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Aurélien Tchouaméni: il gioiello franco-camerunense del Principato

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Aurélien Tchouaméni: il gioiello franco-camerunense del Principato

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Aurélian Tchouaméni-Monaco

Aurélien Tchouaméni è l’ultimo grande prospetto del calcio francese. Salito agli onori della cronaca per le sue prestazioni nel corso della scorsa stagione, attualmente è un tesserato del Monaco di Niko Kovač. Nello scacchiere tattico dei monegaschi, Aurélien Tchouaméni è un elemento stabile dell’undici titolare. Oltre a essere uno dei nomi di punta di una squadra, che, da anni, si dimostra la più florida fucina di talenti del calcio d’oltralpe.

L’Italia ha iniziato ad osservarlo in questi ultimi mesi. E, in particolare, la Juventus sembrerebbe la squadra più interessata, oltre che quella in pole per portarlo a Torino.

DAL CUORE DELLA NORMANDIA A SUD-EST DELLA FRANCIA

Aurélien Tchouaméni nasce il 27 gennaio 2000 a Rouen, capitale della Normandia. I suoi primi passi da giocatore arrivano molto lontano da casa. É infatti il Bordeaux ad assicurarselo e a farlo esordire all’alba della stagione 2018/19, appena maggiorenne. Il centrocampista francese, di origini camerunensi, attraversa la Francia da Nord a Sud  per raggiungere la sua nuova città di adozione.

Aurélien Tchouaméni arriva al Bordeuax con qualche numero incoraggiante alle spalle. Già convocato con le varie selezioni nazionali transalpine di categoria, si distingue per la fama di essere un talento pronto ad affermarsi tra i grandi.

Nella partita di Europa League del luglio 2018, contro il Ventspils, Tchouaméni debutta con la prima squadra dei girondini. Da quel momento inizia la cavalcata che lo vedrà vestire la maglia dei biancoblù nei successivi 24 mesi.

Spiccano immediatamente le immense qualità fisiche di Aurélien Tchouaméni. Giocatore solido e affidabile, Tchouméni mette in mostra una fisicità e un atletismo al di sopra della norma. Dotato di una muscoltura importante e di ben 185 cm di altezza, è sicuramente un giocatore che sa dimostrare la sua presenza sul terreno di gioco. Non è solo un ottimo giocatore di rottura, è anche un perfetto assaltatore d’area di rigore. Possiede un buon colpo di testa e un buon tiro; tra le caratteristiche che meglio lo connotano, appare evidente la tendenza a funzionare da uomo aggiunto nelle offensive dei suoi.

É un calciatore molto duttile, capace di giocare in tutti i ruoli del centrocampo e anche di adattarsi come esterno, data la sua buona abilità di corsa e un destro molto educato. Qualità che lo rendono una pericolosa spina nel fianco dalla distanza, sia in veste di assist man che di marcatore.

L’APPRODO NEL PRINCIPATO

Nelle due stagioni al Bordeaux tutte queste qualità vengono a galla e si confermano col passare delle giornate. Dopo 37 partite complessive, condite da un gol ed un assist, nell’estate del 2020 il Monaco bussa alla porta dei girondini. L’offerta di 18 milioni accontenta la società del presidente DaGrosa e Tchouaméni si trasferisce nel Principato di Monaco.

Per lui pronta la maglia numero 8, che manda anche un segnale inequivocabile: il neo acquisto sarà un titolare e su di lui si modellerà l’assetto della squadra.

Al Monaco, Aurélien Tchouaméni passa da mezzala in una linea a tre, a mediano in un 4-4-2, che, talvolta, si trasforma in un 4-2-3-1. Affiancato dall’esperienza di Fàbregas, come dalla freschezza di Florentino o da altri astri nascenti, Tchouaméni gioca 36 delle 38 partite di Ligue 1. Salta solo la trasferta a Brest e la sfida casalinga contro il Metz, rispettivamente per squalifica e per un infortunio.

Costruita con i suoi muscoli in cabina di regia, la squadra arriva terza al termine della stagione e si qualifica ai turni preliminari di Champions League. Per questo incredibile risultato, è molto forte l’influenza di Tchouaméni, che, nel frattempo, migliora anche i suoi numeri in zona gol. 2 reti e 4 assist nella stagione 2020/21 di Ligue 1, a cui si aggiunge la realizzazione in semifinale di Coupe de France contro il GFA Rumilly Vallières.

