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Calciomercato, i giudizi del Diez: Lazio

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Calciomercato, i giudizi del Diez: Lazio

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Team Numero Diez

ACQUISTI

MAURICIO (Dif, Spartak, FP) – PEREA (Att, Lugo, FP) – OIKONOMIDIS (Att, Aarhus, FP) – MORRISON (Cen, QPR, FP) – PALOMBI (Att, Ternana, FP) – MARUSIC (Dif, Oostende, D) – LUCAS LEIVA (Cen, Liverpool, D) – DI GENNARO (Cen, Cagliari, S) – CAICEDO (Att, Espanyol, D) – NANI (Att, Valencia, P)

CESSIONI

BERISHA (Por, Atalanta, D) – RONALDO (Cen, Novara, D) – BIGLIA (Cen, Milan, D) – CATALDI (Cen, Benevento, D) – ADAMONIS (Por, Salernitana, P) – MINALA (Cen, Salernitana, P) – ROSSI (Att, Salernitana, P) – HOEDT (Dif, Southampton, D) –KEITA (Att, Monaco, D)  LOMBARDI (Att, Benevento, P) – KISHNA (Att, ADO Den Haag, P) – MORRISON (Cen, Atlas, P)

 

PARTENZE

La stagione 2016-17, con grande sorpresa generale, si è conclusa con un quinto posto che, se da un lato metteva ancor più in mostra l’impresa fatta dall’Atalanta di Gasp, dall’altro dava troppa poca importanza all’ottima stagione disputata dalla Lazio.

Al servizio di Inzaghi, giocatori come De Vrij, Keita Balde, Immobile e Milinkovic Savic sono letteralmente esplosi, attirando su di loro gli occhi delle maggiori società europee.

In sede di mercato, però, erano due le maggiori gatte da pelare del Direttore Sportivo laziale Igli Tare: Lucas Biglia e Keita Balde. Quest’ultimi s’erano rivelati giocatori fondamentali nello scacchiere del mister biancazzurro, ma i contratti in scadenza costringevano il DS albanese a trovare una soluzione soddisfacente. Tutt’altro che fallimentare, nonostante le difficoltà del caso, è stato l’operato di Tare, quindi, che è riuscito a raccogliere da questi due giocatori più introiti possibili dal non dover vendere più nessun pezzo pregiato.

La partenza in mezzo al Campo di Biglia, direzione Milano, lascia un vuoto al centro del gioco difficile da colmare, ma la cessione ha portato nelle casse della società capitolina la bellezza di  17 milioni di euro senza bonus; se si andasse ad analizzare la situazione ci accorgeremmo immediatamente di non star a parlare di bruscolini: nonostante Biglia fosse un giocatore centrale nel progetto-Lazio, a 31 anni compiuti si sarebbe svincolato appena dieci mesi dopo e esser riusciti a piazzarlo a quelle cifre è quasi un mezzo capolavoro.

Stessa storia si potrebbe dire di Keita Balde: giocatore fortissimo e con un futuro certamente roseo – nell’ultima stagione ha messo a segno la bellezza di 16 gol e 6 assist in campionato – ma anche qua Tare si è trovato costretto a vendere per non perderlo a zero. Con il fondamentale aiuto di Jorge Mendes, uno degli agenti più ricchi e famosi al mondo, la società romana è riuscita a piazzare il senegalese al Monaco per circa 30 milioni di euro.

Altra nota positiva la cessione di Hoedt, tutt’altro che titolare nell’immaginario di Simone Inzaghi e piazzato a 16.5 milioni di euro in Inghilterra per un totale di quasi 65 milioni di euro incassati da tre giocatori.

ARRIVI

L’addio di Lucas Biglia è stato prontamente rimpiazzato dall’arrivo di Lucas Leiva: il centrocampista brasiliano è stato pagato davvero poco (5,7 milioni) rispetto alle sue qualità: se è vero che nelle ultime stagioni ha subito un leggero calo rispetto alle annate precedenti, i biancazzurri con lui hanno trovato un ottimo mediano che potesse sostituire l’argentino anche a livello europeo; perché se Lucas Biglia aveva forse qualcosa in più a livello qualitativo, Leiva ha un esperienza elevata, accumulata negli anni fra Liverpool e nazionale.

Buono anche l’arrivo di Nani, che dà esperienza al reparto e che è costato solamente 10 milioni di euro.

Le note dolenti, però, sono tutte da visionare in questa tabella: se dovessimo parlare del gioco acquisti-cessioni, le operazioni di Tare in entrata non sarebbero così mal giudicate, ma purtroppo dovendo fare una valutazione sommaria del computo totale, le spese fatte influiscono non poco. E stiamo parlando di un totale incassi di oltre 70 milioni di euro che, se relazionato alle spese, pari a 28 milioni circa, portano un totale di più di 40 milioni non spesi.

