Napoli-Juventus può già rappresentare uno spartiacque fondamentale del nostro campionato. Una vittoria della squadra di Sarri porterebbe i partenopei a +7 sui bianconeri, creando un divario importante data la grande spaccatura tecnica che persiste nella nostra Serie A tra le prime classificate e le altre. Una vittoria della formazione di Allegri invece riaprirebbe totalmente il campionato, restringendo ulteriormente la distanza tra le prime cinque formazioni.
COME ARRIVANO NAPOLI E JUVE
Napoli e Juventus hanno quindi tanto da guadagnare quanto da perdere in questa sfida. Il Napoli di Sarri arriva al grande appuntamento forte dell’imbattibilità in campionato con 12 vittorie e 2 pareggi, ma, come è emerso a Udine, vittima di una condizione fisica non ottimale, soprattutto nei suoi uomini chiave. Mertens è apparso scarico e meno pimpante del solito nella sfida della Dacia Arena: il belga infatti ha sofferto esageratamente la fisicità difensiva della squadra di Oddo. Lo stesso Hamsik già da qualche settimana non riesce a raggiungere i livelli di prestazione dello scorso anno, tant’è che quasi sempre Sarri ha deciso di sostituirlo a 20 minuti dalla fine giocandosi la carta Piotr Zielinski. La difesa invece è il reparto che sta regalando maggiori soddisfazioni al tecnico toscano, che ha riscoperto giocatori come Maggio e Chiriches, i quali stanno offrendo prestazioni positive dimostrando di saper sostituire Albiol, che ogni tanto ha bisogno di riposo, e Ghoulam, indisponibile a causa del grave infortunio. I 9 gol subiti certificano il primato di miglior difesa del campionato, a pari merito con la Roma, e che sottolineano il livello raggiunto dal Napoli: squadra sempre più compatta, esperta, consapevole e capace di vincere gare difficili. Il Napoli ha imparato cosa significa soffrire.

Sarri confermerà il suo solito 4-3-3 con l’unico dubbio tra Maggio e Mario Rui
Dall’altra parte Allegri deve fare i conti principalmente con i problemi fisici di alcuni suoi giocatori. L’assenza di Mandzukic, soprattutto, pesa molto sia dal punto di vista carismatico che da quello tecnico-tattico. Date le non perfette condizioni di Higuain, avere a disposizione il croato sarebbe stato un surplus importante per Allegri, data anche la notevole fisicità di Albiol e Koulibaly nell’asse centrale difensiva del Napoli. Mandzukic, che avrebbe agito da punta centrale con Dybala e Douglas Costa ai suoi lati, avrebbe permesso alla Juventus di appoggiarsi sul proprio centravanti per mantenere il possesso di palla e poi ripartire velocemente. Allegri inoltre deve valutare le condizioni di Higuain, Cuadrado e Bernardeschi: uno dei tre infatti dovrà garantire una buona tenuta fisica per partire titolare al San Paolo. L’altro grande cruccio del tecnico livornese riguarda il modulo con il quale presentarsi a Napoli. Le possibilità sembrano essere due: il 3-4-2-1 provato con Barcellona e Crotone e il 4-3-2-1.

