E pure Bianda ha firmato: dopo Mirante, Marcano, Santon, Kluivert, Coric, Zaniolo, Cristante e Pastore.
La Roma non fa rivoluzione, ma puntella e allunga la rosa. Il centrale di difesa francese è solo l’ultimo di una serie di giocatori acquistati per rendere competitiva la rosa in tutte e tre le competizioni che affronterà il prossimo anno.
IL GIOCATORE
Bianda in questa stagione ha collezionato appena cinque presenze in Ligue 2, la serie B francese, oltre che due gettoni in coppa.
In agglomerato ha disputato poco più di quattro gare e mezzo: pochissimo.

L’esperienza, però, se l’è costruita in nazionale minore: tra l’under 16, la 17 e la selezione dei 18 ha giocato ben 21 volte.
Dalle giovanili sono uscite pedine valide quali Lenglet, Cyprien, Fofana e Rabiot. Ma anche Martial, Lemar e Coman. E ancora Lucas Hernandez, Cornet, Dembele, senza scordare Upamecano, Karamoh, Zagadou, Sarr e La Font.
FRANCIA LANCIA
Pazzesca la crescita dei settori giovanili francesi negli ultimi anni. Non solo in Ligue 1, ma in tutta Europa centinaia di squadre hanno iniziato a puntare sui giovani della nazionale galletta.
Impensabile credere al numero di convocati under 25 al mondiale in maglia blues: la bellezza di quindici. E fra questi calciatori del calibro di Mbappe, Varane, Umtiti, Pavard, Mendy, Pogba, Tolisso e Lemar.

Per farci un’idea: degli undici titolari agli ottavi di finale contro l’Argentina, sei sono under 25.
Merito di una nazione che ha iniziato a puntare forte sul proprio vivaio.
Per questo Monchi ha bloccato Bianda, futuro Varane per i tifosi in patria.
NELLO SCACCHIERE DI DI FRANCESCO
Le prime indiscrezioni vorrebbero il centrale ex Lens spedito a giocarsi le proprie carte in primavera – che da quest’anno farà parte del Girone C dell’ex Lega Pro.
L’esperienza con i pari età, secondo gli addetti ai lavori, potrebbe permettere al francese di costruirsi una mentalità di gioco all’italiana, che gli permetterebbe di farsi trovare pronto nel momento della chiamata.

In realtà, salvo cambiamenti di mercato, la Roma punterà su due titolari verticalmente diversi, quali Fazio e Manolas. Inoltre i due rincalzi saranno Jesus e Marcano.
Un quinto centrale, però, viste le tre competizioni, potrebbe aiutare il reparto a rifiatare.
Sarebbe sciocco, quindi, escludere a priori una sua presenza quantomeno ad intermittenza in prima squadra.
MANCINO NON A CASO
Non è assolutamente un caso che il direttore Monchi abbia optato per un mancino. I due titolari capitolini sopracitati, infatti, sono entrambi destrorsi. I due rincalzi, invece, sono di piede sinistro.
Questa scelta è stata fatta per concedere variabilità nelle scelte di mister Di Francesco. L’arrivo di Bianda consentirebbe di avere un mancino dai piedi buoni. Finalmente.
Per un’intera stagione è stata la maggior difficoltà del mister abruzzese: l’impostazione.
Una volta era il regista ad impostare. Solo lui. Col passare degli anni si è arrivati a giocare un calcio nel quale era il difensore centrale dai piedi buoni ad impostare.

Di Francesco è stato, invece, spesso costretto a far lanciare con i piedi addirittura Alisson, protagonista di un paio di assist durante la stagione.

Con Manolas assolutamente inadatto e Fazio troppo lento e macchinoso, spesso si puntava su Jesus per dirigere il gioco.
Bianda ha questa come caratteristica cardine: appena vede illuminarsi il corridoio lancia il compagno, servendolo molto spesso sulla corsa.
Bravissimo nelle verticalizzazioni, riesce a servire gli esterni anche rasoterra, ma spesso preferisce alzare il pallone. Forse è quello che il mister stava cercando.
LEGGE IL PENSIERO
Sembra lo faccia: sembra che, piuttosto che lavorare sulla corsa, lavori sulla mente dell’avversario.
Bravissimo nell’intercettazione della sfera, si fa trovare sempre al posto al momento giusto, coprendo quindi gli attaccanti rivali, sovrastandoli.

Un metro e ottantacinque ai diciotto anni: classe 2000, di testa è una sicurezza, lasciandosi difficilmente sfuggire gli inserimenti.
Adesso dovrà, però dimostrare sul campo quanto di buono si dice: in bocca al lupo!