La Lazio aveva necessità importanti su questo mercato per non ricadere, nuovamente, nell’anno zero. Da diversi anni i biancazzurri al secondo anno con un allenatore non riescono mai a convincere a pieno, perdendo troppi punti durante la stagione contro squadre piccole.

Il problema è alla base: tre competizioni sono pesanti da giocare e se la rosa non viene allungata a dovere il peso inizierà a sentirsi sulla gambe da febbraio in modo continuo e insistente.

Proprio per questo le due cessioni fatte, che comunque indeboliscono la squadra poiché riguardano due titolari, potevano andar bene qualora fossero servite a rendere il gruppo più completo. Invece, aldilà degli arrivi di Leiva e Nani, ottimi ma non al livello dei partenti, Tare non ha speso per allungare la rosa.

L’arrivo di Pedro Neto a destra, costato 7,5 milioni e tutto da scoprire, è servito a sostituire Lombardi – che ha salutato per accumulare esperienza a Salerno.

Bruno Jordao prenderà il posto di Cataldi, che quest’anno sarebbe dovuto esser lanciato definitivamente e invece è stato ceduto in prestito con obbligo di riscatto al Benevento.

Ma ancora giocatori come Di Gennaro e Caicedo rischiano di non dare nulla in più al gruppo.

Quando si arriva al grande salto che ti proietta verso l’Europa, la parte di squadra che va maggiormente migliorata e sul quale bisogna lavorare con più precisione è la panchina. Aldilà di Nani e Leiva, che sostituiranno i titolari, solo Marusic (6,5 milioni) rischia di essere un rinforzo utile alla causa.

VOTO: 5.5

Tanto bene in uscita e tanto male in entrata alla fine di un calciomercato, che consegna nelle mani di Inzaghi una Lazio con tre soli centrali di difesa all’altezza della situazione e tanta carenza in mezzo al campo, dove molto spesso il mister biancoceleste sarà costretto ad adattare giocatori di altri ruoli poiché Milinkovic-Savic, Parolo, Jordao e Murgia potrebbero non bastare in un 3-5-2.

Squadra, quindi, ancora corta, ma questa volta con una grossa possibilità mancata di allungarla per continuare a crescere.

Un otto pieno a Tare, ma un secco quattro a chi, ancora una volta, nonostante non servisse risanare nulla, ha scelto di non investire tutto.

 

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L’Inter ci prova per Hermoso: il difensore dell’Atletico è in scadenza

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Mario Hermoso, giocatore dell'Atletico Madrid, e Stefan de Vrij, giocatore dell'Inter, Champions League, EURO2024

Il difensore dell’Atletico Madrid Mario Hermoso è nel mirino dell’Inter. Lo spagnolo è infatti in scadenza a giugno 2024. Prosegue la ricerca di un difensore per i nerazzurri. La retroguardia della formazione allenata da Simone Inzaghi ha un’età media alta, con De Vrij che ha 32 anni, e Acerbi che ha toccato quota 36 anni.

Ecco perché, come riportato dalla Gazzetta dello Sport, in casa Inter si inizia a cercare un nuovo innesto in quella zona. Quest’ultimo, potrebbe essere nel nome di Mario Hermoso, difensore dell’Atletico Madrid, classe 1995, che si libererebbe a zero a fine stagione. Ciò perché il centrale mancino ha il contratto in scadenza a giugno 2024, e non ha ancora rinnovato con gli spagnoli.

INTER HERMOSO: CHI SOSTITUIREBBE LO SPAGNOLO

Come menzionato in precedenza, l‘Inter sta valutando seriamente di proseguire con questa difesa, soprattutto con il profilo di Francesco Acerbi. Quest’ultimo, oltre il caso Juan Jesus che lo ha coinvolto, ha anche avuto diversi problemini fisici, tra cui l’ultimo al polpaccio. La necessità è dunque di avere un giocatore più integro sia dal punto di vista fisico, a causa dei diversi acciacchi, ma anche dal punto di vista psicofisico, perché non si può prevedere come il caso razzismo possa aver influito sul giocatore.

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Di Gregorio: “Ritorno all’Inter? Sto bene al Monza”

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Michele Di Gregorio, calciatore del Monza - Serie A, Coppa Italia

Il portiere del Monza Michele Di Gregorio ha parlato a La Stampa del suo futuro prossimo, tra Inter, Monza e non solo. Tra i portieri ormai non più rivelazione ma certezza del nostro campionato c’è l’estremo difensore dei brianzoli. Sempre attento e da rendimenti di alto livello, Di Gregorio ha attirato su di sé diversi apprezzamenti delle big di Serie A, con l’Inter, club in cui è cresciuto, che potrebbe rappresentare la chiusura di un cerchio.

