Calcio Internazionale
Barcellona, in bilico il futuro di Ter Stegen?
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4 anni fa:
Clamorosa ipotesi riportata da As, autorevole quotidiano sportivo spagnolo: Marc André Ter Stegen potrebbe lasciare il Barcellona. Il tedesco è attualmente uno dei portieri più forti al mondo, la parata sensazionale su Isco nel Clasico ne è solo l’ultimo esempio. Ed è proprio quello straordinario gesto tecnico uno degli episodi riportati degli spagnoli a testimonianza del difficile rapporto tra Ter Stegen e i compagni. Dopo essere volato all’incrocio per salvare il risultato, nessuno dei blaugrana si è complimentato con l’estremo difensore, segno di screzi interni secondo As. Sempre secondo il periodico, il tedesco avrebbe avuto un duro confronto con Lionel Messi all’inizio della stagione e sarebbe questa la causa principale del suo malumore. Come se tutto ciò non bastasse, sarebbe stato lo stesso Ter Stegen ad ammettere l’incertezza del suo futuro al Camp Nou nel rifiutare di scriver un’autobiografia.
Sicuramente la posizione incerta di un giocatore di questo calibro mette in allerta diversi club, ma una possibile trattativa appare molto complicata. L’erede designato di Manuel Neuer in nazionale potrebbe diventarlo anche al Bayern Monaco, nonostante tra i due ci sia molta rivalità. Il suo contratto però prevede una clausola da 180 milioni, una cifra a dir poco proibitiva.
(Fonte immagine di copertina: profilo Instagram @mterstegen1)
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Calcio Internazionale
Nainggolan ritorna in campo: ecco la sua nuova squadra

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3 minuti fa:
Dicembre 3, 2023
Radja Nainggolan riparte dall’Indonesia. Riparte, si potrebbe dire, dalle sue origini, lui che è belga di nascita, ma con origini proprio dell’isola asiatica. La sua nuova squadra si chiama Al Bhayangkara, squadra della città di Bekasi, nella regione della Giava Occidentale. Lo riporta Sky Sport, nell’aggiornamento delle ultime firme riguardanti i parametri zero.
L’ex Roma e Inter approda a parametro zero, all’età di 35 anni, per risollevare le sorti di una squadra che non se la passa benissimo. Infatti, l’Al Bhayangkara è attualmente fanalino di coda, al 18º posto, nella massima lega indonesiana. L’approdo del Ninja servirà innanzitutto dal punto di vista psicologico e morale: la sua esperienza può essere benzina per la rinascita della formazione asiatica.
Per Nainggolan si tratta della prima esperienza fuori dall’Europa. Per lui, creesciuto in Italia e che ha sempre trovato spazio nel Belpaese, eccetto la parentesi all’Anversa tra il 2021 e il 2023, è una sfida importantissima. Ha iniziato nel Piacenza, per poi passare al Treviso e al Cagliari, dove è diventato grande. Nella Roma ha vissuto i suoi veri e propri anni d’oro, testimoniati da 155 presenze e 28 gol ad arricchire 4 anni di altissimo livello. Specialmente sotto la guida di Spalletti.
Dopo una stagione di “separazione” Spalletti lo ha portato con sè all’Inter nell’estate 2018, ma dopo un anno il suo rapporto coi nerazzurri si è infranto. Due anni di prestito al Cagliari, poi il trasferimento in Belgio. Fino all’ultima esperienza con la SPAL, lo scorso anno. Ora si apre il sipario sull’avventura in Indonesia di Radja Nainggolan.
Calcio Internazionale
Pronostico Barcellona-Atletico Madrid, statistiche e consigli

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33 minuti fa:
Dicembre 3, 2023
PRONOSTICO BARCELLONA-ATLETICO MADRID, STATISTICHE E CONSIGLI – Alle ore 21:00 andrà in scena il big match tra Barcellona e Atletico Madrid in quello che si prospetta un match di fuoco. I colchoneros sono terzi a 31 punti, insieme proprio al Barcellona, quarto ed attaccato alla zona Champions, con gli stessi punti. La squadra catalana non potrà contare né su Gavi né ter Stegen, entrambi infortunati (il portiere dovrebbe rientrare a breve, ed è in forse per la partita).
