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Bari-Como, Acampora: "Ottima prestazione, ma i fischi ci stanno"

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Acampora: “Sono contento della prestazione, ma i fischi sono giusti per un motivo”

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Bari-Como, parla Acampora

Il centrocampista del Bari, Gennaro Acampora, è intervenuto nel corso della conferenza stampa successiva al pareggio di BariComo. Il pareggio fa male, così come feriscono i fischi. Tuttavia, c’è un fattore che va tenuto in considerazione. L’approccio alla partita e la prestazione, sfoderata contro i lombardi, può soddisfare i galletti. La sconfitta contro il Parma sembra parzialmente superata, dunque. Adesso c’è solo da voltare pagina, pensando a riacquisire il prima possibile una condizione fisica ottimale. Solo con il suo contributo, unito a quello dei suoi compagni, potranno arrivare i tre punti. Di seguito, rendiamo le parole del calciatore napoletano dopo Bari-Como.

APPROCCIO ALLA PARTITA –Rispetto a quando sono arrivato io, c’è stato un approccio diverso alla partita. Abbiamo impattato ottimamente: sono contento della prestazione della squadra. Andando avanti su questa strada ci toglieremo delle soddisfazioni“.

L’ANNULLAMENTO DELLA RETE DI NASTI –Si vede che è Nasti che sposta la palla rispetto alla direzioni del calciatore avversario. Ma dobbiamo guardare oltre questi episodi

CONDIZIONE FISICA –Come sto? Sono in crescita a livello di condizione di fisica. Adesso spero di essere al 100% nel più breve tempo possibile

L’IMPORTANZA DELLA VITTORIA E I FISCHI –Tutte le partite sono importanti da vincere. Riguardo a oggi, la cosa positiva è che la squadra ha reagito bene dopo la sconfitta di Parma. I fischi? È giusto che il pubblico si sfoghi in questa maniera“.

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Vlahovic senza filtri: “La Juventus da dentro è molto meglio di quanto immaginiate”

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Dove vedere Atalanta-Juventus in tv e streaming

Dopo aver sbloccato il derby d’Italia contro l’Inter, Dusan Vlahovic ha rilasciato un’intervista per La Gazzetta dello Sport e gli spunti sono molto interessanti. L’attaccante serbo ha parlato a cuore aperto della Juventus e della sua situazione. Ecco un estratto delle sue parole:

SUL GOL CONTRO L’INTER – “Io non avevo nessuna ansia. Non conosco altri segreti che il lavoro quotidiano. Il calcio è fatto di alti e bassi come la vita, la differenza però la fa la testa, quanto riesci a rimanere lucido e non farti condizionare. Io non ero preoccupato, solo concentrato sul campo e su come aiutare la squadra. Quando ti sblocchi i gol arrivano tutti insieme. Sappiamo di essere forti, non è stata una partita facile contro la favorita per lo scudetto e il pari ci dà ancora più convinzione: significa che siamo lì. La priorità è tornare tra le prime 4 e giocare di nuovo in Champions League. Nello spogliatoio abbiamo l’ambizione di vincere perché la maglia della Juventus ci chiede questo”.

SULL’ESTATE – “Io non l’ho vissuta come un’estate diversa dalle altre, dal mio punto di vista non è successo nulla. Sono sempre stato concentrato e tranquillo anche durante la tournée in America, quando ho saltato la partita con il Milan per un problema fisico. Sono sempre stato sereno, sono sempre stato sicuro di voler restare. Le voci ci sono sempre e fanno parte del gioco, se ci mettiamo ad ascoltare tutti possiamo diventare pazzi. La Juve da dentro e’ molto meglio di come l’immagini, tutti vorrebbero essere al nostro posto. I tifosi posso solo ringraziarli perché sono sempre presenti, alla Continassa, allo stadio e nelle trasferte. Anche per loro voglio dare il massimo. È bello sapere che sono dalla mia parte”.

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Maldini shock a Repubblica: “Ci sono persone senza rispetto per il Milan. Cardinale? Mi licenziò con un battuta”

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Maldini

Paolo Maldini è intervenuto ai microfoni de La Repubblica, commentando alcuni retroscena degli avventimenti della passata stagione. Maldini ha parlato del rapporto con Scaroni, Cardinale e Stefano Pioli, soffermandosi inoltre sul suo pensiero riguardante la questione stadio. Di seguito le dichiarazioni rilasciate dall’ex calciatore rossonero:

SCARONI E CARDINALE – “Scaroni? In prima fila per lo scudetto, ma lo vedevo spesso lasciare lo stadio in anticipo quando le cose non andavano bene. Cardinale mi disse che io e Massara eravamo licenziati, giustificandolo con i cattivi rapporti con Furlani e aggiungendo una battuta sulla semifinale Champions persa con l’Inter. Con lui in un anno solo una chiacchierata e quattro messaggi”.

PIOLI – “Va ringraziato, ma dargli compiti che esulano dai suoi lo renderà sempre più solo”.

STADIO – “Lottavo per un impianto più grande, è stato motivo di scontro”.

IL SILENZIO – “Avrei parlato di pancia, il tempo permette serenità. Ci sono persone di passaggio, senza un reale rispetto di identità e storia del Milan. E ce ne sono altre legate ai suoi ideali”. 

