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Mattia Binotto lascia la Ferrari: le tappe che hanno portato all'addio

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Mattia Binotto lascia la Ferrari: le tappe che hanno portato all’addio

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Dopo alcune voci e smentite che arrivavano da Ferrari e addetti ai lavori, l’ufficialità è arrivata: Mattia Binotto non è più il Team Principal della Scuderia Ferrari in F1. L’ingegnere nella casa della Rossa da 28 anni, ha passato tutta la carriera in quel di Maranello. Tecnico, motorista, ha attraversato le diverse fasi che hanno visto il Cavallino Rampante rinascere, conquistare il tetto del mondo affermandosi come Team numero 1 per diversi anni. Fino ad arrivare al 2019, quando ha preso il posto di Maurizio Arrivabene (Team Principal dal 2015 al 2018) cercando attraverso progetti e giovani piloti di conquistare quel Campionato del Mondo che manca dal 2008 per i costruttori, ma soprattutto l’ambito titolo piloti che manca dal 2007 con Kimi Raikkonen. Binotto ci ha provato soprattutto puntando su Charles Leclerc dagli inizi, quando il Predestinato ha conquistato due vittorie al suo primo anno vincendo a Spa e Monza, luogo che lo ha definitivamente lanciato come uno tra sportivi più amati dagli italiani. Ha tagliato poi Sebastian Vettel, quattro volte campione, per puntare tutto sul talento monegasco, affiancato dalla nuova guida spagnola di Carlos Sainz. Il 2021 di transizione, per poi arrivare al tanto aspettato 2022 dopo le difficoltà arrivate con il caso motore del 2019 e del patto segreto tra la scuderia italiana e la Federazione. Quello che doveva essere l’anno del ritorno alle grande vittorie si è trasformato dalla gioia e entusiasmo inziale alla delusione finale, perdendo tutte le speranze soprattutto nella seconda parte fra scarsa affidabilità, errori di strategia e direttive che hanno (forse) penalizzato le potenzialità della F1-75.

DAL SOGNO ALLA DELUSIONE

“Con il dispiacere che ciò comporta, ho deciso di concludere la mia collaborazione con Ferrari. Lascio un’azienda che amo, della quale faccio parte da 28 anni, con la serenità che viene dalla convinzione di aver compiuto ogni sforzo per raggiungere gli obiettivi prefissati. Lascio una squadra unita e in crescita. Una squadra forte, pronta, ne sono certo, per ottenere i massimi traguardi, alla quale auguro ogni bene per il futuro. Credo sia giusto compiere questo passo, per quanto sia stata per me una decisione difficile. Ringrazio tutte le persone della Gestione Sportiva che hanno condiviso con me questo percorso, fatto di difficoltà ma anche di grandi soddisfazioni”.

Mattia Binotto, ex Team Principal nel suo comunicato ufficiale di addio alla Ferrari

Il 2022 era iniziato con la gara che tutti i tifosi della Scuderia avrebbero sognato: doppietta rossa e zero punti per la concorrente Red Bull. Dopo alcune gare, arrivano sempre più punti importanti e un’altra vittoria per Leclerc con il secondo ritiro di Max Verstappen. Tutto nella direziona giusta. Ecco che però da Barcellona sembra iniziare quella che assomiglia ad una stagione piena di confusione e nervosismo. Nel Gp di Catalunya il numero 16 è costretto al ritiro per motivi elettronici legati alla Power Unit.

A Monaco, dopo una prima fila tutta Ferrari, una strategia sbagliata pone Sainz in seconda posizione e Leclerc, che da una prima posizione rientra due volte ai box per finire in quarta. Per non finire il periodo negativo, nel Gran premio di Baku sempre il monegasco in prima posizione si ferma ancora: rottura del motore della F1-75. Inoltre, anche Sainz si ritira per problemi idraulici.

“Con le tre ultime gare sembra che abbiamo un problema di affidabilità. Non trovo le parole giuste. Fa male. Sono tre gare che siamo competitivi ma non otteniamo il risultato. Facciamo un reset e domani ripartiamo. Non possiamo ignorare questi punti persi. Sono stop importanti, sono altri 25 punti persi e sono tanti. Fa male. Adesso non vedo lati positivi”.

