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Bologna: Inzaghi a rischio esonero? Pronto Prandelli

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Bologna: Inzaghi a rischio esonero? Pronto Prandelli

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Dopo solamente 4 giornate di campionato, è difficile che una squadra possa privarsi del proprio allenatore; a maggior ragione, se quest’ultimo è stato preso in estate per portare la squadra ad una salvezza tranquilla, dopo due promozioni di fila con il Venezia di Tacopina, dalla serie D ai Play off di serie B. Stiamo parlando di Filippo Inzaghi che, dopo un inizio di campionato poco convincente, 1 punto in 4 partite, rischia seriamente l’esonero in quel di Bologna.

Per la squadra di Super Pippo zero goal segnati e cinque subiti e, per questo, i felsinei possono essere considerati come la delusione più grande di questo inizio di stagione.
Non era semplice sostituire Roberto Donadoni sulla panchina rossoblu, allenatore di grande esperienza, capace di raggiungere per tre volte consecutive una salvezza tranquilla (con un 14° posto e due 15° posti consecutivi).
Ma, se fino all’anno scorso il Bologna poteva contare di giocatori come Simone Verdi e Federico Di Francesco, quest’anno, dopo le loro cessioni rispettivamente a Napoli e Sassuolo, non è più così: il 3-5-2 Inzaghiano ha spodestato il 4-3-3 di Donadoni, ma l’attacco formato dalla coppia Santander Falcinelli, fatica a decollare, facendo rimpiangere le due cessioni illustri.
Non segnare nemmeno un gol in 4 partite, non è un buon biglietto da visita, e mostra chiaramente che qualcosa non funziona, sia nel modulo che negli uomini scelti per realizzarlo.

Non si può nemmeno dar la colpa al calendario poiché, infatti, il Bologna ha affrontato squadre come Spal, Frosinone e Genoa, dirette concorrenti alla salvezza, ottenendo solamente un punto contro i ciociari, e perdendo poi amaramente 3-0 in casa contro un Inter in grande affanno in questo inizio stagione.

Durante la sfida contro il Genoa, sugli spalti dello stadio Luigi Ferraris, sono stati visti, come riportato da “Tuttosport”, Cesare PrandelliDavide Nicola e Mario Bortolazzi (vice dell’ex Donadoni).
In particolare, il nome forte sembra essere quello dell’ex allenatore della Nazionale, attualmente senza squadra, alla ricerca di una nuova esperienza in Italia. Già nei giorni scorsi, aveva dichiarato:

“Ho tanto entusiasmo, tanta voglia di ricominciare, soprattutto a casa. Non vedo l’ora, dipenderà da tanti fattori ma sono pronto. Ho solo il desiderio di trovare un presidente e un direttore che vogliano condividere un progetto tecnico, non faccio nessun tipo di fasce. Le esperienze all’estero sono state importanti sotto il profilo culturale, ho trovato difficoltà a livello sportivo soprattutto a far passare dei concetti con una lingua appropriata”

Insomma, il nome è sicuramente importante e non può non stuzzicare Saputo e i suoi, che di certo, faranno di tutto per evitare la retrocessione.
La fiducia ad Inzaghi verrà rinnovata ancora per un paio di partite, anche se il calendario non aiuta di certo: la prossima avversaria al Dall’Ara sarà la Roma, mentre nel turno successivo ci sarà la trasferta sul campo dei campioni d’Italia in carica della Juventus.

Due partite difficilissime, con l’ombra di Prandelli che lo avvolge e Inzaghi non può più sbagliare; deve assolutamente dimostrare di essere maturato come allenatore durante l’esperienza di Venezia e che ora è pronto per il grande salto in Serie A.
Ce la farà?

