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Boxing Day

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Boxing Day

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Da decenni tradizione inglese per la prima volta approdata, finalmente aggiungiamo noi, in Italia. Boxing Day, l’antico rito del giorno di Santo Stefano per smaltire con un po’ di attività fisica le maratone di panettoni e pranzi natalizi. Vera e propria festività sportiva idolatrata, da quest’anno anche dagli italiani, o almeno dai più, nella quiete programmata – giusta o meno – dei grandi appuntamenti sportivi.

Prima di analizzare cosa la Premier League offrirà in questo sacro giorno ai suoi amanti, sappiamo veramente cosa rappresenta il Boxing Day?

ORIGINI E TRADIZIONE

Il rituale del Boxing Day nasce nel 1871 con tutt’altra finalità e significato rispetto al più conosciuto oggi. Tutt’altro rispetto alla mera  giornata di Premier. L’antico rito nasce nelle fabbriche del Regno Unito. Antichissima tradizione era per latifondisti quella di regalare  ai propri dipendenti – o più in generale alle manifestazioni più bisognose della società – una scatola con doni, avanzi di cibo e, nei casi di rapporti di dipendenza lavorativa, anche un giorno libero da passare con la famiglia. Tutto, ovvio, nel giorno di Santo Stefano.

Boxing Day, già da lontano, divenne già dall’Ottocento affluente nel mondo del calcio. Così si arriva dunque al tradizionale appuntamento di Premier (passato prima dalla First Division). Prima di limitarlo al solo giorno di Santo Stefano, il Boxing Day anticipava il proprio principio al giorno di Natale. Giocatori in campo anche nel sacro giorno della tradizione Cattolica.
Palesi le rivolte e proteste di giocatori allenatori e chiunque ne fosse coinvolto.
“Anticipo” di Natale abolito e tradizione circoscritta al 26 di Dicembre.

Da ricordare nella tradizione dei Boxing Day è la giornata del campionato 1963-64. Più di sessanta gol realizzati in quella giornata allora di First Division.

2017

Ora è tempo però di concentrare e riservare tutte le risorse intellettive e nervose sull’offerta del Boxing Day quest’oggi.
Un’aria, quella del Boxing Day, come in tutte le occasioni e eccezionali manifestazioni, particolare, magica e un sapore diverso. Una “anormalità” e eccezionalità che il fato potrebbe confermare sul campo.
Con il City spettatore quasi disinteressato visto il materassi di 13 punti sul Manchester United.

Antipasto e assaggio nel lunch mach che già offre interessanti spunti e scenari possibili.

Tottenham e Southampton a Wembley, ognuno con motivazioni diverse.
Il Tottenham, quinto, rincorre un posto Champions “lontano” 1 punto. Nelle ultime 4 partite solo, si fa per dire, la rumorosa caduta, per entità non certo per il fatto in sé, contro il City all’Etihad ha inceppato e bucato le tre vittorie contro Stoke, Brighton e Burnley. L’antica suggestione e maledizione di Webley per gli Spurs è cosa passata. Southampton che invece non trova vittoria dal 26 Novembre, 4-1 sul claudicante Everton. Un mese senza i tre punti che nelle premesse non sembra incontrare il più facile degli ostacoli. Porte tutt’altro che spalancate, anche tradizionalmente.
Se il Boxing Day sorride a entrambe, 5 vittorie negli ultimi 6 per il Southampton (con un clamoroso 4-0 all’Arsenal nel 2015) mentre sono 11 i giorni di Santo Stefano senza sconfitta Spurs, è la traduzione tra le due a sorridere decisamente al Tottenham.
Da quanto i Saints sono tornati in Premier, in 10 occasioni 8 vittorie, 1 pareggio e 1 sconfitta. 25 su 30 i punti raccolti.
Le magre 4 vittorie del Southampton non sembrano metter in discussione i 90 minuti di Wembley.

Digerito l’antipasto tutto l’intero piatto forte, o quasi, si gioca nel pomeriggio.

