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Beltràn (Chivas): "Che emozione sfidare la Juve!"

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Beltràn (Chivas): “Che emozione sfidare la Juve!”

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Morata

Fernando Beltràn, centrocampista 24enne del Chivas de Guadalajara, ha rilasciato un intervista sull’emozione di sfidare in amichevole la Juve

Alle 5 del mattino italiane, su DAZN, nell’Allegiant Stadium di Las Vegas, andrà in scena la prima amichevole ufficiale dei bianconeri di Max Allegri che si scontreranno contro il Chivas de Guadalajara. Sarà la prima volta in questa stagione che i bianconeri scenderanno in campo e sarà la prima volta in una partita anche per i nuovi acquisti Gatti, Pogba, Di Maria e il più recente Gleison Bremer

Per quanto riguarda i messicani invece, il centrocampista del Chivas Bèltran ha espresso il suo stato d’animo in vista della sfida: “Affrontare la Juventus mi rende davvero molto felice. E’ la prima volta che incontrerò una squadra così importante e grande in Europa, sarà molto bello per me e non nascondo un po’ di emozione. Mi divertirò al massimo, il mio obiettivo sarà quello di mettermi in mostra con la Juventus

Il giocatore ha anche aggiunto dell’importanza e l’emozione di affrontare un club di tale caratura internazionale: La Juventus è la squadra più grande d’Italia, quella che ha vinto più campionati e in cui giocano i migliori calciatori. E’ tra le più forti in Europa, anno dopo anno è sempre al top per ogni competizione. In Champions è stata molto sfortunata, sono sicuro che proverà a rivincerla. È sempre al vertice”.

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La Juventus risponde ad Al Khelaifi: “Nessuna possibilità di rientro nell’ECA”

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Al-Khelaifi

Il 19 aprile 2023 è nata l’idea della Superlega, con ben 12 club che hanno scelto di fondarla. L’ipotesi è, però, tramontata con il passare dei giorni e il progetto non si è trasformato in realtà. Quasi tutte le squadre hanno deciso di rifiutare il proprio coinvolgimento all’interno di essa e la competizione non ha trovato sviluppi. Nelle scorse ore, come riportato da tuttomercatoweb.com, il Presidente dell’ECA Nasser Al Khelaifi è tornato a parlare della Superlega e della Juventus, dichiaratasi da aprile fuori dall’ECA.

LE PAROLE DI AL KHELAIFI

IL COINVOLGIMENTO DELLA JUVENTUS NELL’ECA – “Se smettono di lottare per ciò che stanno cercando di ottenere (la Superlega, ndr), quello che penso sia un progetto stupido, sono sempre i benvenuti. Ho parlato col proprietario, mi ha chiamato e penso vogliano tornare. Sarebbero decisamente i benvenuti”.

L’agenzia di stampa internazionale Reuters avrebbe, però, ha ricevuto una mail dall’ufficio stampa del club bianconero che smentirebbe le parole di Nasser Al Khelaifi: “La Juventus FC non sta valutando la possibilità di rientrare nell’ECA al momento”.

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[FOTO] I tifosi del Santos infuriati per la retrocessione: sotto assedio la villa del presidente

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Mentre il Palmeiras vince il campionato brasiliano, arriva la prima clamorosa retrocessione della storia del Santos. Squadra storica in cui ha militato Pelè, oltre a Neymar. Decisiva la sconfitta per 2-1 con il Fortaleza, permettendo al Bahia di salvarsi. Evento che ha fatto scattare l’ira dei tifosi, che hanno incendiato le auto fuori dallo stadio al termine della partita. È stato assolutamente necessario l’intervento delle forze dell’ordine, che ha dovuto fare uso di lacrimogeni e spray al peperoncino.

IRA NEI CONFRONTI DI RUEDA

I tifosi del Santos avrebbero individuato come principale colpevole, il presidente Rueda. Difatti nelle ultime ore i gruppi ultras, hanno preso di mira e messo sotto assedio l’abitazione del patron del club brasiliano. Anche in questa occasione, la polizia è subito intervenuta per allontanare la folla inferocita. Attualmente il presidente è ancora all’interno delle sue mura, ed ha aumentato le misure di sicurezza.

