L’avversario serale della Roma, l’Istanbul Başakşehir, con una storia ricca di alti e bassi e di risalite insperate e miracolose, è diventato noto per la vicinanza politica al governo turco e per gli ingenti acquisti delle ultime stagioni. Una società sull’orlo del fallimento nel 2014, quando nonostante la promozione ed il ritorno in Super Lig appariva destinata ad un inesorabile dimenticatoio, si è stabilmente piazzata nella top 3 del calcio turco cambiando totalmente pelle. La compagine istanbuliota passò dall’essere un club “comunale”, ovvero l’Istanbul Buyuksehir Belediyesi, al Medipol Başakşehir, firmando tra l’altro un pesante contratto con il colosso Medipol, impresa legata alla costruzione di strutture sanitarie in Turchia, e traslando il suo quartiere generale nell’omonimo quartiere, ricco di condomini e nuovi appartamenti frutto dell’espansione della capitale. Nonostante ciò, il club rappresenta tutt’ora un’entità non ben vista dal popolo calcistico turco: tra i mercati della città è impossibile trovare magliette ed oggettistica richiamante il club, subissato dai tre grandi colossi della capitale. Ma la squadra che questa sera affronterà i capitolini è ben diversa da quella degli ultimi anni e sta vivendo un periodo di transizione societaria sia dal punto di vista organizzativo che tattico, con un’estate ricca di avvicendamenti ed una rosa totalmente rivoluzionata.
UN EX INTER SULLA PANCHINA

L’allenatore del Başakşehir Okan Buruk. Foto tratta dal profilo instagram della società Istanbul Başakşehir (@ibfk2014)
L’avvicendamento principale dell’estate è quello sulla panchina, dove lo storico Abdullah Avci ha lasciato il posto all’ex centrocampista dell’Inter Okan Buruk, che giunse a Milano assieme ad Emre Belözoğlu ma in un triennio non ebbe la stessa sorte, collezionando in totale una quarantina di presenze ed un paio di gol. Avci, uno degli allenatori più stimati di Turchia, si era incaricato del processo di trasformazione del club, prendendo in mano la neo promossa nel 2014 e portandola, con il suo 4-2-3-1, nella top 4 del campionato, con due quarti posti, due secondi posti ed un terzo posto in un quinquennio. Il compito più difficile per Buruk è proprio quello di sostituire il neo allenatore del Beşiktaş: la squadra è nettamente in crisi d’identità durante questi primi mesi d’esperienza, stentando a trovare la quadra e gli equilibri di un tempo. Una vittoria ed un pareggio in quattro partite di campionato, con la sconfitta ai playoff di Champions League subita dall’Olympiacos. Il fatto di avere esperienza in Europa, di parlare più lingue e di saper essere comprensivo con i giocatori, lasciandoli divertire senza troppe chiusure tattiche, potrebbe però alla lunga rivelarsi un vantaggio.
COME GIOCANO
L’allenatore del Başakşehir ha fatto ruotare al momento due moduli, il 4-1-4-1 ed il 4-2-3-1, con una piccola eccezione per un 4-4-2 (4-4-1-1) visto contro l’Olympiacos durante i playoff di Champions League. Il reparto arretrato è ricco d’esperienza: il portiere è Mert Günok, mentre i terzini sono Junior Caiçara e Gaël Clichy, con Martin Skrtel ed Alexander Epureanu al centro. Con il centrocampo a due, Buruk predilige la solidità di Mehmet Topal e del capitano Mahmut Tekdemir, mentre nel caso di un cinque “sentinella” il ballottaggio è spesso tra Okechukwu Azubuike e Gökhan Inler, con gli altri che scalano più avanti. Come trequartisti, sono cinque i nomi in lista: Eljero Elia, Robinho, Arda Turan, Danijel Aleksic o Edin Višca, con quest’ultimo quasi sempre titolarissimo. In attacco, ballottaggio tra Demba Ba, Enzo Crivelli e Fredrik Guldbrandsen, con il francese in leggero vantaggio sugli altri. Da quanto visto sino ad ora, sono molte le similitudini tra passato e presente: i turchi prediligono le fasce e gli inserimenti dei terzini, che bene si intendono con gli esterni d’attacco, provando spesso a mettere l’avversario in inferiorità numerica. A questo si richiede alla punta il lavoro sporco, ovvero quello di fare a sportellate coi difensori avversari per poi giocare di sponda e mettere in moto le freccie che giocano al suo fianco. L’acquisto di Crivelli, un lottatore puro abituato alla fisicità della Ligue 1, ben si inserisce in questo tipo di idea. Se il Başakşehir dovesse premere sull’acceleratore e decidere di giocare alto, ha gli uomini e la qualità per poter mettere in difficoltà la Roma. In caso contrario, la difesa registra ancora degli errori grossolani, segno di un’integrazione non ancora completa soprattutto nel binario centrale. Le palle di Lorenzo Pellegrini e gli inserimenti rapidi degli esterni potrebbero mettere in difficoltà i turchi, soprattutto in ripartenza. Vedremo che partita ne uscirà.
Foto di copertina tratta dal profilo instagram della società Istanbul Başakşehir (ibfk2014)