Conte cerca riscatto dopo lo stop con precedenza a Goodison Park contro il rinato Everton costata il definitivo,se ancora speranza c’era, allontanamento dalla vetta. Sguardo avanti verso lo United a tre punti ma con un occhio indietro visto che Liverpool e Tottenham (con l’Arsenal) sono a 4 e 5 punti di distanza. A Stamford Bridge arriva il Brighton, sorpresa  con l’altra neopromossa Huddersfield rispettivamente 12 e 11esime.
Dopo 7 giornate senza vittoria, l’ultima il 4 novembre contro lo Swansea, Chris Haugton è tornato ad assaporare i 3 punti contro il Watford. Brighton che viaggia decisamente meglio in casa. 7 i punti raccolti in trasferta, il doppio, 14, fra le mura amiche.
Ad appesantire il clima attorno al Chelsea e Conte, forse, le continue voci sul futuro dell’allenatore. Un fattore psicologico che potrebbe avere la sua importanza, soprattutto dopo il mezzo passo falso a Liverpool.

Per non perdere ulteriormente di vista il City già in grande fuga, Mourinho cerca anche lui riscatto a Old Trafford col Burnely.
Non la miglior prospettiva per rinascere dopo il pareggio col City. La distanza di qualità è indubbia ma il campionato del Burnley, settime a soli 2 punti da Arsenal e Tottenham, non rende così scontate le previsioni. Dopo aver già stoppato Chelsea, Tottenham (all’andata), Liverpool e Everton nel mirino di Dyche c’è lo United per cercare avvicinarsi aa una clamorosa zona Champions distante 3 miseri punti.

Leicester e Everton sembrano aver decisamente ingranato le marce Puel e Allardyce. 13 punti nelle ultime sei giornate col lusso della vittoria sul Tottenham a rinvigorire le Foxes. Dall’evento di Allardyce i Toffees invece sono risaliti dal baratro della zona retrocessione all’aria più fresca del nono posto col mirino all’Europa League non lontanissima. 14 punti nelle ultime 6 giornate hanno ridato forza all'”altra” Liverpool.
Decisamente “easy” – almeno sulla carta – la trasferta con il West Bromwich per l’Everton a caccia di punti per seguire il clamore di un’insperato piazzamenti in europa.
Più insidioso il viaggio a Watford di Vardy e compagni, forti del pareggio contro Mourinho di settimana scorsa. 3 punti fondamentali per Puel per non staccarsi dal treno per l’EL già a 5 punti.

Huddersfiel e Stoke si presentano una di fronte all’altra con obbiettivi diversi. L’Huddersfield per continuare nel passo stupefacente intrapreso fin qui e lo Stoke City per scappare dal fuoco della zona retrocessione ad appena 3 punti di “sicura” distanza. Con il vantaggio di poter contare sullo scontro salvezza fra Bournemouth e West Ham (rispettivamente a 16 e 17 punti) speranza di reciproco sgambetto in modo tale da far perdere punti a una delle due.

APERITIVO

L’offerto d’aperitivo propone lo scontro – scritto sulla carta – fra Liverpool e Swansea. Appetitosa occasione per i Reds di fare punti in ottica Champions senza preliminare contro l’ultima della classe con due vittorie nelle ultime dodici. Anche un pareggio sarebbe una clamorosa occasione persa da Klopp e dal Liverpool.

Tutto poi in attesa del mostruoso City di Guardiola. Quasi spettatore disinteressato e padrone di sé stesso e del proprio destino. Con l’occhio puntato al record. Miglior attacco e miglior difesa con l’obbiettivo per Guardiola di superare sé stesso. O meglio, di superare la versione tedesca di sé stesso quando al Bayern Monaco nel 2014 mise a segno un rullino di 19 vittorie consecutive.
Finora sono 17 e le prossime tre gare vedono in successione programmate vittime Newcastle, Crystal Palace e Watford.
Senza follie il record è alla portata.

Giornata post natalizia che si chiuderà giovedì con l’arsene ospite del Crystal Palace sedicesimo. Una sorta di testa-coda fondamentale per entrambe.