L’ATTENZIONE DA PARTE DELLA JUVENTUS

I grandi numeri e la grande duttilità tattica di Aurélien Tchouaméni non potevano passare inosservati ancora per tanto tempo. E sul classe 2000 francese sono piombati gli occhi della Juventus e del nuovo ds Cherubini.

La Juventus ha, indubbiamente, un grande problema negli uomini a centrocampo. E se la mancanza di un regista è stata colmata con l’arrivo di Manuel Locatelli in bianconero, altrettanto non può dirsi dell’assenza di un altro tipo di centrocampista. La Juventus è da sempre stata caratterizzata da centrocampisti dotati di grande abilità offensive, capaci di essere, spesso, uomini decisivi in ottica gol.

Nella storia più recente, si ricordano moltissimi nomi di questo genere. Dal più difensivo Khedira, capace però di mettere a referto gol pesanti quando serviva, al motorino Matuidi. Dal tuttocampista Marchisio, al Vidal, vero e proprio specialista in questo campo. Fino ad arrivare al primo decennio degli anni 2000, quelli di Edgar Davids e Mauro Camoranesi.

Ma il nome che, senza alcun dubbio, fa più fede a questa descrizione è quello di Paul Pogba, ex-stella della Juventus di Conte prima, e Allegri poi. E soprattutto, suggestione pluriennale del mercato bianconero da tempo immemore. Sin dal suo addio, nel 2016, tifosi e dirigenza hanno sperato nel ritorno del “Polpo” a Torino. Addirittura è nato un hastag: “#PogBack“. Desideri a cui non è mai stato dato un seguito concreto.

Un giocatore con le caratteristiche di Pogba serve indubbiamente alla Juventus, che ha cercato di colmare il vuoto con l’acquisto di Weston McKennie lo scorso anno. Ma, nonostante i risultati senza dubbio soddisfacenti ed i numeri positivi, il texano non sembra aver convinto del tutto Max Allegri. Il suo nome è sulla lista dei probabili partenti, complice un’offerta da parte del Tottenham, che vorrebbe portare a Londra il numero 14 bianconero.

LA JUVENTUS ALLA RICERCA DI UN NUOVO POLPO?

Dunque, assume sempre più quota la candidatura di Aurélien Tchouaméni come giocatore in grado di colmare la lacuna lasciata da Pogba.

Il numero 8 del Monaco ha dalla sua molte somiglianze con Paul Pogba. Oltre alla nazionalità, Tchouaméni può offrire molta più fisicità di McKennie e molta più duttilità a centrocampo. Nella Juventus andrebbe ad occupare il ruolo di mezzala destra, con licenza di muoversi più vicino alla trequarti e di fare male alle difese avversarie.

Ma è la fase difensiva quella che gioca un ruolo fondamentale in questa scelta. McKennie è un giocatore energico, rapido e capace di andare in gol, ma non possiede quelle qualità difensive e quella capacità di alternare le fasi di gioco, che cerca Allegri. Qualità che, invece, garantirebbe Aurélien Tchouaméni. Il francese nasce come centrocampista di inserimento, ma ha maturato anche l’abilità a giocare davanti alla difesa e ad essere affidabile in fase di rottura. Abilità fondamentali se si gioca con una linea a due a centrocampo, come accade al Monaco.

Tutte queste strade portano ad un possibile matrimonio tra Tchouaméni e la Juventus. I bianconeri stanno cercando un nuovo “Polpo. Tchouaméni, nonostante il nome di battesimo non riporti al celebre polpo Paul, divenuto celebre al Mondialedi Sudafrica 2010, potrebbe essere il profilo adatto.

COME POTREBBE MUOVERSI LA JUVENTUS

L’acquisto di Tchouaméni garantirebbe alla Juventus intensità di manovra, affidabilità nelle due fasi, muscoli, fisico e, soprattutto, larghissimi margini di migioramento, essendo un classe 2000, ancora tutto da formare.

Ma il contratto firmato la scorsa estate vincola il francese al Monaco fino a giugno 2024. Dunque per la Juventus sarà necessario un grande sforzo economico.

