Ieri sera, allo stadio Mario Rigamonti di Brescia, una non perfetta Juventus riesce a battere un solido Brescia con il risultato di 1-2, in una partita molto viva, estremamente accesa, che ha regalato emozioni da ambo le parti. Nella serata della non convocazione di Cristiano Ronaldo, un campione di assoluto valore ha fatto il suo ritorno ufficiale in Serie A: Mario Balotelli. Grazie a questa vittoria, i ragazzi di Maurizio Sarri ottengono la quarta vittoria su cinque partire e, perentoriamente, guadagnano il primato in classifica. Starà all’Inter, questa sera, respingere gli attacchi avversari ottenendo il massimo punteggio contro la Lazio di Simone Inzaghi.
Tuttavia, a differenza degli anni passati, il campionato appare estremamente intrigante. Lo strapotere juventino non è più così altamente palesato e inseguitrici come Napoli ed Inter sembrano aver trovato una dimensione di gioco idilliaca. Probabile dunque assistere ad un battagliarsi continuo fra queste tre compagini, lungo almeno tanto quanto la durata della competizione.
IL PRIMO TEMPO
La sfida parte subito forte. Al quarto minuto, un ispirato Sandro Tonali dà inizio ad un’azione dalla sua area di rigore grazie ad una triangolazione repentina che lo porta quasi sulla linea della trequarti. Da lì converge centralmente da Romulo che, quasi immediatamente, allarga ulteriormente sull’out di destra per Alfredo Donnarumma. L’ex Empoli avanza palla al piede e non appena nota che Alex Sandro non lo attacca direttamente, ma addirittura indietreggia in protezione della porta, decide di scagliare un missile proprio sul primo palo. Szczęsny intuisce ma il pallone gli buca le mani, finendo per oltrepassare la riga di porta. È 1-0 Brescia, una bella doccia fredda per la società torinese che nell’immediato fatica ad avere un pronto risveglio; devono difatti passare alcuni minuti per assistere ad una Juventus completamente in controllo della partita.
Sarri decide di scendere in campo con un inedito 4-3-1-2, con Ramsey ad agire dietro la coppia Higuain-Dybala. Esordio inoltre per Adrien Rabiot nel ruolo di mezzala sinistra, al posto di Blaise Matuidi. Una Juventus rimaneggiata quindi che come detto poc’anzi deve inoltre far fronte alla mancata convocazione di Cristiano Ronaldo, complice un lieve guaio fisico. Dybala, sin dai primi momenti della gara, sembra essere l’uomo in più della squadra bianconera. Cerca di variare su tutto il fronte offensivo, abbassandosi sin sulla linea della trequarti, oppure allargandosi sulla zona laterale destra. Lo stesso Higuain cerca di non dare punti di riferimento agli avversari, abbassandosi molto e giocando spesso spalle alla porta.
La Juventus attacca e avrebbe già svariate occasioni per passare in vantaggio. Al 40′ Dybala si conquista un angolo che va a battere lui stesso. Sul cross in mezzo, Chancellor è autore di una sfortunata deviazione che spedisce il pallone nella propria porta. I bianconeri pareggiano dunque la partita e vanno in spogliatoio sul risultato di 1-1.
Fonte: profilo Instagram ufficiale della Juventus
IL SECONDO TEMPO
Il secondo tempo non può non riprendere da dov’era finito il primo. Una Juventus padrona del campo, che cerca perennemente l’imbucata centrale a servizio del proprio duo d’attacco. Effettivamente, da un lancio di Bonucci mal giostrato da Dybala, Higuain potrebbe avere l’occasione per portare i propri compagni in vantaggio. L’occasione viene però gestita male dal centravanti argentino e Joronen si supera, impedendo il 2-1 avversario. Una manciata di minuti dopo, Jhon Chancellor si fa perdonare per l’autogol del primo tempo, salvando sulla linea una conclusione a botta sicura di Rabiot.
In questo frangente del match si può comunque assistere ad una Juventus cattiva, alla spasmodica ricerca dei tre punti. Il vantaggio dunque è solamente una naturale conseguenza. Al minuto 63, Dybala calcia sulla barriera una punizione dal limite dell’area destro. Sulla ribattuta arriva Pjanic che da fuori area spedisce il pallone nell’angolino del secondo palo, bucando un incolpevole Joronen. La superiorità territoriale trova dunque un naturale sbocco. La squadra gestisce poi lo sviluppo del gioco, lungo tutto il resto della partita e non apparendo mai pericolosa. Il Brescia dal canto suo ci prova, ma impegnando raramente l’estremo difensore juventino.