 

“I calciatori della Bundesliga sono sulla spiaggia, quelli spagnoli alla Maldive a prendere il sole. In Inghilterra non esiste Natale ma solo calcio, e i tifosi mostrano grandissimo rispetto riempendo gli stadi. Sappiamo di essere speciali, perché diamo alla gente ciò che ama: il calcio”

José Mourinho.

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Calcio Internazionale

La Rassegna Social del Diez – Il Siviglia vince l’Europa League

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Punto d’informazione, di impressioni e passioni condivise, i social network oggi più che mai raccontano le emozioni dei tifosi. Numero Diez vi presenta la rassegna dedicata ai più importanti messaggi della giornata di ieri.

 

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Le partite del giorno – Giovedì 1 giugno

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Il calcio, si sa, non si ferma mai: ogni giorno, da ogni angolo del pianeta, giocatori di tutto il mondo sono pronti, con le proprie giocate sul rettangolo verde, a regalare emozioni ai tifosi. Numero Diez vi presenta quindi le principali gare che ci attendono nella giornata di oggi.

SERIE B

Ore 20:30 Brescia-Cosenza

EREDIVISIE

Ore 18:45 Heerenven-Twente

Ore 21:00 Utrecht-Sparta Rotterdam

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Calcio Internazionale

Mourinho: “Parlerò con la società. Non posso dirvi che rimango”

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Una finale di Europa League intensa, vissuta, lunghissima, logorante per tutti quei tifosi che sono rimasti incollati alla TV. Mourinho è alla sesta finale europea nella sua carriera ed alla seconda con la Roma, uno score sicuramente non indifferente per quello che è uno dei migliori allenatori della storia del calcio. Purtroppo, alla fine si è dovuto arrendere al Siviglia. Per la prima volta, Josè Mourinho deve abdicare in una finale. Queste le sue parole nel post partita.

PARTITA – “Sono morti di stanchezza fisica, mentale. Per un risultato ingiusto con tanti episodi. Siamo orgogliosi, puoi perdere una partita ma mai la tua dignità e personalità. Ho vinto 5 finali e ho perso questa, torno a casa più orgoglioso. I ragazzi hanno dato tutto.”

RISULTATO – “Sono attaccato alla maglia, alla nostra natura. Prendiamo le cose con serenità e umiltà, lavoriamo tanto. Ognuno reagisce in un modo diverso, uno piange e l’altro no ma siamo tristissimi tutti. Arriviamo a casa morti di stanchezza e per il risultato ingiusto. Grande partita, grande finale, un arbitro che sembrava spagnolo ma abbiamo dato tutto. Lamela doveva prendere il secondo giallo, non lo prende e diventa rigorista.”

FUTURO – “Vado in vacanza lunedì. Se fino a lunedì abbiamo tempo di parlare allora parleremo, se no vado in vacanza e poi si vedrà. Devo lottare per questi ragazzi e non posso dirti oggettivamente che rimango. Sono un uomo serio, ho detto alla società che sarebbero i primi a sapere di un contatto con un club. Ci ho parlato a dicembre per la nazionale portoghese, dopodiché non ho avuto nessun contatto. Ho un anno di contratto con la Roma e al momento la situazione è questa.”

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Europa League

Siviglia-Roma 1-1 (4-1 d.c.r.), le pagelle: brilla Dybala, male Gudelj

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Lamela

Il Siviglia vince l’Europa League. Percorso straordinario dei ragazzi di Mendilibar, con il club spagnolo che si conferma una sentenza della competizione. Infatti, è la settima volta che il Siviglia porta a casa l’Europa League. Decisiva la vittoria ai calci di rigore.

LE PAGELLE DEL SIVIGLIA

Bono 7: incolpevole sulla rete di Dybala. Un paio di parate monstre che proteggono il risultato.

J.Navas 6: molto propositivo in fase offensiva, mette in difficoltà Spinazzola sulla fascia (Dal 94′ Montiel 6: prova a creare insidie ma il tempo non gli concede di prendere ritmo).

Badé 5.5: si fa fregare dallo scatto di Dybala in occasione del gol dell’1-0. Diverse sbavature nel corso del match.

