IL SIGNIFICATO DI “ATHLETIC BILBAO”
La Spagna è una terra intrisa di storie calcistiche meravigliose, appassionate e talvolta sanguigne, caratteristiche che rendono questo paese, dal punto di vista sportivo, uno dei più affascinanti in assoluto.
Il Real Madrid è conosciuto ad esempio per il suo connubio fra infiniti successi e grandissime individualità; il Barcellona per la sua estetica ed avvolgente filosofia di gioco, mentre i Colchoneros di Simeone per la loro costante voglia di battagliare e strappare la vittoria con i denti. La storia di oggi non riguarderà nessuna delle sopracitate corazzate, in quanto parliamo di una squadra che di certo non gode degli stessi riflettori, ma senza dubbio unica nel suo genere per storia e tradizione… l’Athletic Bilbao.
La storia dell’affascinante società basca inizia nel 1898, grazie alla grande influenza inglese presente in quel periodo nella Biscaglia. Le navi inglesi portarono in terra iberica diversi tecnici ed addetti ai lavori del “foot-ball”, e ciò fece si che in quella terra il calcio si diffondesse a macchia d’olio, diventando sempre più popolare ed importante.
La squadra biancorossa visse i primi anni della sua storia in gloria, per via di numerosi successi figli della passione per questo sport, culminati con la nascita del San Mamès, il tempio di Bilbao, lo stadio che ancora oggi fa innamorare migliaia di cultori calcistici in tutto il mondo. L’impianto fu edificato per permettere ad un maggior numero di gente di assistere alle partite della squadra, divenuta ormai popolare e famosa, e ciò innalzò considerevolmente l’amore verso la loro terra, collegandola inevitabilmente, e con orgoglio, al calcio.
In una storia coronata da passione e da successi, spicca la filosofia societaria volta a tesserare solamente calciatori baschi o di origini basche, a sottolineare la ferma volontà di affidarsi alle proprie forze per essere competitivi, attraverso il grande valore dell’attaccamento alla maglia ed alla terra, una virtù che profuma di un calcio antico e quasi perduto del tutto.

Unione ed attaccamento, tutto il senso dell’Athletic in uno scatto, dal profilo ufficiale Twitter dell’Athletic Bilbao
IL TRIONFO IN SUPERCOPPA
Facciamo però qualche passo in avanti, precisamente al 16 agosto del 2019, il teatro è la partita d’esordio in Liga fra i biancorossi ed Il Barcellona campione di Spagna, una partita che rimarrà indelebile nei cuori di questo popolo. Quella fu infatti l’ultima stagione di un’icona assoluta di questa squadra, quell’Aritz Aduriz che tanto ha fatto innamorare il popolo di Bilbao, una figura imprescindibile per poter raccontare la finale vinta recentemente dalla squadra a cui ha dato tutto, a cui apparterrà sempre.
Egli è infatti il collante di questo memorabile trionfo, in quanto la sua meravigliosa sforbiciata fu presagio di vittoria per i baschi, uno straordinario gesto tecnico realizzato proprio contro i catalani in quell’indimenticabile partita di fine estate. Oggi non c’è più Garitano, ed al suo posto è stato ingaggiato Marcelino, un uomo speciale per una squadra speciale, ambizioso e con una fame senza limiti, qualità ampiamente dimostrate nei suoi pochi ma intensi match sulla panchina biancorossa.
l’Athletic Bilbao ha infatti sbaragliato il colosso Real Madrid prima di arrivare al confronto contro i blaugrana di Koeman, attraverso una partita di personalità, coraggio e spessore tattico, dei veri e propri must per la mentalità dell’allenatore di VIllaviciosa.
I baschi arrivano alla finale in fiducia, colmi di entusiasmo e voglia di lottare nonostante la superiorità tecnica dell’avversario in questione. Durante la partita i ragazzi di Marcelino vanno ben due volte in svantaggio, perforati dai fendenti del principe Griezmann, in serata di grazia e cinico come poche altre volte nella sua avventura catalana. I leoni biancorossi non gettano però la spugna, e riescono non solo a rialzarsi, ma addirittura a ribaltare la partita, rispondendo colpo su colpo e portandosi a casa la coppa con un 3-2 degno dei migliori racconti sportivi.
Il gol della vittoria lo realizza Iñaki Williams, il giovane gioiello della squadra, l’attaccante del presente e del futuro, e lo realizza con un destro sotto l’incrocio dei pali, un gioiello da cineteca dedicato ad Aduriz, ed a simboleggiare un bellissimo passaggio di testimone fra i due. Che sia presente o sia passato, il Bilbao è sempre colmo della solita magia, in grado di dare sensazioni uniche, inimitabili.

Iñaki Williams pennella la rete della vittoria, dal profilo ufficiale Twitter dell’Athletic Bilbao
IL PROGETTO MARCELINO
Colui che detiene i principali meriti del trionfo non può che essere il nuovo allenatore dell’Athletic, un personaggio che ha da subito trasmesso la sua forte mentalità alla squadra, fatta di lotta, fame ed ambizione.
A Valencia egli aveva mostrato delle importanti qualità, oltre ad un calcio che lo aveva portato al quarto posto in Liga, con i sogni europei infranti solamente dai gravi problemi societari che ancora assillano i valenziani. Il Bilbao rappresenta per Marcelino il luogo giusto per rilanciarsi ed alimentare la sua grande fame di ambizioni, ed il suo breve ma intensissimo percorso la dice lunga sulle potenzialità del progetto in questione, con una coppa già in bacheca e i sorprendenti risultati ottenuti in questo primo filotto di partite
Il suo calcio è un mix unico fra difesa solida ed attacco armonico, in cui la coordinazione dei movimenti e la ricerca costante dei corridoi verticali fanno da padrone nella fase di possesso. La costruzione del gioco è rapida ed efficace, con frequenti scambi fra le linee e continui movimenti a liberare le linee di passaggio. Il fine è quello di arrivare ad attaccare l’area avversaria con velocità ed aggressività, in cui le palle in profondità ed i cross tagliati dalla trequarti sono letteralmente martellanti.
Gli attaccanti si muovono molto alle spalle dei difensori, rendendo velenoso ogni pallone calciato in area da Muniain, perno assoluto della rifinitura di gioco.
Il nuovo Athletic di Marcelino non disdegna neanche la fase difensiva, con una tenuta del campo impeccabile eretta attraverso linee strette e blocchi delle traiettorie di passaggio avversarie. Potremmo metaforicamente definire il gioco difensivo del Bilbao come un crotalo che si prepara ad attaccare, in una posizione chiusa ma devastante nell’esecuzione del contrattacco, dove trova il suo perfetto agio Iñaki Williams, una lancia acuminatissima contro ogni difesa scoperta e costretta a correre all’indietro, date le sue doti atletiche e capacità di corsa.
La filosofia di gioco marceliniana è un prototipo di calcio unico, in quanto moderno nella sua duttilità ma efficacissimo sia in contropiede che nella costruzione, partendo dal modulo più plasmabile e tradizionale di tutti, il 4-4-2, in cui si notano delle influenze sacchiane nei movimenti offensivi e nel concetto di attaccare e difendere a pieno organico

Marcelino coordina i movimenti della squadra, dal profilo ufficiale Twitter dell’Athletic Bilbao
Immagine di copertina dal profilo ufficiale Twitter dell’Atheltic Bilbao