BARCELLONA-ATLETICO: I PRECEDENTI
Prendendo in esame gli scorsi 37 match, il Barcellona ha vinto 21 incontri. Le due squadre hanno pareggiato 11 volte e in 5 occasioni ne è uscito vincitore l’Atletico di Madrid. È un match importante anche perché si parla del ritorno di Griezmann contro la sua ex squadra. Ai tifosi del Madrid non è piaciuto il comportamento del loro pupillo, che nel 2019 si è trasferito al Barcellona. Dopo 102 partite, 35 gol e le aspettative non del tutto soddisfatte, Griezmann ha fatto dietrofront ed è tornato a giocare per la squadra della capitale spagnola. Accolto tra i fischi, l’attaccante francese ha riconquistato la tifoseria. Barcellona-Atletico è anche questo. Sarà anche una gara da vincere: il pareggio farebbe male ad entrambe, dato che la vetta dista 7 punti, con Real Madrid e Girona entrambe a 38 punti.
PRONOSTICO BARCELLONA-ATLETICO MADRID
Sarà una sfida da gol per entrambe le squadre ma la quota di 1,57 (di media) sarebbe meglio metterla in una multipla. Ci sono poi altre quote che stuzzicano, come l’X quotato 3,40, così come il 2. La nostra redazione consiglia di giocarsi il “Gol” di Alvaro Morata, quotato 2,87.
Calcio Internazionale
Pronostico Chelsea-Brighton, statistiche e consigli per la partita

Pubblicato
11 ore fa:
Dicembre 2, 2023
Domani alle 15 andrà in scena Chelsea-Brighton, partita valida per la 14′ giornata di Premier League dalle molteplici interpretazioni.
I ragazzi di De Zerbi, in caso di vittoria, aggancerebbero in zona Europa League il Tottenham, impegnato contro il Manchester City nel posticipo. I Seagulls, che non perdono dal 21 ottobre, vogliono continuare a stupire. Discorso diverso, invece, per i Blues, reduci dal pesante 4-1 subito contro il Newcastle, che cercano punti per avvicinarsi alle zone nobili della classifica.
I PRECEDENTI
La sfida di domani sarà appena il diciassettesimo confronto tra i due club e solamente il tredicesimo in Premier League. Il bilancio parla di 9 vittorie del Chelsea, l’ultima lo scorso 23 settembre in Carabao Cup (1-0, gol di Jackson), 5 pareggi e appena due affermazioni del Brighton.
L’ultimo incontro di Premier ha visto la vittoria dei Seagulls per 2-1 a Stamford Bridge, lo scorso 15 aprile, grazie alle reti di Welbeck ed Enciso, dopo l’iniziale vantaggio dei Blues con Gallagher.
PRONOSTICO CHELSEA-BRIGHTON
Il pronostico della vigilia pende decisamente in favore della squadra di De Zerbi, reduce dalla vittoria contro l’AEK Atene in Europa League e, in generale, in serie positiva da sette partite. La vittoria per il Chelsea, invece, manca dal 6 novembre (1-4 al Tottenham).
Nonostante questo, i bookmakers quotano la vittoria dei padroni di casa a 1.65, mentre il 2 è attualmente a quota 4.20, poco più alto del pareggio, fermo a 4.
Il consiglio della redazione, invece, cade su un Over 2,5, quotato a 1,57, visto lo spettacolo che la partita promette e la propensione offensiva delle due squadre, che hanno visto questo risultato verificarsi nel 66% delle partite disputate finora.
Calcio Internazionale
Preferisco la Coppa: Coppa dei Campioni 1979/80

Pubblicato
12 ore fa:
Dicembre 2, 2023
Il 29 agosto 1979 prende il via la Coppa dei Campioni 1979/80, con l’ormai consueto turno preliminare, visto il numero dispari (33) di squadre partecipanti alla competizione.
