Analisi calciomercato Juventus.
ACQUISTI
CUADRADO (Cen, Chelsea, D) – BENATIA (Dif, Bayern, D) – PINSOGLIO (Por, Latina, FP) – BENTANCUR (Cen, Boca Juniors, D) – DOUGLAS COSTA (Cen, Bayern, P) – SZCZESNY (Por, Arsenal, D) – DE SCIGLIO (Dif, Milan, D) – BERNARDESCHI (Cen, Fiorentina, D) – MATUIDI (Cen, PSG, D) – HOWEDES (Dif, Schalke, P)
CESSIONI
DE CEGLIE (Dif, svincolato) – DANI ALVES (Dif, svincolato) – MATTIELLO (Dif, SPAL, P) – NETO (Por, Valencia, D) – AUDERO (Por, Venezia, P) – ORSOLINI (Att, Atalanta, P) – BONUCCI (Dif, Milan, D) – MANDRAGORA (Cen, Crotone, P) – LEMINA (Cen, Southampton, D) – RINCON (Cen, Torino, P) – MARRONE (Cen, Bari, P) – KEAN (Att, Verona, P)
ANALISI ACQUISTI

La Juventus, come di consueto, si muove con grande oculatezza e precisione e riesce spesso e volentieri ad acquistare i giocatori a cifre contenute, nonostante un calciomercato ormai malato ed epicentro di un vortice di denaro che sembra crescere senza porsi limiti. Bene gli acquisti di Juan Cuadrado e Benatia: i due riscatti, costati rispettivamente 20 e 17 milioni, garantiscono alla Juventus dei comprimari fondamentali per disputare con i risultati desiderati le tre competizioni; il colombiano è una garanzia, specie a partita in corso quando può far saltare gli schemi attraverso la sua rapidità. Il marocchino, invece, è un centrale roccioso ed esperto che, con la giusta continuità, può raggiungere livelli di rendimento altissimi. Mossa intelligente l’acquisto di Szczesny: il polacco si è rivelato uno dei migliori portieri della scorsa stagione e potrebbe essere un degno erede di Buffon. L’ex-Arsenal, vicino al Napoli, ha poi scelto la società di Corso GalFer, evitando di rinforzare una diretta concorrente allo Scudetto. A tale reparto si aggiunge, inoltre, Pinsoglio che avrà la possibilità – dopo anni di prestiti – di giocarsi le sue chance a Vinovo.
I bianconeri, inoltre, hanno avuto la premura di continuare a puntare sugli italiani: ecco, dunque, che arriva il talentuoso Bernardeschi, corteggiato dai nerazzurri e poi approdato a Torino in seguito ad un’estenuante e logorante trattativa con la società dei Della Valle. Il ragazzo non avrà da subito un ruolo primario, ma avrà l’opportunità di crescere molto a livello tecnico e mentale per prendersi – successivamente – la squadra sulle proprie spalle in futuro. Il fantasista azzurro, quindi, si configura come un’interessante arma da schierare a partita in corso. In un ruolo simile al suo, ma più esterno, la Juventus effettua il proprio colpo da novanta: l’acquisto di Douglas Costa, difatti, manda in visibilio i tifosi che, dopo averlo visto giocare contro la Lazio in Supercoppa, hanno avuto riprova delle straordinarie qualità dell’ala verdeoro; il ragazzo, a piccoli passi, andrà a configurarsi come un titolare inamovibile di questa rosa, fornendo all’allenatore un ventaglio di situazioni tattiche non indifferente. Ottimi gli acquisti Matuidi e Höwedes: i due aggiungono alla Juventus caratteristiche che, nei rispettivi reparti, mancavano; Matuidi è dotato di grande dinamismo ed è considerato un’eccellenza nel recuperare i palloni. Un centrocampista con caratteristiche simili non si vedeva dai tempi del cileno Vidal. Höwedes, di contro, è un difensore con grandissima esperienza e tanta fame di titoli da soddisfare; grazie alla sua duttilità tattica che gli permette di giocare sia centrale di difesa che terzino su ambo le fasce sarà in grado di ritagliarsi un ruolo di prim’ordine nello scacchiere di Allegri. Non dimentichiamo inoltre l’arrivo di Rodrigo Bentancur. Gli addetti ai lavori sono pronti a scommettere molto sulle sue qualità e si dice che Allegri stesso straveda per il giovine di scuola Boca.
L’unico punto di domanda rimane l’acquisto di De Sciglio. Il terzino ex-Milan è un desiderio esplicito del tecnico a cui, dopo 3 anni di successi, è stata concessa la possibilità di giocarsi una piccola scommessa: recuperare il giocatore che, sotto la sua guida, aveva tanto attirato le attenzioni su di sé.
ANALISI CESSIONI

