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Bonucci ricorda Vialli: "Era un punto di riferimento, dalle sue parole c'era sempre da imparare"

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Bonucci ricorda Vialli: “Era un punto di riferimento, dalle sue parole c’era sempre da imparare”

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Gianluca Vialli

Leonardo Bonucci, dopo essere intervenuto sul suo profilo Instagram, in un’intervista a La Repubblica, ha voluto ricordare Gianluca Vialli, raccontando il rapporto tra i due e come è stato importante per la vittoria dell’Europeo. Questa l’intervista completa:

Perché possiamo definirlo un dirigente determinante?

Perché la sua figura è stata fondamentale per ripartire e per ricostruire una mentalità vincente. Lo posso dire a chiare lettere e con cognizione di causa: lui ci ha dato qualcosa in più“.

Che cosa nel particolare?

La sua leadership. Il suo carisma. Con l’autorevolezza e nello stesso tempo con l’umiltà, quando faceva i discorsi alla squadra e quelli individuali ti lasciava sempre una sensazione che nessun altro avrebbe potuto trasmetterti. Lui era stato indubbiamente un grande giocatore. Però sentivi di trovarti di fronte anche a un grande uomo“.

Che ruolo gli avevate attribuito?

Quello di punto di riferimento. Dalle sue parole c’era sempre da imparare perché dentro c’era la sostanza di un esempio vivente. Ogni volta che parlavamo, ne uscivo arricchito. Ci trovavamo spesso a discutere della vita: del campo e di quello che un calciatore fa fuori. Delle analogie tra le due situazioni. Sei simile, in campo, a quello che sei nella vita: un bravo marito, un bravo padre, un bravo amico“.

Sull’amicizia tra Vialli e il c.t. Mancini

Gianluca, insieme al mister, era per noi un esempio. All’Europeo ha fatto cose uniche. Ha aiutato ad amalgamare il gruppo coi fatti. La dimostrazione di quanto fosse importante essere uniti e generosi la dava quotidianamente“.

Col suo modo di affrontare la malattia?

Certamente il suo atteggiamento è stato un appiglio per tutti noi, lo stimolo a dare sempre qualcosa in più. Tutti sapevamo, tutti conoscevamo la battaglia che stava affrontando, ma non l’abbiamo mai visto mollare di un centimetro. Quando scendevamo per fare colazione, lui era già sul campo a fare la sua corsa, a lottare“.

Un dialogo in particolare tra Bonucci e Vialli

Quello che mi ha colpito più di tutti è abbastanza recente. Meno di un anno fa, quando fallimmo la qualificazione al Mondiale, dovevamo andare in Turchia a giocare una partita dolorosa. La mattina dopo, al rientro da Palermo, mi si avvicinò e mi disse parole che non dimenticherò mai: “Guarda, Leo, adesso siamo noi da soli di fronte alla realtà e nessuno ci può tirare su, se non lo facciamo da soli. Pensa alla mia vita: ho vissuto l’apice del successo e ora devo combattere la malattia. Ma io non mollo e così deve fare la Nazionale. Dipende solo da noi: dobbiamo guardare alla ricostruzione. Ora che Chiellini lascia, tu diventerai l’esempio che tutti dovranno seguire. E io sarò accanto a te, aiuteremo tutti a ricostruire, a riportare l’Italia dove merita di stare“.

Sul discorso di Vialli mentre cita Roosevelt

Dopo quel discorso è facile immaginare come ci sentissimo noi. Vialli sapeva trovare le parole giuste nel momento giusto: mai una frase scontata o detta a sproposito. La verità è che aveva un livello di intelligenza e di valori troppo elevato per avere fatto solo una carriera da calciatore. Era quasi l’eccezione che conferma la regola. Ognuno di noi può ricordare qualcosa di particolare. E poi era una persona divertente“.

Un aneddoto

Quello che sapete tutti, la scaramanzia del pullman: dovevamo fingere di lasciarlo a terra. Arrivava per ultimo, in extremis, e quando saliva scattava l’applauso“.

Quanto contava nel suo essere un trascinatore il fatto che fosse stato un campione?

Tantissimo. Per me lui era il capitano della mia unica Coppa Campioni, un simbolo della Juve, della leadership: il Campione. Da bambino, nel 1996, scesi in strada a Viterbo a festeggiare“.