La sfida sorteggiata per dare inizio al torneo, però, assume sin dal sorteggio un’aura di tensione e pericolo, visto che le squadre sono Dundalk e Linfield, rispettivamente Campioni d’Irlanda e Irlanda del Nord.
Inutile rivangare il momento storico che vivono i due paesi, perennemente in lotta tra di loro per motivi religiosi e politici; tutto fa pensare, però, che per due serate la situazione possa rimanere tranquilla, ma non sarà così.
LA BATTAGLIA DI ORIEL PARK
Il match d’andata si gioca ad Oriel Park, teatro delle partite casalinghe del Dundalk, in un ambiente blindato, con le due società che si sono immediatamente attrezzate per evitare scontri tra le tifoserie.
Le misure di sicurezza, però, non riescono ad arginare il terribile pomeriggio che la città irlandese sta per passare, con i tifosi del Linfield che entrano in contatto per le strade della città con quelli del Dundalk e poi proseguono nello scontro sugli spalti dell’impianto.
Le scene a cui assistono i poliziotti antisommossa e tutti i presenti sono terribili, la mega rissa, che poi passerà alla storia come The Battle Of Oriel Park rappresenta uno dei momenti più sanguinosi mai visti in terra irlandese a margine di un evento sportivo.
Dopo che la squadra del Linfield, guidata dal proprio allenatore, Roy Coyle, entra in campo e fa appello ai propri sostenitori per fermare la mattanza e per far svolgere regolarmente la partita.
L’incontro, dopo un primo tempo senza emozioni, con le due squadre ancora scosse dalle scene viste sugli spalti, vede gli ospiti, a sorpresa, in vantaggio ad inizio ripresa grazie al gol di Feeney.
Il vantaggio calma ulteriormente i tifosi del Linfield e la partita sembra scorrere via senza altri problemi, fino al gol del pareggio del Dundalk, siglato all’80’ da Devine, che riaccende gli animi.
Gli ultimi minuti della partita, di fatto, non si giocano, con le due squadre che decidono di chiudere così e rimandare tutto al ritorno, mentre sugli spalti continuano gli scontri.
Dopo una gara d’andata giocata in un clima del genere, la UEFA decide di multare il Dundalk per le pessime misure di sicurezza adottate, mentre con il Linfield sceglie la mano pesante.
Il club nordirlandese, infatti, non potrà giocare a Belfast le due successive partite in campo europeo e dovranno indennizzare il Dundalk per i danni causati e per le spese che avrebbero sostenuto per il viaggio verso il ritorno.
Sette giorni più tardi, il 5 settembre, la sfida di ritorno si gioca all’Harleem Stadium, in Olanda, visti i buoni rapporti tra il Linfield e la squadra locale.
L’incontro viene giocato in uno stadio praticamente deserto, con meno di mille spettatori presenti e viene vinto agevolmente dal Dundalk, grazie alla doppietta di Muckian.
IL TONFO DEL MILAN
Dopo un preliminare così intenso, soprattutto sugli spalti, la Coppa dei Campioni 1979/80 può finalmente iniziare, con subito molte sorprese nel primo turno.
Come nella scorsa edizione, il Liverpool esce ai sedicesimi, questa volta contro la Dinamo Tbilisi, ormai presenza fissa della rubrica.
I Reds vincono 2-1 ad Anfield, ma vengono clamorosamente surclassati al ritorno con un 3-0 che non ammette repliche.
Se il Liverpool esce mestamente, l’Ajax torna prepotentemente tra le candidate al titolo, rifilando un sontuoso 16-2 ai poveri finlandesi dell’HJK Helsinki.
Vincono i loro confronti agevolmente anche i Campioni in carica del Nottingham Forest (3-1 all’Östers e il Real Madrid (3-0 al Levski Sofia), ma la vera sorpresa arriva da San Siro, dove il Milan cade contro il Porto.
