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L'aquila a due punte

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L’aquila a due punte

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L’aquila ha spiccato il volo verso gli alti nidi. Un travolgente Ciro Immobile, assistito dalla sorpresa Cataldi, e una Lazio in forma smagliante liquidano con facilità la pratica Spal. Un 4-1 che grazia gli emiliani da un’imbarcata colossale: i biancocelesti chiudono la gara con un totale di 22 tiri verso la porta difesa da Milinkovic-Savic, bravo a non far segnare il fratello e soprattutto ad evitare la goleada con ottimi interventi.

Con il poker di ieri all’Olimpico, il numero di reti stagionali è salito a quota 23. Un dato certamente ridimensionato se confrontato con quello della passata stagione: Immobile e compagni, dopo undici giornate di Serie A e tre di Europa League erano già a quota 39 goal. Involuzione offensiva? Scelte differenti? Proviamo a scoprirlo.

MENO FANTASIA, PIÙ CONCRETEZZA

Tra i fattori che certamente condizionano la minor resa della manovra offensiva laziale c’è sicuramente il minor apporto in zona goal di due giocatori che lo scorso anno trasformavano in oro qualsiasi pallone toccato: Luis Alberto e Milinkovic Savic. A inizio stagione Inzaghi ha schierato lo spagnolo nel ruolo che gli è più congeniale, ovvero alle spalle di Immobile, in quell’intermezzo tra la prima e la seconda linea. Le prestazioni però, non sono mai state all’altezza delle aspettative.

Lasciando da parte i numeri per un attimo, seppur significativi soprattutto in questo caso, Inzaghi è rimasto perplesso dalle prestazioni del suo numero dieci. Sicuramente, a un anno di distanza, gli avversari hanno imparato a prendere le misure preventive, cercando nuovi sviluppi tattici per evitare quei buchi che l’anno scorso si creavano a causa dell’inaspettato lavoro offensivo bianco-celeste. Probabilmente però, pesa anche il fattore psicologico: Luis Alberto sembra scarico mentalmente, pressato dal tifo laziale che inviperito dalla questione rinnovo lo ha scaricato pubblicamente.

Così mister Inzaghi ha scelto di virare verso nuovi orizzonti, optando per la soluzione a due punte, con l’inserimento di Caicedo al fianco di Immobile.

PROBLEMA GOAL RISOLTO?

L’idea nasce dopo un inizio campionato sconfortante. La Lazio dopo quattro giornate raccoglie sei punti ma realizza solo tre reti, mostrando un’enorme fatica in fase di realizzazione. Così, in un pomeriggio estivo di metà settembre, Inzaghi prova l’esperimento del doppio centravanti. All’Olimpico arriva un Genoa in grande spolvero, con lo spauracchio Piatek sempre pronto a colpire. Neanche il tempo di memorizzare il nuovo schema tattico che la Lazio è già avanti  proprio grazie al goal… di Caicedo!

https://youtu.be/Oyh2FXixJMg

L’ecuadoriano sembra riempire molto bene l’area di rigore e l’ottimo lavoro col corpo gli permette di vincere facilmente i duelli e dialogare alla perfezione con bomber Ciro. Proprio questa intesa che sembra crescere di partita in partita, cambia sensibilmente la manovra bianco-celeste e ne ottimizza le prestazioni. La squadra di Inzaghi infatti, comincia a sviluppare il gioco dalle corsie laterali, rifornendo gli attaccanti e i centrocampisti d’inserimento come Parolo, con ottimi cross. A giovarne è soprattutto l’attaccante di Torre Annunziata, meno isolato e vicino alla porta, nel cuore dell’area di rigore, il suo terreno di caccia. Da quel giorno, il numero di goal e occasioni create è cresciuto a dismisura ma alcune situazioni restano ancora misteriose.

REBUS SERBO

Ecco, a proposito di misteri e situazioni incomprensibili, arriviamo al caso Milinkovic Savic. Tenendo sempre conto che anche il centrocampista è finito nella black list degli ultras laziali, per le stesse ragioni di Luis Alberto, proviamo a capire tatticamente cosa stia succedendo al serbo.

Nella passata stagione svolgeva il ruolo di mezz’ala di un centrocampo a cinque, il che permetteva grande copertura dietro e a lui di avanzare indisturbato alle spalle di Immobile e Luis Alberto. Come con lo spagnolo, Inzaghi ha replicato l’esperimento, ottenendo però scarsi risultati. A mancare è soprattutto l’onda d’urto dei suoi inserimenti, una marea che l’anno scorso travolgeva la difesa avversaria e si abbatteva su di essa come un violento nubifragio.

