Generico
A volte ritornano
Pubblicato
5 anni fa:
Le squadre del campionato di Serie A quest’anno ci hanno regalato un mercato eclatante, fatto di colpi da novanta- un nome su tutti è quello di CR7- ma anche acquisti importanti tra le stesse squadre italiane (Higuain-Milan, Nainggolan e De Vrij all’Inter e tanti altri).
Era da anni che non si vedeva un mercato così scoppiettante ed una cosa è certa: la Serie A sta provando a tornare quella di un tempo, sperando che ci riesca.
Oltre agli acquisti più blasonati, che si sono presi le prime pagine dei quotidiani durante l’estate, ci sono stati anche dei ritorni importanti. Come se questi giocatori sentissero la mancanza dell’Italia, e non può che farci piacere. Vediamo così i giocatori che hanno fatto ritorno nel Bel Paese e che devono ancora esordire con la loro nuova maglia.
Simone Zaza – Torino
E’ stato uno dei nomi più importanti del mercato in entrata per quanto riguarda gli attaccanti: Simone Zaza torna in Italia dopo le due stagioni passate all’estero tra West Ham e Valencia.
In Spagna sembrava che avesse trovato la sua dimensione ideale, ma il richiamo italiano è stato troppo forte. Così Zaza riparte da Torino, ma dall’altra metà della città, quella granata. Con l’altra maglia, quella bianconera, per lui ci sono state più ombre che luci. Non è un caso che di lui di ricordi soprattutto un gol con cui decise la sfida scudetto Juventus-Napoli.
L’attaccante di Policoro è reduce da una stagione in cui ha messo a segno 19 reti e proverà a ritagliarsi un ruolo importante nell’attacco granata. All’inizio sarà l’arma in più dalla panchina di Mazzarri, un jolly da mettere a partita in corso per scombussolare i piani degli avversari.
Vedendo alcune interviste Simone Zaza fuori dal campo appare come un ragazzo tranquillissimo, che vive la sua vita privata lontano dai riflettori. In campo, però, è tutta un’altra musica: battaglie intraprese con chiunque, pressing asfissiante verso difensori e portieri, scivolate pericolose per tentare un recupero, Simone Zaza è tutto questo. E proverà ad esserlo anche nella sua nuova avventura con la maglia granata, sperando che arrivi finalmente una consacrazione definitiva.
Sime Vrsaljko – Inter
Riportare nel nostro campionato un vicecampione del mondo non era un’operazione semplice, in questo vanno fatti i complimenti all’Inter che ha piazzato un grandissimo colpo. Vrsaljko torna a fare fuoco e fiamme sulle fasce destre dei nostri campi e lo farà con i colori nerazzurri addosso.
Il terzino croato è migliorato tantissimo a Madrid con Simeone ed è attualmente uno dei laterali più importanti del panorama europeo.
Vrsaljko arrivò in Italia nel 2013 e fece molto bene alla sua prima stagione con la maglia del Genoa. Poi i due anni al Sassuolo, dove il croato si è confermato, diventando uno degli esterni più interessanti del nostro campionato.
L’Inter lo ha voluto fortemente, la cosa è stata reciproca e così Vrsaljko ha salutato Madrid e il Cholo Simeone, un suo grande estimatore che non si è mai nascosto nel dirlo.
Perisic e Brozovic sono stati decisivi nel convincerlo: “Sono stato in Italia 3 anni e sono sempre stato bene. Volevo tornarci, ho parlato molto con Brozovic e Perisic e mi hanno dato dei buoni consigli.” E così la colonia croata nerazzurra ha un nuovo cittadino in più, bentornato Sime.
Domenico Criscito – Genoa
Uno dei ritorni più importanti, soprattutto dal punto di vista emozionale, è quello del figliol prodigo Mimmo Criscito, vestirà ancora la maglia del suo amato grifone.
Criscito cresce calcisticamente nel Genoa e Gasperini è il primo a lanciarlo in serie B, facendolo esordire addirittura sedicenne. A Genova diventa un simbolo della tifoseria a cui promette fedeltà, sognando un giorno di indossare la fascia da capitano. Nel 2011, però, Spalletti lo vuole allo Zenit e decide di accettare l’offerta russa, anche per giocare la Champions League. Ma le porte dell’Italia per lui sono sempre state aperte e ogni stagione sembrava essere quella del tanto atteso ritorno.
In passato lo hanno cercato anche squadre che lottavano per il titolo, non solo il Genoa, ma non se ne è mai fatto niente. Forse aspettava il momento giusto, che è arrivato proprio durante l’ultima finestra di calciomercato estiva.
