Un inizio da brividi.
Il Newcastle United non poteva iniziare la stagione in Premier League nel peggiore dei modi. 8 partite giocate ed appena 2 punti raccolti, con la squadra di Rafael Benítez che si ritrova inevitabilmente in piena zona retrocessione al 19º posto, a pari punti con l’ultima classificata, la neo promossa Cardiff City.
Il pubblico di St. James’ Park si sta sempre di più spazientendo dalla situazione che si sta creando e teme di rivivere i periodi più cupi della storia; a Newcastle si aggira davvero lo spettro della Championship, come già successe al termine della stagione 2015/16 (quando il Leicester vinse lo scudetto). Ma quali sono le cause di questo infelice avvio di stagione?
INSPIEGABILE PARTENZA
Le aspettative ad inizio stagione erano sicuramente diverse per i magpies: il mercato estivo aveva portato innesti di livello, come Ki Sung-Yueng, che aveva fatto molto bene durante la precedente esperienza con lo Swansea City e che per un breve periodo era stato accostato anche al Milan, Fabian Schär, difensore centrale che quando giocava al Basilea aveva incantato mezza Europa, salvo poi perdersi; sono arrivati anche Martin Dúbravka, portiere slovacco arrivato dallo Sparta Praga, Yoshinori Mutō, attaccante classe ’92 prelevato dal Mainz con cui disputò un triennio importante e Federico Fernández, comprato anche lui dallo Swansea ed elemento importante per apportare la giusta dose di esperienza in mezzo alla difesa. Infine i prestiti di Salomón Rondón e Kenedy, con il primo che arriva in prestito dal West Bromwich appena retrocesso, mentre il secondo dal Chelsea per la seconda volta, dopo il primo prestito dell’anno scorso.
L’organico non è affatto male per la Premier League, con giocatori anche di elevata caratura tecnica (Ayoze Pérez in primis); chiaramente la squadra è costruita per centrare obiettivi quali il piazzamento a metà classifica e nulla di più, ma nonostante abbia un rosa molto più competitiva rispetto alle squadre che lottano per la salvezza, i The Toon si ritrovano a sguazzare nella zona rossa della classifica.
Rafael Benítez potrebbe essere il primo allenatore in Premier ad essere esonerato nel corso di questa stagione e le motivazioni sono ben plausibili. La classifica parla chiaro, e da aggiungere al pessimo inizio di campionato, ci sarebbe anche da aggiungere una settima sconfitta, in Carabao Cup, contro il Nottingham Forest. E stiamo parlando di una squadra di categoria inferiore.
Il tecnico spagnolo ha uno schema di gioco prefissato, un 4-4-1-1 che in fase offensiva si trasforma in un 4-2-3-1, ma in qualche caso cambia quando deve adattarsi alla squadra avversaria, specialmente se è di alta classifica. L’undici titolare sarebbe, tra l’altro, di tutto rispetto: tra i pali Dúbravka, la linea difensiva è formata da Yedlin, Fernandez (oppure Clark, vengono spesso alternati), Lascelles e Dummett, a centrocampo giocano Diamé e Shelvey, mentre sull’esterno ci sono Ritchie e Kenedy. Sulla trequarti agisce Ayoze Perez in sostegno alla punta, Joselu oppure Rondón.

LA FAME CHE MANCA
Quello che è apparso durante le gare disputate dal Newcastle è un’evidente mancanza di solidità in ogni reparto, sia in fase offensiva (la squadra non è riuscita a segnare più di un gol fino alla scorsa giornata con il Manchester United), sia in fase difensiva, subendo spesso più del dovuto anche con avversarie che sulla carta sembravano più che abbordabili. In altre partite i Magpies sono riusciti a recuperare lo svantaggio iniziale anche contro rivali d’alta classifica come Tottenham, Chelsea e Manchester City, lasciandosi però, qualche minuto, più tardi sorpassare nuovamente. Segno che c’è un problema di mentalità e cattiveria agonistica alla base.
Benitez dovrebbe lavorare essenzialmente su questo aspetto, perché la qualità c’è per poter raddrizzare la stagione, ma sembrano essere le motivazioni a mancare. Oltre che ai calciatori, sembrano mancare anche allo stesso allenatore spagnolo che, dopo l’esonero dalla panchina del Real, è sulla panchina del club di St. James’ Park dal marzo 2016: un inizio disastroso conclusosi con la retrocessione, poi ribaltata l’anno successivo con la vittoria in Championship e la conseguente promozione, ed il 10º posto della scorsa stagione. Oggi sembra non avere più la spinta necessaria per far rendere al meglio la sua formazione. E forse non è un caso che i cicli degli allenatori durino spesso non più di 2-3 anni, perché sia loro che la squadra esauriscono la motivazione e l’entusiasmo rendendo ormai tutto l’ambiente privo di carica agonistica.
Nel caso del tecnico iberico i dissapori con la società c’erano già stati in estate, dicendosi molto insoddisfatto del mercato operato dalla propria dirigenza, con il rapporto che era arrivato ai ferri corti. La proprietà, dato che il campionato era alle porte, scelse di confermare il proprio coach nonostante abbia dichiarato la sua frustrazione, che l’attuale posizione in classifica sia una diretta conseguenza?

IN CERCA DI FORTUNA
Poi si sa, il calcio è uno sport determinato anche dagli episodi, e il campionato del Newcastle è stato fino ad ora condizionato da diversi episodi che ne hanno compromesso il cammino. Già alla prima giornata sul risultato di 1-2 a favore degli Spurs, Salomón Rondón colpisce in pieno la traversa al minuto 85 che avrebbe portato in parità il punteggio e, con ogni probabilità, la partita sarebbe terminata sul 2-2. Alla seconda giornata i Magpies giocano a Cardiff, la partita è equilibrata, ma un tocco di mano in area al 95′ da parte di Morrison potrebbe condannare la sua squadra alla sconfitta. Sul dischetto si presenta Kennedy che calcia in modo discutibile e fa fare un gran bella figura al portiere avversario. Alla terza partita ufficiale incontra il Chelsea, la partita si sta avviando sul punteggio di 1-1 (gol su rigore di Hazard al 76′ e pareggio di Joselu al 83′) quando al minuto 87 di gioco, Marcos Alonso calcia non benissimo, ma con una traiettoria che – fortunatamente per lui – viene deviata in maniera pericolosa da Yedlin. Salvataggio maldestro e palla in porta. 1-2 in favore dei Blues.
Nelle prime 3 partite il Newcastle ha raccolto solo 1 punto quando avrebbe potuto raccoglierne ben 5, ma quando la sfortuna si mette di mezzo c’è ben poco da fare. Magari con una partenza così la stagione del club bianconero non sarebbe stata così disastrosa come invece si sta prospettando tutt’ora.
Urge un cambio di marcia per evitare il baratro. E che la Dea Bendata la mandi buona.
