Ad inizio anno, la situazione in casa Newcastle sembrava assai preoccupante. Nonostante il passaggio alla nuova ricchissima proprietà, il club inglese rischiava di restare ingaggiato in una rischiosa lotta per non retrocedere.
Alla fine i Magpies sono riusciti a risalire dai bassifondi della classifica anche grazie ai nuovi acquisti arrivati a gennaio. Tra questi, il migliore è stato certamente Bruno Guimarães, il quale ha avuto un impatto devastante con la Premier League.
RIMONTA MAGPIES
Per un po’, i tifosi del Newcastle se la sono vista davvero brutta. Un sogno che rischiava di infrangersi ancor prima di iniziare. Già, perché a inizio ottobre 2021, Mike Ashley, storico proprietario del club, ha ceduto al Public Investment Fund (PIF), un fondo in mano al principe saudita Mohammed bin Salman.
In città la gente si è riversata per strada per festeggiare e fantasticare su un futuro fatto di successi e trofei. Il motivo? Il patrimonio della famiglia reale di Riad si aggira intorno ai 400 miliardi di euro. Dunque, il Newcastle è ufficialmente diventato il club più ricco al mondo. Entusiasmo alle stelle per la gente di Newcastle, se non fosse che mentre avveniva tutto ciò, la squadra, quella vera, giocava, e perdeva sul campo, restando ancorata alle ultime posizioni in classifica.
La nuova proprietà, attraverso il lavoro della direttrice generale, Amanda Staveley, ha dunque iniziato a muovere qualche tassello, in modo da non correre il rischio di vedere la squadra coinvolta in una possibile lotta salvezza.
Steve Bruce è stato sollevato dall’incarico di allenatore per far spazio a Eddie Howe, 41 anni; tanto carisma e talento da vendere. L’ex allenatore del Bournemouth ha letteralmente invertito la rotta del Newcastle, conquistando 37 punti in 23 partite. Una media di 1.61 punti a partita che ha permesso una rimonta che a inizio stagione sembrava quasi impossibile.
Oggi, a tre giornate dalla fine, i Magpies sono decimi in classifica. Un cambio di rotta radicale, dovuto anche agli ingenti investimenti fatti dalla nuova proprietà nel corso della sessione invernale di calciomercato.
Ben 102 milioni spesi di cui 15 per il terzino dell’Atletico Madrid, Kieran Trippier, 15 per il centrale del Brighton, Dan Burn, 30 per l’attaccante del Burnley Chris Wood e 42 milioni per il talentuoso centrocampista del Lione, Bruno Guimarães. Oltre a questi, è arrivato anche il terzino mancino Matt Target in prestito dall’Aston Villa. Numeri da capogiro a cui forse bisognerà abituarsi data la disponibilità economica del fondo saudita.
CLASSE E COMPLETEZZA IN MEZZO AL CAMPO
Tra i nuovi innesti, il migliore per rendimento è stato indubbiamente Bruno Guimarães. Se è pur vero che i 42 milioni versati nelle casse dell’OL avevano riposto grandi aspettative sul centrocampista brasiliano classe ‘97, di certo nessuno si sarebbe aspettato un impatto tale con il campionato inglese.
Prima di approdare in Europa, quando vestiva la maglia dell’Atletico Paranaense, Guimarães ha giocato per lo più come mediano davanti alla difesa o come braccetto di sinistra in una difesa a 3. Nel corso della sua prima stagione al Lione, sotto la guida tecnica di Rudi Garcia, il brasiliano ha invece occupato principalmente il ruolo di mezz’ala in un centrocampo a 3. Questi cambi di ruolo gli hanno permesso di imparare cose nuove, migliorando in entrambe le fasi e rendendolo il centrocampista completo che sembrerebbe essere diventato in Inghilterra.
Guimarães è sempre stato un riferimento in mezzo al campo. La sua indole di costruttore di gioco lo ha sempre portato a proporsi continuamente in appoggio ai propri compagni. Il 24enne possiede ottime doti di passaggio, con percentuali di passaggi riusciti sempre molto alte, oltre a buone capacità di corsa e discrete letture difensive.
L’aspetto in cui sta impressionando maggiormente, da quando è approdato al Newcastle, riguarda però la sua capacità di interpretare i diversi momenti all’interno di una partita. Oltre ad essere la pedina da cui parte la manovra della squadra, spesso è anche il rifinitore di questa. Difatti, in 14 presenze con la maglia dei Magpies, Guimarães ha già segnato 4 gol, uno in più di quelli messi a segno in 71 presenze con il Lione.
Numeri importanti per un centrocampista che sembrerebbe aver notevolmente alzato il livello, sfoggiando prestazioni eccellenti e giocate incredibili. Basti pensare al primo gol con il Newcastle. Calcio d’angolo dalla destra, torre di Dan Burn e tacco volante del centrocampista brasiliano. Magia al St Mary’s Stadium.
NAZIONALE E FUTURO
Bruno Guimarães ha iniziato a farsi notare anche con la maglia della Seleçao. Già da qualche tempo era entrato a far parte in pianta stabile della rosa della nazionale brasiliana ma nelle ultime partite ha impressionato non poco.
Da inizio 2022, il centrocampista classe ‘97 ha giocato 4 partite, tutte valevoli per le qualificazioni a Qatar 2022, segnando un gol e fornendo 3 assist. Niente male per un calciatore che conta appena 6 presenze totali con il Brasile.
In coppia con Fabinho, Guimarães ha mostrato una crescita importante. L’obiettivo resta naturalmente giocare i prossimi mondiali in Qatar con la maglia verdeoro. La strada sembra quella giusta.
Qualche settimana fa, il centrocampista ha parlato riguardo il presente e il futuro in maglia Newcastle, esprimendo la volontà di aprire un nuovo ciclo in un club storico che ora vuole diventare grande:
“Non ho mai nascosto il mio desiderio di giocare in Premier League. Era un rischio accettare il Newcastle ma credo nel progetto. I tifosi sono appassionati, siamo diventati più forti. La prossima stagione penso che lo saremo ancora di più e, chissà, magari centreremo la qualificazione alla Champions League o all’Europa League. Credo davvero nel progetto e faccio di tutto perché le cose vadano bene. Diventare una leggenda del club? Agüero, Yaya Touré e David Silva sono diventati leggende del Manchester City perché hanno creduto nel progetto fin dall’inizio”.
La stagione volge al termine e le prime voci di mercato già si fanno strada. Riusciranno i Magpies a diventare una delle nuovi grandi del calcio europeo e mondiale? Di certo, con un talento come Bruno Guimarães in mezzo al campo il lavoro da fare sembrerebbe un po’ meno complesso. D’altronde, chi ben comincia è già a metà dell’opera…