Charles Leclerc

LE DIFFICOLTÀ E L’ADDIO

Inoltre poi troviamo le divergenze interne dopo la gara a Silverstone e l’errore in gara di Leclerc in Francia che da quel momento in poi non è stato più in grado di mantenere il passo incredibile della Red Bull di Verstappen, se non per la vittoria illusoria in Austria (con annesso ritiro di Sainz per ulteriori problemi al motore) che sembrava avvicinare la rossa all’astronave austriaca. Nella seconda parte quindi nessuna vittoria, qualche podio raggiunto comunque sempre con il duro lavoro della Scuderia che ha praticamente mollato lo sviluppo della livrea 2022 per quella del successivo anno.

Poi dopo i rumors arrivati già a all’ultima gara di Abu Dhabi dove Leclerc e Sainz hanno chiuso in seconda e quarta posizione che hanno garantito la posizione di vice-campione del mondo per il monegasco e di vice-campione del mondo per i costruttori per la Scuderia, la Ferrari aveva smentito con un comunicato le voci che vedevano Mattia Binotto fuori dal progetto della casa italiana. Dopo solamente due settimane invece vediamo come lo stesso Binotto si sia fatto da parte, forse per le delusioni di quest’anno o di un ambiente che non vedeva più la sua figura come la migliore per quel ruolo. A fare il punto della situazione ci ha provato il commentatore Carlo Vanzini su Sky Sport 24, dopo l’annuncio della Ferrari:

“Se ne parlava già nella scorsa stagione, poi è stata data fiducia anche per quest’anno. Ripagata ad inizio anno ma poi sono arrivati risultati deludenti. Col senno di poi, era meglio lasciare le cose in Ferrari come nel 2018, dopo la scomparsa di Marchionne c’è stata la rivoluzione. Mattia Binotto direttore tecnico ha preso il posto del Team Principal Maurizio Arrivabene. In realtà guardando i numeri, vediamo come Jean Todt sia rimasto addirittura per 15 anni, in una situazione però disastrosa della Ferrari. L’ultimo mondiale vinto dalla Ferrari nel 2007 con Jean Todt e Kimi Raikkonen.

In 15 anni abbiamo visto 4 Team Principal diversi: Domenicali (nel 2008 ultimo titolo costruttori), Mattiacci per pochi gran premi, Arrivabene e Binotto. In media di questi, Arrivabene è quello che ha ottenuto più vittorie e Binotto rimaneva nel suo ruolo di direttore tecnico. Forse è andato a occupare un ruolo più grande per quello che aveva vissuto in Ferrari. O per fare una critica, forse ha gestito il ruolo sentendosi troppo grande. In una delle prime chiacchierate gli chiesi in maniera informale chi poteva ricoprire il ruolo del nuovo direttore tecnico. Rispose che non ci sarebbe stato e che avrebbe gestito tutto da solo. Mi lasciò perplesso.”

Ora per John Elkann spetta un altro compito difficile dopo il delicato momento alla Juventus. Ci sarà comunque più tempo per decidere vista la scadenza di Binotto al 31 dicembre 2022.

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Formula 1

La stagione 2024 di Formula 1 è alle porte: la guida

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LA STAGIONE 2024 DI FORMULA 1 È ALLE PORTE: LA GUIDA – Il 2 marzo, sul circuito di Sakhir (Bahrain) ripartirà il campionato di Formula 1. Ecco una guida dedicata alla stagione alle porte.

TEAM

Le lineup dei 10 team di Formula 1 sono rimaste invariate.

Con l’entrata di vari sponsor, hanno cambiato nome due scuderie: l‘Alphatauri e l’Alfa Romeo Sauber. La prima ora si chiamerà Visa Cash App RB; la seconda Kick Stake Sauber F1 Team.

Sulla base della classifica piloti e costruttori finali dello scorso anno e dei risultati dei test conclusi venerdì scorso, ecco la griglia di partenza.

GRIGLIA DI PARTENZA

Il team da battere: Red Bull

Il team di Milton Keynes è il detentore del titolo piloti grazie a Max Verstappen e del titolo costruttori. Quest’ultimo conquistato anche grazie al vicecampione del mondo 2023, Sergio Perez.

Ai test il team austriaco ha mostrato una superiorità disarmante soprattutto con Verstappen. Per batterli, quindi, servirebbe che le altre scuderie facessero qualcosa di straordinario. Magari anche con l’aiuto della dea bendata.

