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Boateng, riserva di chi?

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Boateng, riserva di chi?

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Si è concluso da una manciata di giorni uno dei trasferimenti più inaspettati di questa sessione di calciomercato. Kevin-Prince Boateng, fino a pochi giorni fa militante nel Sassuolo, è passato in prestito con diritto di riscatto al Barcellona. Un acquisto che sembra essere “di emergenza” per la squadra catalana, che doveva trovare prontamente un vice-Suarez. Su tale ruolo si erano fatti svariati nomi: Christian Stuani del Girona, Álvaro Morata del Chelsea oppure Carlos Vela dai Los Angeles Galaxy. La dirigenza blaugrana ha però virato sul giocatore ghanese con un rapito blitz di mercato, preferendo una soluzione low cost ai profili citati in precedenza. Ufficialmente Boateng arriva a Barcellona per occupare un tassello che sino ad oggi non trovava un protagonista: dovrebbe infatti far rifiatare Suarez in partite più agevoli per la compagine spagnola, dato che sino ad oggi il giocatore uruguaiano ha saltato solamente 6 match su 31 disponibili.

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POLIVALENTE

Nell’arco della sua lunga carriera Boateng ha fatto della polivalenza la sua peculiarità. Un giocatore anarchico che non si riesce facilmente a collocare in una determinata posizione tattica. A Sassuolo ha svolto prevalentemente il ruolo di falso nueve con discreti risultati: 5 gol e 2 assist in 15 apparizioni. Nonostante ciò, nel suo peregrinare, il ruolo che ha ricoperto maggiormente è quello del trequartista. Di certo un trequartista di spinta e di inserimento, non tanto il classico 10 “tattico” che molti allenatori sfruttano. Durante la sua esperienza a Francoforte, il mister lo vedeva più come un centrocampista centrale o, all’occorrenza, un mediano, un ruolo che limita leggermente le sue caratteristiche offensive, ma che Boateng può ricoprire agevolmente.

A Las Palmas, prima di venire utilizzato come terminale offensivo unico, aveva ricoperto la posizione di ala destra. Posizione svolta in maniera un po’ atipica, in quanto il giocatore convergeva, nella maggior parte dei casi, verso la zona centrale del campo. Un calciatore di grande esperienza che di sicuro aiuterà la compagine spagnola ad inseguire gli obiettivi prefissati ad inizio stagione.

“È un calciatore che ha esperienza, conosce il campionato e il ruolo in cui verrà impiegato. Speriamo possa aiutarci, è un giocatore forte”.

Non sembra avere dubbi Ernesto Valverde, mister che lo ha voluto fortemente. Boateng andrà a ricoprire solamente una posizione in campo, la prima punta. Ma è davvero così certo tutto ciò? Con il bagaglio di esperienza che Boateng porta con sé, potrebbe sicuramente andare a coprire eventuali defezioni nel 4-3-3 del tecnico spagnolo. Se da un lato la squadra catalana ha un’abbondanza a centrocampo con Busquets, Rakitic, Coutinho, Vidal, Arthur e il giovane Aleñá, lo stesso non si può dire delle ali. Tolti Messi e Dembelé, la compagine catalana presenta solamente Malcom, di cui si vocifera una partenza e all’occorrenza Coutinho. Di certo i primi due giocatori citati non possono reggere – soprattutto fisicamente – lo stress derivante dal disputare tutti gli scontri da qui in avanti. Ecco che Kevin-Prince potrebbe quindi rivelarsi fondamentale nel dare un cambio a quest’ultimi, donandogli prezioso ossigeno da reinvestire in match di un’importanza più elevata.

Innegabile poi che un sostituto di Suarez servisse come il pane. In questa prima parte di stagione, nelle partite in cui l’uruguaiano non è partito tra i titolari, il suo posto era ricoperto per lo più da Lionel Messi. Uno scacchiere tattico differente quindi, dato che il giocatore argentino non presenta le medesime caratteristiche di Suarez. All’occorrenza anche Munir era stato collocato come unico attaccante, ma il suo rendimento non ha convinto, tanto da essere ceduto al Siviglia. Boateng quindi si rivelerà per lo più una prima punta, ma è assai probabile che possa spaziare anche in altri ruoli in questa sua avventura spagnola.

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PERCHÉ PROPRIO BOATENG?

Perché acquistare proprio Boateng, quando il Barcellona ha un appeal tale da potersi permettere qualsiasi tipo di calciatore?