Tanto dipenderà dalle condizioni fisiche di Higuain
CHE PARTITA ASPETTARSI
L’atteggiamento delle due squadre potrebbe essere molto vigile, almeno inizialmente, vista l’importanza della posta in palio. Sbilanciarsi troppo ad inizio partita potrebbe rivelarsi deleterio per entrambe le formazioni. Il Napoli ha dalla sua il vantaggio di essere primo in classifica e quindi di poter gestire il +4 anche in termini di sviluppo della partita. La Juventus invece non può permettersi di andare in svantaggio, obbligando poi sé stessa a dover recuperare lasciando campo libero alle ripartenze partenopee. Napoli e Juventus giocheranno quindi come sempre due partite differenti, essendo due squadre differenti nel modo di approcciare la gara e di sviluppare gioco.
Sarri si affiderà al 4-3-3 dei titolarissimi con unico dubbio che concerne l’impiego di Maggio o Mario Rui. L’italiano, che giocherebbe a destra, garantirebbe all’ex tecnico dell’Empoli una maggiore copertura difensiva e soprattutto una fisicità superiore (utile soprattutto sui calci da fermo). Mario Rui invece ha dalla sua una qualità tecnica superiore, che permetterebbe al Napoli di sviluppare meglio la manovra sull’out di sinistra. Con Hysaj, che non è mancino puro e quindi è costretto a giocare fuori piede, infatti viene meno la fluidità di gioco sull’asse con Hamsik e Insigne. In ogni caso il Napoli giocherà la solita partita qualitativamente eccelsa, aggressiva, nel tentativo di recuperare palla nella trequarti campo juventina. Vincere gli uno contro uno diventerà fondamentale in termini di risultato finale, sia sulle fasce, che a centrocampo. Insigne e Callejon dovranno essere abili nel saltare l’uomo e creare quella superiorità numerica, che difficilmente la difesa schierata della Juventus vorrà concedere. Allo stesso anche a centrocampo Allan avrà il compito di mettere pressione immediata al portatore di palla per non lasciare alla squadra di Allegri troppo spazio per pensare ed organizzare azioni d’attacco. Anche da Hamsik ci si aspetterà qualcosa di più, non solamente in termini di concretezza in fase offensiva, ma anche come ritmo di gioco e qualità nel possesso palla.

Hamsik dovrà tornare ai livelli toccati anno scorso per essere decisivo questa sera
La gara della Juventus invece dipenderà molto da che modulo sceglierà Allegri. Con il 3-4-2-1 diventerebbe utilissimo l’apporto offensivo di De Sciglio e Asamoah (che al momento sembra favorito su Alex Sandro), che però non hanno delle innate caratteristiche d’attacco. Difatti, nel caso in cui i due esterni di centrocampo dovessero restare bassi e non appoggiare la manovra offensiva, la Juventus si ritroverebbe con un baricentro troppo basso e con un potenziale di pericolosità offensiva notevolmente bassa. Allo stesso tempo però questo modulo potrebbe garantire ad Allegri accortezza e copertura sulle fasce, per non lasciare i due terzini soli nell’uno contro uno con Callejon e Insigne. Invece nel caso in cui il tecnico livornese dovesse decidere di varare il 4-3-2-1 i bianconeri otterrebbero vantaggi dal punto di vista fisico (dato che in quel caso Matuidi prenderebbe il posto di Barzagli) e da quello dinamico (Dybala, Douglas Costa e Higuain sarebbero maggiormente supportati da Khedira e lo stesso Matuidi). Le difficoltà emergerebbero inevitabilmente sulle corsie laterali del reparto difensivo: a quel punto De Sciglio e Asamoah avrebbero il preciso, ma difficilissimo, compito di vincere lo scontro individuale contro i diretti avversari, ovvero Insigne e Callejon.

L’inserimento di Matuidi in un centrocampo a 3 garantirebbe fisicità e dinamismo
PARTITA A SCACCHI
Sarri e Allegri si sfideranno come due scacchisti, consapevoli dell’importanza della partita in termini di classifica e fieri nel portare avanti un’idea di calcio differente. Sicuramente il Napoli, sospinto anche dall’apporto del proprio pubblico, cercherà di imporre il proprio gioco sin dai primi minuti della gara, sperando di mettere in difficoltà una Juventus meno concentrata e famelica rispetto agli anni scorsi. Le ultime due gare dei bianconeri però, quella con il Barcellona e con il Crotone, hanno confermato la volontà di Allegri di recuperare solidità e coesione, caratteristiche che sono venute a meno troppe volte e che infatti si sono tradotti in 14 gol subiti in 14 giornate di campionato.
Il gioco del Napoli, la mentalità della Juve: due modi di affrontare una sfida, ma con tre punti più che mai fondamentali in un campionato sempre più equilibrato. Chi dimostrerà maggior coraggio porterà a casa la vittoria.