Le delusioni del 2023: Mercedes – Ferrari

Si sono intravisti piccoli segnali di ripresa da Ferrari e Mercedes nei test, sebbene non siano ancora sembrati al livello di Red Bull. Infatti, oltre che migliorare la propria auto, entrambe dovranno migliorare anche i punti deboli: la costanza nei risultati e il lavoro dietro le quinte,

Sarà la the last dance di Lewis Hamilton con Mercedes, ormai promesso sposo di Ferrari, e di Carlos Sainz con la scuderia di Maranello.. Per questo, i due ci faranno divertire, come lo faranno le altre punte di diamante, Charles Leclerc – fresco di rinnovo con il team modenese – e George Russell, che vogliono riscattarsi dopo un 2023 sottotono.

Il 2024 per confermarsi: Mclaren – Aston Martin

Se Mclaren e Aston Martin riusciranno a confermarsi, migliorando anche le proprie lacune sia tecniche che gestionali, potremmo definirsi finalmente “grandi”.

Oltre a questo, il 2024 deve essere anche l’anno della consacrazione dei due giovani piloti Mclaren, Lando Norris ed Oscar Piastri. Occhio anche a Fernando Alonso. Il pilota asturiano di Aston Martin punta per il 2025 il sedile lasciato vacante da Lewis Hamilton in Mercedes. Per averlo, il 2024 dovrà essere un grande anno, vista anche la concorrenza agguerrita (Antonelli, Ocon, Sainz, Perez).

Ma soprattutto, questa deve essere la stagione di Lance Stroll. Il canadese a fine 2023 aveva mostrato piccoli segnali di ripresa. Questi ora devono diventare qualcosa di concreto.

Paradiso o inferno?: Alpine

Quando si parla del team francese ad ogni inizio anno si dice che è la stagione in cui ci si aspetta un salto di qualità. Quest’anno, però, la stagione non parte sotto una buona stella. Ripartiranno, infatti, tutti da un foglio bianco, compresi i piloti Esteban Ocon e Pierre Gasly. L’ambizione c’è, manca però quel qualcosa in più per ottenere quei risultati che per Alpine sarebbero linfa vitale. Questi permetterebbero – con un mercato piloti in fermento – di poter regalare una spiaggia sicura ai giovani della propria academy e ai loro piloti titolari, che iniziano già a guardarsi intorno.

Possibili sorprese: Williams – Visa Cash App RB

Nel 2023 la Williams è stata una delle sorprese. La cura del TP James Vowles, ex stratega Mercedes, ha fatto bene.

La Visa Cash App RB, invece, ha concluso il 2023 in lieve ascesa, e si spera continui così in questo 2024. Mancherà però ques’anno per la prima volta dal 2006 – anno di fondazione – una figura cardine come Franz Tost. Da inizio stagione, infatti, il TP è Laurent Mekies, ex racing director Ferrari. 

Anche i piloti sono molto ambiziosi. Alex Albon e Daniel Ricciardo sognano Red Bull, Logan Sargeant vuole il rinnovo, e Yuki Tsunoda punta alla definitiva consacrazione.

Lotta salvezza: Stake F1 Team Kick Sauber – Haas F1 Team

Sono i fanalini di coda ed hanno voglia di risalire la china e la griglia di Formula 1. La Sauber è proiettata al 2026, quando ci sarà l’alleanza con Audi, mentre la Haas vorrà tornare ai livelli in cui era nei suoi primi anni di vita.

La prima approccia al 2024 continuando sulla strada intrapresa lo scorso anno, la seconda invece ha applicato una sorta di rivoluzione.

La Sauber ha confermato come Team Principal Alessandro Alunni Bravi. Positiva è stata infatti la sua prima stagione lo scorso anno, nonchè la sua prima esperienza nel nuovo ruolo, mentre la Haas, ha licenziato Gunther Steiner ed ha promosso come TP Ayao Komatsu. Il giapponese era direttore degli ingegneri di pista, oltre braccio destro di Steiner.

Il 2024 sarà un anno decisivo per tutti e 4 i piloti. Valterri Bottas e Guanyu Zhou, titolari Sauber, hanno vissuto una stagione 2023 sottotono. Non solo hanno pressione dai vertici del team di Hinwill, ma anche quella di altri piloti titolari come Hulkenberg, Ocon e Sainz, oltre a quelli dell’Academy – tutti a caccia di un’opportunità per il 2025.

