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Filip Bradaric, il faro dell'isola

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Filip Bradaric, il faro dell’isola

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Modric, Rakitic, Brozovic, Kovacic.. a 20 anni di distanza dal mondiale di Boban e Prosinecki la Croazia è tornata a far parlare di sè a livello internazionale e lo ha fatto grazie ad un centrocampo stellare composto da un mix di qualità e quantità che non ha eguali in tutto il mondo. Oltre ai celebri nomi sopracitati, Zlatko Dalic, attuale allenatore dei balcanici, ha portato in Russia anche Filip Bradaric, mediano appena acquistato dal nuovo Cagliari di Maran che incarna in pieno le caratteristiche del regista 2.0.

CHI E’?

Filip Bradaric è un mediano classe 1992 di origine croate cresciuto calcisticamente nell’Hajduk Spalato, squadra per la quale veste tutte le maglie delle giovanili prima di essere ceduto in prestito in Serie B. La possibilità di crescere in una serie inferiore si palesa quando l’Hajduk stringe una sorta di gemellaggio tecnico con il Primorac 1929. Le 27 presenze condite da 6 gol messe a referto con il Primorac gli permettono di farsi conoscere e apprezzare e, nella stagione 2013/14, torna alla casa base conquistando per due anni il posto da titolare sulla mediana. Nell’estate del 2015, per una cifra vicina al milione, il croato si trasferisce al Rijeka, dove collezionerà 132 presenze in cabina di regia. Dopo aver esordito prima con la nazionale U19 e poi con quella U21, a 24 anni, appena giunto al Rijeka, fa il suo esordio in Nazionale maggiore. La sorpresa e la gioia più grande della sua carriera è sicuramente quella di aver preso parte al Mondiale appena terminato, riuscendo a togliersi anche la soddisfazione di giocare 25 minuti nell’ultima partita del girone vinta contro l’Islanda.

CARATTERISTICHE TECNICHE

Alto 1,86, Bradaric fa delle sue leve lunghe l’arma più efficace per recuperare palloni, fondamentale presente nel suo bagaglio tecnico. Oltre alle spiccate doti di intercetto e posizionamento, il croato si esalta nel gioco sul lungo alla ricerca della profondità, supportato da un piede destro particolarmente educato ed elegante.

Sicuro ed efficiente anche sul corto, Bradaric in situazioni di emergenza è stato utilizzato anche al centro della linea difensiva. Nonostante un raggio d’azione distante dalla porta, nei 3 anni al Rijeka l’ex Hajduk è riuscito ad andare a segno 8 volte, la maggior parte delle quali con precise conclusioni da fuori area. I suoi punti deboli, oltre ad una notevole propensione al cartellino, non possono che essere legati ad una bassa velocità di punta e ad una scarsa mobilità, mancanze che, nella fase di non possesso, lo rendono più un giocatore cerebrale che un giocatore muscolare.

INSERIMENTO NEL CAGLIARI DI MARAN

Il rombo di centrocampo è da sempre il fiore all’occhiello del calcio di Rolando Maran: mezzali mobili, trequartista prolifico e mediano a fare da schermo. Differentemente dall’interpretazione prettamente difensiva del ruolo data da Radovanovic a Verona, con Bradaric il mediano di Maran potrebbe trasformarsi sempre di più in un regista multitasking, tanto bravo nel recupero palla quanto nell’avvio dell’azione offensiva. Le sue attitudini tecniche, coadiuvate da due giocatori mobili ed intensi come Barella e Castro, potrebbero rendere il centrocampo del Cagliari uno dei più interessanti e complementari dell’intera Serie A. I dubbi sul suo rendimento sono ovviamente legati ad una carriera incentrata in un campionato di seconda fascia come quello croato ma l’aver partecipato all’ultima Europa League e l’essere entrato nelle grazie del ct Dalic non fanno che convincerci sull’affidabilità di questo centrocampista.

Gli sforzi economici che sta facendo Giulini e il lavoro che sta svolgendo il direttore sportivo Carli in questa sessione estiva sono sicuramente da lodare e dimostrano come dopo la complicata scorsa stagione il Cagliari voglia recitare un ruolo totalmente diverso. L’esperienza di Srna, il valore da molti sottovalutato di un fedelissimo di Maran come Castro avevano inaugurato un mercato particolarmente felice per i tifosi cagliaritani.Adesso, con l’acquisto di Filip Bradaric, lo scacchiere a disposizione dell’allenatore trentino è completo e, soprattutto, munito di un faro pronto a scacciare le ombre di una lotta per la retrocessione che in Sardegna nessuno vuole più combattere.

 

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Parolo contro Mancini: “Retegui? Una forzatura. A lui preferisco Kean”

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Kean Juventus

Mateo Retegui è tra i giocatori più chiacchierati delle ultime settimane. Le due reti in Nazionale nelle sfida di qualificazione a Euro 2024, contro e Inghilterra e Malta, sono bastate per mettere d’accordo buona parte degli scettici di fede azzurra.