Immagine di copertina: @Sportsdigitale X

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ESCLUSIVA – Roggero: “McTominay straordinario, Garnacho è un talento. Giovani poco utilizzati in Italia? È un problema sociale, non solo del calcio”

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Garnacho Rovesciata

La 15ª giornata di Premier League volge al termine. Il turno infrasettimanale, infatti, si chiuderà questa sera con le sfide Everton-Newcastle e Tottenham-West Ham. Le gare già disputate hanno espresso verdetti di rilievo: su tutti, la prova di forza dell’Aston Villa di Emery contro il Manchester City, il 2-1 del Manchester United sul Chelsea targato McTominay e la rimonta da capogiro dell’Arsenal sul campo del Luton (3-4 al 97′). La situazione in classifica è più equilibrata che mai: la capolista è proprio la formazione di Arteta (36 punti), a +2 sul Liverpool secondo e a +4 sull’Aston Villa terzo. I campioni in carica del City sono al momento a quota 30: la squadra di Guardiola ha conquistato solo 3 punti nelle ultime 4 e non vince in campionato da oltre un mese.

Nicola Roggero, giornalista e telecronista di Sky Sport, è intervenuto ai nostri microfoni per tracciare il proprio bilancio e dire la sua su alcune individualità. Ma non solo: Roggero ha inoltre motivato le ragioni legate all’affermazione di tanti giovani nel campionato inglese e commentato la possibile decisione dell’IFAB (organo che modifica le regole del calcio) di introdurre in Premier le espulsioni a tempo. Di seguito l’intervista completa a Nicola Roggero.

L’INTERVISTA A NICOLA ROGGERO

Forse mai quest’anno era regnato tanto equilibrio in vetta dopo 15 giornate. In zona Champions e in ottica titolo ci sono varie squadre candidate: qual è cresciuta maggiormente rispetto alla passata stagione? 

“La squadra più cresciuta è l’Aston Villa. Quando arrivò Emery era in zona retrocessione, oggi è terza in classifica. È un risultato straordinario. Fin dove si può spingere? Bisogna valutare che la rosa non è completa come quella di altre squadre, ma non mi sorprenderei se al termine del campionato l’Aston Villa finisse tra le prime quattro”.

Da quale squadra si aspetta qualcosa in più per quelle che sono le potenzialità della rosa?

“Direi su tutte il Manchester United. È una squadra che ha speso una quantità di denaro impressionante sul mercato, ma fatica a essere protagonista. Ha avuto una prestazione molto buona ieri sera con il Chelsea, ma direi che è stata una sorta di eccezione all’interno dell’anno. Per il resto è spesso stato deludente, soprattutto nel confronto con le altre big. Contro il Chelsea è stata la prima vittoria contro una squadra tra le prime dieci in classifica. È una stagione fino a questo momento deficitaria”.

Su Garnacho: la rovesciata d’autore contro l’Everton è stato un colpo da fuoriclasse. Qual è il suo punto di vista sul ragazzo?

È un grande talento, ha ancora bisogno di continuità. Deve razionalizzare le sue abilità e non eccedere nella giocata ad effetto, ma senza dubbio sarà un protagonista per lo United negli anni a venire. È molto giovane e ha potenzialità altissime, ultimamente ha sempre più spazio in prima squada. Sarà uno dei giocatori cui affidare il futuro di questo club”.

Scott McTominay: cannoniere dello United, decisivo anche ieri sera con la doppietta al Chelsea. È lui che più di ogni altro, in questo momento, rappresenta l’anima e lo spirito dello United?

“Con il club lui è cresciuto, incarna la filosofia di Old Trafford. Non si arrende mai, ha un vero spirito scozzese di combattività, ma è sorprendente quanti gol faccia. È il capocannoniere della squadra in campionato e della Scozia alle qualificazioni europee. Definirlo un giocatore di combattimento è limitativo, è un calciatore che si sta rivelando straordinario“.

Ieri hanno trovato il gol Cole Palmer (2002) e Hinshelwood, classe 2005. Nel turno precedente, si sono affermati Colwill (2003, Chelsea), Buonanotte (2004, Brighton) e Koleosho (2004, Burnley). Lo stesso Garnacho, di cui abbiamo parlato in precedenza, deve ancora compiere 20 anni. Sono solo casi o in Inghilterra i giovani sono effettivamente trattati in modo diverso rispetto all’Italia da allenatori e società?

