ACQUISTI
ORBAN (Dif, Racing, D) – ROSI (Dif, Crotone, FP) – LANDRE (Dif, Pisa, FP) – GALABINOV (Att, Novara, S) – SPOLLI (Dif, Chievo, S) – ZUKANOVIC (Dif, Roma, D) – BERTOLACCI (Cen, Milan, P) – LAPADULA (Att, Milan, D) – RODRIGUEZ (Cen, Banfield, D) – CENTURION (Cen, San Paolo, D) – OMEONGA (Cen, Avellino, D) – MIGLIORE (Dif, Spezia, D) – ROSSETTINI (Dif, Torino, D) – BRLEK (Cen, Wisla Cracovia, D) – RICCI (Cen, Sassuolo, P)
CESSIONI
BURDISSO (Dif, svincolato) – PINILLA (Att, svincolato) – NTCHAM (Cen, Manchester City, FP) – CATALDI (Cen, Lazio, FP) – BEGHETTO (Cen, Frosinone, P) – MILINKOVIC (Cen, Foggia, P) – RENZETTI (Dif, Cremonese, P) – GHIGLIONE (Cen, Pro Vercelli, P) – FIAMOZZI (Dif, Bari, P) – MUNOZ (Dif, Leganes, D) – SIMEONE (Att, Fiorentina, D) – IMPROTA (Cen, Bari, P) – MOROSINI (Cen, Avellino, P) – GAKPE’ (Att, Amiens, D) – BRIVIO (Cen, Virtus Entella, P) – HILJEMARK (Cen, Panathinaikos, P) – NINKOVIC (Cen, Empoli, P)
GLI ARRIVI
Ripartire. Verbo della stagione rossoblù. Ripartire da zero. Annullare la pessima scorsa stagione da “salvare” solo per il gioco al non prenderle, più volte esaltato, delle tre retrocesse e del Crotone orgoglio delle ultime giornate. Un girone d’andata “salvabile” concluso con 23 punti. Al pari dei cugini doriani. Col neo dei due derby persi. Girone di ritorno, invece, da incubo. Peggio ha fatto solo il Pescara. Tonfo più rumoroso lo 0-5 contro l’Atalanta.
Nell’oblio della stagione rossoblù la dolce sorpresa di Giovanni Simeone col peso specifico di poco meno di 1/3 dell’intero attacco genoano. 12 gol realizzati alla prima stagione in Serie A, sui 38 totali del grifone. Intermezzo amaro il rapporto tra Preziosi e i tifosi arrivato al culmine dopo l’1-2 in casa contro il Chievo e le crude parole del patron.
I tifosi devono capire che in questo momento siamo fragili, ed è colpa mia che ho fatto una squadra scellerata con ragazzi che non hanno gli attributi. Quello che hanno fatto i tifosi è stato inutile a meno che non ci sia qualcosa dietro e qualche sospetto ce l’ho. Sicuramente è stata una contestazione ma anche una forma di alcuni tifosi per affermare la propria esistenza. Non è questa la colpa principale perché una squadra coi nervi saldi non si comporta così, però sicuramente hanno contributo.
Resettare e ripartire. Conferme, ritorni, operazioni “un anno dopo”, scommesse e seconde chances. Juric a capo dell’armata. Conferma. Il redivivo Perin con tutti gli scongiuri su ulteriori sfortunati incroci fra destino e ginocchio. Conferma. Gli arrivi d’esperienza di Rossettini (32 anni) capace di ritagliarsi lo spazio da titolare la scorsa stagione al Torino. Spazio da titolare che dovrebbe essere pronto a sua misura anche a Genova. Con lui Zukanovic (30) e Spolli (34) aspettando il ritorno Izzo arruolabile dall’ 11 ottobre, dopo la squalifica per episodi che – lungi da prendere posizione sul diretto interessato – col calcio giocato c’entrano poco. Una difesa, per ora di grande “esperienza”.