Situazione simile in casa Haas. Per Kevin Magnussen il 2023 non è stato un anno positivo,al contrario di Nico Hulkenberg. Il pilota tedesco era un cavallo di ritorno ed ha ottenuto discreti risultati, soprattutto in qualifica. Cercando conferme e riscatti, alla finestra c’è il giovane pilota dell’Academy Ferrari, nonchè pilota di riserva del team americano, Oliver Bearman. 

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Flash News

Dove vedere il GP del Bahrain di Formula 1 in tv e streaming

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DOVE VEDERE IL GP DEL BAHRAIN DI FORMULA 1 IN TV E STREAMING – Dopo tanta attesa, torna finalmente la Formula 1 per la sua stagione numero 75. Ad aprire la competizione sarà la ventesima edizione del Gran Premio del Bahrain, che si correrà sul Bahrain International Circuit a Sakhir.

Dopo solo tre giornate di test sulla pista di Sakhir in Bahrain, siamo vicini all’inizio della competizione. I test hanno lasciato delle tracce importanti: Red Bull ancora avanti, ma la Ferrari ha sicuramente una macchina migliore rispetto allo scorso anno.

GP DEL BAHRAIN: PERCHÈ DI SABATO? 

DOVE VEDERE IL GP DEL BAHRAIN DI FORMULA 1 IN TV E STREAMING – Il GP del Bahrain si correrà di sabato, un giorno prima rispetto a quando solitamente sono previste le gare. Il motivo è legato al regolamento FIA, il quale impone che tra due gare debbano esserci almeno sette giorni di pausa. Il GP del Bahrain ha infatti dovuto anticipare di un giorno tutto il programma, in osservanza del Ramadan che inizierà il 10 marzo, giorno in cui si sarebbe dovuto svolgere il GP d’Arabia Saudita.

Ecco perché, considerando che in Arabia si sarebbe dovuto cominciare un giorno prima, anche in Bahrain si è stati costretti ad anticipare, in modo che la gara si fosse potuta disputare 7 giorni prima del GP d’Arabia.

DOVE VEDERE IL GP DEL BAHRAIN DI FORMULA 1 IN TV E STREAMING

DOVE VEDERE IL GP DEL BAHRAIN DI FORMULA 1 IN TV E STREAMINGIl Gran Premio del Bahrain 2024 sarà visibile in esclusiva su Sky Sport F1. In alternativa, gli appassionati potranno rivedere qualifiche e gara in differita su TV8. Di seguito, riportiamo il calendario completo.

DOVE VEDERE IL GP DEL BAHRAIN DI FORMULA 1 IN TV E STREAMING – GLI ORARI DI SKY SPORT

Giovedì 29/02/2024

-Ore 12:30 Prove Libere 1 (Sky Sport F1)

-Ore 16:00 Prove Libere 2 (Sky Sport F1)

Venerdì 1/03/2024

-Ore 13:30 Prove Libere 3 (Sky Sport F1)

-Ore 17:00 Qualifiche (Sky Sport F1)

Sabato 2/03/2024

-Ore 16:00 Gara (Sky Sport F1)

DOVE VEDERE IL GP DEL BAHRAIN DI FORMULA 1 IN TV E STREAMING – GLI ORARI DI TV8

Venerdì 1/03/2024

-Ore 21:00 Qualifiche (TV8 in differita)

Sabato 02/03/2024

-Ore 21:00 Gara (TV8 in differita)

 

 

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Altri Sport

ESCLUSIVA – Zapelloni: “Difficile non pensare Verstappen campione del mondo, Pioli è a fine corsa”

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Pioli

Umberto Zapelloni, nota penna sportiva de il Giornale e Il Foglio, è intervenuto ai nostri microfoni per analizzare la stagione di Formula 1 che verrà, alla luce dei test terminati ieri in Bahrain, e per parlare della situazione del Milan, il cui prossimo mese sarà decisivo per le sorti europee e per la panchina dell’allenatore Stefano Pioli.

Diciannove piloti sanno che non vinceranno il Mondiale quest’anno“. Ha ragione Alonso alla luce dei test appena terminati in Bahrain?

