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Boateng senza freni: "Un errore andare al Barça! Dembélé è ancora un bambino"

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Boateng senza freni: “Un errore andare al Barça! Dembélé è ancora un bambino”

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Arrivato alla Fiorentina questa estate come uno dei grandi colpi del nuovo corso viola targato Rocco Commisso, Kevin Prince Boateng è tornato a parlare della sua breve esperienza al Barcellona in un’intervista alla Bild.

IL PENSIERO DEL BOA

Lasciato il Sassuolo lo scorso gennaio per rispondere alla chiamata dei Blaugrana, Boateng in Catalogna è rimasto solo fino a giugno. Cinque mesi che gli sono però bastati per mettere in bacheca una Liga e vivere un’esperienza in uno dei club più importanti del mondo, nonostante al Barcellona abbia collezionato soltanto quattro presenze (tre in campionato e una in Coppa del Re).

“Per la mia carriera non è stata la scelta migliore andare al Barcellona. Ho giocato poco. Non ero il vice-Suárez, bensì nelle gerarchie ero molto indietro. Ecco perché non vedevo l’ora di giocare di nuovo con continuità. Ora sono di nuovo felice.”

Ad attirare l’attenzione nel corso dell’intervista è stata però in particolare la definizione che l’ex Milan ha dato di Ousmane Dembélé, suo compagno di squadra proprio al Barcellona. Il centrocampista ghanese ha provato a spiegare per quale motivo secondo lui l’attaccante francese si presenti spesso in ritardo agli allenamenti. Un aspetto che in più occasioni ha fatto infuriare la squadra e portato della multe allo stesso Dembélé.

“È un ragazzo molto calmo, non parla molto. Per me è ancora come un bambino. Devi prenderlo così com’è. Ci sono giocatori che arrivano in ritardo agli allenamenti in segno di sfida ma per lui è diverso. È proprio come un ragazzino. Uno che però guadagna molti soldi e ha una grande visibilità pubblica. Bisogna aiutarlo a scegliere la direzione giusta da dare alla sua carriera. Se non impara, allora è colpa sua. Per me è ancora un ragazzino che è stato gettato in questa grande piscina. Improvvisamente ha visto spendere 150 milioni di euro per lui da un giorno all’altro, senza ancora sapere come funziona questo mondo. Vuole solo giocare a calcio.”

Giocare a calcio. Quello che Boateng vuole fare ora con continuità alla Fiorentina, dove il Boa è pronto a dimostrare di essere ancora un grande giocatore. Ad aiutarlo ci sarà anche Franck Ribéry, altro campione acquistato dai Viola nel corso dell’estate e che in pochi giorni ha già creato un rapporto di amicizia speciale proprio con Boateng. Firenze sogna.

Fonte immagine in evidenza: profilo Instagram della Fiorentina

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Ancelotti dopo il successo col Napoli: “Il rigore non c’era, il tiro di Valverde è incredibile”

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Ancelotti

L’analisi di Carlo Ancelotti, tecnico del Real Madrid, dopo la brillante vittoria per 2-3 contro il Napoli. Queste le parole dell’ex allenatore di Juventus e Milan a Sky Sport:

PARTITA – “Non era una partita facile, soprattutto in questo stadio. Abbiamo portato a casa una vittoria importante contro una squadra forte“.

RIGORE – “Ho detto all’arbitro che non era rigore, era in una scivolata Nacho e sono rigori che non si fischiano, soprattutto in Champions”.

VALVERDE – “Valverde ha fatto un tiro incredibile, lui ce l’ha. Dire che è autogol di Meret mi sembra assurdo. E’ un grandissimo centrocampista dotato di questo tiro formidabile. Non so quanti gol farà, ma non è importante“.

BELLINGHAM – “Mi stupisce che abbia solo 20 anni, mostra qualità di carattere incredibili“.

RUDIGER SU OSIMHEN – “Abbiamo cercato di fare 2 contro 1 con Osimhen, credo che i difensori abbiano fatto molto bene. Abbiamo sofferto solo sui colpi di testa, ma contro uno come lui credo che sia normale“.

