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Italians do it better: il Brighton di Roberto De Zerbi

Calcio Internazionale

Italians do it better: il Brighton di Roberto De Zerbi

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Roma

La Premier League è conosciuta per la grande tradizione italiana nelle panchine delle squadre inglesi. Iniziando già dagli anni ’90 con Gianluca Vialli che prima da giocatore e poi allenatore ha guidato il Chelsea. Proprio i Blues sono infatti il club che nel corso anche dei primi anni 2000 e della recente storia calcistica ha preso gusto ad affidare le proprie rose a tecnici provenienti dall’Italia: Claudio Ranieri, Ancelotti, Roberto Di Matteo ( vincitore della prima Champions League ), Antonio Conte ( vittoria della Premier 2016/2017) e per ultimo Maurizio Sarri ( conquista dell’Europa League 2018/2019 ). Per poi citare ancora Ancelotti con l’Everton e Ranieri che ha guidato la favola del Leicester City nel 2015/2016 ( con alcuni passaggi dopo tra Fulham e Watford ), così come alcune parentesi per Di Canio, Zola e Mazzarri.

Ma ad oggi, l’unico allenatore italiano nel massimo campionato inglese, è un giovane allenatore che negli anni precedenti con il Sassuolo ha mostrato un bel calcio contribuendo sicuramente alla rimanenza del club in Serie A, ambendo però sempre a qualcosa di più importante. Ci ha provato poi con lo Shakhtar Donetsk, ma come tutti sappiamo le cose non sono andate benissimo con l’arrivo della guerra in Ucraina. Ora si trova al Brighton e sta dimostrando ai suoi tifosi che si può veramente sognare. Maurizio De Zerbi è solo all’inizio.

IL BRIGHTON TRA IL CASO POTTER E DE ZERBI

Il Brighton & Hove Albion, conosciuto da tutti semplicemente come Brighton, sta vivendo una stagione fin qui meravigliosa che però non è rimasta senza colpi di scena.

All’inizio della stagione la squadra si è presentata con più o meno gli stessi interpreti della stagione precedente, con la consapevolezza di poter puntare a posti della classifica sempre più alti. L’unico acquisto di rilievo è stato l’esterno del Villareal Estupinan, che con il sottomarino giallo è stato uno dei titolari nella cavalcata in Champions League sotto la guida di Unai Emery. Le cessioni invece hanno portato entrate importanti, come quella al Chelsea di Cucurella per circa 65 milioni di euro e di Bissouma al Tottenham per circa 29. Due pedine chiave della formazione. Ma con un gruppo ormai compatto e con grande conoscenza del sistema di Graham Potter, allenatore del club da ormai tre stagioni ( prime due stagioni vissute nella sofferenza per la corsa salvezza, noni invece nella stagione 2021/2022 ), non si è fatto sorprendere.

Per Potter e company, la stagione inizia infatti nel migliore dei modi: vittoria all’esordio all’Old Trafford per 2-1 contro lo United. Nelle prime sei partite in stagione riesce a portare a casa ben 4 vittorie, un pareggio contro un Newcastle che sarà anch’esso protagonista nel corso della stagione a la sconfitta con il Fulham ( altra ottima sorpresa della Premier di quest’anno ). Dopo una grande vittoria per 5-2 contro il Leicester ecco che avviene però il fatto che in realtà cambia soltanto in regia quella che sarà fino ad ora la stagione del Brighton: il Chelsea che esonera Tuchel dopo alcuni risultati non graditi dalla nuova dirigenza, decide di pagare la clausola per liberare Potter dal suo club ( 23 milioni di euro ).

Ed ecco che arriviamo quindi alla scelta che ha portato De Zerbi alla sua attuale avventura nella Premier League.