Credo proprio che Alonso abbia ragione. Ad oggi è difficile pensare un esito diverso da Verstappen campione del mondo, soprattutto per come è terminata la scorsa stagione e per come è iniziata quella corrente. Altrettanto difficile, però, che possa vincere ventiquattro gare su ventiquattro o un numero simile a quello dell’anno scorso. Penso che solo un terremoto interno alla Red Bull, con il caso che ha avvolto il Team Principal Horner, possa essere l’unica possibilità per non dare ragione ai risultati finora visti in pista. La stabilità e costanza della monoposto Red Bull sono qualcosa di superiore: hanno modificato completamente il concetto di auto, traendo spunto da una filosofia Mercedes, e sono comunque riusciti a rimanere davanti. Bisogna però valutare quanto effettivamente siano davanti a tutti. L’anno scorso il distacco fu impressionante, forse quest’anno sarà inferiore. Non hanno provato le gomme morbide (che nel primo GP della stagione non verranno utilizzate, ndr), mentre la Ferrari già l’anno scorso sul giro secco era molto rapida. Questo aspetto è tutto da vedere“.

Un’opinione più specifica sulla Ferrari? Come ha lavorato in questi giorni di test?

Ha sicuramente lavorato bene. È arrivata ai test con una macchina migliore dello scorso anno. I piloti sono contenti del loro feeling con la vettura e c’è una costanza di rendimento importante, cosa che nel campionato precedente era mancata. Quest’anno il setup è più facile da mettere a punto, c’è una buona base su cui migliorare. Uno dei punti deboli era il degrado gomme, ma dai test ora sembra abbastanza contenuto. È una macchina sincera: a differenza dell’anno scorso in cui ogni curva era un’incognita, ora i piloti sanno come la vettura effettivamente si comporta. Lo sviluppo è sempre stato punto uno dei punti deboli della Ferrari, ma già lo scorso anno abbiamo visto una scuderia che è riuscita a migliorare positivamente la macchina. Auguriamocelo anche per quest’anno.

Senna e Prost. La sfida infinita” (edito da 66thand2nd e pubblicato a gennaio 2024, ndr) è il titolo del suo ultimo libro: possiamo aspettarci un’altra vera rivalità quest’anno o i discorsi sono rinviati al 2026?

L’augurio è che possa capitare. Negli ultimi anni il più eclatante è stato il duello Hamilton-Verstappen ed è stato bellissimo. A differenza di Senna e Prost in questo caso c’è una differenza generazionale enorme, forse sarebbe meglio un confronto Verstappen-Leclerc, ma qui la differenza sta nel curriculum. L’olandese vanta un palmarès che il monegasco per ora si sogna. Senna-Prost è stato un confronto senza eguali: in primo luogo erano compagni di pista, poi erano bravissimi ad alimentare le polemiche fuori dalla pista, cosa che, per esempio, Hamilton fa, ma Verstappen no, se non sporadicamente a inizio stagione. Senna-Prost è una rivalità unica nel mondo dello sport, non solo nel circus della Formula 1“.

Il Milan affronterà nel prossimo mese Atalanta, Lazio, il doppio confronto con lo Slavia Praga, Hellas Verona e Fiorentina. È il mese decisivo per le sorti europee e per quelle di Pioli sulla panchina rossonera?

Sarà un mese fondamentale. Il Milan deve mantenere il posto Champions in campionato. Il distacco in classifica dalle inseguitrici c’è, ma considerate le ultime uscite in cui subiscono due gol a partita non si sa mai. Inoltre portare a casa l’Europa League creerebbe consapevolezza nei giocatori e ciò aiuta a vincere ancora, vedasi l’Inter dell’anno scorso. Il Milan è da diverso tempo che non vince un trofeo diverso dallo scudetto, quindi un successo europeo servirebbe eccome.

Sono convinto che Pioli sia a fine corsa: in certe partite ormai si notano troppi scollamenti. Lui ha fatto benissimo con il Milan, lo ha portato a un livello di consapevolezza che la squadra non aveva prima. Ha sì fatto qualche scivolone di troppo come i cinque derby persi, ma la media punti in questi anni rimane discreta. Anche le squadre di Serie A dopo un po’ devono cambiare allenatore. La prossima partita con l’Atalanta è complicata. Loro sono una squadra pericolosa e in questo momento sono molto in forma. Sono curioso di vedere De Ketelaere contro il Milan perché sta diventando il giocatore che probabilmente aveva intravisto Maldini, ma che Pioli non aveva saputo riconoscere“.

