Il Bayern Monaco ha vinto il suo nono titolo di Germania consecutivo, un risultato figlio di un progetto arrivato ormai al culmine della sua imperiosa potenza, e che sta letteralmente monopolizzando il calcio teutonico.
Hans Flick lascerà la panchina bavarese al termine della stagione, consegnando ufficialmente il testimone a Julian Nagelsmann, il “baby prodigio” che tanto ha fatto parlare di sé a Lipsia. I presupposti per un nuovo ciclo vincente ci sono tutti, ed il calcio tedesco si prepara per l’ennesimo, enorme scossone.
Nagelsmann in conferenza, dal profilo Twitter @DieRotenBullen
DAL CAMPO ALLO STUDIO
Nagelsmann non è di certo conosciuto per la sua carriera da calciatore, interrottasi a soli 21 anni a causa di un ginocchio estremamente problematico. Il giovane allenatore ha coltivato la sua grande passione per il calcio in maniera diversa, studiando la tattica ed appuntando su un quaderno tutti i difetti delle squadre che incrociava, per conto di un certo Thomas Tuchel, allora allenatore dell’Augsburg II.
La prima squadra a dargli fiducia fu il Monaco 1860, che lo ingaggiò come vice di Marco Kurz. La sua minuziosità nello studio dei dettagli e nella visione di questo sport spinse ben presto L’Hoffenheim ad investire su di lui, affidandogli la panchina dell’Under-17. Il suo percorso divenne presto una grande ascesa, che lo portò in breve tempo ad allenare la prima squadra, subentrando al dimissionario Huub Stevens. I risultati furono a dir poco straordinari, tanto che, nel giro di un anno e mezzo, il “baby manager” portò “i Kraichgauer” dalla zona retrocessione alla qualificazione in Champions League.
Fu in quel momento della sua carriera che l’allenatore più giovane della storia tedesca ricevette delle chiamate illustri. Il Bayern gli propose la panchina dell’under 23, mentre il Real Madrid ritenne ideale il suo profilo per il dopo Zidane, ma in entrambi i casi la risposta fu un secco no, in quanto ambedue le offerte andavano decisamente fuori dal percorso che si era prefissato.
Subentrò a quel punto il progetto ideale per la sua crescita verso i massimi livelli, quello del Lipsia, che decise di puntare totalmente su di lui su consiglio di Ralf Ragnick. L’ambiziosa società di marchio RedBull investe molto sui giovani e sulle academy, e lo studio maniacale di Nagelsmann sul fronte tattico avrebbe certamente trasformato il progetto in uno shaker esplosivo e colmo di potenzialità.
UNA MENTE VISIONARIA
A Lipsia il potenziale di Julian inizia a mostrarsi in grande, grandissimo stile. Il suo lavoro di studio e ricerca s’intensifica drasticamente, e le sue innovazioni tattiche sfoggiano sin da subito una sfavillante modernità, condita da una visione armonica che rimanda vagamente ai principi di Rinus Michels e della sua Olanda, poi promulgati da Cruijff, Sacchi e Guardiola.
I “Tori Rossi” si trasformano ben presto una squadra temibile, un’orchestra tanto raffinata quanto brutale nelle sue crotaliche esecuzioni. Il marchio di fabbrica della squadra diviene l’universalità tattica, una qualità che consente ai sassoni di adattarsi a qualsiasi tipo di avversario, cambiando camaleonticamente schieramento in base alle esigenze.
Nagelsmann stupisce per la sua visione avanguardistica, focalizzata sui compiti dei singoli e non sulla formazione. Questo modo di pensare è divenuto una vera e propria chimera in tutta Europa, ed infatti il Lipsia, nel giro di due anni, è arrivato a giocarsi la Bundesliga con il Bayern. Di grande spessore è stato anche il cammino in Champions League, in cui la rampante armata targata RedBull ha eliminato avversari di prestigio come Atletico Madrid e Tottenham.