RIVOLUZIONE E RIVINCITA

De Zerbi ha stravolto i precedenti sistemi di gioco di Potter, passando da un 3-5-2 ad un classico 4-3-3 o in alcuni casi al 4-2-3-1. Per gran parte della stagione, sono stati due i giocatori chiave: al centrocampo il campione del mondo con l’Argentina Alexis Mac Allister e in attacco il neo giocatore dell’Arsenal Leandro Trossard. Proprio con il tecnico italiano è avvenuta una discussione che ha portato alla scelta del giocatore e del club di cedere il belga, in questo caso ai Gunners. Un grande peccato per l’enorme talento che ha dimostrato l’ormai ex numero 11 del Brighton ( per lui ben 7 gol sino ad ora in campionato ).

Solito possesso palla, nessun riferimento in attacco ed importantissimo utilizzo dei giocatori sulla fasce, passando dalle sovrapposizioni dei terzini alle due ali in attacco. L’avventura del Brighton con De Zerbi non è comunque iniziata in maniera stupenda. Oltre ad un esordio spettacolare con il 3-3 ad Anfield, arrivano infatti nelle successive quattro partite tre sconfitte ed un solo punto raccolto. Tutto il contrario che la rosa aveva dimostrato con Potter ad inizio campionato.

Nel mentre, l’ex allenatore del club ha iniziato a portare al Chelsea risultati positivi, sia in campionato che in Champions League. Ma poi ecco che si è arrivati all’attesa sfida. Lo scontro tra i due allenatori. Forse la sfida che ha fatto cambiare in bene il Brighton ed in peggio quella del Chelsea.

La sfida non ha avuto bisogno di tanto tempo per sbloccarsi: sono bastati solamente 5 minuti a Trossard per bucare la difesa de Blues. Dopo il gol per i padroni di casa è stato tutto apparentemente facile, chiudendo la partita sul risultato di 4-1. Una bella rivincita, con tanto di cori dei tifosi di casa verso Potter: “sarai esonerato domani mattina”. Da lì in poi arriveranno parecchi risultati positivi per il Brighton ed il Chelsea tra sfortune e brutte prestazioni non riuscirà a tenere quel ritmo iniziale, finendo al decimo posto della Premier League con comunque una seconda parte di stagione ampia per potersi risollevare.

L’ULTIMA VITTORIA

Il Brighton invece ha stupito ancora, questa volta  in FA Cup contro il Liverpool. Una vittoria decisa solamente nei minuti di recupero sul risultato di 2-1 da un gesto tecnico straordinario del nuovo talento emerso grazie a De Zerbi, ovvero Mitoma.

Probabilmente nella seconda parte di stagione sentiremo parlare parecchio di lui, così come Solly March, autore di due assist e giocatore più in forma dell’ultimo periodo. Al momento la classifica in campionato vede il Brighton sesto a pari punti con il Fulham a quota 31 punti. Riuscirà De Zerbi a tenere questo grande ritmo  pagherà l’assenza del giocatore più importante del suo attacco?

 

 

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Bundesliga

L’inaspettata crisi gestionale del Bayern Monaco

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Bayern Monaco

L’esonero di Julian Nagelsmann dalla panchina del Bayern Monaco è stato un fulmine a ciel sereno che ha scombussolato il calcio tedesco ed europeo in generale. Un evento inaspettato, arrivato per giunta durante la pausa delle nazionali, ma anche a ridosso di tre appuntamenti importantissimi per i bavaresi. Il Klassiker contro il Borussia Dortmund capolista (che vale il vertice della classifica), la semifinale di DFB-Pokal contro il Friburgo e, soprattutto, l’attesissimo quarto di finale di Champions League contro il Manchester City.

Una mossa rischiosa, dunque, cambiare in corsa in un periodo in cui i tedeschi si giocheranno tutti i trofei disponibili in stagione. Ma anche la scelta del sostituto di Nagelsmann, Thomas Tuchel, va in controtendenza con i progetti che la dirigenza bavarese aveva sposato appena un anno e mezzo fa. Un cambiamento che è, forse, la goccia che ha fatto traboccare il vaso nell’ambiente Bayern che, in questi ultimi mesi, sta vivendo una profonda crisi a livello gestionale.