I rossoneri, con Massimo Giacomini in panchina, iniziano la loro avventura europea all’Estádio das Antas, riuscendo a contenere le offensive dei padroni di casa e portando a casa uno 0-0 prezioso in vista del ritorno.
Due settimane dopo, però, il Milan è irriconoscibile e sciupone, mentre il Porto capitalizza al meglio una delle poche occasioni avute, con Duda che buca Albertosi (non perfetto) su calcio di punizione.
Il risultato non cambia più e per i rossoneri la Coppa dei Campioni è già finita, tra l’incredulità generale.
Purtroppo per il Milan questa non sarà la notizia peggiore della stagione, visto che, in seguito allo Scandalo del TotoNero i rossoneri verrano retrocessi d’ufficio in Serie B, per la prima volta nella loro storia.
LA RISCOSSA DELLE BIG
I Dragoes escono al turno successivo, gli ottavi, quando il Real Madrid di Vujadin Boskov riesce a superare i portoghesi con il brivido.
I Blancos escono sconfitti dall’Estádio das Antas per 2-1, ma la rete siglata da Cunningham nella ripresa lascia aperto uno spiraglio in vista del ritorno al Bernabeu.
Il 7 novembre 1979 basta un gol di Benito ad un quarto d’ora dalla fine agli spagnoli per superare il turno.
Il Real non è l’unica big europea che, nella Coppa dei Campioni 1979/80 sembra decisa a tornare a splendere, visto che anche l’Ajax sembra essere tornato ai fasti di inizio decennio.
I Lancieri, dopo aver superato l’HJK Helnsiki pescano i ciprioti dell’Omonia Nicosia agli ottavi.
Il match d’andata si gioca il 24 ottobre, il giorno prima dell’arrivo, nelle sale italiane, di “Alien”, uno dei capolavori della filmografia di Ridley Scott e dell’intera cinematografia mondiale.
La doppia sfida tra Ajax e Omonia è senza storia, con gli olandesi che vincono addirittura 10-0 all’andata, sospinti da un magistrale Søren Lerby, autore di 5 reti. Al ritorno i ciprioti vinceranno 4-0 contro un Ajax in versione decisamente soft.
Le due corazzate passano anche i quarti di finale, con i Lancieri che rifilano un secco 4-0 allo Strasburgo, mentre il Real Madrid fatica più del dovuto contro il rivitalizzato Celtic, che vince 2-0 in Scozia all’andata, facendo correre più di un brivido lungo la schiena dei Blancos.
Gli spagnoli, però, ribaltano tutto al Bernabeu, con una prestazione splendida chiusa con un 3-0 firmato da Santillana, Stielike e Juanito.
Dunque Ajax e Real Madrid raggiungono le semifinali e non finiscono accoppiate assieme, facendo già pensare ad un epico scontro nella finalissima che si giocherà proprio nella tana degli spagnoli…
POTENZA TEDESCA
Il Real Madrid fa il suo dovere all’andata delle semifinali, quando supera per 2-0 l’Amburgo grazie a una doppietta di Santillana nel finale.
Il vantaggio ottenuto in casa fa pensare ai madrileni già in finale, ma i tedeschi hanno piani ben diversi.
Cresciuto esponenzialmente negli ultimi anni, l’Amburgo può contare su una formazione di tutto rispetto, con alcuni giocatori ormai in pianta stabile della Die Mannschaft, come Manfred Kaltz e Horst Hrubesch, oltre al talentoso Felix Magath, fantasista della squadra.
Oltre ai talenti locali, i tedeschi possono contare anche sulla qualità di Kevin Keegan, ex fenomeno del Liverpool di inizio anni ’70.
È proprio l’inglese, il 23 aprile 1980, a guadagnarsi il calcio di rigore che sblocca il match al ritorno, dopo dieci minuti di gioco. Dal dischetto Kaltz batte senza problemi Garcia e porta avanti i tedeschi.
La spinta dell’Amburgo alla ricerca della rimonta è incessante e dopo qualche minuto arriva il 2-0 con Hrubesch che riceve un bel cross di Reimann e mette in rete di testa.