“Io penso che il problema non sia solo del football italiano, ma della società italiana. Quest’ultima considera giovani gente con trenta e rotti anni. Gli altri Pasi analizzano le situazioni dal punto di vista del talento. Se uno ha le qualità, a prescindere dall’età, emerge. Nel nostro paese non è così, si rimane giovani a vita e non si dà mai veramente fiducia. È il motivo per cui tanti ragazzi, che potrebbero essere utili, sono costretti ad emigrare e non sono a disposizone del nostro Paese. È un problema sociale, generale. Il mio pensiero è che la responsabilità sia la totale immaturità e ignoranza del calcio italiano, dove si pensa sempre di poter crescere. È un problema di mentalità che non è solo del calcio: nel calcio è acuito perché il calcio in Italia è molto ignorante. È in antitesi con lo sport. Lo sport ha questo privilegio: con il talento puoi emergere, ma in Italia non succede”. 

L’IFAB (organismo che modifica le regole del calcio) ha deciso di portare avanti l’idea dell’espulsione “a tempo”, ovvero una sorta di cartellino “arancione” per punire irregolarità particolari come i falli tattici. Tale norma potrebbe essere testata in Premier nella prossima stagione. Se regolamentata, potrebbe essere un’opzione valida e “giusta”?

Certo. Come al solito il calcio arriva molto dopo le altre discipline sportive. È una norma che da molti anni c’è nel rugby, in cui si valuta che può essere corretta un’espulsione a tempo. Io sono assolutamente a favore. Non mi stupisce che sia l’Inghilterra la prima a varare questa possibilità. È vero che loro sono molto conservatori per quanto riguarda il gioco, ma poi in realtà sono molto aperti alle novità punitive. Sono chiusi alle novità negative, tipo il VAR, una cosa che dovrebbe essere dimenticata e seppellita. Ma sull’espulsione a tempo sono d’accordissimo, il rugby ha dimostrato che è una cosa che funziona. Fa ridere che nel calcio non si sappia quanto si giochi, ormai nel recupero abbiamo recuperi extra….basterebbe applicare il tempo effettivo e si smetterebbe con mille pantomime”.

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Un avversario dell’Inter scommette sui nerazzurri: “Possono tornare in finale di Champions League”

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Solet, il difensore del Salisburgo scomette sull'Inter

Anche quest’anno Il Salisburgo ha dato dimostrazione della bontà del suo progetto legato ai giovani. Uno degli ultimi talenti emerso con grande forza è Oumar Solet che nella squadra austriaca sta diventando uno dei punti di riferimento a suon di prestazioni da leader. Il suo super momento gli ha permesso di sviluppare una lunga intervista a Goal.com, dove ha analizzato molti temi. Tra gli argomenti trattati, il difensore francese ha parlato anche di alcune squadre italiane, tra cui l’Inter, per cui prevede un’altra grande stagione.

LE PAROLE DI SOLET

OCCHI SULL’INTER – “Possono certamente tornare in finale di Champions. È una squadra che può sorprendere ogni avversario. Non è la favorita numero uno, ma per come gioca e gestisce le partite può farlo. Possono segnare un goal e chiudersi. Hanno un grande carattere e un’ottima difesa. Stanno facendo un ottimo lavoro”.

L’ATMOSFERA DI SAN SIRO E LA PARTITA CONTRO L’INTER – “È stata una bellissima esperienza. Ma quello che penso veramente dell’Inter è che non dobbiamo dimenticare che l’anno scorso ha giocato la finale di Champions League. Bisogna avere maggiore considerazione dei nerazzurri”.

IL COMMENTO SU OKAFOR – “Secondo me non sta deludendo. È stato un trasferimento importante per lui. Deve solo essere paziente. Il Milan è una grande squadra, con grandi giocatori. Sono certo che i tifosi si lasceranno presto convincere da lui. Sta giocando poco, ma crescerà il suo impiego”.

L’AMICO KRISTENSEN, LA SUA AVVENTURA A ROMA E LE PAROLE SU MOU – “Rasmus è un amico. È un buon terzino destro e sta facendo grandi cose. Gli auguro davvero il meglio. José Mourinho può essere davvero di grande aiuto per la crescita dei giovani. È uno per cui vuoi davvero combattere. Una grandissima sensazione. Con un allenatore così si può solo migliorare“.

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