Ad aggiungersi il rientro di Rosi dal prestito al Crotone, quello di Landre da Pisa, fuori lista fino a dicembre. La fascia sinistra poi rinvigorita da Migliore dello Spezia.
A centrocampo le certezze si chiamano Laxalt – scappato ad intrecci di mercato bianconeri – Veloso, Rigoni, Lazovic. Conferme ma anche ritorni. Come quello di Bertolacci. Rientro nella casa che lo aveva fatto grande, illuso – forse – di potersi confrontare con un ambiente difficile e che pazienza non ne ha, come Milano e San Siro.
Centrocampo decisamente più giovane con gli arrivi di Thomas Rodriguez dall’Atletico Banfield (21), Omeonga (21) dall’Avellino, che qualcosa di buono ha già fatto vedere a Udine e Brlek (23) dal Wisla Cracovia.
Davanti, il reparto più ritoccato. La certezza il senso di rivalsa di Taarabt e il rapporto speciale fra lui e Juric.
Ho passato un anno e mezzo durissimo, praticamente senza giocare, così ho trovato la forza di parlare con il mister e gli ho chiesto una seconda chance. Lui mi ha detto che non aveva nulla contro di me, ma che dovevo dargli subito delle risposte chiare. In tre mesi e mezzo ho perso 11 chili senza intaccare la forma fisica, ho capito che serviva una vita da professionista e ho cambiato tutto. Mamma mia se ci penso. E ora questo sacrificio non lo voglio sprecare. Non avrei potuto trovare un tecnico migliore di Juric, gli devo tutto. Mi spiace solo di non averlo trovato a 16 anni. Chissà dove sarei arrivato.
Con lui l’eterno Palladino e il sempre vivo Pandev. Poi tutto nuovo. A cominciare da chi deve prendere l’eredità, difficile, ma non impossibile da sopportare, di Simeone. Lapadula. L’arrivo “un anno dopo”. Un anno meraviglioso sotto la Madonnina. Partito in sordina ma emerso come sorpresa e costante affidabile della seconda parte di stagione rossonera tanto da conquistare San Siro e scansare Bacca dai cuori rossoneri. Abnegazione, impegno, cattiveria e senso del gol. Un Pippo Inzaghi con le dovute proporzioni. Quello che là davanti a Milano non si vedeva da tempo. Ma a Udine l’inconveniente. Due mesi lontano dal campo per tornare più forte di prima come ribadito sui social.
Doppia eredità dovrà caricarsela sulle spalle, presumibilmente nelle scelte di Juric, l’ex Novara Galabinov. 70 presenze e 24 gol in due stagioni.
Il ritorno di Centurion, il prestito del giovane e interessante Federico Ricci dal Sassuolo.
A conclusione, il classe 2001 ma già in estate oggetto dei desideri delle grandi Pellegri. Pronto a lavorare sottotraccia e prendersi il suo posto nel Genoa.
LE PARTENZE
Simeone la più dolorosa ma anche onerosa. Impossibile resistere agli affondi. Poco meno di venti milioni di motivi per dirsi addio. Partenza pesante dato il peso specifico già rimarcato del Cholito.
Per il resto la maggior parte degli addii, in sostanza semplici arrivederci. Tanti prestiti: Seghetto a Frosinone, Milinkovic a Foggia, Renzetti destinazione Cremonese, Ghiaione alla Pro Vercelli e Fiamozzi a Bari.
Stessi destini e mete differenti per Improta, Morosini, Brivio, Hiljemark e Ninkovic. Ad aggiungersi la fine dei rapporti con Burdisso e Pinilla, forse anche per motivi di carta d’identità. I forzati addio con Ntcham e Cataldi ritornati a casa a Manchester e Roma.
Nulla di doloroso se non l’addio del Cholito. Resettare e ripartire. Con un orecchio alla situazione societaria sempre più critica
Voto 6