A questo punto, con il punteggio in perfetta parità, il Real ha l’unico sussulto della sua partita, con Cunningham che sfrutta un’uscita decisamente maldestra del portiere tedesco Kargus e realizza il 2-1 con un delicato pallonetto. La rete subita spezzerebbe le gambe a molte squadre, specie dopo l’avvio magnifico messo in atto dal’Amburgo, invece i padroni di casa continuano ad attaccare e capitalizzano al meglio le occasioni create.
Al 37’ Kaltz si regala un’altra gioia con un siluro dalla distanza, mentre poco prima del duplice fischio tocca a Hrubesch realizzare la propria doppietta, ancora di testa, su cross di Memering.
Il secondo tempo è una pura formalità per l’Amburgo, che trova anche il 5-1 con lo stesso Memering nel finale.
Dunque l’Amburgo è la prima finalista, mentre la seconda verrà fuori dalla sfida tra l’Ajax e i campioni uscenti del Nottingham Forest.
LO SCHERZO CONTINUA…
Il 9 aprile 1980 al City Ground va in scena l’andata della semifinale tra i Tricky Trees e i Lancieri, in un match che solo pochi anni prima sarebbe stato totalmente assurdo vista la storia dei due club.
Gli inglesi di Clough dimostrano di non avere nessun timore reverenziale nei confronti degli olandesi e partono a spron battuto, trovando il vantaggio poco dopo la mezz’ora con Francis, ben appostato durante un corner dalla sinistra.
La partita è a senso unico e solo l’imprecisione del Nottingham permette all’Ajax di rimanere a galla, fino al 61’, quando un’uscita spericolata di Schrijvers su Francis induce l’arbitro a concedere un rigore ai padroni di casa, trasformato da Robertson.
Due settimane dopo in Olanda l’Ajax tenta di rientrare in partita, ma riesce solamente a trovare uno striminzito 1-0, firmato da Søren Lerby.
Nonostante l’uscita dei Lancieri, il danese si porta a quota 10 reti in Coppa dei Campioni e si laurea capocannoniere della competizione.
Al fischio finale è festa per il Nottingham, che per la seconda volta consecutiva è in finale.
DUE SU DUE
28 maggio 1980, da cinque giorni i cinema proiettano uno dei più grandi film horror di sempre, “Shining” che mette in luce uno strepitoso e incontenibile Jack Nicholson, diretto dal genio di Stanley Kubrick.
Al Santiago Bernabeu di Madrid va in scena la finale della Coppa dei Campioni 1979/80, tra Amburgo e Nottingham Forest.
Purtroppo per gli appassionati entrambe le formazioni sono prive dei loro bomber, infatti Horst Hrubesch, soprannominato “Testa di Mostro”, vista la sua proverbiale e letale capacità nel realizzare gol di testa è costretto in panchina da un fastidioso problema fisico, mentre Trevor Francis, l’uomo che aveva deciso la finale dell’edizione precedente, è ai box dopo la rottura del tendine d’achille, il primo di una lunga serie di infortuni che mineranno la carriera del centravanti inglese, che giocherà anche in Serie A con Sampdoria e Atalanta.
La partita è decisamente dimenticabile, visto che Brian Clough ha deciso di giocare un match difensivo, visto il potenziale delle bocche di fuoco dell’Amburgo.
Nonostante l’atteggiamento remissivo sono proprio gli inglesi ad aprire le marcature al 20’, con Robertson che chiude un triangolo con Birtles e fulmina Kargus dal limite.
L’1-0 regge per tutto l’incontro, coronando per la seconda volta consecutiva il Nottingham Forest come Campione d’Europa, unica squadra ad aver vinto più Coppe dei Campioni che campionati nazionali.
Dopo l’exploit doppio dei Tricky Trees è tempo di tornare a ruggire per le big europee, che cannibalizzeranno la Coppa dei Campioni 1980/81. Appuntamento tra tre settimane per la prossima puntata.
I nostri approfondimenti


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