Mimmo Criscito è tornato a casa, a Genova, dove ha sempre ricevuto l’affetto dei tifosi. Un affetto mai mancato, persino quando venne indagato per presunte combine di alcune partite, per le quali perse anche la Nazionale; il caso venne poi archiviato. Criscito si è lasciato tutto alle spalle, tutto tranne il Genoa: ecco perché è ritornato, per una scelta di cuore, proprio come ha dichiarato. E per tornare ad indossare quella fascia di capitano che sognava fin dalle prime partite.
Gervinho – Parma
Nel mercato delle medio-piccole uno dei colpi che svetta è sicuramente quello che ha messo a segno il Parma, riportando in Italia Gervinho.
L’esterno ivoriano nella sua esperienza italiana, a Roma, non fece malissimo, ma i tifosi da lui si aspettavano sempre qualcosa in più. Allora dopo 3 stagioni in maglia giallorossa Gervinho lasciò la capitale per intraprendere l’avventura nel campionato cinese.
Dopo il triennio orientale Gervinho si è sentito ancora in grado di fare la differenza e ha deciso di accettare la chiamata del Parma. Il suo obiettivo sarà quello di aiutare la squadra per raggiungere la salvezza, un traguardo non semplice ma neanche proibitivo.
Di Gervinho si ricordano anche i tanti primi piani durante i match. Fotografie che dopo le partite facevano il giro dei social, come questa ad esempio:
Scherzi a parte, quello di Gervinho è un ritorno molto gradito, perché è un calciatore con tanta esperienza internazionale alle spalle e ad una squadra come il Parma non può che fare comodo.
Joaquín Correa – Lazio
L’arrivo di Correa alla Lazio è stato uno dei colpi di mercato con meno appeal mediatico, forse il più sottotono se confrontato anche alla cifra che Lotito ha speso per portarlo nella capitale (15 milioni di euro). Ma guai a sottovalutarlo, perché El Tucu Correa è un giocatore vero, nonché uno dei talenti più importanti del fútbol argentino.
In Serie A ha passato due stagioni alla Samp, che lo acquistò dall’Estudiantes nel 2014. La prima stagione per Joaquín non fu felicissima, una manciata di presenze e un gol pazzesco divorato contro l’Inter a porta vuota, difficile dimenticarselo. Dopo essersi ambientato, alla seconda stagione fece molto meglio siglando 3 gol, ma soprattutto diede prova di possedere delle qualità tecniche sopra la media.
A fine stagione arrivò il Siviglia con un assegno da 18 milioni di euro, impossibile da rimandare al mittente. Nelle due stagioni spagnole Correa è maturato molto e appare più pronto e sicuro dei propri mezzi. Sembra aver capito anche cosa significa il sacrificio, lui che era poco incline alla fase difensiva.
La Lazio lo ha acquistato per sostituire Felipe Anderson, e anche se nella formazione tipo di Simone Inzaghi non parte titolare, El Tucu si ritaglierà il suo spazio, statene certi.
GLI ALTRI
Altri ritorni da segnalare di giocatori che non hanno ancora esordito con la loro nuova maglia sono sicuramente quelli di Albin Ekdal e Salih Ucan.
Il primo conosce alla perfezione il nostro campionato, visto che ha militato nella Juventus, nel Cagliari, nel Bologna e nel Siena. Lo svedese ritorna in Italia dopo aver passato 3 stagioni in Germania all’Amburgo, che l’ultimo anno è retrocesso in Zweite Liga.
Ekdal è stato acquistato dalla Sampdoria e con Giampaolo potrà trovare diverso spazio nel centrocampo doriano. Pupillo dei fantallenatori, all’asta era quel classico centrocampista da prendere a 1 dalla titolarità sicura. Ma nell’ultimo anno a Cagliari ci fu una sua prestazione clamorosa: i sardi espugnarono San Siro e vinsero per 4 a 1 contro l’Inter con tripletta proprio dello svedese. Difficile dimenticarsela, una perla che rimarrà nella storia.
L’altro nome è quello di Salih Ucan, il bizzarro turco riccioluto che fa ritorno in Italia dopo la breve parentesi passata a Roma, sponda giallorossa. In due stagioni con la Roma Ucan ha raccolto solamente 10 presenze, così nel 2016 ha fatto ritorno in patria, nel Fenerbahce. In Turchia ha trovato un po’ più di spazio, ma senza esagerare e quindi l’ultima stagione l’ha passata in Svizzera, nel Sion, dove ha trovato diversa continuità (19 presenze, 2 gol e 4 assist).