Il calcio dell’allenatore ragazzino appare, dal punto di vista stilistico, un vero e proprio caos governato dall’ordine. Il dominio del gioco tramite il possesso palla viene accompagnato da una tirannica supremazia in termini di ritmi ed atletismo, un binomio volto a soffocare completamente gli avversari. Molto importanti sono le continue e vorticose rotazioni offensive, accompagnate da un giro palla che è tra i più rapidi e fluidi di tutta Europa. Altra prerogativa fondamentale risiede nella duttilità dei calciatori, quasi tutti in grado di ricoprire diversi ruoli in campo. La difesa a zona è curatissima e tremendamente efficace, applicata ed interpretata come nel “Futsal”, con quadrati stretti e movimenti perfetti sul portatore.
CURA DEI TALENTI
I risultati straordinari ottenuti dal progetto Lipsiasono dovuti anche alla grande capacità di Nagelsmann di coltivare i talenti. Uno degli esempi più palesi in questo senso è quello di Marcel Sabitzer, centrocampista austriaco utilizzato sia come regista che come equilibratore di gioco. Il calciatore si è evoluto tantissimo nella fase offensiva, in quanto l’opprimente calcio del “baby manager” esige incursioni continue ed una definizione di gioco avanzatissima.
Altro esempio calzante è quello di Upamecano, ufficializzato dal Bayern da diverso tempo e pronto ad abbracciare il suo attuale allenatore anche in Baviera. Il centrale francese ha acquisito grande consapevolezza e capacità d’impostazione, plasmando le sue altissime potenzialità ai massimi livelli. Ulteriori esempi risiedono in Konaté, Nkunku e Dani Olmo, oltre alla “restaurazione” di Forsberg. Da sottolineare anche la meravigliosa forgiatura di Timo Werner, divenuto uno degli attaccanti più moderni ed ambiti del calcio internazionale proprio grazie ai dettami di Nagelsmann.
Al Bayern Monaco il tecnico avrà a disposizione una rosa straordinaria, composta non solo da grandi Top Player, ma anche da talenti di grande caratura. Il materiale su cui lavorare è di qualità eccellente, dato che nella rosa dei bavaresi vi sono profili come Musiala, Marc Roca e Singh, oltre ai vari Joshua Zirkzee, Oliver Batista-Meier e Chris Richards, attualmente ceduti in prestito.
La sensazione è che molti di questi giovani saranno lavorati e messi alla prova sul campo molto presto, visto che Nagelsmann punta tantissimo sulla crescita dei giovani. Questa tendenza rappresenta certamente un’arma in più per i bavaresi, e se i risultati saranno lo specchio di quelli visti a Lipsia ci sarà sicuramente da divertirsi.
Il BAYERN DEL FUTURO
Ma come giocherà il Bayern con Nagelsmann? Dirlo adesso è complicato, ma è certamente ipotizzabile lo stesso tipo di calcio proposto dal Lipsia: dominante, fulmineo e moderno. La certezza è che Alaba non farà più parte della rosa campione di Germania dal prossimo anno, ed è dunque probabile che vedremo Upamecano al fianco di Boateng (anche lui papabile partente) al centro della difesa, eventualmente insieme a Süle, in caso di difesa a tre.
Uno schieramento con tre difensori garantirebbe la costante propulsione offensiva degli esterni, posizionati sull’asse dei centrocampisti; In quel caso Pavard e Davies potranno dare un apporto ancor più devastante in fase d’attacco. Anche in un ipotetico schieramento difensivo a quattro, la spinta degli esterni si farebbe sentire con prepotenza, con la possibilità di poter alternare ai due terzini titolari gente come Sarr e Lucas Hernandez (adattabile a terzo centrale).