L’ultimo dialogo con lui

A settembre, al raduno della Nazionale. Purtroppo si vedeva già che qualcosa era cambiato, dal modo in cui approcciava la giornata. Eppure dimostrò lo stesso grande senso di appartenenza, della disciplina, dei valori. Gli si leggeva in viso la sofferenza, ma si era presentato lo stesso. Forse eravamo inconsciamente preparati alla notizia, a dicembre gli avevo mandato un messaggio e non mi aveva risposto. Ma il dolore è comunque fortissimo“.

Come lo saluteranno i Campioni d’Europa?

Io cercherò di andare ai funerali: è una cosa che sento, voglio esserci. Poi, certo, non sarà più la stessa cosa. Gianluca lascia un vuoto enorme. Sono sincero, chiunque arriverà al suo posto non potrà mai essere come lui: è stato un uomo unico“.

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Calciomercato

Futuro di Zurkowski ancora incerto: difficile il riscatto dell’Empoli dallo Spezia

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zurkowski empoli

ZURKOWSKI EMPOLI – Szymon Zurkowski si sta ritrovando all’Empoli. Dopo il periodo difficile tra Fiorentina e Spezia, il polacco è tornato all’Empoli nel mercato di riparazione e ha avuto un impatto molto importante sulla stagione dei toscani, con 4 gol nelle prime due uscite in maglia azzurra – memorabile la tripletta segnata contro il Monza alla prima da titolare, dopo la rete all’esordio contro il Verona – che lo rendono tuttora il miglior marcatore stagionale dell’Empoli nonostante l’arrivo a metà campionato. Il suo rendimento è un po’ calato nelle ultime settimane, in cui – complice un infortunio alla caviglia – è apparso lievemente in ritardo, ma l’Empoli vorrebbe puntare su di lui anche nella prossima stagione.

ZURKOWSKI RESTA ALL’EMPOLI? IL RISCATTO È DIFFICILE

Sarà difficile, però, confermare il classe ’97 in rosa: la formula con cui si è trasferito nella finestra invernale, infatti, è quella del prestito con diritto di riscatto fissato a 5 milioni di euro ed esercitabile dagli azzurri a fine stagione. Questa valutazione, però è considerata eccessiva dai dirigenti del club toscano, che sembrano propensi a non esercitare il riscatto del polacco per poi trattare con lo Spezia per un nuovo accordo. La volontà dell’Empoli sarebbe quella di ottenere un nuovo prestito, ma resta da vedere se lo Spezia è disposto a rimandare in prestito il calciatore senza monetizzare da una sua cessione. Bisogna anche considerare, però, che in caso di cessione a titolo definitivo c’è una percentuale abbastanza importante che lo Spezia dovrebbe riconoscere alla Fiorentina, club da cui ha acquistato il calciatore nel 2023.

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Calcio Internazionale

Xabi Alonso sempre più vicino alla permanenza al Leverkusen: niente Bayern Monaco e Liverpool

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XABI ALONSO – In Germania c’è una squadra che sta per spezzare l’egemonia degli ultimi anni del Bayern Monaco. Si tratta del Bayer Leverkusen dell’ex bavarese Xabi Alonso, che si trova al primo posto in classifica a +10 proprio dal Bayern secondo. Quando mancano soltanto otto giornate al termine del campionato, la Bundesliga sembra ormai nelle mani dei rossoneri.

Il Bayern Monaco, che in estate si separerà da Thomas Tuchel, è alla ricerca di un allenatore per la prossima stagione, e tra i nomi che circolano uno dei più insistenti è proprio quello di Xabi Alonso, che però è legato fino al 2026 con il Leverkusen, che non sembra avere alcuna intenzione di liberarlo in direzione Monaco di Baveria.

LE PAROLE DI HOENESS SU XABI ALONSO

Intervenuto ai microfoni di Das Erste, il presidente onorario del Bayern Monaco Uli Hoeness è intervenuto proprio sull’argomento, mostrandosi molto pessimista sul possibile approdo in panchina del tecnico spagnolo nella prossima stagione. Di seguito, le sue dichiarazioni: “La vedo molto dura prendere Xabi Alonso, per non dire impossibile. Credo resti al Leverkusen“.

ANCHE IL LIVERPOOL VA OLTRE E PENSA AD AMORIM

Oltre al Bayern Monaco, anche il Liverpool – che in estate saluterà Jurgen Klopp – è una delle squadre più interessate a Xabi Alonso. A questo punto però, viste anche le dichiarazioni di Hoeness, i due club dovranno con ogni probabilità virare su altri profili. Per la panchina degli inglesi, in questo momento, il nome più caldo sembrerebbe essere quello dell’attuale tecnico dello Sporting Lisbona Ruben Amorim.