A nulla di tutto questo si è attualmente assistito. Sicuramente Caicedo con la sua possente presenza all’interno dell’area di rigore, toglie spazio e raggio d’azione a un giocatore che lavora preziosamente con ogni centimetro di campo. Bisogna tener conto anche del fatto che manca quel lavoro di cucitura tra i reparti che l’anno scorso Luis Alberto svolgeva egregiamente e che ora, con due attaccanti puri, rende meno agibili gli inserimenti da parte delle mezze ali.

Savic è dunque costretto ad arretrare di qualche metro per evitare che il centrocampo della Lazio collassi, regalando troppo vantaggio alle squadre avversarie. Un problema concreto, che lo scorso anno costò punti pesanti in partite sulla carta molto semplici, vedi il match point per l’Europa sprecato contro il Crotone.

IL PENSIERO DEL MISTER

Nel post Lazio-Spal, lo stesso Inzaghi ha confermato ai microfoni questa trasformazione tattica di Milinkovic-Savic, scacciando quei fantasmi che lo vorrebbero lontano da Formello già a partire dalla sessione di Gennaio:

“Milinkovic? Ha fatto una buona gara, così come contro il Parma e il Marsiglia. Oggi ha dato quantità e qualità, quest’anno sta segnando meno rispetto alla stagione scorsa, ma ci sta dando parecchio in fase di non possesso”

Dunque nessun mal di pancia ma solo un cambio di mansioni. Dovremo abituarci a un Milinkovic più concreto e a disposizione della squadra, sicuramente meno presente in area di rigore ma fondamentale nel garantire supporto a una fase difensiva spesso troppo fragile. Nel dopo gara, mister Inzaghi è stato lucidissimo ad evidenziare gli aspetti positivi e migliorabili dei suoi ragazzi, bravi a farsi sempre trovare pronti e disponibili. La vera novità di quest’anno però, la racconta l’allenatore stesso:

“Bisogna sempre fare delle scelte, avevo l’imbarazzo, ho fatto le mie valutazioni e sapevo potesse essere una partita fisica, è stato bravo anche Correa quando è entrato. Ho la fortuna di avere più scelte quest’anno e dovrò scegliere partita dopo partita il giocatore migliore”.

Una Lazio camaleontica, in grado di adeguarsi ad ogni situazione e soprattutto piena di diverse soluzioni in avanti. Il peso offensivo è aumentato considerevolmente e la difesa soffre molto meno della passata stagione. Questa Lazio ha tutte le carte in regola per giocarsi fino all’ultimo la zona Champions, ma questa volta non si può lasciar partire il treno. Sergej e Luis, salite a bordo?

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Le probabili formazioni di Juventus-Napoli: c’è Vlahovic, dubbio in difesa per Mazzarri

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le formazioni ufficiali di Monza-Juventus

Si alza il sipario della 15ª giornata di Serie A: questa sera all’Allianz Stadium la Juventus riceverà il Napoli di Walter Mazzarri. Una sfida dal peso specifico immenso, sia in ottica Champions che per il primato in classifica. Si tratta della quarta partita di fila impegnativa per gli azzurri tra campionato e Coppa (arriva dopo Atalanta, Real Madrid e Inter): l’obiettivo dei partenopei è quello di allungare sulla Roma e provare a strappare almeno un punto. Lato Juventus, c’è la viva possibilità di tornare in vetta alla classifica almeno per una notte. La squadra di Allegri è reduce da 9 risultati utili consecutivi (7 vittorie e 2 pareggi). In attesa di Inter-Udinese (che rievoca alcuni fantasmi del passato, su tutti l’1-3 del dicembre 2017), i bianconeri potranno contare sulla spinta di tutto lo stadio per riprendersi momentaneamente il primo posto.

QUI JUVENTUS

In casa Juventus ancora out Weah, che non sarà della partita. Sulle fasce Allegri dovrebbe optare per Cambiaso e Kostic. Torna a rivedersi in mezzo al campo Locatelli, in cabina di regia nella mediana bianconera: ai suoi lati, spazio per Rabiot e McKennie nelle vesti di mezz’ali. Confermato in blocco il pacchetto difensivo Gatti-Bremer-Danilo: con il rientro del brasiliano dal 1′, dovrebbe andare solo in panchina Rugani. In avanti, la scelta di Allegri ricade su Chiesa e Vlahovic: il serbo, reduce dall’errore dal dischetto a Monza, è in leggero ballottaggio con Kean ma sembra comunque favorito. Tra i pali nessun dubbio: sarà presente Szczesny.