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Sousa sul momento della Salernitana: “Meritiamo di più per quanto fatto finora, sono sereno e consapevole”

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Paulo Sousa

Al termine di Salernitana-Inter, partita vinta dai nerazzurri per 0-4, Paulo Sousa ha analizzato il match e quello che è il momento attuale della sua squadra. Le parole del tecnico granata in conferenza stampa:

MENTALITÀ – “Stiamo lavorando tantissimo sul mantenersi emozionalmente in partita. Soprattutto in qualsiasi momento che può portare difficoltà. Ho sentito diversi giocatori abbassare l’intensità dopo il gol che ci è stato annullato. Abbiamo cercato di tirare la corda al massimo a giocatori che poi hanno ceduto anche fisicamente. Lavoriamo sul mantenerci sempre in partita”.

LA PARTITA – “La squadra ha percepito quello che doveva fare ed è cresciuta durante la partita fino al primo tiro dell’Inter nel secondo tempo, in cui hanno fatto gol. Bisogna lavorare sulla crescita della squadra anche con i cambi.Oggi siamo riusciti ad essere organizzati. Abbiamo mantenuto più o meno le stesse idee. Abbiamo modificato la struttura rispetto alle ultime partite. I nostri avversari comportano dinamiche diverse”.

OPZIONI – “Normalmente sulla trequarti giocano candreva o kastanos quindi numericamente ci siamo. Abbiamo preso la decisione di portare avanti i nostri quinti per creare spazi sull’esterno. La squadra deve continuare a crederci. Una delle cose migliori che abbiamo è la pressione alta. Abbiamo un numero di giocatori che ci credono e che sanno cosa fare, questo ci permette di creare opportunità. Martegani è sicuramente più incontrista ma ha dato qualità al nostro gioco”.

CLASSIFICA – “La squadra sta crescendo, stanno per rientrare giocatori fondamentali. Credo che in tutte le partite l’efficacia abbia fatto la differenza. Sicuramente quando arriverà i risultati saranno diversi. Credo che per tutto quello che abbiamo fatto meritavamo più punti, ma dobbiamo guardare avanti”.

PANCHINA – “Se mi sento in discussione? Tutti gli allenatori in questo gioco si sentono in discussione. I risultati possono darti più conforto, ma si è sempre in discussione. Sono sempre super sereno e consapevole di quello che faccio.

 

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Miretti si racconta: “Che emozione giocare per la Juventus, mi ispiro a Marchisio”

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In un intervista rilasciata sui canali ufficiali della Lega Serie A, il giovane centrocampista della Juventus Fabio Miretti si è espresso su alcuni temi.

Dopo circa un anno e mezzo di Prima Squadra i tifosi della Vecchia Signora si aspettano quel salto di qualità che permetterebbe al ragazzo di essere un titolare inamovibile. Massimiliano Allegri ha dimostrato di puntare tanto su di lui, schierandolo soprattutto a supporto degli attaccanti.

Nell’intervista il classe 2003 si è detto molto emozionato di vestire la maglia bianconera e ha parlato delle sue caratteristiche tecniche e preferenze in campo.

Ecco le sue parole.

LE PAROLE DI MIRETTI

GIOCARE NELLA JUVENTUS – E’ un’emozione perché uno quando entra qua dentro non si aspetta di arrivare in fondo. In tutto il percorso che fai incontrarai sempre qualcuno che ti dirà che solo uno su tanti ce la fa. Quando sei tu quell’uno su tanti che ce la fa ti guardi indietro. E’ motivo d’orgoglio“.

SU MARCHISIO – Il modello per tutti noi ragazzini che crescevamo era lui. Era stato uno di quelli che aveva fatto tutto il percorso alla Juve. Tutto il mondo Juve te lo prendeva come punto di riferimento. Per me, che facevo il centrocampista, è stato ancora di più un modello da seguire“.

SULLE CARATTERISTICHE – Ho buona tecnica e una buona visione di gioco. Mi piace molto quando in campo teniamo la palla e costruiamo azioni da gol. E’ il momento in cui mi diverto di più”.

PREFERISCI L’ASSIST O IL GOL? – Fare assist è sempre bello. Per me forse è più bello che fare gol. L’emozione che provi nel fare assist con un bel gol li mette allo stesso livello. Su un tabellino rimane il gol, ma chi guarda la partita si accorge dell’assist. Di conseguenza, anche tu ti senti gratificato come con il gol”.