L’offerta della Juventus potrà essere formulata ufficialmente solo dopo la cessione di almeno uno tra Ramsey e McKennie, con il secondo che ha più mercato. Potrebbe essere decisiva, in questa direzione, anche la cessione di Ronaldo per garantire liquidità, ma con molta più difficoltà. Senza il portoghese, la priorità della Juventus diventerebbe, senza alcun dubbio, quella di trovare un centravanti. Ed il nome di Aurélien Tchouaméni potrebbe essere superato da altri nomi in ordine di priorità.

Il Monaco chiede almeno 30 milioni e la Juventus ha pochi giorni per decidere e concludere una trattativa onerosa. Tanto quanto quella che ha portato a Manuel Locatelli all’Allianz Stadium qualche giorno prima dell’inizio della nuova stagione di Serie A.

I LATI OSCURI DELLA TRATTATIVA

Alla luce della richiesta, molto onerosa, da parte del Monaco e dei tempi ristretti per concludere la trattativa, la Juventus dovrà pensarci bene.

Aurélien Tchouaméni rappresenta la suggestione estera, il nome che potrebbe infiammare la piazza e permettere il salto di qualità. Ma anche il flop, per rapporto qualità-prezzo, visto che obbliga alla cessione di un prospetto come McKennie.

Il francese arriverebbe da un campionato in crescita, ma ancora qualitativamente inferiore a quello italiano. La Serie A è un campionato molto duro e rude, in cui Aurélien Tchouaméni potrebbe esaltare le sue qualità, ma non sarà più così dominante come lo è in Ligue 1. Il rischio di un giocatore che possa deludere, o anche solo avere un ambientamento molto lungo, è più che concreto. E la Juventus non è disposta ad aspettare ancora, per tornare a lottare per il primato.

Di contro, McKennie è un giocatore che nell’ultima stagione è migliorato tanto e sotto vari aspetti. Deve ancora limare alcune caratteristiche disciplinari e perfezionare le doti tecniche, ma ha un buon futuro davanti a sè. Arrivato lo scorso anno come una sorpresa, nel corso dei mesi è diventato uno dei migliori della Juventus. Ha offerto prestazioni di livello, gol pesanti (come quello a Barcellona) e tanta disponibilità. Con Allegri potrebbe migliorare il livello del suo gioco, così come i suoi numeri. Il tutto “a costo zero“, visto che la Juventus lo ha riscattato dallo Schalke 04, e con un anno di esperienza in Serie A alle spalle.

La Juventus dovrà giocare d’azzardo, sperando di scegliere la carta vicente. Da una parte c’è quella un rischio che potrebbe rivelarsi benevolo, così come più grosso. Dall’altro, la sicurezza di una soluzione “fatta in casa“. Ed eventualmente i rimorsi per essersi fatta sfuggire un’altra migliore.

Immagine in evidenza presa da Piqsels con diritti Google Creative Commons

Coppa Italia

Pronostico Fiorentina-Parma, statistiche e consigli per la partita

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Pronostico Fiorentina-Parma

PRONOSTICO FIORENTINA-PARMA, STATISTICHE E CONSIGLI PER LA PARTITA – Mercoledì 6 dicembre, alle ore 21:00, la Fiorentina incontra il Parma per gli ottavi di finale di Coppa Italia, in un match che può nascondere insidie. Scopriamo, dunque, il pronostico per la partita insieme a qualche statistica e qualche consiglio per gli scommettitori.

COME ARRIVANO LE DUE SQUADRE

Partiamo dai padroni di casa. La Fiorentina ha vissuto tanti alti e bassi nell’ultimo periodo, con alcune cadute evitabili, come contro l’Empoli, ma anche vittorie prestigiose, come quella di Napoli. La squadra di Italiano si è imposta nel corso dell’ultima giornata per 3-0 contro la Salernitana e ha preparato al meglio la partita di Coppa Italia. Vedremo se la preparazione sarà ripagata anche dal verdetto del campo.

Il Parma viene da sei vittorie in otto partite nell’ultimo mese. Gli uomini di Pecchia procedono spediti verso la risalita nel massimo campionato e si trovano, ad oggi, a pari punti – 33 – col Venezia. Gli emiliani stanno facendo molto bene e ora sognano anche i quarti di finale di Coppa Italia, un risultato che sarebbe importantissimo per il loro morale. In mezzo c’è la Viola, che avrà tutte le intenzioni di battere i crociati.