Una prestazione non brillante della Juventus, che tuttavia vede delle migliorie rispetto alla scorsa partita contro il Verona. La squadra pian piano sta assimilando la costruzione di gioco fortemente richiesta da Sarri, anche se mai sarà una rosa solamente legata ai dettami tattici del proprio mister. Il Brescia, d’altro canto, continua a mostrare una solidità di base ed un gioco offensivo di certo intrigante. Naturale totalizzare pochi punti ad inizio campionato, date le difficili sfide contro Milan, Bologna e Juventus. Corini sta comunque svolgendo un lavoro ottimale, dal quale trarrà i propri frutti durante l’arco del campionato.
COSA MANCA A QUESTA JUVE?
Difficile affermare cosa realmente manchi alla rosa bianconera. Di certo ciò che appare lampante è che manchi una conoscenza di base, sia fra qualche interprete della rosa, che fra i giocatori ed il mister. Ancora qualche automatismo di gioco fatica ad entrare nel modo di far calcio della squadra e solo attraverso varie sfide si potrà davvero assistere alla reale Juventus di quest’anno. Sintomatico di ciò è la disattenzione che spesso salta fuori in fase difensiva. Con la mancanza del lungodegente Giorgio Chiellini, manca di certo un baluardo della retroguardia juventus. De Ligt lo sta sostituendo alternando buone trame ad errori grossolani. L’ex Ajax appare ancora come un profilo acerbo e ha bisogno di tempo per ingranare in un calcio totalmente differente rispetto a quello olandese.
Risulta inoltre incredibile come, con l’infortunio accorso ieri sera a Danilo, la Juventus abbia avuto un totale di sei problemi muscolari in sei partite. Una cifra ingiustificabile per una compagine che mira ad arrivare a maggio ancora in lotta su tutti e tre i fronti disponibili. Di certo ciò attesta una grossa lacuna di preparazione durante il pre-stagione. Impossibile non pensare che possa esserci stata qualche falla nel lavoro di Daniele Tognaccini, responsabile della preparazione atletica juventina, oltre ad una buona dose di sfortuna. Con una serie di infortuni, chiaramente qualche nuovo interprete dello scacchiere tattico di mister Sarri può evidenziare le proprie caratteristiche, ma d’altro canto titolari ritenuti indiscussi finiscono per far fronte ad un recupero fisico più o meno lungo. Douglas Costa, ad esempio, dovrebbe tornare verso la metà di ottobre. La Juventus sta vagliando nuove soluzione per supplire alla mancanza del brasiliano. Tuttavia una sua titolarità garantirebbe probabilmente un rendimento complessivo della rosa più alto.
Fonte: profilo Instagram ufficiale di Douglas Costa
DYBALA DIETRO RONALDO E HIGUAIN?
Possibile che tutto ciò sia una specie di provocazione, tuttavia dopo l’alto rendimento avuto ieri sera dal gioiello ex Palermo una sua progressiva collocazione in campo non è da escludere. Attendendo il ritorno in campo di Douglas Costa, le soluzioni per Sarri possono essere delle più fantasiose, attue sempre a cercare una forte funzionalità di gioco. Dybala potrebbe agire da trequartista a ridosso delle due punte. È un tipo di gioco che ha già provato nella passata stagione, ma soprattutto due stagioni fa, annata in cui Paulo ha forse dato il meglio di sé. Un calciatore estremamente tecnico come lui si fatica davvero a vederlo in panchina, specialmente con Maurizio Sarri che di giocatori tecnici ne ha consacrati a bizzeffe.
Altra soluzione non del tutto illogica potrebbe essere un attacco a due con Dybala che agisce al fianco di Cristiano Ronaldo e Ramsey a supporto dei due. Tuttavia, già questa appare come una ipotesi più forzata, dato che Ronaldo ha l’abitudine di allargarsi sul centro destra, mentre Dybala agirebbe su tutto il fronte d’attacco. Ci si potrebbe dunque ritrovare spesso a non avere un interprete al centro area, pronto a spedire in gol un qualsiasi pallone gli arrivi.
Fonte: profilo Instagram ufficiale di Paulo Dybala
Bisogna comunque affermare che Dybala ha storicamente sofferto la presenza in campo di Ronaldo. La forte personalità del portoghese ha sempre cozzato contro la voglia del ragazzo argentino di agire col pallone fra i piedi, apportando innumerevoli tocchi alla manovra della propria squadra. Nonostante ciò, comunque, dei segnali positivi a Brescia si sono intravisti, con Paulo che ha finalmente intuito di potersi meritare una maglia da titolare solamente se il rapporto con Cristiano sale alle stelle.
Un ventaglio di occasioni ampio, che farebbero girar la testa a qualsiasi allenatore. Da vedere adesso come si comporterà Maurizio Sarri già nei prossimi fondamentali impegni contro Spal, Bayer Leverkusen ed Inter.