Gudelj 5: si trova un po’ in difficoltà negli attacchi della Roma, soprattutto perché dalla sua parte si aggira uno scatenato Dybala. Rischia un rigore ingenuo, dando un calcio in testa ad Abraham a metà del primo tempo (Dal 126′ Marcao sv).

Telles 6.5: soffre Dybala, ma in fase offensiva riesce a creare pericoli sulla fascia mancina. Sale molto nel secondo tempo (Dal 94′ Rekik 6.5: entra con voglia e fa ammonire Zalewski. Molto dinamico e pericoloso.).

Rakitic 6: fatica a contenere gli attacchi giallorossi. Trova, tuttavia, un palo clamoroso alla fine del primo tempo.

Fernando 6: uno dei pochi che prova a rendersi pericoloso, seppure il suo ruolo non sia poi così offensivo (Dal 128′ Jordan sv).

Ocampos 6: inizialmente sembra poter diventare pericoloso, si spegne e si accende a tratti.

O.Torres 6.5: molte azioni passano da lui. Si sacrifica e corre molto, dando una mano anche in difesa (Dal 46′ Suso 6.5: molto frizzante, riesce a rendersi pericoloso e a pochi minuti dal suo ingresso fa ammonire Mancini).

Gil 5.5: un totale fantasma. Non riesce ad incidere, così come i compagni di reparto nel primo tempo (Dal 46′ Lamela 6: incontenibile, riesce a svariare su tutta la trequarti con una super dinamicità. Rischia un rosso molto molto ingenuo sbracciando su Ibanez).

En-Nesyri 5.5: un po’ in ombra. Qualche sponda, ma c’è poco di concreto. Costantemente ingabbiato.

All. Mendilibar 5.5: squadra che imposta in maniera sterile e astratta, senza riuscire a concretizzare le occasioni.

LE PAGELLE DELLA ROMA

Rui Patricio 5.5: viene beffato dalla deviazione di Mancini in occasione del pareggio. Rischia di buttare tutto nel finale con una papera non concretizzata dal Siviglia.

Mancini 6.5: palla da visionario servita a Dybala per il gol dell’1-0. Sfortunato nel trovare la deviazione che si trasforma in autogol.

Smalling 7: il solito muro. Imponente al centro della difesa, mette in tasca gli attaccanti del Siviglia e sventa tutti i palloni che insediano l’area.

Ibanez 6.5: prestazione solida, come tutta la difesa della Roma. Bravissimo in fase di copertura e di impostazione.

Celik 6.5: passa da lui l’azione del gol dell’1-0. Bravo nel spezzare il gioco per non far prendere ritmo al Siviglia (Dal 91′ Zalewski 6: prova a creare qualche insidia offensiva, con poco successo).

Cristante 6: prestazione sufficiente del centrocampista giallorosso che si dimostra un valore aggiunto nei calci piazzati.

Matic 7: importantissimo in entrambe le fasi di gioco per la Roma. Strappi offensivi e chiusure importanti in difesa (Dal 119′ Bove sv).

Spinazzola 6: si divora la rete dell’1-0 nelle battute iniziali del match. Prova a rendersi pericoloso e cerca di salire in cattedra (Dal 106′ Llorente sv).

Pellegrini 6.5: prestazione di sacrificio del capitano giallorosso che svolge la doppia fase in maniera buona ed efficiente (Dal 106′ El Shaarawy sv).

Dybala 7.5:  indescrivibile. Elegante in fase offensiva, un pericolo costante per la difesa del Siviglia. Il gioiellino della Roma brilla e porta i giallorossi in vantaggio dopo la mezz’ora di gioco (Dal 68′ Wijnaldum 5.5: soffre con tutta la squadra un Siviglia che cerca la vittoria a tutti i costi. Non entra mai in partita).

Abraham 7: molto ispirato, va ad un passo dal gol più di una volta ma Bono e la sfortuna si oppongono (Dal 75′ Belotti 6.5: prova a mettere lo zampino vincente, seppure sia una partita che ha difficoltà a sbloccarsi).

All. Mourinho 6: la squadra parte molto bene, ma poi soffre tanto nel secondo tempo.

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