Vola il Boca Juniors. E non perché stacca mezzo pass per le semifinali di Copa Libertadores – dove potrebbe incontrare il River Plate, impegnato questa notte contro il Cerro Porteno – a tremila metri di altezza. Anzi, forse il Boca vola ad alta quota proprio per questo, perché più forte di condizioni estreme – l’elevata altitudine toglieva l’aria persino ai tifosi sugli spalti – a cui gli Xeneizes non erano per niente abituati.
Eppure i ragazzi di Gustavo Alfaro sono riusciti ad imporsi – 0 a 3 – su un avversario tutt’altro che scomodo come la LDU – Liga Deportiva Universitaria de Quito -, colpevole di essersi abbandonata ai suoi stessi errori dopo neanche la prima frazione di gara.
ATTO I
Gustavo Alfaro ha adottato la classica alternanza Campionato-Copa Libertadores in ottica formazione: otto calciatori nuovi rispetto all’ultima di Primera Division – neanche 72 ore fa -, con la scelta di lasciare De Rossi e Tévez in panchina. Al loro posto, titolari Marcone e Zárate: il primo, ringhiante a centrocampo e bravo a lanciare i palloni per le punte – con Abila che ne spreca uno a metà gara; il secondo, invece, è più sfortunato: la sua partita dura 20 minuti, poi un infortunio e la barella lo allontanano dal campo (fonte immagine: profilo Instagram del Boca Juniors)
La credibilità dei padroni di casa dura una manciata di minuti (11), quando Ramón Abila, per tutti Wanchope, raccoglie un filtrante giunto dalle retrovie dai piedi di Mac Allister e infila in rete la palla del vantaggio, non prima di aver scartato il portiere Gabbarini. È l’inizio della fine per i padroni di casa, che sul finire del primo tempo rimangono in dieci per un brutto, e pericoloso, fallo di Orejuela su Reynoso.
ATTO II
Sotto di un goal e di un uomo, gli ecuadoregni affondano, da spettatori non paganti, schiacciati dai colpi del Boca Juniors. Neanche due minuti dalla ripresa separano i gialloblù dal goal del raddoppio: una punizione calciata a pennello da Reynoso, che dai venti metri non si fa intimorire e prova lo stesso la conclusione, finisce in rete. È la parola fine messa alle speranze dei ragazzi di Pablo Repetto di rimontare il match.
Solo il fuorigioco – al 70’ su appoggio in rete di Salvio – evita la goleada del Boca Juniors, che riesce comunque a lanciare il colpo del k.o. con un autogoal (80’) di Caicedo propiziato da un tocco del suo portiere Gabbarini, anche lui finito nella carambola difensiva innescata dal tiro di Ramón Abila (fonte immagine: profilo Instagram del Boca Juniors)
Gioca di vampate e vince con le folate il Boca. Subisce con disattenzione e si scompone in fase difensiva la LDU. Difficile scegliere un uomo partita: fondamentale, per cattiveria agonistica e freddezza sottoporta, Wanchope Abila; essenziali a centrocampo, tra tackle difensivi e lanci per le punte, Mac Allister e Marcone; prezioso a tutto-campo, per estro e precisione sui calci piazzati, Reynoso. Ma anche la freddezza del portiere Andrada – mai chiamato in causa nel primo tempo, bravo a uscire su Cristiano Martinez (62′) nella seconda metà di gara – e il giusto turnover di mister Alfaro hanno contribuito ad aggiudicarsi il primo atto di un lungo quarto di finale. River, sei pronto a rispondere a questo Boca?
(Fonte immagine di copertina: profilo Instagram del Boca Juniors)