IL PRONOSTICO DI FIORENTINA-PARMA

Per quanto sulla carta l’esito sembri scontato e i pronostici siano tutti a favore della Fiorentina, spesso la Coppa Italia ha regalato sorprese. Attenzione, dunque, al Parma, che vorrà fare uno scherzetto agli avversari. Per questo, non consigliamo alcun segno fisso, bensì una giocata sul numero complessivo di gol. Il pronostico che potrebbe essere meno rischioso e pagare di più è il MULTIGOL CASA 2-4, in quota 1.62. Benché l’esito finale non sia scontato, la Viola, infatti, potrebbe andare a segno più volte, data la tendenza dei giocatori di Italiano a tenere palla. In alternativa, anche il segno GOL, quotato, invece, 1.75 sui principali bookmakers, potrebbe essere fruttuoso, dato che entrambe le squadre sono decisamente inclini al gol.

PROBABILI FORMAZIONI

Fiorentina (4-2-3-1): Christensen; Kayode, Martinez, Ranieri, Parisi; Mandragora, M.Lopez; Ikone, Barak, Sottil; Nzola. All. Italiano

Parma (4-3-2-1): Chichizola; Delprato, Osorio, Circati, Di Chiara; Bernabé, Hernani, Estevez; Mihaila, Man; Benedyczak. All. Pecchia

 

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ESCLUSIVE

ESCLUSIVA – L’agente di Ikwuemesi: “Si sta adattando alla Serie A, la Salernitana sta lavorando nella giusta direzione”

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La Salernitana sta affrontando un periodo delicato, in piena lotta per la permanenza in Serie A. Nell’ultima giornata di campionato, i granata sono usciti sconfitti dal Franchi perdendo 3-0 contro la Fiorentina. Nonostante la sconfitta anche abbastanza netta, però, i campani sono reduci da un momento anche abbastanza positivo. A risollevare il morale infatti sono il pareggio preziosissimo in casa del Sassuolo e, soprattutto, la prima vittoria in campionato arrivata all’Arechi contro la Lazio.

Uno dei volti di quest’ultimo periodo in casa Salernitana, è sicuramente Chukwubuikem Ikwuemesi. Arrivato quest’estate dagli sloveni del Celje, l’attaccante nigeriano sotto la gestione Inzaghi sta trovando spazio ed anche i primi gol della sua avventura italiana. Per scoprirne di più sul classe 2001, noi della redazione di Numero Diez abbiamo intervistato Thaddeus Kennedy Idama, agente del calciatore facente parte del KCG Sporting Management.

Di seguito, la nostra intervista ESCLUSIVA.

L’INTERVISTA ESCLUSIVA A THADDEUS KENNEDY IDAMA, AGENTE DI IKWUEMESI

Parto chiedendole la sua opinione sul momento attuale di Ikwuemesi alla Salernitana.

“Sta provando a dare il massimo. Essendo calciatore giovane, che proviene da un campionato non molto noto in Europa, sta cercando di adattarsi. Credo farà meglio sul lungo termine”.

Crede che la Salernitana riuscirà a centrare l’obiettivo salvezza?

“Siamo in attesa di scoprirlo, perché la Salernitana è una buona squadra, staff e dirigenti hanno il compito di gestire la situazione e lo stanno facendo molto bene. Il club non sta ottenendo il miglior risultato, ma spetta all’organismo che lo rappresenta fare la cosa giusta. Credo siano nella giusta direzione“.

Di recente Ikwuemesi ha segnato il suo primo gol in Serie A, contro il Sassuolo. Quali sono state le sensazioni a riguardo?

È stato un bel momento. A Sassuolo erano partiti molto bene, andando in vantaggio per 0-2. È stato comunque un buon risultato per la squadra. È un momento in cui hanno ripreso il controllo e hanno realizzato di poter tornare ad una situazione normale. Io so che chi è ai vertici della società sta facendo molto per assicurarsi di mettere i calciatori sulla buona strada. Poi vincere le partite (contro la Lazio, n.d.r.) è un sollievo per la squadra“.

Con l’arrivo di Inzaghi in panchina sembrerebbe esserci stata una svolta: 5 presenze da titolare e 2 gol in 7 partite. Com’è il rapporto con il tecnico granata?