Nel caso in cui Pioli lasciasse il ruolo di allenatore, chi sarebbe il suo preferito per la panchina del Milan?

Se le alternative sono Conte o Thiago Motta farei il cambio, se invece sono meno intriganti allora rimarrei con Pioli e penserei a sistemare le lacune che questa squadra ha. L’allenatore sta comunque facendo miracoli con la rosa di cui dispone. Conte mi piacerebbe tantissimo, è un allenatore che riesce a tirare fuori il 130% della squadra che allena. Se lui dovesse accettare l’incarico, è perché la società gli ha proposto un mercato di livello, per cui la situazione sarebbe molto interessante. Thiago Motta sta facendo un ottimo lavoro con giocatori che non sono di primissimo livello. Se arrivassero lui e Zirkzee insieme sarei molto contento“.

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Formula 1

Finiti i test pre-season di Formula 1: bene Ferrari, ma la Red Bull è sempre avanti

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FINITI I TEST PRE-SEASON DI FORMULA 1: – Nelle giornate di mercoledì 21 febbraio, giovedì 22 febbraio e venerdì 23 febbraio, sul circuito di Sakhir, in Bahrain, si sono svolti i test pre-season di Formula 1

I test sono stati svolti come lo scorso anno una settimana prima dell’inizio della nuova stagione, che scatterà giovedì prossimo, 29 febbraio, con la prima sessione di prove libere. La gara andrà in scena sabato 2 marzo alle ore 16:00. 

Ecco un recap delle tre giornate di test pre-season.

Mercoledì 21 febbraio (GIORNATA 1) – Mattina

In pista sono scesi il campione del mondo in carica Max Verstappen (Red Bull), Charles Leclerc (Ferrari), George Russell (Mercedes), Esteban Ocon (Alpine), Oscar Piastri (Mclaren), Valterri Bottas (Alfa Romeo), Kevin Magnussen (Haas), Yuki Tsunoda (Visa Cash App RB), Alexander Albon (Williams) e Fernando Alonso (Aston Martin).

Le mescole usate in questi test prestagionali sono:

C1 e C2 (bianche, più dure);

C3 (gialle, medie);

C4 e C5 (rosse, soft).

I tempi della prima metà della prima giornata:

1. Verstappen 1’32″548 (66 giri)
2. Leclerc 1’33″247 (62 giri)
3. Alonso 1’33″385 (77 giri)
4. Piastri 1’33″658 (57 giri)
5. Tsunoda 1’34″136 (64 giri)
6. Russell 1’34″230 (48 giri)
7. Bottas 1’34″431 (68 giri)
8. Albon 1’34″587 (40 giri)
9. Ocon 1’34″677 (60 giri)
10. Magnussen 1’35″692 (66 giri)

POMERIGGIO

In pista sono scesi ancora il campione del mondo in carica Max Verstappen (Red Bull), e George Russell (Mercedes). A loro due si sono aggiunti: Nico Hulkenberg (Haas), Pierre Gasly (Alpine), Lando Norris (McLaren), Daniel Ricciardo (Visa Cash App RB), Carlos Sainz (Ferrari), Lance Stroll (Aston Martin), Zhou Guanyu (Sauber), Logan Sargeant (Williams).

I tempi della seconda metà della prima giornata:

  1. Max Verstappen (Red Bull) 1:31.344 (76 giri)
  2. Lando Norris (McLaren) +1.140 (72 giri)
  3. Carlos Sainz (Ferrari) +1.240 (69 giri)
  4. Pierre Gasly (Alpine) +1.461 (60 giri)
  5. Lance Stroll (Aston Martin) +1.663 (53 giri)
  6. Oscar Piastri (McLaren) +2.314 (57 giri)
  7. Guanyu Zhou (Sauber) +2.527 (62 giri)
  8. Logan Sargeant (Williams) +2.538 (21 giri)
  9. George Russell (Mercedes) +2.765 (73 giri)
  10. Nico Hulkenberg (Haas) +4.562 (82 giri)

