Il 2021 è ormai terminato e il nuovo anno è pronto a prenderne il posto. Il 2022 porta in dote con sé il mondiale in Qatar, uno dei più controversi della storia del calcio. La prossima rassegna iridata, infatti, si giocherà per la prima volta nella storia in inverno. Gli azzurri, freschi campioni d’Europa, non hanno staccato ancora il pass per il Qatar, la squadra di Mancini si giocherà il dentro o fuori nei playoff di marzo.
Dopo gli ultimi mondiali non esaltanti e la grande delusione del 2018, una nazione intera spera di vedere la nazionale italiana ancora protagonista. Protagonista come lo è stata negli anni ’90 quando partiva, quasi sempre, come una delle favorite del torneo. Le coppe del mondo di quegli anni, però, sono legate da un unico filo conduttore: i calci di rigore.
NOTTI MAGICHE – ITALIA ’90
Quarantasei anni dopo il successo casalingo, l’Italia torna ad ospitare un mondiale. La nazionale azzurra è guidata da Azeglio Vicini, l’ex tecnico dell’under 21 ha l’ingrato compito di ricostruire una squadra che ha la necessità di trovare nuovi riferimenti, mettendo da parte le glorie del mundialito spagnolo. La squadra di Vicini è una compagine assortita, composta perlopiù da giovani guidati da alcuni elementi di carisma ed esperienza: Baresi, Vierchowod e Ancelotti su tutti. L’Italia è una squadra solida e compatta, lo dimostrano i risultati che la nazionale ottiene sul campo.
Quale organizzatore del torneo, gli azzurri sono già qualificati e non partecipano, quindi, alle qualificazioni. Vengono, dunque, inseriti nel gruppo A insieme ad Austria, Stati Uniti e Cecoslovacchia.
IL CAMMINO
Il percorso nel girone rasenta la perfezione, 3 vittorie su 3, nessun gol subito, StadioOlimpico sempre gremito e squadra capitanata da un protagonista inaspettato: SalvatoreSchillaci. Vicini, infatti, contava su Vialli e Carnevale come coppia d’attacco titolare, ma sin dalla prima partita Totò è riuscito a mettersi in mostra, ribaltando le gerarchie. É proprio Schillaci a decidere di testa il primo incontro con l’Austria vinto per 1-0. Altro 1-0 ai danni degli Stati Uniti con la firma del romanistaGiannini. Si arriva così al match conclusivo del girone che avrebbe decretato la prima classificata del raggruppamento tra Italia e Cecoslovacchia. Gli azzurri si impongono con le reti di Schillaci e Baggio.
Si passa così alla fase ad eliminazione diretta dove gli azzurri affrontano l’Uruguay. La partita è tosta, la squadra di Oscar Tabárez è arcigna e gli uomini di Vicini riescono ad indirizzarla solo nella ripresa; ad aprire le marcature ancora una volta Schillaci, con Serena che di testa chiude la partita.
Ai quarti i padroni di casa affrontano il soprendente EIRE del figlio d’Albione Jackie Charlton, capace di arrivare ai quarti finali senza mai perdere e senza mai vincere. Si gioca ancora all’Olimpico di Roma, che ancora una volta fa registrare il tutto esaurito. La partita è molto chiusa, gli azzurri riescono a sbloccarla grazie ad un tap-in del solito Schillaci, abile a ribadire in rete una conclusione di Donadoni respinta dal portiere irlandese. L’Italia non è di certo una squadra spumeggiante volta all’azione offensiva, ma Vicini è riuscito a dare alla sua squadra una notevole compattezza difensiva, come mostrato dagli zero gol subiti fino ai quarti.
SEMIFINALE E RIGORI
Per la semifinale l’Italia cambia per la prima volta sede, la partita contro l’Argentina di Diego Armando Maradona, infatti, si gioca allo Stadio San Paolo di Napoli, casa del Pibe de Oro. Agli azzurri viene a mancare quella spinta incessante che li aveva accompagnati finora, a Napoli il pubblico è diviso, chi tifa Italia, chi tifa Maradona. Il primo tempo sembra spianare la strada alla squadra di Vicini. Schillaci centra la quinta realizzazione personale e la supremazia territoriale lascia ben sperare. Nella ripresa, però, un fulmine a ciel sereno, Zenga esce in modo non perfetto e Caniggia, di nuca, fa 1-1. L’albiceleste rimane in 10 ma riesce a tenere e portarla ai calci di rigore. Dal dischetto l’Argentina fa 5 su 5, l’Italia invece paga gli errori di Donadoni e Serena, abbandonando così il sogno sul più bello.