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Inzaghi dopo Salernitana-Inter: “Lautaro in crescita continua. Infortuni? Spero di recuperare qualcuno”

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Inter

È un Simone Inzaghi decisamente soddisfatto quello al termine di Salernitana-Inter, match vinto 0-4 dai nerazzurri. Il tecnico in conferenza stampa ha poi toccato diversi temi, a partire da uno scatenato Lautaro, autore di tutti e quattro i gol della serata, alla situazione infortunati. Le sue parole:

LAUTARO – “È stato bravissimo, deve continuare così insieme ai suoi compagni. È in crescita continua. Deve continuare così, poi capiterà che partirà fuori come stasera ma deve entrare con questo spirito”.

SITUAZIONE INFORTUNI – “Non penso di recuperare qualcuno per il Benfica ma c’è speranza. Abbiamo fuori giocatori che potrebbero farci comodo. Giocando con il calendario ravvicinato non è semplice. Quando non le sblocchi queste partite possono diventare insidiose. A fine primo tempo abbiamo parlato e abbiamo sistemato qualcosina”.

ENERGIE – “È la prima tornata di partite così ravvicinate. A guardare i dati fisici, la partita in cui abbiamo corso di più è stata col Sassuolo. Ogni partita richiede il suo dispendio energetico. Ho bisogno di tutti i giocatori. Stasera bene quelli che hanno giocato, Asllani ha giocato molto bene”.

SALERNITANA – “Non è semplice giocare all’arechi. I tanti tifosi che avevamo al seguito con il loro sostegno ci hanno aiutato a sbloccarla”.

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Lautaro MVP di serata: le sue parole appena dopo il triplice fischio

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lautaro inter

Protagonista assoluto Lautaro Martinez con il primo poker in carriera con il quale l’Inter ha steso la Salernitana nell’anticipo della settima giornata di Serie A. Al termine della gara l’argentino ha parlato ai microfoni di Sky e Dazn. Ecco le sue parole.

LE PAROLE DI LAUTARO MARTINEZ

SULLA PARTITA – “Oggi era fondamentale per noi, abbiamo perso una partita a San Siro in maniera immeritata, prendendo due gol per errori nostri. Oggi dovevamo vincere, nel primo tempo abbiamo creato delle situazioni e sbagliato sotto porta: sono entrato con la cattiveria che serve sempre, ho avuto la fortuna di fare 4 gol ma l’importante è che l’Inter abbia vinto”.

SULLA SALERNITANA – “La Salernitana è un’ottima avversaria, era in difficoltà e sapevamo che qui l’ambiente sarebbe stato caldo, con la gente che si fa sentire. Noi dovevamo venire qui a fare l’Inter e l’abbiamo fatto”.

SULLE CRITICHE – “Le critiche fanno parte del nostro lavoro, dobbiamo andare in campo e dimostrare tutto quello che facciamo in serata. La squadra è quella che conta, sempre. Quando arriva il gol uno è felice perché dà una mano alla squadra, l’importante è aver vinto e che siamo ancora lassù”.

CATTIVERIA GIUSTA? – “L’abbiamo già dimostrato nelle prime partite, poi magari c’è stato un calo fisico: si sente, perché noi siamo una squadra che pressa alto, che cerca di recuperare subito palla. Oggi abbiamo recuperato, il mister fa le sue scelte ed è importante che tutti stiamo bene quando il mister ci chiama”.

CRESCITA DA CAPITANO – “Sicuramente, uno cerca di crescere sia fuori che dentro il campo. Sto crescendo fuori, con la mia famiglia, e questo mi porta a farlo sul campo”.

OBIETTIVO CLASSIFICA MARCATORI? –“Importante per un giocatore, ma io penso sempre alla squadra, a dare una mano ai compagni. Poi se lo vinco vorrà dire che avrò dato una grande mano alla squadra”.

SU THURAM – “Un ragazzo forte, che si spende tanto per la squadra. Viene da un altro calcio, sta imparando tantissimo il calcio italiano e il nostro gruppo”.

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