Per la prima volta in questa stagione Roma e Napoli stanno attraversando un periodo di difficoltà, che coincide con un momento non troppo felice per Edin Dzeko e Dries Mertens. Non è chiara la relazione di causa-effetto tra le due condizioni ma è certo che il capocannoniere e il vice dello scorso campionato hanno abbassato la loro media gol. Con qualche ripercussione sulle rispettive squadre.
IL CONTESTO
Inter, Napoli, Juventus, Roma e Lazio. Cinque squadre e uno spazio che comincia a diventare sempre più piccolo. Troppo stretto, non per tutte. Questo contesto si è rafforzato maggiormente in questa sedicesima giornata di campionato, con il pareggio che ha coinvolto Roma, Inter, Juventus e Napoli. Dopo lo 0-0 tra Juventus e Inter, le altre dovevano solo vincere. Doveva essere la giornata giusta per lanciare un segnale e smuovere la classifica. È successo tutto, tranne questo. Napoli e Roma hanno sprecato una partita e una grande occasione. Una di quelle che a fine campionato, quando ci si guarda indietro, fanno la differenza. Soprattutto nel caso della Roma che aveva davanti una squadra con la quale portare a casa i tre punti.
Allo Juventus Stadium i bianconeri si bloccano davanti all’Inter di Spalletti e non trovano così il gol che c’era sempre stato nelle ultime 44 gare di campionato. Il Napoli invece si ferma davanti al pressing e all’organizzazione di una Fiorentina in crescita. Così ha dovuto mettere da parte l’idea di sorpassare di nuovo Spalletti e ha chiuso la sua seconda partita di fila senza realizzare neppure un gol. Un dato questo mai registrato in precedenza (da quando in panchina c’è Sarri), infastidito dal sospetto che suoi uomini stiano attraversando un periodo poco brillante sotto il profilo atletico. Ma forse anche prevedibile dati i numeri pazzeschi registrati ad inizio campionato.
RIMANDATA

Bocciata no. Rimandata sì.
Secondo il direttore sportivo Monchi la partita di ieri contro il Chievo doveva essere “la prova del nove”. Per i giallorossi, dopo la vittoria del girone di Champions, il Chievo doveva servire come vera e propria prova di forza. Ma stavolta i conti non tornano. I padroni di casa non fanno sconti a nessuno e così, dopo aver fermato il Napoli sullo 0-0, impone lo stesso risultato anche alla Roma. Per la quarta volta in questa stagione conclude senza segnare. Una partita combattuta soprattutto nel secondo tempo, quando la squadra di Di Francesco ha provato in tutti i modi a cercare la rete del vantaggio. I giallorossi, però, possono rimpiangere le occasioni sprecate ed il fatto di aver incontrato un Sorrentino (mai visto prima) che ha compiuto almeno quattro parate straordinarie. Se a questo uniamo il fatto che la Roma ha battuto 13 angoli, ha mandato ben 12 volte in fuorigioco gli avversari e ha avuto un possesso palla di quasi il 67% si capisce che il problema è un altro. Ed è il gol. Di Francesco dall’inizio lascia fuori Florenzi e Perotti, De Rossi squalificato, Manolas e Dzeko per dare spazio a Bruno Peres, Gerson, Gonalons, Juan Jesus e l’attesissimo Schick, all’esordio da titolare. Nel primo tempo, però, i meccanismi non sembrano ingranare perfettamente perché Schick non partecipa alla manovra come Dzeko e sulla fascia destra Gerson accelera meno di quanto dovrebbe.
Un’occasione sprecata e nessun gol realizzato con un Dzeko entrato a partita in corso e ancora in astinenza da gol. E sembra che la dura legge del bomber abbia colpito ancora: astinenza uguale crisi.
BOCCIATA

Bocciato, per quello che tutti si aspettavano.
Il Napoli non si ancora è ritrovato. L’occasione di tornare in cima alla classifica ed effettuare il contro sorpasso nei confronti dell’Inter si è infranta contro un’altra prestazione sottotono da parte della squadra di Sarri. Era la macchina offensiva perfetta e ora qualcosa si è inceppato. I dati parlano chiaro, il Napoli è in un momento no: un gol nelle ultime tre partite di campionato, quello realizzato da Jorginho ad Udine. Juventus e la Fiorentina sono riuscite a sgretolare le certezze di un Napoli che sembrava imbattibile. Sarri sta sicuramente pagando un prezzo carissimo per la flessione di Callejon e Mertens. La crisi del belga è ormai chiara e evidente: ha segnato l’ultima volta in campionato col Sassuolo lo scorso 29 ottobre e poi si è smarrito. Con la Fiorentina in realtà c’è stata l’occasione di cancellare le difficoltà, ma non è andata a buon fine. E così il problema dei gol si allarga, a macchia d’olio. Al quadro si aggiunge anche l’infortunio di Lorenzo Insigne, vittima della pubalgia e che ora rischia di saltare la trasferta di sabato col Torino. Un emergenza continua.
Potrebbe essere anche solo un caso, ma è un dato di fatto che il digiuno di Mertens sia coinciso proprio con un calo del suo Napoli. E così è successo anche alla Roma con Dzeko. È una combinazione dei fattori, non uno solo di essi, ad aver determinato la recente “crisi” delle due.
Causa-effetto? Forse è troppo. Forse no…