Nagelsmann e Flick, da www.getfootballnewsgermany.com
La mediana sarà certamente occupata dalla coppia Kimmich – Goretzka, monumenti fondamentali della squadra sia in termini tattici che tecnici. I loro compiti saranno probabilmente universali, e spazieranno dalla costruzione alla definizione, fino alla rottura ed all’incursione, esattamente come succede con i centrocampisti del Lipsia.
In avanti le figure di Sané, Coman e Gnabry ricopriranno potenzialmente un ruolo molto importante, giocando molto vicini alla punta ed invertendo spesso la posizione. Lewandowski sarà indiscutibilmente la punta titolare, non solo per il suo status, ma anche per la sua capacità di manovrare e di gestire la palla, un vero e proprio must per il calcio di Nagelsmann.
INFINE…
Il nuovo Bayern è già pronto per riprendersi tutto, e l’investimento fatto sul talentuoso manager (circa 25 milioni di euro, record assoluto per un allenatore) rappresenta l’ambizione e la voglia dei bavaresi di essere sempre all’avanguardia, proiettati nel futuro e con idee moderne e vincenti, senza abbandonare il grande senso d’appartenenza che caratterizza da sempre la società
Il sipario si alzerà presto, e gli attori sono già tutti in scena, pronti a dare uno spettacolo che certamente farà molto parlare di sé.
Il neo-acquisto della Lazio, Luca Pellegrini, entra a far parte della lista Uefa per la Conference League dei biancocelesti. A fargli posto è una bandiera del club, ovvero Stefan Radu. Segnale di fiducia da parte di Sarri verso l’ex Juventus, che è stato acquistato in prestito con diritto di riscatto fissato a 15 milioni dopo il prestito all’Eintracht Francoforte.
Gabriel Martinelli questa mattina ha prolungato il proprio contratto con l’Arsenal. Il club inglese, tramite i propri canali social, ha annunciato l’accordo con il brasiliano per la permanenza a Londra dell’attaccante.
Il nuovo contratto di Martinelli avrà durata fino al 2027, segno di fiducia reciproca, specie vista la straordinaria stagione dell’Arsenal di Artetache sta dominando in Premier League.
19 presenze in Premier e 7 reti, a cui devono aggiungersi anche 2 assist per il classe 2001, che si è conquistato sul campo la proposta di rinnovo con i Gunners. Si attende solo l’ufficialità dunque, che arriverà nei prossimi giorni.
Buona notizia per il Real Madrid. Secondo quanto riportato da Nicolò Schira, Karim Benzema, ultimo vincitore del Pallone d’Oro, sta per rinnovare con i Galacticos. Il francese estenderà il proprio contratto fino a giugno 2024: accordo ad un passo.
In seguito all’infortunio che l’ha costretto a saltare Qatar 2022, Benzema è tornato in campo a gran livelli. Infatti, dopo la sosta ha totalizzato sette reti in nove presenze. Ieri sera, nella sfida contro il Valencia, ha contribuito al successo del Real Madrid con due assist vincenti. Dunque, con ogni probabilità Benzema continuerà a vestire la camiseta blanca nella prossima stagione, per guidare il club verso nuovi e prestigiosi successi
A concludere la giornata calcistica c’è la lista Uefa del Milan. I 25 giocatori che potranno essere convocati negli ottavi di Champions League contro il Tottenham, in realtà, non sono ancora stati annunciati in via ufficiali, ma iniziano a trapelare diverse indiscrezioni.
Quelle di Fabrizio Romano, in particolare, assomigliano a delle anticipazioni di quello che sarà. Sul suo profilo Twitter, infatti, il giornalista italiano afferma con sicurezza alcuni importanti assunti. In primo luogo non ci sarà Zlatan Ibrahimovic, che – a discapito delle tante voci di questi giorni – non verrà incluso da Pioli. Scelta di rilievo, poi, quella di lasciar fuori Serginho Dest, rimpiazzato da Malick Thiaw.
Zlatan Ibrahimović remains out of AC Milan list for the Champions League 🔴⚫️ #ACMilan
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