Il capitolo cessioni non è dei più rosei per la società bianconera: cedere il proprio miglior difensore centrale della rosa – il più giovane della BBC tra l’altro – ad appena 42 milioni ad una rivale storica è senza ombra di dubbio una mossa sciocca e di dubbia convenienza. La problematica inerente all’ex-bandiera bianconera, Bonucci, andava gestita in maniera diversa: no alla politica del ‘chi desidera parte’ e sì ad una linea più ferrea; il giocatore sarebbe dovuto rimanere o, in alternativa, partire con destinazione estera, ottenendo maggior denaro e minor danno.
Male anche la cessione di Dani Alves: il brasiliano si è accasato nella squadra più ricca d’Europa eppure la società bianconera, anzichè cederne il cartellino, ha preferito rescindere il contratto con un anno d’anticipo perdendo un giocatore che, nella seconda metà di stagione, aveva incantato chiunque con giocate e gol decisivi.
Passando alle note positive non si può che elogiare la dirigenza per le remunerative cessioni di Lemina e Rincon: i due mediani non erano all’altezza della causa ed è stato opportuno reinvestire i proventi delle loro cessioni per rinforzare effettivamente il reparto che, ora, ha effettuato un upgrade notevole.
Buona idea, inoltre, cedere Neto all’estero per accaparrarsi Szczesny; il polacco, in coppia con Buffon, forma una delle coppie di portieri più ostiche da superare in tutto il mondo.
Oculate e giustificate le scelte di mandare Kean, Mandragora, Audero, Orsolini e Mattiello in prestito; la Juventus punta molto su di loro per il futuro, e la sana gavetta può solo aiutarli a migliorare.
Unico punto di domanda è Marrone che, a quanto pare, viene spedito continuamente in prestito nonostante abbia già 27 anni. Meglio cedere il ragazzo a titolo definitivo.
A CONTI FATTI

La Juventus, in seguito al calciomercato maturato durante l’estate, vede un netto miglioramento nel reparto portieri, nel reparto centrocampo e nel reparto attacco. Da segnalare, in difesa, il downgrade.
Nello specifico: a centrocampo i bianconeri guadagnano un potenziale crack come Bentancur, sfoltiscono la quantità di calciatori in quel reparto ed aggiungono un profilo di esperienza e quantità come Matuidi. Ciò fornisce al tecnico la possibilità di continuare ad utilizzare l’ormai rodato 4-2-3-1, oppure, in alternativa, gli consente di passare al centrocampo a tre dove acquisti come il francese del PSG trovano una dimensione tattica più agevole ed adeguata. Di alto livello i titolari, di livello altrettanto alto la panchina.
In attacco il reparto è rimasto invariato sul fronte cessioni e, vista la scarsità numerica, ha visto aggiungersi giocatori del calibro di Bernardeschi e Douglas Costa i quali, oltre allo smisurato talento, posseggono la duttilità tattica necessaria per giocare sia da trequartisti che da esterni su ambo le fasce. Con tali frecce nella propria faretra, Allegri è in grado di proporre anche il 4-4-2, il 4-3-3 o il 4-2-4 tanto caro a Ventura. Al tecnico toscano l’ardua sentenza.
In difesa, con la partenza di Bonucci, la manovra varierà molto. Non possedendo più un regista arretrato sarà raro vedere la Juventus impostare da dietro e, a causa di ciò, i centrocampisti dovranno abbassarsi per ricevere palla dai difensori. Ciò comporta una minor probabilità di vedere la difesa a tre, tanto cara alla Juventus degli ultimi 6 anni.
MANCANZE

Nonostante Benedikt Höwedes venga acclamato come jolly è evidente come manchi ancora un terzino destro di livello: l’insicuro De Sciglio e l’anziano Lichsteiner, per quanto affidabili, non meritano un posto da titolare nella squadra che punta a vincere tutto; l’ideale, infatti, sarebbe stato l’acquisto di un terzino di livello con lo svizzero o l’italiano a proporsi da alternative.
L’acquisto di un altro centrocampista, inoltre – con caratteristiche diverse da Blaise Matuidi – non sarebbe stato sconsiderato: il 4-2-3-1 sarebbe stato consolidato ed avrebbe ingranato una marcia maggiore.
OBIETTIVI
La rosa è assolutamente competitiva per i traguardi ambiti ma, nonostante ciò, rimane la sensazione di leggera incompletezza ad aleggiare intorno alla rosa.
VOTO: 7.
Si poteva realizzare qualcosa di migliore, operando con maggior criterio sul fronte cessioni e facendo qualche ragionamento in più riguardo il fronte entrata. Se l’anno scorso la Juventus si candidava già sulla carta come possibile vincitrice della Champions League, quest’anno, vede l’hype intorno a sé diminuire. Se tale elemento si rivelerà positivo o negativo potrà dircelo solo il tempo.