LA DIRIGENZA DEL BAYERN BOCCIA IL SUO STESSO PROGETTO

La scelta di esonerare Julian Nagelsmann sembra, innanzitutto, in controtendenza con il progetto che il Bayern Monaco aveva sposato un anno e mezzo fa. Quando pagò la clausola di ben 25 milioni per assicurarsi l’ex allenatore del RB Lipsia, facendogli firmare un contratto quinquennale.

Certo, i risultati in questo anno e mezzo sono stati altalenanti. Due trofei in bacheca: il Meisterschale e la Supercoppa di Germania. Ma anche una cocente eliminazione nella scorsa Champions League per mano del Villareal. Inoltre, pesa nella scelta anche il rendimento ondivago in Bundesliga in questa stagione. Con il Borussia Dortmund che è riuscito a recuperare ben 10 punti in 10 partite e a scavalcare i bavaresi in vetta al campionato.

Ciò sembrerebbe comunque troppo poco per giustificare un esonero in corsa di Nagelsmann, che resta comunque uno dei più grandi allenatori europei in prospettiva futura, avendo solamente 35 anni. Con, quindi, ancora tutto il tempo per migliorarsi e sviluppare le proprie idee.

La scelta di affidarsi a Tuchel potrebbe sembrare un passo indietro per il Bayern Monaco. L’ex tecnico di Chelsea e PSG ha dimostrato di avere idee di gioco diverse e meno radicali di quelle di Nagelsmann, che invece aveva dato al suo Bayern un’impronta più avanguardistica, con un gioco iper offensivo improntato al Gegenpressing. Armi con il quale Nagelsmann ha saputo piegare il Paris Saint-Germain nella doppia sfida degli ottavi di finale di Champions League; ma anche dominare un girone di ferro con Inter e Barcellona.

LE DISCUTIBILI MOTIVAZIONI DELL’ESONERO

Come se non bastasse, anche le tempistiche di alcune dichiarazioni fanno pensare che la scelta di esonerare Nagelsmann potrebbe essere stata poco sensata. Fa riflettere in particolar modo quella del presidente del club tedesco Herbert Heiner. Il numero uno dei bavaresi si era infatti schierato a favore di Nagelsmann con queste parole:

“Si tratta di un grande allenatore che anche nel doppio confronto con il PSG ha dimostrato di essere tatticamente e a livello strategico ai massimi livelli. Gli abbiamo fatto un contratto quinquennale perché vogliamo costruire qualcosa di importante con lui e i progressi si sono già visti in questo primo anno e mezzo”.

Parole di elogio, dunque, pronunciate neanche tre giorni prima dell’esonero. Si era parlato anche di uno spogliatoio ormai contro l’allenatore. Ma neanche questa ipotesi sembra aver un fondamento. Anzi, Joshua Kimmich, capitano del Bayern Monaco, ha rilasciato un’intervista in cui cita Nagelsmann fra migliori allenatori che abbia avuto in carriera. Un altro senatore come Thomas Müller ha dedicato un post in cui fraternizza col suo ex allenatore dopo l’esonero. Dunque, non starebbe nemmeno in piedi la teoria di un ammutinamento dello spogliatoio nei confronti dell’allenatore, avallando sempre più l’ipotesi di una scelta voluta da Kahn e Salihamidzic.

Si era anche parlato di come Nagelsmann non avesse sviluppato a pieno il talento dei suoi giocatori. Ma, a ben guardare, anche questa è una falsa considerazione. Visto che è riuscito a recuperare Benjamin Pavard, che da partente è passato a essere nuovamente un perno della squadra. O la valorizzazione di pedine facenti parte delle seconde linee quali Stanisic; della crescita esponenziale di giovani come Alphonso Davies e Jamal Musiala. Nonché dell’inaspettata centralità di un giocatore come Choupo-Moting. E ancora i vari Coman, de Ligt, Upamecano, che hanno mostrato grandissimi progressi in quest’ultimo periodo.

IL CASO NEUER

Come se non bastasse a rendere l’ambiente del Bayern Monaco una vera e propria polveriera, ricordiamo anche il caso che ha riguardato Manuel Neuer. Il portierone tedesco è stato duramente ripreso dopo la rottura della tibia e del perone in un incidente sugli scii.