DI GREGORIO MONZA: LE PAROLE DEL PORTIERE

STO BENE AL MONZA “Mi piace pensare all’oggi senza guardare troppo in là perché altrimenti si fanno male le cose quotidiane. Voglio concentrami su questi due mesi col Monza. Poi, dopo l’ultima giornata di campionato, vedremo cosa ci sarà di concreto. Sto benissimo a Monza. Non ho bisogno di scappare. Se verrà qualcosa per fare uno step, lo valuteremo”.

CRESCITASono cresciuto tanto grazie ad Alfredo Magni, il preparatore di Donnarumma al Milan. Crede molto nell’intensità del lavoro e nell’utilità della palestra. Mi sono irrobustito. Nei giorni scorsi abbiamo fatto un patto nello spogliatoio tra giocatori e allenatore: dobbiamo superare i punti dell’anno scorso quando abbiamo chiuso a 52.Ora ne abbiamo 42. Dobbiamo pensare di poter vincere ogni partita a partire da quella col Torino”.

TORINO “È una squadra fisica che a tratti ti fa giocare male. Juric e Palladino sono allenatori simili, ma forse Palladino è più flessibile e aperto a provare situazioni nuove“.

MILINKOVIC-SAVICNon sai mai cosa farà quando ha il pallone: appoggio vicino o lancio a 70 metri. Ormai il portiere va studiato come un giocatore di movimento. A me piace partecipare alla costruzione dal basso, ti senti coinvolto”.

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Futuro di Zurkowski ancora incerto: difficile il riscatto dell’Empoli dallo Spezia

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zurkowski empoli

ZURKOWSKI EMPOLI – Szymon Zurkowski si sta ritrovando all’Empoli. Dopo il periodo difficile tra Fiorentina e Spezia, il polacco è tornato all’Empoli nel mercato di riparazione e ha avuto un impatto molto importante sulla stagione dei toscani, con 4 gol nelle prime due uscite in maglia azzurra – memorabile la tripletta segnata contro il Monza alla prima da titolare, dopo la rete all’esordio contro il Verona – che lo rendono tuttora il miglior marcatore stagionale dell’Empoli nonostante l’arrivo a metà campionato. Il suo rendimento è un po’ calato nelle ultime settimane, in cui – complice un infortunio alla caviglia – è apparso lievemente in ritardo, ma l’Empoli vorrebbe puntare su di lui anche nella prossima stagione.

ZURKOWSKI RESTA ALL’EMPOLI? IL RISCATTO È DIFFICILE

Sarà difficile, però, confermare il classe ’97 in rosa: la formula con cui si è trasferito nella finestra invernale, infatti, è quella del prestito con diritto di riscatto fissato a 5 milioni di euro ed esercitabile dagli azzurri a fine stagione. Questa valutazione, però è considerata eccessiva dai dirigenti del club toscano, che sembrano propensi a non esercitare il riscatto del polacco per poi trattare con lo Spezia per un nuovo accordo. La volontà dell’Empoli sarebbe quella di ottenere un nuovo prestito, ma resta da vedere se lo Spezia è disposto a rimandare in prestito il calciatore senza monetizzare da una sua cessione. Bisogna anche considerare, però, che in caso di cessione a titolo definitivo c’è una percentuale abbastanza importante che lo Spezia dovrebbe riconoscere alla Fiorentina, club da cui ha acquistato il calciatore nel 2023.

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Anche il Milan si inserisce nella corsa a Dorgu: sarebbe il vice-Theo

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Lecce

IL MILAN GUARDA IN CASA LECCE, PUNTATO DORGU – A Milanello, come espressamente richiesto da RedBird, è il momento di continuare a tenere i conti a posto. Per farlo, bisogna ricorrere quasi obbligatoriamente a delle plusvalenze intelligenti e oculate. Ecco perché si vocifera che Patrick Dorgu sia finito nel mirino del Milan. É il profilo perfetto per quanto riguarda la filosofia di Moncada e Furlani: giocatore giovane, ma con alcune presenze tra i grandi, in rampa di lancio e con ottime potenzialità. Ed ovviamente il fattore che interessa maggiormente: il costo è contenuto e accessibile.

PATRICK DORGU, NUMERI E CARATTERISTICHE

Patrick Dorgu è un classe 2004, proveniente dal Nordsjaelland. Arrivato in Italia per circa 200mila euro, ora vale indicativamente 4/5 milioni. É l’ennesima genialata di quella vecchia volpe di Pantaleo Corvino, che con il suo fiuto per le grandi occasioni l’ha riconosciuta immediatamente e ha portato il calciatore a Lecce. Inizialmente impiegato in Primavera, durante questa stagione D’Aversa lo ha valutato durante il ritiro e gli ha concesso ben 21 presenze. Finora il ricordo che è rimasto più impresso di lui è lo spettacolare gol del 3-2 in un Lecce-Fiorentina, dove i salentini hanno clamorosamente ribaltato il risultato durante i minuti di recupero.

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