QUI NAPOLI

Pochi dubbi anche per Walter Mazzarri: gli unici indisponibili sono Olivera e Mario Rui. Sulla corsia di sinistra del 4-3-3 azzurro, dunque, dovrebbe agire Juan Jesus. È vivo, però, il ballottaggio con Ostigard: se la scelta finale dovesse ricadere su di lui, sarebbe spostato Natan sulla fascia e il norvegese sarebbe schierato al fianco di Rrahmani. A completare la difesa, presenti Meret in porta e capitan Di Lorenzo a destra. A centrocampo spazio per Anguissa, Lobotka e Zielinski: quest’ultimo è insidiato da Elmas. Per quanto riguarda il tridente d’attacco, Mazzarri conferma i titolarissimi: ci saranno Politano, Osimhen e Kvaratskhelia, con Raspadori e Simeone che invece partiranno dalla panchina.

JUVENTUS-NAPOLI, LE PROBABILI FORMAZIONI

JUVENTUS (3-5-2): Szczesny; Gatti, Bremer, Danilo; Cambiaso, McKennie, Locatelli, Rabiot, Kostic; Vlahovic, Chiesa. (All. Allegri) 

NAPOLI (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Natan, Juan Jesus; Anguissa, Lobotka, Zielinski; Politano, Osimhen, Kvaratskhelia. (All. Mazzarri)

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Ultimatum Real Madrid a Mbappé: il francese è a un bivio

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PSG Mbappé

Come ogni telenovela degna del nome, anche quella tra il Real Madrid e Kylian Mbappé sembra non voler finire. Il francese ha continuato il suo limbo tra PSG e Blancos negli ultimi due anni ed ora gli spagnoli vogliono la risposta definitiva dal giocatore e dalla madre, agente dell’attaccante.

15 GENNAIO ULTIMA DATA DISPONIBILE

Secondo il noto quotidiano AS, Florentino Perez e i suoi collaboratori avrebbero comunicato a Kylian e a sua madre che vogliono una risposta definitiva entro il 15 gennaio. Il sogno delle Merengues sembrerebbe essere quello di portare il francese a Madrid a costo zero, ma non sarebbe escludere nemmeno uno sforzo importante dal punto di vista economico da parte di Florentino Perez. Il sogno di molti appassionati sarebbe quello di vedere Mbappé giocare con Bellingham: non dovrebbe mancare molto per scoprirlo. 

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Calcio Internazionale

Un ex Inter si prepara a diventare DS di un club argentino: i dettagli

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Boca Fluminense

Torna a rimbalzare il nome di Ricky Alvarez. L’ex centrocampista dell’Inter sarebbe pronto al prossimo passo della sua carriera con il Velez Sarsfield. Il club argentino lo ha lanciato quando era un ventenne e lo ha riaccolto a braccia aperte a fine carriera. Oggi Ricky ed il Velez sarebbero pronti ad una nuova collaborazione. L’argentino sarebbe pronto a diventare il loro DS.

I NUMERI IN SERIE A

Il talento cristallino di Ricky non è mai sbocciato nel nostro campionato. Sono 3 le stagioni con l’Inter e 3 quelle con la Samp, ma i numeri non sono mai decollati mai realmente. Sono 119 le presenze in Serie A e 15 le reti messe assegno. Il centrocampista ha sempre alternato ottimi momenti a periodi anonimi. Ora, a 35 anni, è pronto al prossimo passo della sua carriera.

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Bologna, occhi sul mercato delle punte: si punta un giocatore di MLS

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bologna

Dopo un ottimo avvio di stagione il Bologna di Thiago Motta sta iniziando a guardarsi intorno per quanto riguarda le opportunità sul mercato. In attacco Zirkzee e Vah Hooijdonk stanno rendendo, ma serve ancora un’aggiunta a questi numeri 9. Un nome caldo è quello di Pavlidis, ma nelle ultime ore sono salite le quotazioni di un nome proveniente dalla MLS.

BOLOGNA SU MCGUIRE DI ORLANDO CITY

Si tratterebbe di Duncan McGuire. L’attaccante dell’Orlando City, secondo Sky Sport, sarebbe finito sui radar degli scout rossoblù. Il 22enne ha già a referto 13 gol in 26 presenze nella ultima MLS. Oltre il Bologna c’è anche il Malmö ad essere interessato allo statunitense.

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