Di certo questa è una domanda che in molti si saranno posti, sottovalutando quindi il profilo ghanese. Boateng arriva a Barcellona a 31 anni, dopo aver vestito ben 9 maglie diverse ed aver militato in tre campionati differenti: un calciatore di estrema esperienza che è ben conscio della ragione per la quale si trova al Barcellona e del minutaggio a lui riservato. La squadra spagnola non voleva investire un’ingente cifra per assicurarsi le prestazioni di un giocatore che di certo non toccherà il campo in molte occasioni. Ecco perché giocatori quali Stuani e Morata sono stati esclusi poco dopo essere stati pensati.

Per Kevin-Prince la società di Bartomeu pagherà un prestito oneroso di 2 milioni più un diritto di riscatto fissato ad 8 milioni. Una spesa assai modesta se si considera che a Sassuolo il giocatore era ritenuto un perno centrale. In un contesto come quello catalano, inoltre, non è troppo difficile ben figurare. La squadra sta mostrando un grande calcio ed una volta che Boateng avrà assimilato i dettami tattici dell’allenatore, sicuramente regalerà qualche gioia ai propri tifosi. Per lo più il giocatore conosce già i ritmi del campionato spagnolo, avendo giocato nella stagione 2016/2017 con il Las Palmas, squadra nella quale sorprese marcando 10 realizzazioni in 28 partite.

 

Il trasferimento di Boateng si può anche leggere come un premio alla carriera. Un giocatore che, eccezion fatta per la sua esperienza al Milan, non ha mai solcato i palcoscenici che probabilmente meritava. Una serie di infortuni e disturbi fisici prolungati ha minato la sicurezza del suo gioco e l’integrità del suo fisico. Sebbene tutti siano ben consci del fatto che il minutaggio per lui sarà minimo e che probabilmente, in mancanza di Suarez, Valverde preferirà schierare Messi falso nueve, Kevin-Prince, quasi alla soglia dei 32 anni, sta per vivere un sogno, guadagnato grazie al suo talento, ma, soprattutto, grazie alla sua capacità di reinventarsi costantemente, in qualsiasi nuovo ruolo.

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Calcio Internazionale

ULTIM’ORA – Il comunicato UEFA sulle SuperLega: i dettagli

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Novità molto importanti per ciò che riguarda la questione SuperLega. Attraverso un comunicato ufficiale l’UEFA ha smentito nettamente le ultime indiscrezioni che erano circolate negli ultimi giorni su un possibile progetto in corso. Di seguito riportato il comunicato:

«La UEFA non sta lavorando a nessun nuovo progetto del genere. L’opposizione della UEFA verso qualsiasi tipo di cosiddetta Superlega è ben documentata e le voci che suggeriscono qualcosa di diverso sono del tutto infondate. Attendiamo con impazienza l’introduzione del nuovo formato delle competizioni per club a partire dal 2024, che mantiene il principio secondo cui il rendimento nazionale è la chiave per la qualificazione e consentirà ai tifosi di vedere ancora più partite europee importanti. Un migliore equilibrio competitivo e una competizione aperte, dove ogni partita conta. 

 

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Il comunicato del Liverpool per il gol annullato: “Esploreremo le possibili opzioni”

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In Inghilterra si parla ancora del gravissimo errore arbitrale avvenuto durante la partita tra Tottenham e Liverpool, persa dai Reds con il punteggio di 2-1. Nel match infatti è stato annullato ingiustamente per fuorigioco un gol a Luis Diaz, con i vertici arbitrali che si sono scusati a poche ore dalla fine. Poco fa è arrivata anche la riposta del Liverpool, che attraverso un comunicato ufficiale ha annunciato l’intenzione di prendere i dovuti provvedimenti. Di seguito vi proponiamo il comunicato dei Reds.

IL COMUNICATO DEL LIVERPOOL

Accettiamo pienamente le pressioni sotto cui lavorano gli arbitri, ma queste pressioni dovrebbero essere alleviate, e non esacerbate, dall’esistenza e dall’implementazione del VAR. È quindi insoddisfacente che non sia stato concesso tempo sufficiente per prendere la decisione corretta e che non vi sia stato un successivo intervento. Anche il fatto che tali carenze siano già state classificate come “errore umano significativo” è inaccettabile. Tutti i risultati dovrebbero essere stabiliti solo attraverso la revisione tecnologica e in piena trasparenza. Questo è vitale per l’affidabilità del processo decisionale che arriverà in futuro, in quanto si applica a tutti i club i cui insegnamenti vengono usati per apportare miglioramenti, al fine di garantire che questo tipo di situazione non possa ripetersi. Nel frattempo, esploreremo la gamma di opzioni disponibili, data la chiara necessità di escalation e risoluzione“.

