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Bale, ora è il tuo momento!

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Bale, ora è il tuo momento!

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20 ottobre 2010. A San Siro si gioca Inter-Tottenham, match valido per la terza giornata del girone A di Champions League. Da una parte del ring ci sono i campioni in carica, dall’altra una squadra che affronta la competizione consapevole di non essere assolutamente tra le favorite. La gara prende subito una direzione ben precisa: al trentacinquesimo del primo tempo i nerazzuri sono in vantaggio 4-0. Nella seconda frazione il Tottenham cambia radicalmente registro. A salire in cattedra è il ventunenne Gareth Bale, che quella sera decide di presentarsi all’Europa intera siglando una splendida e – sfortunatamente – inutile tripletta. Ora quel ragazzo ha 29 anni ed indossa la camiseta del Real Madrid, club che ha l’onere di caricarsi sulle spalle dopo la partenza di Cristiano Ronaldo, una figura troppo ingombrante che ha focalizzato su di sé le attenzioni del grande pubblico. Gareth è pronto, ora è il suo momento!

UN TALENTO PRONTO A SBOCCIARE

Nato e cresciuto in Galles, nella fredda Cardiff – nota ai più per la funesta finale di Champions vinta dal Real ai danni della Juventus -, sin da piccolo Gareth è estremamente legato allo sport, tanto da arrivare a praticare atletica, rugby, cricket e calcio. Proprio in quest’ultima disciplina si mette particolarmente in mostra e nel 2005 firma il suo primo contratto con il Southampton, club da sempre fucina di grandi talenti. All’età di 16 anni e 235 giorni diventa il secondo più giovane giocatore ad essere sceso in campo con la maglia dei Saints, dopo Theo Walcott. Nella stagione 2005/6 entra a far parte stabilmente dell’undici titolare, giocando la bellezza di 38 gare. La grande annata disputata gli vale l’interesse di uno dei club più importanti d’Inghilterra: il Tottenham.

E’ NATA UNA STELLA

Con gli Spurs vive sei stagioni incredibili. Sei stagioni in cui Gareth si evolve totalmente. Nato terzino di spinta molto poco attento alla fase difensiva (per questo motivo gli viene inizialmente preferito Benoît Assou-Ekotto), arriva a ricoprire tutti i ruoli su ambo le fasce e si disimpegna notevolmente anche da trequartista. Oltre che tatticamente, il gallese si trasforma anche fisicamente. L’esile ragazzo arrivato a Londra dopo un’ottima stagione in Championship è solo un ricordo lontano: Bale ha sviluppato un fisico incredibilmente muscoloso e definito, che gli permette di sfruttare al meglio la corsa da purosangue che sfoggia con grande semplicità.

La sua velocità e la sua forza fisica sono imbarazzanti, a tal punto da far crollare ogni certezza anche al più duro e roccioso dei difensori made in UK. Ma il gallese non è solo muscoli e agilità. A queste incredibili, quasi aliene, doti atletiche, affianca una tecnica superlativa. Al White Hart Lane fa entrare la palla in rete in ogni modo possibile. E’ ormai diventato un implacabile finalizzatore, capace di segnare dalla lunga distanza oltre che su calcio piazzato.

IL GRANDE SALTO

Nell’estate del 2013 il Real Madrid decide di puntare tutto su di lui e sborsa la cifra monstre di 100 milioni di euro. La domanda che tutti i tifosi del Real si pongono è una:”Bale vale davvero tutti quei soldi?”. Se ci limitassimo ad osservare l’uomo, l’atleta e il talento che incarna il numero 11 dei Blancos, allora la risposta sarebbe davvero scontata. Purtroppo il campo rivela ben altro. In una delle squadre più vincenti della storia di questo sport, il gallese non riesce a ritagliarsi che un ruolo di semplice gregario (nonostante ciò segna 89 gol in 191 presenze). Quando non è in infermeria – nei primi tre anni salta circa 60 partite – Gareth convince davvero poco.

Alterna sprazzi di genio e classe, come nella finale di Copa del Rey 2014 (memorabile la sua cavalcata che al 84′ mette in ginocchio il Barcellona) e l’ultima finale di Champions con il Liverpool (grazie ad un non irreprensibile Karius) a momenti di totale estraneazione da un gioco che non lo vede protagonista. La stessa tattica che ha costretto Karim Benzema a far da spalla al giocatore più iconico dell’ultimo decennio: CR7. Non si può dire che il monopolio offensivo del portoghese non abbia portato risultati, anzi (4 Champions League). Ma è incredibile come il Real non sia riuscito a valorizzare al meglio un calciatore così talentuoso, quale è Gareth Bale.

