboli, squadra con la quale ho disputato la Champions League, una finale di Coppa Italia, una finale di Supercoppa, una finale scudetto, vinto un campionato di Serie C, conquistato e vinto i play-off di A2 che ci hanno permesso di salire in Serie A. Ci siamo tolti e ci stiamo togliendo molte soddisfazioni“.
La tattica gioca un ruolo determinante nell’economia di un match. Quali sono gli aspetti essenziali della fase difensiva e offensiva?
“La tattica è fondamentale. La fase difensiva è importantissima perché il difendere bene, forte, ad alta intensità ti permette di sviluppare molti contrattacchi, di vincere seconde palle. La fase offensiva viene a sua volta: creare il maggior numero di occasioni da gol e finalizzarle. Io, da laterale, ho il compito di agire da collante tra centrale e pivot. Bisogna essere rapidi, veloci e giocare d’intensità per poter fare la doppia fase. Inoltre, essere bravi nell’1 vs 1 risulta fondamentale per creare superiorità numerica intorno ai 10-15 metri dalla porta avversaria“.
In Brasile, in Portogallo e in Spagna, il futsal è considerato uno degli sport più seguiti. In Italia, in uno scenario nazionale che vede dominare il calcio come disciplina, invece, sta prendendo sempre più piede negli ultimi anni. A cosa è dovuto questo aumento di popolarità?
“In Italia sta iniziando a prendere sempre più piede grazie alle tante società che investono in questo sport, ai media, alla comunicazione, alle televisioni. Con l’ingresso di Sky e delle varie piattaforme, il numero di appassionati, di praticanti è andato a incrementarsi. Anche le scuole calcio e i settori giovanili stanno iniziando ad investire nel calcio a 5 e questo risulta fondamentale per la crescita dei giocatori“.
Perché un/a ragazzo/a dovrebbe preferire il calcio a 5 rispetto al calcio a 11?
“Può preferirlo perché si tratta di uno sport più veloce, rapido, dove bisogna avere anche velocità di pensiero. Non esistono pause come nel calcio tradizionale dove un calciatore può permettersi di non toccare palla per diversi minuti. Si creano tante occasioni in una partita, si verificano tante situazioni che nel calcio a 11 molto spesso non si verificano. Ed è preferito anche dalle mamme perché, giocando al coperto, i bambini difficilmente prendono mal di gola e raffreddore (ironizza, ndr)“.
Da diversi anni competi nella massima serie del campionato italiano. Quali sono i segreti per arrivare così in alto?
“Gioco in Serie A da sei anni. Il segreto per competere a questi livelli credo sia il lavoro quotidiano, l’abnegazione al lavoro, l’intensità e l’impegno durante gli allenamenti, il migliorarsi. È importante ascoltare i consigli e gli aiuti di allenatori e giocatori più esperti. Mentre, fuori dal campo, ricopre un ruolo fondamentale l’alimentazione, così come il riposo. Cercare di seguire uno stile di vita regolare. Sono sacrifici che portano a migliorarti giorno per giorno fino a competere ad alti livelli“.
Convocazione in Nazionale per Euro 2022 ed esordio nella gara contro il Montenegro. Qual è stata la tua reazione e cosa vuol dire rappresentare l’Italia per te?
“La mia prima convocazione con la nazionale italiana è stata per le qualificazioni agli Europei, il 13 aprile 2021. L’esordio a Prato, contro il Montenegro, è stata un’emozione unica. Qualcosa di indescrivibile poter rappresentare il tuo Paese, rappresentare un movimento, i ragazzi che praticano e amano questo sport. Penso che per un giocatore la maglia della Nazionale sia il riconoscimento più bello. Cercherò di lavorare sempre al massimo per poter continuare a rappresentarla“.
Quali sono i tuoi obiettivi futuri tra club e Nazionale?
“Il mio obiettivo col club è quello di vincere qualche titolo. Dopo le varie finali perse tra scudetto, Coppa Italia e Supercoppa, siamo lì e vogliamo provare a fare quel passo in più che ci porti a raggiungerlo. Soprattutto lo scudetto, così da poterci garantire anche la qualificazione alla prossima Champions League. Con la Nazionale, invece, mi auguro di poter rappresentare l’Italia nei grandi palcoscenici internazionali. Spero di poter giocare le qualificazioni ai Mondiali, disputando magari un Mondiale, quello del 2024, dopo aver preso parte all’Europeo del 2022 in Olanda“.