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[VIDEO] Insigne, nervi tesi oltreoceano: litigio con un tifoso

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La parentesi di Lorenzo Insigne in terra canadese non sta procedendo nel migliore dei modi. Il club dell’ex Napoli è ultimo in classifica, nella Estern Conference di MLS, con 22 punti raccolti in 31 partite. Solo 4 i match vinti, mentre le sconfitte sono addirittura 17. L’ultima di queste è arrivata proprio nella notte di oggi, contro il Cincinnati, primo in classifica.

Un vero e proprio testacoda, con il Toronto che è stato sovrastato, ma è riuscito a recuperare il doppio svantaggio grazie alla doppietta di Osorio. Doppietta, che, per, si è rivelata nel complesso inutile: la marcatura di Boupendza ha riportato il Cincinnati avanti. E ha costretto il TFC alla disfatta.

In tutto ciò, Insigne non era nè in campo, come invece Bernardeschi, nè in panchina. Bensì, sugli spalti dell’impianto di casa, il BMO Field. Proprio dagli spalti del BMO Field arriva un video che mostra Insigne in un rapporto non particolare con un tifoso, o una tifosa, non identificata.

Dall’audio e da un labiale non così difficile da cogliere e tradurre, si vede Insigne fare il dito medio e urlare “F*** you“. Poi girarsi e lasciare l’inquadratura. Presumibilmente, il litigio era già iniziato e nel video in questione si tratta della parte finale.

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Tacchinardi: “Juve favorita senza coppe, Inter Lautaro-dipendente”

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Tacchinardi

Alessio Tacchinardi vivrà Atalanta-Juventus di quest’oggi con un sentimento particolare: il centrocampista italiano è stato un doppio ex. Ora si gode il campionato di Serie A, vedendo le sue due ex squadre duellare per un posto in Europa. Con la Champions League che per entrambe è un obbiettivo. Per la Dea più un sogno, per la Juventus, quasi un obbligo.

Intervistato alla Gazzetta dello Sport, queste le sue parole sul match in scena oggi pomeriggio al Gewiss Stadium.

LE PAROLE DI TACCHINARDI

IL PRIMO RICORDO – “Il primo Atalanta-Juventus che mi torna in mente è quello del 1994. Io avevo solo18 anni e giocavo nell’Atalanta. Disputammo una buona partita, poi tra l’81’ e l’84’ Baggio fece una doppietta. Quel giorno ho capito che esisteva il calcio di tutti e quello di Baggio“.

ASSENZA DI VLAHOVIC – “Il Vlahovic che ho visto in queste prime partite sposta gli equilibri: penso che la Juventus ci perda con la sua assenza. Ma la Juventus ha anche Chiesa, che è pronto per caricarsi la squadra sulle spalle. Non mi sembra che patisca le pressioni“.

CHIESA – “Chiesa ha bisogno di un riferimento per esaltarsi: senza Vlahovic e Milik, Kean deve dargli una mano. Lui può fare la differenza, come sempre. Però è tutta la Juve che dovrà dimostrare di quale pasta è fatta“.

APPROCCIO – “Se i bianconeri si sporcano le mani, un po’ come faceva quando c’ero io, e superano i prossimi due ostacoli, Atalanta e Torino, lanciano un bel segnale al campionato. Io sono convinto che il Sassuolo sia stato un incidente di percorso, la vera Juve è quella con il sangue agli occhi del primo tempo di Udine. Dovrà giocare così anche contro l’Atalanta, ancora imbattuta in casa“.

LE PAROLE DI PIOLI – “Pioli mi è sembrato sincero, io la penso come lui. Senza coppe europee, soprattutto se le italiane dovessero superare i gironi, la Juventus potrebbe avere un netto vantaggio per lo sprint finale. L’Inter è molto forte in difesa e a centrocampo, ma in attacco si è indebolita rispetto allo scorso anno. È Lautaro-dipendente. Il Milan è un’ottima squadra, però non la vedo superiore alla Juventus. Il Napoli ha un top player della difesa come Kim e dipende molto da Osimhen: i campioni possono rinforzano o indeboliscono una squadra“.

DE KETELAERE – “Sono stato undici anni alla Juve e ho visto tanti ottimi giocatori altrove, che non si sono confermati con la maglia bianconera. Giocare nella Juventus, con il massimo rispetto per le altre, è un’altra cosa. Non credo che Pioli sia pazzo, forse De Ketelaere aveva bisogno di un ambiente diverso. Nell’Atalanta sei sicuramente più protetto che al Milan. Mi auguro che con Gasperini, diventi un fenomeno, ma per me non lo è ancora“.

KOOPMEINERS – “Io ho un debole per Koopmeiners: è solido, duttile e segna in tanti modi. È perfetto per Gasperini, ma lo sarebbe anche per Allegri. Adesso sento parlare di Hojbjerg per la Juve: il danese per la mediana o Berardi per l’attacco sarebbero rinforzi da scudetto

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