Il suo ritorno in Italia è targato Empoli, la squadra di Andreazzoli punta molto sui giovani e Ucan potrebbe trovare diverso spazio. Il turco, a 24 anni, è atteso alla prima stagione di livello della sua carriera.
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Europa League
FLASH – Il LASK gela il Liverpool: 1-0 per gli austriaci

Pubblicato
12 ore fa:
Settembre 21, 2023
Clamoroso quanto sta accadendo in LASK-Liverpool, match valido per la prima giornata di Europa League. La squadra austriaca è infatti passata in vantaggio al 14′ grazie al gol di Flecker che, con un potentissimo destro, è riuscito a battere Kelleher. Gara subito in salita per i Reds di Jurgen Klopp.
Generico
La Germania ha chiuso l’accordo con Nagelsmann: manca un dettaglio!
Pubblicato
15 ore fa:
Settembre 21, 2023
La Germania è pronta a ripartire con un nuovo ciclo in panchina. L’esperienza fallimentare, vissuta con Flick, necessitava di una svolta. Questa cambiamento, già materializzatosi con l’esonero dell’ex tecnico del Bayern Monaco, verrà completato a breve con l’insediamento di Julian Nagelsmann. Stando a quanto propone Fabrizio Romano sul proprio profilo Twitter, l’accordo con il successore di Flick sulla panchina della nazionale teutonica è già stato raggiunto. Il giovane allenatore tedesco ha già detto sì alla proposta della Federcalcio tedesca, che ha trovato un accordo anche con il suo entourage. Ciò che manca, adesso, è la definizione dello staff tecnico, che accompagnerà Nagelsmann in questa nuova avventura.
Calcio Internazionale
Garcia vince di misura, troppo turnover per Inzaghi? Il resoconto di Real Sociedad-Inter e Braga-Napoli
Pubblicato
1 giorno fa:
Settembre 20, 2023
Seconda notte di Champions nella prima giornata di questa stagione. In campo altre due italiane: dopo i pareggi di Milan e Lazio contro Newcastle e Atletico Madrid, tocca a Inter e Napoli, impegnate entrambe in trasferta rispettivamente contro Real Sociedad e Braga. Importante partire subito con un risultato favorevole, per indirizzare il proprio girone sui binari giusti.
IL RESOCONTO DI REAL SOCIEDAD-INTER
Il match dei nerazzurri non parte proprio nel migliore dei modi. Dopo pochissimi istanti il Sociedad è già pericolosissimo con un clamoroso palo di Barrentxea, a Sommer battuto. E al 4′ gli sforzi della formazione di Alguacil vengono premiati con il gol di Mendez, su un’ingenuità colossale di Bastoni. L’Inter imposta dal basso con Sommer per il centrale italiano, che viene pressato e perde palla da ultimo uomo, rendendo facile facile il colpo del giocatore avversario. Nonostante il gol subito, ai nerazzurri manca la strigliata per recuperare il risultato. La Real Sociedad è padrona del campo nel primo tempo e va vicina al gol in più frangenti, con la difesa di Inzaghi in evidente difficoltà.
Nei secondi 45′ la solfa della partita non cambia: la squadra di Alguacil domina in lungo e in largo, con l’Inter incapace di farsi vedere in zona offensiva (Arnautovic uscirà dopo poco più di 50′, Lautaro è impalpabile). Quando la Sociedad arriva in area da calcio piazzato sono quasi sempre guai: su due corner registriamo un paratone di Sommer su Oyarzabal e una traversa di Merino di testa. Inter che ha anche rischiato di rimanere in dieci uomini, con l’espulsione di Barella poi tolta dopo consulto al VAR. Il centrocampista italiano, nel tentativo di divincolarsi da una trattenuta di Mendez, avrebbe colpito violentemente il giocatore avversario. Nulla di ciò è accaduto e giustamente Taylor ha tolto il cartellino rosso.
L’Inter è anche sfortunata, perchè il trend della partita, col passare dei minuti, inizia a cambiare: l’Inter alza il proprio baricentro ed è più pericolosa e al 79′ Thuram trova il gol del pareggio dopo un’azione rapida tutta rasoterra, ma c’è un fuorigioco millimetrico di Carlos Augusto, poi autore dell’assist per il francese. All’87’, però, ecco il colpo del campione: Lautaro fa 1-1 all’unica occasione del suo match. Tiro cross sporco di Frattesi che finisce sul secondo palo, dove il capitano nerazzurro è lucido a fiondarsi in scivolata e a metterla sotto la traversa. Sesto gol stagionale, e questo è pesantissimo: il risultato finale è 1-1 a San Sebastian.