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Bundesliga

Lacroix lascerà il Wolfsburg dopo quattro anni: è sfida a due tra Juventus e Milan

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Massimilano Allegri, allenatore della Juventus, e Stefano Pioli, allenatore del Milan, Serie A, Coppa Italia

La stagione 2024/2025 sta via via andando verso la propria conclusione, anche in Serie A dove l’Inter sembra aver messo sotto chiave il titolo. Anche per questo le dirigenze delle varie squadre sono già al lavoro per programmare la prossima annata. Anche i giocatori, nel frattempo, ragionano sul proprio futuro. Uno di questi è Maxence Lacroix, difensore centrale di ventitrè anni attualmente in forza al Wolfsburg. Il suo contratto scade nel 2025, dopo 4 stagioni in Bundesliga il difensore sente di dover fare un passo avanti per la propria carriera, magari proprio nel campionato italiano.

Arrivato dal Sochaux, in Francia, nel 2020, il miglioramento di Lacroix è stato deciso e netto, in un campionato che l’ha fatto crescere molto. La prossima stagione però, secondo quando riporta L’Equipe, il difensore vestirà quasi sicuramente una maglia diversa dal verde chiaro del Wolfsburg. Alla finestra osservano curiose Milan e Juventus, entrambe alla ricerca di rinforzi proprio in quel ruolo. I rossoneri nel corso di questa annata hanno vissuto numerosi problemi con la retroguardia, sia a livello di infortuni, sia di prestazioni. I bianconeri invece potrebbero incassare una notevole cifra dalla cessione di Bremer, che è molto desiderato in Premier League.

Il valore di questo ragazzo classe 2000 si aggira intorno ai 20 milioni. Nonostante il contratto in scadenza, i tedeschi hanno in mano un’ottima plusvalenza, visto l’aumento del suo valore rispetto a quello a cui è stato acquistato. Lacroix potrebbe fare contenti tutti, sia se stesso, sia il club di partenza che quello di arrivo. Sicuramente la sua velocità e duttilità (parliamo di un centrale alto 1,90 dalla buona corsa), possono fare comodo a molti club.

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Flash News

L’agente di Klaassen si espone sul futuro del centrocampista dell’Inter: l’intervista

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Klaassen, giocatore dell'Inter e Legowski, giocatore della Salernitana, Serie A, Coppa Italia

In una stagione giocata a livelli altissimi, l’Inter di Inzaghi si è dimostrata un gruppo unito e di alto valore tecnico, in cui anche i comprimari, a turno, sono riusciti a ritagliarsi un ruolo importante, seppur alcuni meno di altri. La principale vittima sacrificale del trio di centrocampo Barella-Calhanoglu-Mkhitaryan, indubbiamente il reparto migliore dei nerazzurri, è stata Davy Klaassen; l’olandese ha accumulato appena 16 presenze stagionali, in cui non è risultato estremamente convincente, oltre a portarsi addosso il peso del rigore sbagliato nella nottataccia al Wanda Metropolitano. Per l’ex Ajax tuttavia, l’esperienza italiana sembra tutt’altro che negativa, come traspare dalle parole del suo agente Steinar Dietz, intervistato da FcInterNews.it.

LE PAROLE DELL’AGENTE DI KLAASSEN

TEAM VINCENTE – “A Milano sta bene, la squadra è davvero forte, e apprezza l’allenatore. Si è adattato molto bene all’Italia, e sta cercando di imparare la lingua. Certo, non gioca moltissimo, ma fa parte di un team vincente, dove c’è la giusta competizione per scendere in campo”.

L’INTER TI SCEGLIE – “Tu non scegli l’Inter, bensì è l’Inter a sceglierti, e a quel punto tu dici di sì. Si tratta di uno dei club più importanti del mondo, è un sogno giocare in Italia. A Klaassen piacerebbe avere un maggior minutaggio, ma comprende la situazione, sa che la squadra è fortissima e si allena ogni giorno con abnegazione”.

PRESENTE E FUTURO – “Al momento Klaassen è concentrato solo sul presente. Lui è davvero, davvero felice in nerazzurro, il suo focus è sull’obiettivo da raggiungere con l’Inter. Mi ha proprio chiesto di non parlare adesso di altre eventuali possibilità che lo riguardano: vuole essere concentrato al 100% solo sul vincere lo scudetto con l’Inter. Poi vedremo, potrà restare o andare via, ma sono discorsi a cui uno penserà a tempo debito”.

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