I tempi della prima giornata di test

  1. Max Verstappen (Red Bull) 1:31.344 (142 giri)
  2. Lando Norris (McLaren) +1.140 (72 giri)
  3. Carlos Sainz (Ferrari) +1.240 (69 giri)
  4. Daniel Ricciardo (Racing Bulls) +1.255 (51 giri)
  5. Pierre Gasly (Alpine) +1.461 (60 giri)
  6. Lance Stroll (Aston Martin) +1.663 (53 giri)
  7. Charles Leclerc (Ferrari) +1.903 (62 giri)
  8. Fernando Alonso (Aston Martin) +2.041 (77 giri)
  9. Oscar Piastri (McLaren) +2.314 (57 giri)
  10. Guanyu Zhou (Sauber) +2.527 (62 giri)
  11. Logan Sargeant (Williams) +2.538 (21 giri)
  12. George Russell (Mercedes) +2.765 (121 giri)
  13. Yuki Tsunoda (Racing Bulls) +2.792 (64 giri)
  14. Valtteri Bottas (Sauber) +3.087 (68 giri)
  15. Alexander Albon (Williams) +3.243 (40 giri)
  16. Esteban Ocon (Alpine) +3.333 (60 giri)
  17. Kevin Magnussen (Haas) +4.348 (66 giri)
  18. Nico Hulkenberg (Haas) +4.562 (82 giri)

Gli unici due piloti che non hanno preso parte alla prima giornata di test sono stati Lewis Hamilton (Mercedes) e Sergio Perez (Red Bull). 

Giovedì 22 febbraio (GIORNATA 2) – Mattina

In pista sono scesi Sergio Perez (Red Bull), Lewis Hamilton (Mercedes), Nico Hulkenberg (Haas), Pierre Gasly (Alpine), Oscar Piastri (McLaren), Yuki Tsunoda (Visa Cash App RB), Charles Leclerc (Ferrari), Fernando Alonso (Aston Martin), Zhou Guanyu (Sauber), Logan Sargeant (Williams).

La sessione è finita un’ora prima del previsto perchè a curva 11 Lewis Hamilton ha alzato un tombino, che poi è stato colpito da Charles Leclerc, che ha così danneggiato il fondo.

Appunto per questo la sessione del pomeriggio è iniziata un’ora prima, alle 12 italiane, alle 14 locali, ed è finita sempre alle ore 17 italiane, come da programma.

I tempi della prima metà della seconda giornata:

1. Charles Leclerc (Ferrari) 1’31”750 (36 giri)
2. Oscar Piastri (Mclaren) +0.578 (35 giri)
3. Logan Sargeant (Williams) +0.828 (30 giri)
4. Sergio Perez (Red Bull) +1.129 (20 giri)
5. Fernando Alonso (Aston Martin) +1.303 (31 giri)
6. Guanyu Zhou (Sauber) + 1.965 (39 giri)
7. Pierre Gasly (Alpine) +2.054 (38 giri)
8. Lewis Hamilton (Mercedes) +2.472 (33 giri)
9. Nico Hulkenberg (Haas) +5.784 (31 giri)
10. Yuki Tsunoda (Racing Bulls) +6.956 (40 giri)

POMERIGGIO

In pista sono scesi ancora Sergio Perez (Red Bull), e Lewis Hamilton (Mercedes). A loro due si sono aggiunti: Kevin Magnussen (Haas), Esteban Ocon (Alpine), Lando Norris (McLaren), Daniel Ricciardo (Visa Cash App RB), Carlos Sainz (Ferrari), Lance Stroll (Aston Martin), Valterri Bottas (Sauber), Logan Sargeant (Williams).

Da notare che Charles Leclerc ha preso parte anche alla sessione del pomeriggio per completare il long run iniziato in mattinata. Il monegasco ha girato solo nella prima ora della sessione del pomeriggio.

I tempi della seconda metà della seconda giornata:

1. Sainz (Ferrari) 1’29”921 (84 giri)

2. Perez (Red Bull) 1’30″679 (109)

3. Hamilton (Mercedes) 1’31″066 (90)

4. Norris (McLaren) 1’31″256 (52)

5. Ricciardo (RB) 1’31″361 (88)

6. Leclerc (Ferrari) 1’31″750 (18)

7. Stroll (Aston Martin) 1’32″029 (96)

8. Ocon (Alpine) 1’32″061 (78)

9. Bottas (Kick Sauber) 1’32″227 (97)

10. Sargeant (Williams) 1’32″578 (87)

11. Magnussen (Haas) 1’36″611 (93)

I tempi della seconda giornata di test: 