 

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Inter-Benfica 1-0, le pagelle: la decide Thuram, Trubin stravince il duello con Lautaro

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Inter Benfica

PAGELLE INTER-BENFICA – L’Inter vince contro il Benfica e risolleva la propria classifica dopo il pareggio di San Sebastian contro la Real Sociedad, e si porta al primo posto in coabitazione proprio con gli spagnoli. Primo tempo di sofferenza per i nerazzurri, che patiscono la manovra fluida dei portoghesi, dovendosi limitare a una partita di risposta e contropiede più che di protagonismo. Nella ripresa cambia la musica, con la squadra di Inzaghi che azzanna il match provando in tutti i modi a portare a casa i tre punti, che sembrano maledetti visti i due pali di Lautaro, ma poi ci pensa Thuram a depositare in porta il pallone dell’1-0 definitivo, che sta anche stretto all’Inter, viste le paratissime di Trubin su Lautaro, stregato questa sera.

LE PAGELLE DELL’INTER

Sommer 6.5: molto reattivo nel primo vero pericolo del match su Aursnes, quando il norvegese sorprende la difesa dell’Inter direttamente da rimessa laterale. Quando chiamato in causa risponde presente.

Pavard 6: buona prova del francese, che si rende protagonista di diverse chiusure in extremis.

Acerbi 5.5: brutta dormita sull’occasione di Aursnes da rimessa laterale, quando si fa sorprendere alle spalle lasciando una prateria all’8 dei portoghesi. Per sua fortuna Sommer lo salva da un brutto voto in avvio di partita.

Bastoni 6.5: precisione ed ordine negli interventi, marchio di fabbrica dell’ex Atalanta. Mancano i suoi sganciamenti che ormai non sorprendono più, ma la rapidità dei portoghesi in ripartenza ha obbligato Inzaghi a chiedere al numero 95 di tirare il freno a mano per evitare di farsi trovare scoperti. Sale una volta sola e per poco non fa assist per Dumfries.

Dumfries 6.5: tra i più pericolosi in avvio di partita, ha due occasioni per fare male ai portoghesi ma prima spedisce alto di testa e poi mastica un pallone che poteva essere calciato molto meglio. Anche in avvio di ripresa si divora di testa un vantaggio che sembrava fatto, e le troppe occasioni sprecate abbassano il voto, che però sale di nuovo per l’assist. (Dal 73′ Darmian s.v.)

Barella 6: il Barella delle passate stagioni fatica ancora ad emergere, e la scintilla nelle giocate fatica ancora a scoccare, ma nel complesso si disimpegna bene sia in proposizione che in contenimento. (Dal 92′ Klaassen s.v.)

Çalhanoğlu 6.5: solita regia mobile per il turco, che distribuisce qualità in uscita palla come ormai ci ha abituato a fare. (dall’84’ Asllani s.v.)

Mkhitaryan 6: buon avvio dell’armeno, che poi però sbiadisce con il passare dei minuti risultando fattore quasi nullo per i nerazzurri, ma nel secondo tempo riprende spessore.

Dimarco 6.5: solito motorino sulla corsia mancina, è ormai da tempo un giocatore di livello assoluto e lo dimostra anche in questi palcoscenici, senza particolari squilli ma sempre presente quando si cerca un appoggio sulla sinistra. (Dall’84’ Carlos Augusto s.v.)

Thuram 7.5: il più vivace della coppia d’attacco, sempre nel vivo delle azioni offensive nerazzurre anche se di pericoli veri verso la porta di Trubin non ne porta; la palla offerta a Lautaro prima del palo è di un livello altissimo, ed è solo il preludio al gol che arriva dal cuore dell’area. (Dal 73′ Sanchez s.v.)

Lautaro Martínez 7: va a fiammate il Toro questa sera, alternando fasi di assenteismo a fiammate di pura classe. Sicuramente tenuto in guardia da una marcatura ad hoc, ma l’Inter non ha potuto contare sul Lauti on fire di questo avvio di stagione, che si vede negato il gol da due legni clamorosi in avvio di ripresa e da un Trubin in formato super.

All. Inzaghi 6.5: ha il merito di cambiare il mood dei suoi, che nel secondo tempo divorano la partita e il Benfica, meritando nettamente la vittoria.

LE PAGELLE DEL BENFICA

Trubin 8: praticamente mai chiamato in causa nel primo tempo se non su alcune uscite nemmeno troppo pericolose, ma nel secondo tempo stravince il duello con Lautaro Martinez che si vede negato il gol in ogni modo, prima dai pali e anche da due miracoli con i piedi del portiere ucraino.