IL RESOCONTO DI BRAGA-NAPOLI
Avvio non entusiasmante nemmeno per il Napoli, che dopo 13′ perde per un problema muscolare Rrahmani, ancora non in forma dopo i precedenti problemi di inizio stagione. Nonostante ciò, gli uomini di Garcia sono nettamente padroni del campo nel primo tempo e conducono la partita su ogni fronte, senza però trovare il gol. Osimhen è indemoniato: prima prende una traversa, poi si procura un rigore (annullato però dal VAR per, in realtà, fallo del nigeriano). Quando tutto sembra pronto per il duplice fischio arbitrale, ecco il gol di Di Lorenzo. Assist proprio di Osimhen per il sinistro al volo del capitano azzurro. Tocco della traversa e 0-1 Napoli dopo 45′.
Nella ripresa cambia leggermente il canovaccio della sfida, con i ritmi che si abbassano drasticamente. Il Napoli non ha nessun interesse a fare la partita in zona gol e, esclusi alcuni lampi di Osimhen e Kvaratskhelia, amministra il gioco lasciando poco spazio alle azioni del Braga. Sembrava tutto apparecchiato per una vittoria senza patemi del Napoli, ma ecco all’84 il gol del pari del Braga. Brutto errore di Ostigard in uscita con la palla e facile facile il cross di Zalazar per Bruma, che di testa fa 1-1. Ma il Napoli è una squadra che non molla mai, e all’89’ ecco il clamoroso autogol di Niakatè: fondamentale Zielinski che, dalla zona sinistra dell’area, crossa a mezza altezza in mezzo, dove il difensore francese prova a spazzare in maniera decisamente goffa, finendo per mettere la palla nella sua porta. Con un autogol incredibile il Napoli vince una partita che si è resa più ostica del previsto, iniziando il girone al meglio.
Champions League
Milan-Newcastle 0-0, le pagelle del match: Leao sprecone, Tonali sempre intelligentissimo

Pubblicato
2 giorni fa:
Settembre 19, 2023
Prima partita in Champions League per il Milan di Stefano Pioli che affrontava il Newcastle dell’ex Tonali nella gara di apertura del girone F. I rossoneri, però, non vanno oltre il pareggio in casa: tantissime occasioni non concretizzate, soprattutto nel primo tempo. Grossa occasione sprecata da Rafa Leao, che tenta un tacco anziché concludere a rete un’ottima giocata individuale. Adesso il Milan dovrà fare punti contro PSG e Dortmund per passare questo girone; Pioli, però, ha viston segnali di ripresa incoraggianti dopo la sconfitta nel derby che fanno ben sperare per i prossimi impegni.
Numero Diez era presente in tribuna stampa e vi fornisce le pagelle del match.
LE PAGELLE DEL MILAN
Maignan 6: mai realmente impegnato dall’attacco del Newcastle, leggermente più impreciso del solito con i piedi. Costretto al cambio per un infortunio: brutta perdita per i rossoneri. (Dal 80′ Sportiello 6.5: compie una parata decisiva a partita praticamente finita che vale il voto in pagella)
Calabria 6: gioca solo 45′, ma di buon livello. Fatica a contenere sempre Gordon per via della sua agilità palla al piede, ma è attento in fase di impostazione: buona gara. (Dal 45′ Florenzi 6.5: ingresso ottimo per l’ex Roma che mette dinamismo e serve un cross perfetto a Leao, che va vicino alla rete)
Thiaw 6: buona partita del tedesco che non soffre le offensive della squadra inglese, decisamente meglio rispetto al derby.
Tomori 7: prova di livello assoluto del centrale inglese che contiene bene Isak, senza lasciargli spazio. Servirà sempre questo Tomori al Milan per garantire stabilità difensiva.
Theo Hernandez 6: non riesce ad essere concreto nonostante le molte sortite offensive. In fase difensiva non soffre praticamente nulla.
Krunic 6.5: conferma il buonissimo inizio di stagione e compie un’altra prova importante in regia, dimostrando sempre più centralità negli schemi della squadra rossonera.