“Gli dico che dipende tutto dall’impostazione professionale. Il ragazzo è un professionista e conosce i suoi obblighi in campo. L’allenatore è stato un professionista di altissimo livello da calciatore. Sono contento perché metterà Ikwuemesi nelle condizioni migliori e lo preparerà per le partite. Inzaghi è stato un giocatore di punta, un top player. Quando giocava, ai suoi tempi, io tifavo la Juventus e lo guardavo tanto. L’ho guardato tanto all’Atalanta quando ha segnato 15 gol in Serie A prima di trasferirsi alla Juventus. Quindi lo conosco molto bene. Quando un’ex attaccante allena il tuo calciatore, che è anche lui un attaccante, secondo me è una cosa positiva. Sono felice di vedere Inzaghi fare le cose giuste da allenatore. Poi il calciatore ha l’obbligo di rispettarlo. È questa la sua responsabilità quando scende in campo”.

Tornando invece alla trattativa che ha portato Ikwuemesi alla Salernitana: com’è nata? Ci sono retroscena?

“Per me non c’è stato nessun aspetto negativo. Eravamo tutti d’accordo nel fargli accettare questa nuova sfida. Sapevamo che non sarebbe stato facile, ma quando un giocatore focalizza la mente su qualcosa è possibile. Quindi io penso che abbia deciso di andare in Serie A e noi, dopo, siamo andati a cogliere la sfida. Sapevamo che fosse  piuttosto impegnativa, ma finora tutto bene. Si abituerà a questa situazione e, a lungo termine, otterrà risultati”.

Qual è invece il sogno per il futuro?

“Ogni giocatore ha un sogno per il futuro. Noi li lasciamo a loro. Lui ha l’ambizione di diventare un top player, di giocare club famosi. Al momento siamo concentrati prima sulla Salernitana, e poi dopo lui pensa al suo meglio. Poi lasciamo che il futuro svolga il suo ruolo”. 

Fonte immagine in evidenza: profilo Instagram kcg_project

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Thauvin torna protagonista e si confessa: “Andai a giocare in Messico perché soffrivo di depressione”

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Thauvin

Un gol e un assist nelle ultime due partite per Florian Thauvin, indubbiamente uno degli uomini di maggior classe e talento a disposizione di Cioffi. La missione salvezza, in questa stagione, non sembra scontata come in altre annate per l’Udinese, che dovrà affidarsi anche (e non poco) al sinistro del francese, campione del mondo nel 2018. Neanche il più grande trionfo immaginabile nella carriera di un calciatore può però colmare i demoni interiori di una persona, come ammesso da Thauvin nel corso di un’intervista a Canal+.

DEPRESSIONE – Tre mesi prima di lasciare l’Olympique Marsiglia andai da una persona specializzata su consiglio di alcuni amici, che mi ascoltò e mi fece scoppiare a piangere. In quel momento capii di non stare bene. Ero nella fase iniziale ma già accertata di depressione. Per quello poi decisi di andare in Messico, per stare più tranquillo e avere meno pressioni nel giocare da parte di tifosi e media”.

UN PASSO INDIETRO – “Atleticamente mi sentivo al meglio, ma dal punto di vista mentale ero a pezzi. Quando questa persona mi ha fatto rendere conto della mia situazione, ho deciso che era meglio fare un passo indietro per la mia serenità. Per questo poi scelsi di andare a giocare al Tigres, in Messico”.

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Furia De Laurentiis dopo Napoli-Inter: telefonate alla Federcalcio per protestare

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De Laurentiis

Il Napoli, dopo un inizio di campionato altalenante e l’esonero di Garcia, ci si aspettava un cambio di rotta imminente. Occasione sfumata nel match di ieri giocato al Maradona contro l’Inter, perdendo per 3-0. Tuttavia secondo quanto riportato da Il Mattino, De Laurentiis sembrerebbe essersi infuriato al punto da chiamare la Federcalcio e l’AIA per protestare, riguardo la direzione gara con i nerazzurri. La scelta di non far presentare Mazzarri ai microfoni, prediligendo silenzio totale, sarebbe stata proprio la sua, dopo aver accerchiato il direttore di gara nel tunnel per cercare di ottenere delle spiegazioni, invano.

Gli episodi che avrebbero scatenato l’ira del patron partenopeo sarebbero due. Il primo per un mancato rigore concesso per un presunto fallo di Acerbi su Osimhen. Il secondo a causa della decisione di non annullare il primo gol di Calhanoglu per un fallo in precedenza di Lautaro su Lobotka.

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