Quando la Roma è entrata in campo aveva un solo obiettivo: vincere per continuare a sognare. Novanta minuti dopo il sogno era già finito. Ora crederci non serve più. Non c’è tempo e neanche voglia. All’Olimpico finisce 1 a 1 con i gol di Kurtic, nel primo tempo, e di Dzeko nella ripresa.
COME BUTTARE UNA PARTITA
Restare nello spogliatoio per i primi 45 minuti. Ecco come fare. Nel calcio di minuti ce ne sono 90 ma la Roma sembra esserselo dimenticato. I giallorossi subiscono gol nel primo tempo e si annullano, completamente. Spalletti, al rientro negli spogliatoi, avrà davvero ribaltato la squadra perché i suoi entrano con una verve opposta. Il cambio di atteggiamento nella ripresa è evidente, ma è troppo tardi. La Roma gestisce la gara e ci prova. Meglio tardi che mai. Su sponda di Salah, Dzeko trova il gol dell’1-1. A questo si accompagnano poi altre occasioni. Ma, aggiungeteci un po’ di sfortuna, la foga di segnarne un altro, la capacità dell’Atlanta di non concedere nulla ed ecco che finisce in parità. La contemporanea vittoria della Juventus annulla i sogni di gloria. Anche quest’anno. I punti dalla capolista diventano 8 e non ha più senso puntare in alto, ora bisogna voltarsi e guardarsi alle spalle. Dietro c’è un Napoli a -5 che sta sera in casa affronterà l’Udinese. Nulla deve esser dato per scontato . Continuare a puntare più in alto possibile è l’unica garanzia.
IL VANTAGGIO DI AVERE KESSIÈ
Anche oggi Kessiè non ha mollato un solo centimetro. Ha spinto e ha dimostrato la stessa forza e voglia di ripartire dal primo minuto fino al fischio finale. Ha combattuto su ogni pallone e ha vinto il confronto individuale con Nainggolan. Due guerrieri. Una sfida nella sfida. Intanto oggi, il fatto di essere uno contro l’altro, ha accesso l’immaginazione e i sogni di chi spera presto di vederli giocare insieme. Magari già dalla prossima stagione. L’ivoriano è bravo in fase di non possesso, una garanzia per aggressività e tempismo nell’impossessarsi del pallone. È una minaccia in fase offensiva per il suo istinto negli inserimenti. Sembra che il destino gli abbia affidato una dote particolare: leggere la situazione e capire quando andare in area. E’ uno di quei giocatori che da subito ti impressiona e ti fa innamorare delle sue caratteristiche. Forte in tutti i sensi, el senso più letterale e ampio possibile del termine.
VOGLIA DI PAPU DANCE
Il Papu sta vivendo un momento strepitoso della sua carriera. Ad oggi nel suo ruolo, o in quelli in cui grazie alla sua versatilità si ritrova a giocare, è uno dei più forti, se non il migliore, in Italia. Aver incrociato un allenatore come Gasperini è stata una fortuna. Il gioco dei lombardi è esaltante, spumeggiante e sempre vivo. Quello che Gasperini ha disegnato per la sua Dea, poggia sulle capacità del Papu di portare palla, di imbeccare il compagno del rombo offensivo, o di finalizzare l’azione tagliando verso l’interno del campo. La squalifica che oggi l’ha tenuto lontano dal campo ha mostrato come la squadra senza di lui non sia al top. Certo, è sempre la grande Atalanta dell’impresa che abbiamo visto quest’anno, anche perché pareggiare all’Olimpico con la Roma non è da tutti. Eppure li davanti, dell’assenza del Papu Gomez, se ne sono accorti tutti. Petagna in primis, che si è trovato solo ad affrontare la difesa delle Roma, costruendo meno azioni da gol.
AL PALO… TI FERMI
La Roma non ha fatto la Roma. Gli obiettivi, i punti, i gol realizzati e l’andamento della stagione chiedevano un risultato diverso. Solo una cosa è andata davvero da Roma. Sembra esserci nell’aria una legge, una maledizione. Sì, perché con la rovesciato di De Rossi che finisce sul palo e poco dopo la traversa di Naiggolan, la Roma è la squadra che ha beccato più legni in tutto il campionato. Son ben 17. Anche oggi contro Gasperini infatti, i tiri dei giallorossi sono stati in numero maggiore rispetto a quelli degli avversari. Tre quelli della seconda in classifica e due quelli dell’Atalanta a fine primo tempo. Sommando poi anche la seconda frazione di gioco è emerso il vantaggio giallorosso: 22 tiri contro i soli 6 avversari.
Roma-Atalanta finisce 1-1. Lascia ai capitolini a la triste consapevolezza di dover abbandonare il sogno scudetto, anche quest’anno. Alla Dea invece resta la percezione di essere almeno in parte Papu dipendente, ma di aver un grande condottiero come Gasperini, la certezza di aver fatto una grande stagione e di avere gli uomini giusti.