Gli azzurri sconfiggono l’Inghilterra a Bari con gol di Baggio e Schillaci, consentendo al bomber siciliano di vincere la classifica marcatori della competizione. Magra consolazione, per una squadra che sognava notti magiche per salire sul tetto del mondo in un’estate italiana.
(Fonte immagine in evidenza: diritto Google creative Commons)
Dopo l’ultima campagna acquisti faraonica, il Chelseasi ritrova con diversi esuberi in rosa, pronti a trovare una nuova sistemazione in vista della prossima stagione. Tra i giocatori entrati ormai nella lista degli esuberi eccellenti dei Blues c’è Pierre-Emerick Aubameyang, che ha provato a lasciare Londra già in questa sessione, ma senza riuscirsi. In ottica futura per l’attaccante gabonese spunta anche il clamoroso ritorno in Italia, sponda Milan, dove Aubameyang è cresciuto nelle giovanili.
AUBAMEYANG IN USCITA DAL CHELSEA, IL MILAN RIFLETTE SUL RITORNO
Ad alimentare le voci su un possibile ritorno al Milan di Aubameyang ci hanno pensato vari tabloid inglesi, che hanno parlato del viaggio a Milano dell’attaccante mentre il Chelsea affrontava il Fulham. Potter però ha spento qualsiasi polemica, specificando come il gabonese avesse ottenuto un permesso per il weekend poiché non sarebbe stato impiegato nel match dei Blues.
I rossoneristarebbero pensando all’ipotesi remota del ritorno di Aubameyang, ma l’ostacolo principale resta l’ingaggio dell’attaccante, che percepisce oltre dodici milioni di euro netti. Qualora si abbassassero sensibilmente le pretese di Aubameyang, il Milan potrebbe riflettere su un suo ritorno.
L’attaccante gabonese permetterebbe anche a Giroud di rifiatare maggiormente, anche perché la carta d’identità del francese si fa sentire, e perché il futuro di Ibrahimovic è in bilico. Al momento è solo un’idea, ma da giugno in poi potrebbe cambiare lo scenario qualora Aubameyang aprisse al ritorno al Milan.
Tra i parametri zero più interessanti dell’estate 2023 figura sicuramente il nome di Youri Tielemans, il cui rinnovo di contratto col Leicester sembra più lontano che mai dal concretizzarsi.
Le Foxes stazionano attualmente a metà classifica in Premier League, ma con soli 3 punti di vantaggio sulla zona retrocessione, ed è lecito pensare che il centrocampista classe ’97 voglia fare il grande salto di qualità in una delle big six inglesi.
La lista di pretendenti è lunga, e tra esse, come riporta Talksport, quella dell’Arsenal sembra essere la candidatura più forte per aggiudicarsi il belga, il cui valore di mercato staziona intorno ai 40 milioni di euro.
L’impasse legata alla situazione di Nicolò Zaniolo potrebbe arrivare a una conclusione. Come racconta Gianluca Di Marzio, il centrocampista in rottura con la Roma avrebbe aperto alla possibilità di trasferirsi al Galatasaray (in Turchia infatti il mercato chiuderà mercoledì prossimo, l’8 febbraio), ma l’accordo con la società giallorossa non è scontato.
La Roma ha infatti ribadito che non apre al prestito e che punta solamente alla cessione a titolo definitivo, ma al momento non si sa se la squadra di Istanbul arriverà alle cifre richieste dai giallorossi. Nella giornata di domani potrebbe arrivare la decisione definitiva.
Il calciatore avrebbe già dato la sua disponibilità al trasferimento, a patto di trovare un accordo sulla clausola rescissoria, che non accontenterebbe l’entourage di Zaniolo perché ritenuta troppo alta.
Come confermato da Luis Campos (direttore sportivo del Paris Saint-Germain) a Canal Plus, il club parigino è ufficialmente in trattativa con Lionel Messi per discutere il rinnovo del contratto dell’argentino, attualmente in scadenza a fine stagione.
“Siamo in trattativa per prolungare il contratto di Lionel Messi“.
La permanenza della Pulga all’ombra della Tour Eiffel potrebbe dunque estendersi fino al 2024, se non addirittura fino al 2025.
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