Ci siamo. Amin Younes sta per diventare un giocatore del Napoli a tutti gli effetti. La squadra che ha tanto desiderato, secondo le sue ultime parole. Un club pronto ad accoglierlo a braccia aperte, dimostrato proprio da come sia stata strutturata, vissuta e concretizzata tale trattativa. Non sarà un mecenatismo industriale, ma una cooperazione finalizzata al raggiungimento di un trofeo importante. 4 mesi di lavoro, in cui il club primo in classifica dovrà continuare a faticare limitando al massimo gli errori, mentre il ragazzo tedesco dovrà integrarsi al meglio iniettando le proprie capacità, non solo tecniche, all’interno del sistema di Sarri.

Un approvvigionamento appunto, necessario per perseguire quel sempre più vociferato obiettivo, che da sogno si deve trasformare in realtà. Younes il gasolio giusto per tenere alti i giri del motore azzurro.
CARRIERA E DOTI
Talentino classe 1993, Amin Younes cresce calcisticamente nella sua Germania. L’iter per la sua esplosione passa a Mönchengladbach, squadra che nutre le sue doti col pallone fino a farlo esordire nel massimo campionato tedesco. Qualche infortunio (presente praticamente nella carriera di ogni calciatore) rallenta un po’ il suo percorso di crescita, percorso che viene ristrutturato col passaggio in Olanda, dove il ragazzo firma per l’Ajax. Una delle squadre migliori per valorizzare il proprio talento, passato in parte inosservato a dire il vero. Younes è qualità che si mette in luce come la corrente alternata, e i tifosi nativi di Amsterdam lo sanno bene. Elemento fondamentale su cui fare affidamento per ogni azione offensiva.

Con la palla tra i piedi Younes dà il meglio di sé. Un giocoliere che attende solo il proprio turno per mettersi in mostra, riuscendo a regalare in maniera spettacolare perle di calcio davvero apprezzabili da ciascun amante della sfera size 5. Paradossalmente, un giocatore come lui, ricorda in parte un fuoriclasse che sta facendo più che bene al Napoli. Parliamo di Mertens, anche lui cresciuto a livello sportivo in Olanda e divenuto quasi una leggenda nella terra campana. Tutti sperano un po’ che possa trattarsi di una prassi, specialmente perché andando a vedere le azioni salienti del neoarrivato, la somiglianza col belga sembra davvero incredibile. Molti aspetti li accomunano, anche se poi alla fine ciascuno possiede doti personali e inimitabili.
YOUNES PER LA TECNICA
La rapidità nello stretto, il tocco palla nella conduzione e l’utilizzo della propria altezza. Younes non è particolarmente veloce, ma è “scattante”. Una freccia che lascia l’uomo sul posto, disorientandolo anche mentalmente a volte. Due/tre tocchi col piede preferito, il destro, palla poi sul sinistro per il cross o lieve auto-finanziamento per tagliare in area alla ricerca del tiro alla Del Piero. Insomma, metodologie di gioco interessanti ed efficienti, in particolare per il gioco di Sarri.
Un altro elemento che il ragazzo ha saputo trasformare in virtù da necessità, riguarda l’altezza. Essendo relativamente basso, le capacità che emergono sul manto erboso combaciano spesso con i suoi modi di gestione riguardanti l’uso del baricentro. Un baricentro che esalta determinati movimenti, figli di continue mosse relative al bacino. Caratteristiche che richiamano un certo Giovinco.

Piccola parentesi anche per quanto concerne le sue doti nel dribbling. L’uomo da puntare ce l’ha sempre, e questo non gli dispiace per niente. Anzi, spesso il tedesco viene raddoppiato, anche se la chiusura in tandem non sembra così tanto sminuente per lui. Le armi per colpire ce le ha quindi, resta da capire se anche in un campionato come quello italiano esse potranno davvero prendersi la scena.
YOUNES PER LA TATTICA
Compito complicato spetterà a Sarri: utilizzare l’esterno tedesco. Con molte probabilità, si può affermare che il posto da titolare resterà in mano a chi ha fin qui interpretato al meglio le indicazioni del toscano. La new entry potrà invece essere sfruttata particolarmente in terra europea, dove il Napoli dovrà giocare l’Europa League. Europa League che Younes ha vissuto da protagonista lo scorso anno, riuscendo ad arrivare fino alla finale, dove poi ci fu la vittoria del Manchester United. Esperienza da tener in conto quindi. Anche perché il nuovo innesto è uno di quelli che ha fatto più numeri a livello internazionale, riuscendo a vincere lo scorso anno la Confederation Cup, giocando molto bene e mostrando prestazioni di buona qualità (anche un gol tra le varie cose).
Insomma, un elemento davvero buono. Buono dovrà essere anche Sarri col suo presidente, candidato al “ripagamento” della fiducia di tale acquisto. Younes non è più un giovincello alle prime esperienze, ma anzi si sta ormai consolidando al meglio. I margini di miglioramento non appaiono del tutto ampi, ma mai dire mai. Intanto bisognerà vedere come l’allenatore della prima in classifica posizionerà Younes nella propria scacchiera. Non è da escludere infatti un suo utilizzo anche sulla fascia destra, seppur di base la duttilità del ragazzo combacia solo con le zone calcate da Insigne.
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