Ciononostante, al termine del match tra Juventus e Verona, Marco Parolo ha espresso, negli studi di DAZN, il proprio parere riguardo le ultime convocazioni di Roberto Mancini, soffermandosi sull’assenza di Moise Kean:

Tra Retegui e Kean scelgo Kean. Retegui è stata una forzatura, anche se ha segnato due gol, ma non so se messo in Italia possa fare i gol dei nostri attaccanti italiani. I gol li ha fatti Orsolini, Scamacca, Raspadori, Kean. Quando segnano si parla di attaccante del futuro e Immobile viene messo da parte, ma qui parliamo di qualcosa di diverso“.

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Szczesny: “Il calendario è stimolante, ora pensiamo alla semifinale”

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Szczesny

La Juventus ha superato 1-0 il Verona grazie a Kean: dopo il match, il portiete bianconero Szczesny è intervenuto ai microfoni di DAZN.

Il momento è buono, stasera forse non abbiamo brillato ma dopo la sosta le partite sono sempre pericolose. Alla fine conta portare a casa i tre punti, siamo contenti del risultato ma non molto della prestazione. Il calendario è bello e stimolante per arrivare a giocarci tutte le competizioni. Europa League e Coppa Italia sono due obiettivi: in campo abbiamo conquistato 59 punti, siamo a +9 sul’Inter, anche se nemmeno noi sappiamo quale sia la vera situazione. Ora pensiamo alla semifinale di Coppa Italia, è bello, non vediamo l’ora di affrontare questo mese. Portare a casa un trofeo europeo sarebbe stimolante“.

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Allegri: “Stiamo facendo qualcosa di importante. Inter? Non può sempre perdere”

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serie A

La Juventus ha superato 1-0 l’Hellas Verona grazie al gol di Moise Kean: le parole del tecnico Massimiliano Allegri dopo la vittoria dei suoi ragazzi.

LA GARA – “Era una partita complicata, sporca, il Verona ti fa giocare male, ti pressa a tutto campo. Siamo stati fermi nei primi 25 minuti, poi abbiamo iniziato a creare situazioni favorevoli. Forse potevamo fare meglio negli ultimi 10 minuti, senza concedere loro la possibilità di avvicinarsi all’area. In questo dobbiamo migliorare ma credo che i ragazzi stiano facendo qualcosa di importante”.

SU KEAN E LOCATELLI – “In Nazionale? Mancini ha esperienza nel chiamare i giocatori, io credo che alcuni giocatori della Juventus abbiano qualità importanti e che possano essree chiamati. Ma le convocazioni poi le fa Roberto, che chiama chi secondo lui è meglio. Locatelli? Ha reagito bene alla mancata convocazione in Nazionale, è cresciuto bene sul piano tattico, è più mobile nella circolazione della palla anche se deve ancora migliorare in certi tipi di giocate. Come tutta la squadra, anche Locatelli ha cuore e passione. Poi possiamo sbagliare e giocare meno bene, ma alla squadra sicuramente sotto questo aspetto non si può dire niente”.

LA SITUAZIONE DI CLASSIFICA – “Dopo la sentenza dei 15 punti abbiamo giocato a Salerno, poi abbiamo superato le altre davanti e in classifica reale siamo al settimo posto. Vincendo abbiamo staccato quelle dietro. La classifica vera fatta sul campo meritatamente dice che abbiamo 7 punti più della Lazio, 9 sull’Inter e 11 sul Milan. Questo è un bel risultato. L’Inter e le altre non possono sempre perdere, per ora siamo a -4 dal quarto posto ma vedremo Milan e Roma. Di obiettivi ne abbiamo tanti, l’importante è essere lucidi. Del Piero? Grandissimo giocatore, ha rappresentato la Juventus per tantissimi anni e ci ha fatto piacere che sia venuto allo stadio. In dirigenza? Queste cose spettano alla società, noi dobbiamo pensare la campo e non è facile”: 

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Zaffaroni: “Abbiamo creato seri presupposti per far gol: c’è rammarico”

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Verona

Ha parlato al termine del match tra Juventus e Verona, vinto 1-0 dai bianconeri, Marco Zaffaroni, tecnico dei gialloblù.

Di seguito, le sue parole ai microfoni di Sky Sport.

LE DICHIARAZIONI

PARTITA –Nella fase di finalizzazione, negli ultimi metri, abbiamo creato i presupposti per far gol. Purtroppo ci manca ancora cattiveria in quelle zone del campo. Abbiamo creato seri presupposti per segnare e c’è rammarico per questo. I ragazzi sono stati bravi soprattutto nel primo tempo, giocando alla pari. Poi abbiamo cercato di pareggiare in ogni modo, ma non è bastato nonostante la prestazione. I tifosi sono importanti, hanno bisogno di prestazioni di questo tipo, dove la squadra dà tutto e i tifosi lo riconoscono. Dobbiamo raggiungere la qualità che ci manca per ottenere i punti per raggiungere la salvezza“.

GAICH –È un ragazzo con voglia di lavorare e che sta crescendo. Gli manca ancora la capacità di scelta, di tenere la palla, di smarcarsi in maniera efficace. Deve crescere da questo punto di vista, ma ha qualità. Quando giochi con difensori di alto livello, però, risulta tutto più difficile“.

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