Beppe Bergomi, storico difensore dell‘Inter e opinionista a Sky Sport ha rilasciato una lunga intervista a La Repubblica sulla finale di Champions League tra i nerazzurri e il Manchester City, parlando anche delle altre due finaliste italiane in Europa, Roma e Fiorentina. Queste le dichiarazioni complete.
LE ITALIANE FINALISTE IN EUROPA – “Roma e Fiorentina se la giocano ampiamente, e l’Inter può realizzare la sorpresa clamorosa solo se la giocherà fino in fondo. Nel senso che non dovrà limitarsi ad aspettare le mosse dell’uomo che ha cambiato il calcio, il più bravo di tutti“.
SULLA ROMA – “Quando c’è di mezzo Mourinho, ogni finale è possibile: lui le vince sempre. Ma anche il Siviglia lo fa, in Europa League. Con l’ultimo allenatore gioca più semplice, in profondità, e sa farlo benissimo. La Roma dovrà sfruttare le palle inattive, immagino che inizierà sulla difensiva. I loro centrali non sono impeccabili. Molto dipenderà dall’eventuale presenza di Dybala. Pronostico: 51 per cento Siviglia, 49 Roma“.
COME SI IMMAGINA LA FIORENTINA – “Con il primato del gioco, sempre. Bello e a volte pericoloso. Il West Ham ha fisicità e rapidità, la Fiorentina punterà sull’uomo contro uomo, badando però a non esasperarlo. Io dico 50 e 50“.
GUARDIOLA E PERCHÈ È IL PIÙ FORTE – “Un giorno mi spiegò: tutti parlano del nostro possesso palla, ma il segreto è il recupero. Il grande lavoro è concentrato lì“.
PERCENTUALI FINALE CITY-INTER – “Per loro 65, per noi 35. Ma non si parte battuti. Gli inglesi hanno tutto da perdere, e Guardiola stesso insegue il trofeo dai tempi del Barcellona, ha picchiato il naso molte volte. L’Inter va a Istanbul con la testa più leggera del Manchester City“.
MOSSE TATTICHE – “L’Inter dovrà occupare benissimo il campo, accettando il possesso del City, lavorando con le punte e palleggiando quando occorre. La catena di sinistra, da Bastoni a Dimarco, è formidabile, e dovrà essere bravo Onana a capire quando palleggiare e quando servire lungo. Haaland? Si può fermare solo di squadra“.
CHI AL FIANCO DI LAUTARO – “Le ultime indicazioni di Inzaghi farebbero pensare a Dzeko, ma stavolta credo possa cominciare Lukaku per dare più profondità. Non dobbiamo pensare a che partita sarà al 60’, ma come crearla dal primo minuto“.
L’INTER A DUE FACCE: CAMPIONATO E COPPE – “All’inizio ha pesato il trauma dello scudetto appena perduto, poi il pensiero delle occasioni che sarebbero tornate, ma non funziona così. In Europa la vera impresa è stata passare il primo turno. Poi, tanta bravura e un pizzico di fortuna nei sorteggi“.
UN SEGRETO PER LE FINALI – “Contano il gruppo e la meraviglia, saper tirar fuori quel Dna che ogni squadra possiede“.
PARAGONI INTER 2010 E 2023 – “Non credo. Quella del triplete era una squadra costruita per vincere, e in semifinale eliminò proprio Guardiola“.
SULLA CHIUSURA DELL’ANNATA GENERALE – “Il Mondiale ha spezzato la stagione. Il Napoli ha vinto con merito assoluto, però di questo campionato non ricordo sfide memorabili. Inter e Milan hanno troppi punti in meno rispetto a un anno fa, e la Juve ha vissuto quello che ha vissuto: Allegri è stato bravissimo a tenere insieme la baracca dopo quel meno 15, altri sarebbero precipitati. Anche se, va ricordato, i bianconeri erano già tagliati fuori a gennaio dopo la batosta di Napoli e prima della penalizzazione“.
I SUOI 60 ANNI – “Li vivo bene, mi sento in forma, pure io ho scoperto il padel ma senza ossessioni. Mi sembra di avere ancora 40 anni. Diciamo che i 60 sono i nuovi 40…”