Dopo l’accaduto il rapporto fra il club e Neuer sembra essersi logorato. Kahn e Salihamdizic hanno licenziato Toni Tapalovic, allenatore dei portieri e fedelissimo di Neuer, oltre che suo grande amico. In tutta risposta, l’ex Schalke 04 si è pesantemente sfogato contro la società in un’intervista a The Athletic. Intervista, peraltro, che la società non gli aveva permesso e che, dunque, gli è costata una multa di ben 1,6 milioni di euro.

Sono tutti indizi di un ambiente che, in quest’ultimo periodo, sembrerebbe essere sempre più logoro. Un’evento molto strano in casa Bayern Monaco, visto che stiamo parlando di un club che, sia dentro che fuori dal campo, ci ha da sempre abituati a un livello di gestione eccellente. Solo il tempo ci dirà se la dirigenza sta procedendo in maniera oculata, o se sta effettivamente perdendo il controllo di una situazione forse mai così tesa come in questo momento all’interno della società.

 

 

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Calcio Internazionale

Ecco perchè la UEFA ha cambiato i nomi degli stadi per EURO2024

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UEFA

Nelle ultime ore la UEFA ha diramato il nome dei 10 stadi che ospiteranno le 51 partite del campionato europeo di calcio che verrà ospitato dalla Germania nel 2024. La lista degli impianti che ospiteranno i match vede segnati dei nomi “modificati”. Un esempio è lo stadio del Borussia Dortmund che è chiamato BVB Stadion Dortmund e non Signal Iduna Park. Il motivo di questo cambiato è quello che tanti stadi in Germania portano nomi di sponsor. Proprio per questo motivo l’UEFA si è vista costretta a modificare i nomi degli stadi. Sui 10 impianti selezionati dalla UEFA per ospitare il torneo, ben 8 saranno soggetti al cambio di nome a causa di queste sponsorship. Solo due nomi resteranno dunque invariati. Di seguito, ecco i nomi di tutti gli impianti:

BVB Stadion Dortmund (Signal Iduna Park). Casa del Borussia Dortmund.
Cologne Stadium (RheinEnergieSTADION). Casa del Colonia.
Düsseldorf Arena (Merkur Spiel-Arena). Casa del Fortuna Dusseldorf.
Olympiastadion. Casa dell’Herta Berlino.
Frankfurt Arena (Deutsche Bank Park). Casa dell’Eintracht Francoforte.
Arena Auf Schalke (Veltins-Arena). Casa dello Schalke 04.
Volksparkstadion Hamburg. Casa dell’Amburgo.
Leipzig Stadium (Red Bull Arena). Casa del Lipsia.
Munich Football Arena (Allianz Arena). Casa del Bayern Monaco.
Stuttgart Arena (Mercedes-Benz Arena). Casa dello Stoccarda.

 

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Calcio Internazionale

“Retegui all’asta” – La Rassegna del Diez

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rassegna

La rassegna stampa è senza alcun dubbio il miglior modo per iniziare la giornata. Ecco quindi le prime pagine dei principali quotidiani sportivi nazionali e internazionali per la giornata di oggi.

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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Calcio Internazionale

Nicolato dopo la vittoria dell’Italia U21: “Gara di spessore”

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Dove vedere Italia U21-Giappone U21

Paolo Nicolato, ct dell’Italia Under 21, ha parlato dopo il successo in amichevole contro l’Ucraina ai microfoni della FIGC. Di seguito, ecco le parole dell’allenatore azzurro:

SULLA GARA- Abbiamo fatto un’ottima partita, spero che i ragazzi possano arrivare a giugno nelle migliori condizioni possibili: 4-5 di loro che hanno giocato stasera non giocano quasi mai, sono stati bravi proprio per questo. Oggi abbiamo fatto una gara di spessore, di buona qualità, abbiamo fatto gol e ne abbiamo sfiorati altri. Dove si può arrivare? Difficile da dire, non siamo tra i favoriti, ma se arriviamo così, coi giocatori chiave che stanno bene, saremo una squadra che darà filo da torcere”.

 

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