(Fonte immagine copertina: profilo Instagram ufficiale della Juventus)
Il grande rebus di oggi in casa Milan è legato a Leao. Prestazioni in declino rispetto a quanto visto nell’ultimo anno, ma il portoghese è sempre stato irrinunciabile negli 11 titolari di Pioli. Tuttavia, in vista del derby la possibilità per il fuoriclasse di andare in panchina è sempre più concreta. Ha parlato di questo Paolo Condò a Sky Calcio – L’originale: “Non capirei un’esclusione di Leao. Piuttosto cambio sistema di gioco e metto la coppia Giroud-Leao davanti. In questo periodo non sta giocando bene ma è sempre il tuo giocatore migliore”.
L’ultima vittoria del Milan è datata 4 gennaio e porta la firma proprio di Leao. Da quel momento solo pareggi e sconfitte di larga scala, come con il Sassuolo e la Supercoppa. Bisogna cambiare rotta, il prima possibile. Ragion per cui la scelta di Pioli che potrebbe veder Leao in panchina sembra un azzardo. Resterà da capire se da jolly da usare in pieno corso della partita potrà essere un fattore importante.
La Lazio sta vivendo un ottimo periodo sotto la guida di Sarri. I biancocelesti sono attualmente al quarto posto in classifica e possono potenzialmente raggiungere il terzo o quarto posto con una vittoria oggi contro il Verona, in base anche all’andamento del derby di Milano. La sconfitta in Coppa Italia contro la Juventus non cancella quando di buono fatto in questo periodo, con i ragazzi di Sarri in piena corsa sia per la Conference League che per la zona Champions.
L’entusiasmo si sta facendo sentire, tantissimi tifosi laziali si dicono soddisfatti del lavoro del proprio comandante. E dopo quella di Lecce e Reggio Emilia, si avvicina la terza trasferta consecutiva sold-out per i biancocelesti. Secondo quanto riportato da Il Messaggero, sono al momento 1448 su 1781 i biglietti acquistati, ragion per cui nelle prossime ore ci si aspetta un acquisto di quelli rimanenti, registrando un tutto esaurito. Segno della grande fiducia verso la squadra che è competitiva su tutti i fronti.
Osimhen è un valore aggiunto per il Napoli. Il nigeriano è sempre andato in doppia cifra da quando gioca in Italia. Il suo record personale è di 15 goal in campionato e, come riporta la Gazzetta, manca veramente poco per superarlo. In questa stagione la crescita esponenziale è dovuta anche a mister Spalletti, che ha puntato tanto sull’aspetto tecnico e mentale. Contro lo Speziapuò migliorare lo score contro le squadre liguri, regione in cui ha segnato 6 goal, più di qualunque altra d’Italia (Campania esclusa).
È stato fatto notare a mister Spalletti come sotto la sua guida i goal di testa siano aumentati (12 al momento) e lui ha fatto capire come la potenzialità di Victor e della squadra è di segnare molto di più.
Ciò che impressiona di Osimhen è la sua mentalità, aspetto cresciuto molto. Nell’ultima partita, dopo una sostituzione poco gradita dal pubblico, ha accettato la decisione senza proteste ed è stato tra i primi ad esultare per il goal dell’amico Simeone, subentrato proprio al nigeriano.
Le ottime prestazioni faranno esultare Osimhen anche sul lato dei bonus: ai 20 goal segnati arriveranno 130 mila euro, poi ogni 5 altri 130 mila.
Oggi è il grande giorno, il derby di Milano sarà decisivo per l’andamento in campionato delle due squadre coinvolte. Spesso negli ultimi anni questa partita è stata uno spartiacque, che ha aperto periodi positivi o negativi per entrambe.
Lato Inter, secondo il Corriere dello Sport, Inzaghi avrebbe una tentazione per la formazione titolare. L’idea sarebbe quella di mettere in campo Lukaku dal primo minuto, ma solo questa mattina deciderà, nel corso della rifinitura. Non è più certa la titolarità di Dzeko in questo momento.
In Coppa Italia era chiaro come la titolarità Lukaku avrebbe permesso a Dzeko di partire dal primo minuto nel derby. Questo perché il belga sarebbe poi stato in grado di guadagnare minuti nelle gambe. Ma la prestazione è stata ottima e sta convincendo Inzaghi a cambiare decisione. Il giocatore è, inoltre, un incubo del Milan, con 5 goal in 5 partite giocate contro i rossoneri.
Ma dall’altro lato, Edin Dzeko è in ottima forma e ha aiutato moltissimo nella difficile prima parte di stagione. Inzaghi non dimentica la prestazione decisiva in Supercoppa del bosniaco proprio contro il Milan. La decisione arriverà proprio in queste ore.
Tra le certezze di Inzaghi troviamo Skriniar in difesa, confermato dal tecnico stesso. Nella fascia destra e in difesa sono favoriti Darmian e Acerbi. Tornano a disposizione Handanovic e Brozovic.
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