Bah 6: dura poco la sua partita, esce intorno al ventesimo per infortunio ma si fa notare per qualche pregevole scatto in copertura. (Dal 23′ Araujo 5.5: non particolarmente evidente la prova del difensore, che segue l’andamento di tutta la squadra, bene nel primo tempo, male nel secondo)

Otamendi 6: l’ex City gioca un buon primo tempo anche se senza picchi eclatanti, ma l’attacco dell’Inter fatica ad incidere e il merito va sicuramente ascritto al reparto arretrato portoghese; nella ripresa l’Inter sale di intensità e la retroguardia del Benfica ne risente.

Morato 6: come Otamendi, non si nota per nessuna giocata eclatante ma offre equilibrio ed ordine in difesa, almeno fino al 45′, perché nel secondo tempo dietro i suoi compagni ballano un po’ di più.

Bernat 6: senza infamia e senza lode a prova dell’ex PSG, che si porta a casa un 6 stiracchiato ma ha la scusante della prima presenza assoluta della stagione. (Dal 79′ Jurasek s.v.)

Joao Neves 5: elemento praticamente nullo per i suoi, che a centrocampo si affidano solo a Kokcu.

Kokcu 6.5: è lui che gestisce il battito cardiaco della manovra lusitana, fa girare sempre il pallone con qualità e si fa apprezzare anche per la proprietà tecnica in alcune situazioni nello stretto, ma come tutto il Benfica gioca un secondo tempo difficile e complicato. (Dal 69′ Musa 5.5: non porta nulla di concreto alla manovra offensiva portoghese)

Di Maria 5: partita praticamente da assente per il Fideo, che non fa vedere nulla del giocatore meraviglioso ammirato al Mondiale. (Dal 78′ Cabral s.v.)

Aursnes 6.5: corsa, fisico e quantità unita ad una spolverata di qualità, si fa sempre apprezzare per il suo modo di saper fare tutto senza eccellere ma sempre bene.

Rafa Silva 4.5: ci si aspettava un pizzico di qualità in più, e invece la prova del fantasista è abbastanza incolore. (Dal 69′ Ciquinho 5.5: come Musa, non ha occasioni di mettersi in mostra per la partita difensiva del Benfica nel secondo tempo)

Neres 6.5: formalmente fa la punta ma in realtà è l’elemento di disturbo per la difesa dell’Inter, che se lo trova ora centrale, ora a destra e dopo a sinistra. Rapidità, tecnica ed efficacia, è il più pericoloso della formazione portoghese, ma non riesce a pungere. Graziato in occasione della reazione con cui colpisce con i tacchetti Lautaro sulla bocca.

All. Schmidt 5.5: non riesce a far mantenere il livello mostrato dai suoi nel primo tempo, crollando fragorosamente nella seconda parte di match e non riuscendo a trovare rimedio per arginare la marea nerazzurra.

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FLASH – Gol da urlo di Valverde: Meret non può nulla e il Real torna in vantaggio

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Dove vedere Atletico Madrid-Real Madrid

Dopo il gol di Zielinski il Napoli ha avuto qualche chance per fare propria la partita, ma il Real ha sempre difeso in maniera egregia. Piano piano gli uomini di Ancelotti hanno rialzato il baricentro, fino al meraviglioso gol di Valverde al 77′. Angolo di Modric, la difesa respinge e l’uruguaiano calcia un bolide da 25 metri sotto la traversa. Meret non può assolutamente nulla, tanto che la palla, dopo il tocco della traversa, gli sbatte inavvertitamente sulla testa e finisce in rete. Il sigillo del centrocampista dei blancos zittisce il Maradona. Ora agli uomini di Garcia serve un miracolo: a 10′ dal termine siamo 2-3.

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FLASH – Zielinski fa 2-2 su rigore dopo ausilio del VAR: che partita Napoli-Real!

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Napoli

Pronti, via nel secondo tempo e il Napoli trova immediatamente il pari! Segna Zielinski su rigore dopo ausilio del VAR. Turpin viene chiamato all’On Field Review per un presunto tocco di mano di Nacho su cross di Osimhen. Il difensore spagnolo era andato in scivolata per ostacolare il traversone del nigeriano, ma dopo una deviazione con la gamba il pallone è finito sul braccio. Decisione non facile per la squadra arbitrale, ma alla fine l’arbitro francese indica il dischetto. Dischetto su cui si presenta Zielinski, probabilmente il nuovo rigorista dei partenopei, e con brivido (palo-gol) fa 2-2.

L’inerzia ora è tutta nei giocatori di Garcia, e manca tantissimo al triplice fischio.

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