LE FRIZIONI E LA SEPARAZIONE – “Se il club è stato venduto a 1.2 miliardi e la proprietà vuole cambiare, ne ha il diritto. Ma serve rispetto per persone e ruoli. Ho dovuto trovare un accordo per i miei diritti. L’amore per il Milan rimane incondizionato. Da figlio di Cesare, da ex capitano, da papà di Christian e Daniel. E da dirigente in 5 anni fantastici. L’informazione non è indirizzata verso la verità: chi dice il contrario sa di mentire a se stesso. Per fortuna mi pare che il pubblico non si faccia condizionare”. 

BUDGET PER IL MERCATO – “A marzo non se n’era ancora parlato e non si può aspettare giugno per programmare il mercato. Poi, 4 giorni prima del licenziamento, Furlani mi comunicò molto imbatazzato un budget molto basso: io ne presi atto. Dopo la nostra partenza, il budget è addirittura raddoppiato, al netto della cessione di Tonali, e il monte ingaggi è finalmente in linea con il nostro piano: deve essere diventato fonte di ispirazione!“. 

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Calcio Internazionale

Mascara si racconta: “Fui vicino a City e PSG, Simeone al Catania era avanti coi tempi””

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Simeone Atletico madrid

Durante la trasmissione TvPlay, Giuseppe Mascara, ex giocatore del Catania, si è raccontato. In particolare, sono stati trattati dei temi come giocatori e allenatori che ha incontrato nella sua carriera. Tanta emozione nel ricordo di quando Kakà gli diede la sua maglia. Mascara è anche entrato nei radar di due top club europei, ma l’affare non andò in porto.

LE PAROLE DI MASCARA

SU BERARDI – “Lui è uno dei pochissimi che gioca un calcio come quello che piace a me. Fa l’uno contro uno, se lo sbaglia lo rifà”.

SU POLITANO – “Un altro così è Matteo Politano. Forse un altro che si avvicina è Zaccagni della Lazio. Tutta gente che sulla fascia puntano l’uomo. Berardi farebbe bene anche alla Juve, se uno è forte si porta dietro le sue qualità anche nelle grandi squadre”.

SU SIMEONE –  “Si vedeva che il Cholo avrebbe fatto strada. Preparava le partite calcolando nei minimi particolari tutto quello che poteva succedere sia quando hai la palla che quando non ce l’hai. Nel 2011 era già avanti coi tempi”.

IL RICORDO DI MASCARA AL NAPOLI –  “Ero arrivato a 32 anni e volevo rimanere a Catania. Il contratto era in scadenza e la proposta per il rinnovo non arrivava, oggi domani, oggi domani… e alla fine ho accettato di andare al Napoli. In quegli anni avevo ricevuto diverse offerte ma sono sempre voluto rimanere a Catania. Non ho nessun rammarico verso i dirigenti però. Nel 2009, stagione in cui feci 14 gol. ebbi varie proposte, anche dal Manchester City e dal PSG, che non erano le squadre che sono oggi, ma pur sempre club blasonati. Anche il Bayer Leverkusen. Alla fine non andarono in porto. In Italia sono stato vicino alla Lazio”.

LA MAGLIA DI KAKÀ –  “Ho avuto la fortuna di affrontare diversi campioni ma tra tutti gli aneddoti quello che ricordo con più affetto riguarda Kakà. Gli chiesi la maglia a Milano dopo un Milan-Catania e lui senza nessun problema me l’ha data, poi al ritorno fu lui a venire da me per chiedermela”.

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Conference League

Italiano pensa al primo posto: “Andiamo in Ungheria”

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Italiano

La Fiorentina di Vincenzo Italiano ha vinto per 2-1 contro il Genk e ha archiviato la questione qualificazione. L’allenatore della viola ha parlato ai microfoni di Sky Sport dopo il match. Di seguito, le parole di Italiano.

UNA VITTORIA IMPORTANTE – “Grandissimo secondo tempo. All’intervallo abbiamo detto che stavamo lasciando qualche situazione di troppo a loro. Abbiamo concesso un gol, ma abbiamo reagito subito e poi nel secondo tempo abbiamo giocato bene. Il secondo gol è arrivato su una giocata corale. Dobbiamo ancora giocare l’ultima, per chiudere primi nel girone”.

PRESTAZIONE DI BELTRAN – “Ai ragazzi dico sempre: o si gioca o si subentra, nessuno è dimenticato e tutti devono dare il massimo. Oggi sono entrati tutti bene e sono contento, perché ho visto davvero un bel secondo tempo”.

PARISI FUORI RUOLO – “Oggi mettere insieme Mina e Kayode con pochi minuti nelle gambe non me la son sentita. Ho messo Yerri, per poi sfruttare Kayode a gara in corso. La strategia ci ha dato ragione, bravo Kayo nel farsi trovare pronto sulla palla di Beltran e va ringraziato Parisi perché si sta adattando da quella parte”.

IL GOAL SUBITO – “Parisi era in inferiorità e non doveva muoversi. Mina doveva avvicinarsi e, ogni volta che commettiamo un mezzo errore, subiamo sempre gol. C’è da lavorare su queste cose”.

COME MIGLIORARE LA SQUADRA – “Soprattutto su situazioni come sul gol preso e sbloccando i nostri attaccanti. Dobbiamo lavorare su questo, dopo essere andati in Ungheria perché è importante arrivare primi”.

 

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