Fonte immagine in evidenza: profilo Instagram di Vincenzo Caponigro
I Nostri Approfondimenti
Chi è Wisniewski, il nuovo polacco erede di Kiwior dello Spezia

Pubblicato
8 ore fa:
Gennaio 27, 2023
CHI È WISNIEWSKI- Lo Spezia ha da poco concluso la cessione più onerosa della storia del club. Kiwior, infatti, si è trasferito all’Arsenal per una cifra vicina ai 25 milioni di euro. Questa si può definire a tutti gli effetti come la classica offerta irrinunciabile sia per il giocatore (acquistato dalla capolista della Premier League) che per la società.
Il club ligure non ha voluto attendere troppo tempo ed ha chiuso nell’immediato per Wisniewski, il difensore proveniente dal Venezia.
CHI È WISNIEWSKI, ORIGINI E CARATTERISTICHE TECNICHE
Przemyslaw Wisniewski è un difensore centrale polacco di piede destro. Il classe 1998 muove i suoi primi passi a livello di settore giovanile nel Gornik Zabrze, squadra in cui ha vissuto i primi anni da calciatore professionista. Quest’estate il passaggio in Italia, tappa che inevitabilmente ha cambiato il corso della sua carriera. Dopo sei mesi svolti ad altissimo livello con la maglia del Venezia, Lo Spezia ha deciso di puntare tutto su di lui acquistandolo a titolo definitivo con un contratto di base quadriennale.
Wisniewski presenta una prestanza fisica fuori dal comune (1,95 m), abbinata ad una falcata esplosiva.
Queste caratteristiche gli permettono di essere un avversario veramente difficile da saltare e lo rendono perfetto per giocare uno contro uno a tutto campo, una delle peculiarità principali dello stile di Gotti.
Inoltre, il polacco possiede anche nelle corde la qualità del lancio lungo, con cui trova spesso e volentieri l’esterno dall’altra parte del campo.
OBIETTIVI FUTURI
Wisniewski ha tutte le potenzialità per diventare un difensore importante nel nostro campionato. Quest’oggi lo Spezia affronterà la delicatissima trasferta di Bologna della vecchia conoscenza Thiago Motta e sarà già presente tra i convocati.
Con le sue notevoli qualità, il difensore polacco non avrà problemi ad ambientarsi nei meccanismi di gioco di Gotti e gode di tutte le carte in regola per guadagnarsi nel breve futuro una maglia da titolare. Insomma, un’altra volta il club ligure ha dimostrato di possedere una rete di osservatori invidiabile, in grado di chiudere colpi semi sconosciuti come Kiwior, Nzola ,Holm e lo stesso Wisniewski.
I Nostri Approfondimenti
Le curiosità sulla 20ª giornata di Serie A

Pubblicato
1 giorno fa:
Gennaio 26, 2023
LE CURIOSITÀ SULLA 20ª GIORNATA DI SERIE A – Manca sempre meno al ritorno in campo della Serie A. A partire dalle ore 18:30 di venerdì andrà in scena la 20ª giornata di campionato, la prima del girone di ritorno.
Questo un turno in cui troveremo tante sfide interessanti: una su tutte Napoli-Roma. Oltre al Derby del Sole potremo assistere anche a sfide importanti per la lotta per l’Europa e la salvezza. Di seguito le curiosità sulla 20ª giornata di Serie A.
LE CURIOSITÀ DI BOLOGNA-SPEZIA
Lo Spezia ha ottenuto solo due vittorie in trasferta e sono arrivate negli ultimi due turni. Il Bologna, dal canto suo, ha collezionato 16 dei 23 momentanei punti in classifica tra le mura amiche. Una sfida anche dal sapore speciale per l’ex Thiago Motta, sulla panchina dei liguri nella scorsa stagione.
LE CURIOSITÀ DI LECCE-SALERNITANA
Quella tra le due squadre del sud è una sfida con pochi precedenti in Serie A. L’unico precedente risale al 16 settembre 2022 ed è stato vinto dalla formazione di Baroni.
LE CURIOSITÀ DI EMPOLI-TORINO
Se non per il successo dello scorso anno griffato dalla tripletta di Belotti, il Torino non ha mai vinto al Castellani. Inoltre, i toscani vengono da tre vittorie consecutive in casa senza subire reti.
LE CURIOSITÀ DI CREMONESE-INTER
In Serie A, i nerazzurri sono la squadra che hanno ottenuto più successi contro i grigiorossi (12 su 15). L’ultimo scontro risale alla stagione 1995/1996, concluso con il risultato di 2-4.
LE CURIOSITÀ DI ATALANTA-SAMPDORIA
6 degli 8 gol realizzati in questa Serie A dalla Sampdoria sono stati siglati in trasferta. Un dato comunque basso, ma che vuole dire come la Doria si esprima meglio lontana dalle mura amiche. Per i bergamaschi, invece l’uomo del momento corrisponde al nome di Lookman: il nigeriano viene da tre doppiette consecutive.