Loftus-Cheek 6.5: uno dei migliori tra i rossoneri, soprattutto nel primo tempo per via degli inserimenti sempre precisi che mettono in difficoltà la difesa inglese. Costretto al cambio per infortunio. (Dal 70′ Musah 6: entra con il piglio giusto, offrendo buoni spunti in fase offensiva anche se non riesce ad essere determinante)
Pobega 6: tanta sostanza per il centrocampista italiano, anche se non è sempre pulito negli appoggi. Nel primo tempo compie un ottimo tiro da fuori e va vicino alla rete con un rasoterra, salvato sulla linea. (Dal 61′ Reijnders 6: buon ingresso dell’olandese che va vicino al gol con una bellissima azione personale, anche se non è incisivo al momento della conclusione)
Chukwueze 5.5: dà sempre la sensazione di potersi accendere dal nulla, ma manca ancora di concretezza. Va vicino al gol nel primo tempo, prova tanti dribbling – manca la precisione negli ultimi metri. (Dal 61′ Pulisic 5: con la sua qualità deve giocare con più precisione tecnica e personalità. non entra mai in partita)
Giroud 5.5: gara non sufficiente per il francese. Sbaglia un gol nel primo tempo, in un’altra occasione viene fermato Pope: nel secondo tempo pecca di lucidità e commette qualche errore di troppo prendendo anche un’ammonizione evitabile.
Leao 5.5: quell’errore nel primo tempo pesa enormemente nella valutazione finale, soprattutto in un momento così delicato. Sempre una spina nel fianco della difesa, cerca spesso la giocata decisiva, ma deve incidere di più.
Pioli 6: l’aveva preparata bene il tecnico rossonero, con Pobega a centrocampo per contrastare la fisicità del Newcastle e Chukwueze a mantenere alta la squadra. Al Milan è mancata la lucidità giusta in zona offensiva per vincere la partita, ma questo match conferma che la brutta prestazione al derby è stata (per ora) solo una parentesi da dimenticare.
LE PAGELLE DEL NEWCASTLE
Pope 6.5: compie parecchie parate nel corso del primo tempo che tengono a galla i Magpies. C’è la sua firma su questo pareggio.
Trippier 6: fonte di gioco laterale dei Magpies che passano spesso dai suoi piedi molto educati, non soffre particolarmente l’asse Theo-Leao.
Schar 5.5: qualche sbavatura di troppo per lo svizzero, che compie una gara ordinata comunque – ammonizione ingenua.
Botman 6: buona gara dell’olandese ex obiettivo di mercato proprio dei rossoneri. Contiene bene Giroud e non soffre nelle palle aeree.
Burn 5.5: non spinge praticamente mai, rimane basso per contenere le spinte offensive di Chukwueze. Tanti errori tecnici in uscita dalla difesa.
Guimaraes 6.5: il migliore tra le fila degli inglesi, vera fonte di gioco offensiva. Lo cercano sempre i compagni e il brasiliano perde pochi palloni: giocatore di caratura importante, fortemente stimato da Howe.
Longstaff 5.5: regge fisicamente il duello con Pobega, ma sbaglia alcune scelte in impostazione che potevano trasformarsi in gol avversari. Il meno incisivo del centrocampo bianconero.
Tonali 6: giorno dalle forti emozioni per il centrocampista azzurro. Compie una partita sufficiente, anche se nel secondo tempo sbaglia qualche pallone di troppo – mette in mostra comunque tanta fisicità e intelligenza tattica. (Dal 70′ Anderson 6: va vicino alla rete con una conclusione forte a partita quasi finita, ma Sportiello compie una parata importante)
Murphy 5: tra i peggiori nelle fila del Newcastle, spesso assente dalla manovra e impreciso tecnicamente. Non riesce ad incidere nel match. (Dal 63′ Almiron 6: dà verve alla manovra offensiva del Newcastle, ma non incide quanto dovrebbe)
Isak 5.5: gara di sacrificio per lo svedese che cala nel corso del match, non riuscendo a reggere il duello con Tomori. Esce dal match quando viene spostato sulla fascia. (Dal 90′ Barnes SV)
Gordon 6: spina nel fianco nel primo tempo per Calabria che lo soffre. Si spegne nel secondo tempo, sbagliando appoggi semplici e scelte elementari, anche se rimane una prova sufficiente. (Dal 63′ Wilson 5.5: ingresso incolore dell’inglese che perde parecchi contrasti sulle palle aeree e non aiuta la squadra in uscita)
Howe 5.5: ci si aspettava di più dalla squadra inglese che delude un po’ le aspettative, non riuscendo quasi mai a rendersi pericoloso in attacco. Serviranno partite molto più decisive per pensare di passare questo girone di ferro.
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