L’OCCASIONE: DIVENTARE GRANDI

Con la cessione di Ronaldo alla Juventus , pare che il club di Florentino Perez abbia tutte le intenzioni di incentrare il proprio progetto sul binomio Bale-Benzema. Il mercato in Spagna non è ancora terminato e i Blancos potrebbero, tuttavia, decidere di virare fortemente su un attaccante (si è parlato di Robert Lewandowski e Timo Werner), escludendo ancora una volta il gallese dai piani del club. Quel che è certo è che l’ex Spurs voglia dimostrare una volta per tutte il suo immenso valore. La grande occasione sembra essere, dunque, arrivata. A 29 anni non c’è più tempo da perdere!

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Le partite del giorno – venerdì 2 giugno 2023

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Il calcio, si sa, non si ferma mai: ogni giorno, da ogni angolo del pianeta, giocatori di tutto il mondo sono pronti, con le proprie giocate sul rettangolo verde, a regalare emozioni ai tifosi. Numero Diez vi presenta quindi le principali gare che ci attendono nella giornata di oggi.

SERIE A

Ore 20.30: Sassuolo-Fiorentina

SERIE B – PLAYOFF

Ore 20.30: Bari-Sudtirol

 

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Putiferio a Brescia, scandalo a Budapest – La Rassegna Social

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Punto d’informazione, di impressioni e passioni condivise, i social network oggi più che mai raccontano le emozioni dei tifosi. Numero Diez vi presenta la rassegna dedicata ai più importanti messaggi della giornata di ieri.

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Calcio Internazionale

Sfuriata Mou, niente PSG in caso di maxi-squalifica

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Mourinho

Il futuro di Josè Mourinho è ancora da definire. Le dichiarazioni criptiche dello Special One rilasciate al termine della finale di Budapest hanno infuso nell’ambiente giallorosso forti preoccupazioni. Decisioni che si dice siano state giá comunicate al gruppo, ricostruzioni di discorsi più o meno attendibili e un gelo totale tra allenatore e proprietà: la permanenza dell’uomo di Setubal a Roma é una questione più che mai aperta. A scombinare le carte in tavola, secondo una ricostruzione fatta dal The Sun, potrebbe essere la squalifica che la UEFA infliggerá con ogni probabilità ai danni di Mourinho. Vediamo perché.

NIENTE PSG IN CASO DI MAXI SQUALIFICA

Sebbene il contatto tra le due parti sia stato smentito in diverse occasioni dall’attuale tecnico della Roma, la destinazione parigina è sicuramente tra i pensieri dell’ex Inter e United (tra le altre). Il PSG sembra voler rompere con Galtier e tra i nomi scelti per sostituirlo spicca quello di Mourinho, già cercato anche dalla Federazione Portoghese. I francesi tuttavia non sarebbero disposti a metterlo sotto contratto nel caso in cui questo riceva una maxi squalifica da parte della UEFA.

Le pesanti parole dello Special One nei confronti dell’arbitro Taylor avranno sicuramente ripercussioni e se il massimo organo calcistico europeo dovesse squalificare il mister per più di 5 partite il club di proprietà qatariota girerebbe altrove lo sguardo. Il PSG vuole la Champions e, anche se apparentemente “piccolo” come fattore, un’eventuale assenza del tecnico per tutta la fase a gironi peserebbe molto, forse troppo. 

 

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Bundesliga

Lo Stoccarda batte 3-0 l’Amburgo nell’andata dello spareggio: salvezza ad un passo

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Augsburg-Bayer Leverkusen

La gara di andata dello spareggio per conquistare l’ultimo posto nella prossima Bundesliga tra Stoccarda e Amburgo termina con un netto 3-0, che in vista del ritorno mette in chiaro le cose: lo Stoccarda è ad un passo dalla permanenza nel massimo campionato tedesco. Infatti in Germania, visto che la prima serie è a 18 squadre invece che a 20 come in Italia, le ultime due della classe (18esima e 17esima) retrocedono direttamente, mentre la 16esima, in questo caso proprio lo Stoccarda, deve giocarsi la permanenza contro la terza classificata della 2. Bundesliga, la “Serie B” tedesca, l’Amburgo.

Nella gara di andata non c’è storia: Mavropanos mette subito la gara in discesa per i padroni di casa segnando dopo appena 42 secondi, mentre Vagnoman e Guirassy siglano il secondo e il terzo gol rispettivamente al 51′ e al 54′. Al 69′ l’espulsione di Suhonen per l’Amburgo complica ancora di più le cose in vista della gara di ritorno (in programma lunedì 5 giugno alle ore 20:45) per la storica squadra tedesca che, salvo miracoli, sarà costretta a restare in seconda serie anche l’anno prossimo.

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