LE CURIOSITÀ DI MILAN-SASSUOLO
Il 25 ottobre 2015 Mihajlovic lanciò Donnarumma a 16 anni e 8 mesi e lo fece proprio in un Milan-Sassuolo: il resto è storia. Quella partita finì 2-1 a favore per i rossoneri. Negli ultimi cinque precedenti a San Siro tra le due formazioni, solo in un’occasione il Diavolo ha ottenuto la vittoria e risale al 2 marzo 2019.
LE CURIOSITÀ DI JUVENTUS-MONZA
La Juve, ad eccezione della partita persa all’andata col Monza, ha vinto 5 delle ultime 6 partite contro neopromosse in Serie A. Il Monza, invece tiene in trasferta un rullino di marcia molto più tirato. Sono infatti appena 8 i punti conquistati fuori dall’U-Power Stadium.
LE CURIOSITÀ DI LAZIO-FIORENTINA
La Fiorentina è la squadra a cui i biancocelesti hanno segnato (206) e vinto di più (58 su 147). Questo un dato che non può altro che far preoccupare i tifosi viola, reduci da un pessimo periodo di forma (una vittoria nelle ultime 5 gare).
LE CURIOSITÀ DI NAPOLI-ROMA
Questa sfida sarà anche teatro dello scontro tra due grandi amici come Mourinho e Spalletti. I due grandi allenatori si sono incrociati in 7 sfide delle quali solo una è stata vinta dal tecnico partenopeo.
LE CURIOSITÀ DI UDINESE-VERONA
Dopo la vittoria per 2-1 all’andata, i friulani potrebbero vincere entrambe le sfide stagionali con gli scaligeri per la seconda volta in Serie A dopo la stagione 2017/18. Inoltre, la squadra di Sottil sta vivendo la stagione migliore degli ultimi anni a livello di punti in classifica.
Giovani per il futuro
Chi è Sekou Diawara, il 18enne scovato dall’Udinese

Pubblicato
1 giorno fa:
Gennaio 26, 2023
L’Udinese è sempre a caccia di nuovi talenti da fare crescere ed esplodere e i casi di De Paul, Molina e Udogie, tra gli altri, ne sono l’esempio. L’ultimo arrivato alla corte di Andrea Sottil è un belga classe 2004 e si chiama Sekou Diawara. Ma chi è e perché ha attirato le attenzioni dei talent scout bianconeri? Facciamo un passo indietro e scopriamo di chi si tratta.
SEKOU DIAWARA: GLI INIZI
Sekou Diawara nasce a Deinze, in Belgio, l’8 febbraio 2004 da genitori originari della Guinea. Ben presto entra a far parte del settore giovanile del Gent, uno dei club più importanti della Jupiler Pro League. Lì rimane fino alla stagione 2018/19, quando si trasferisce a parametro zero al Genk. Viene subito aggregato al settore giovanile, dimostrando ottime doti offensive. La stagione successiva, le sue prestazioni vengono premiate con il passaggio in under-18. Lì disputa una stagione e scende in campo 7 volte, quello che gli basta per mettere a referto 4 reti e 1 assist.
SEKOU DIAWARA: LA PROMOZIONE IN UNDER-21
La stagione successiva, 2020/21, sì rivela ancora più importante per lui. Viene promosso in under-21 e, come possiamo ben immaginare, nemmeno contro avversari molto più grandi di lui sfigura. Dal 2020 al 2023 è sceso in campo 13 volte con l’under 21, mettendo a segno anche 5 reti e 1 assist.
SEKOU DIAWARA: IL TRASFERIMENTO ALL’UDINESE
Il 25 gennaio 2023, l’Udinese ufficializza l’acquisizione delle sue prestazioni sportive e firma un contratto con i bianconeri fino al 30 giugno 2027. Viene aggregato immediatamente nell’under 19 ma, considerando la cura dei friulani nella crescita dei giovani talenti, non è da escludere che possa fare il suo esordio in Serie A già nei prossimi mesi.
SEKOU DIAWARA: UN CENTRAVANTI FISICO PER SOTTIL
Diawara è un centravanti molto forte fisicamente, veloce, alto 187 cm e potente. Sa fare la differenza nello spazio aperto ed è anche dotato di una discreta tecnica di base. È un giocatore capace di fare reparto da solo, ma sicuramente non è il classico finalizzatore di area di rigore.
Non solo Diawara può rappresentare l’asso nella manica dell’Udinese, ma anche la Nazionale belga ripone molte speranze nelle sue potenzialità. Ha già disputato dei match con la maglia del Belgio under-16, under-17 e, attualmente, milita tra le fila dell’under-19. Ad oggi, con le selezioni giovanili del suo Paese ha messo già a segno 5 reti in altrettante presenze.
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