1. Sainz (Ferrari) 1’29”921 (84 giri)

2. Perez (Red Bull) 1’30″679 (129)

3. Hamilton (Mercedes) 1’31″066 (123)

4. Norris (McLaren) 1’31″256 (52)

5. Ricciardo (RB) 1’31″361 (88)

6. Leclerc (Ferrari) 1’31″750 (54)

7. Stroll (Aston Martin) 1’32″029 (96)

8. Ocon (Alpine) 1’32″061 (78)

9. Bottas (Kick Sauber) 1’32″227 (97)

10. Piastri (McLaren) 1’32″328 (35)

11. Sargeant (Williams) 1’32″578 (117)

12. Alonso (Aston Martin) 1’33″053 (31)

13. Zhou (Kick Sauber) 1’33″715 (38)

14. Gasly (Alpine) 1’33″804 (33)

15. Magnussen (Haas) 1’36″611 (93)

16. Hulkenberg (Haas) 1’37″509 (31)

17. Tsunoda (RB) 1’38″074 (40)

Gli unici due piloti che non hanno preso parte alla seconda giornata di test sono stati George Russell (Mercedes), Max Verstappen (Red Bull) ed Alexander Albon (Williams)

Venerdì 23 febbraio (GIORNATA 3) – Mattina

In pista sono scesi Sergio Perez (Red Bull), Lewis Hamilton (Mercedes), Kevin Magnussen (Haas), Esteban Ocon (Alpine), Lando Norris (McLaren), Daniel Ricciardo (Visa Cash App RB), Carlos Sainz (Ferrari), Lance Stroll (Aston Martin), Valterri Bottas (Sauber), Alexander Albon (Williams).

Anche nella terza giornata di test c’è stato un problema con il tombino a curva 11. Oggi a colpirlo è stato Sergio Perez. La direzione gara, quindi ha interrotto la sessione di test mattutina per poi ricominciarla alle 9:45 italiane. Inoltre ha deciso di non suddividere il programma in due fasce orarie differenti come è capitato nei 2 giorni precedenti, ma di fare un’unica sessione della durata di 7 ore.

I programmi di lavoro dei team però sono rimasti invariati. Infatti dalle 13 italiane hanno iniziato il proprio lavoro: Max Verstappen (Red Bull), Charles Leclerc (Ferrari), George Russell (Mercedes), Oscar Piastri (Mclaren), Fernando Alonso (Aston Martin), Pierre Gasly (Alpine), Yuki Tsunoda (Racing Bulls), Guanyu Zhou (Sauber), Nico Hulkenberg (Haas), e di nuovo, Alexander Albon (Williams).

Rispetto ai giorni scorsi, le squadre si sono concentrate nel vedere quanto fosse costante il proprio ritmo gara, guardando soprattutto il degrado delle gomme, ancor di più di quanto non lo avessero fatto nei due giorni precedenti.

I tempi della terza ed ultima giornata di test:

1 Charles Leclerc (Ferrari) 1:30.322 (74 giri)
2 George Russell (Mercedes) +0.046 (67 giri)
3 Guanyu Zhou (Kick Sauber) +0.325 (85 giri)
4 Max Verstappen (Red Bull Racing) +0.433 (66 giri)
5 Yuki Tsunoda (RB) +0.453 (53 giri)
6 Alexander Albon (Williams) +0.662 (121 giri)
7 Oscar Piastri (McLaren) +0.708 (91 giri)
8 Fernando Alonso (Aston Martin) +0.837 (75 giri)
9 Carlos Sainz (Ferrari) +0.925 (71 giri)
10 Sergio Perez (Red Bull Racing) +1.161 (53 giri)
11 Nico Hulkenberg (Haas F1 Team) +1.364 (89 giri)
12 Lewis Hamilton (Mercedes) +1.677 (49 giri)
13 Lance Stroll (Aston Martin) +1.716 (46 giri)
14 Lando Norris (McLaren) +1.786 (20 giri)
15 Pierre Gasly (Alpine) +1.827 (47 giri)
16 Kevin Magnussen (Haas F1 Team) +2.731 (80 giri)
17 Esteban Ocon (Alpine) +2.757 (55 giri)
18 Valtteri Bottas (Kick Sauber) +3.206 (28 giri)
19 Daniel Ricciardo (RB) +6.693 (70 giri)

Ora finiti i test, si attende solo lo spegnimento del semaforo rosso per l’inizio della stagione 2024, che avverrà sabato alle ore 16, sempre a Sahkir, in Bahrain.

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