Tra i tanti svincolati di lusso al termine di giugno ci sarà anche Edinson Cavani. Con nota ufficiale, infatti, il Manchester United ha comunicato che l’uruguaiano non rinnoverà e, dunque, dovrà trovarsi una nuova sistemazione. Finisce così l’avventura di Cavani ai Red Devils e, probabilmente, in Premier League. Tra le nuove destinazioni potrebbe esserci anche un ritorno in Campania, terra in cui il Matador ha scritto pagine di storia.
GLI INIZI A MONTEVIDEO
Figlio d’arte, con il padre che aveva militato nella prima serie uruguaiana, i primissimi passi di Edinson Cavani sono nelle giovanili della squadra della sua città, il Salto. A soli tredici anni arriva già la chiamata di una grande del calcio celeste: il Danubio. Nelle giovanili della franja Edi cresce e segna a discapito del suo fisico esile che gli il soprannome di Botija. L’esordio in prima squadra arriva a 19 anni ma la sua è un’apparizione lampo. Con il Danubio fa in tempo ad iniziare l’Apertura del 2006 che a gennaio ha già le valigie in mano per cambiare continente. In mezzo, un Torneo di Viareggio dove Cavani si mette in mostra e attira l’interesse di una squadra europea.
LO SBARCO IN SICILIA
Nel gennaio 2007, infatti, Edinson sbarca in Europa e approda al Palermo grazie ad una grande intuizione del direttore sportivo rosanero, Rino Foschi. L’esordio di Cavani con la maglia del Palermo è indimenticabile. Dopo un colpo di testa la palla vola via verso il vertice destro dell’area di rigore della Fiorentina, Cavani impatta al volo la sfera, disegna una parabola imprendibile per Frey e si presenta così al suo nuovo pubblico.
Al grande inizio, però, non segue un’imposizione di Edinson e la stagione 2007-08 la vive da comprimario riuscendo ad incidere poco sotto porta. Il suo fisico slanciato, la propensione alla corsa e ai ripieghi spingono i suoi allenatori a schierarlo più da esterno o, al massimo, seconda punta. Spesso scende in campo da subentrato perchè in rosanero ha davanti due big come Amauri e Miccoli. Palermo era una piazza fervente, e proprio qui Edinson esordisce in Coppa UEFA. In Sicilia il suo percorso di crescita non si arresta. Nel 2008, infatti, riesce ad esordire in Nazionale e anche questa volta marcando una rete. Migliora anche la sua media realizzata arrivando in doppia cifra nelle successive stagioni, ma dopo tre anni e mezzo è tempo di lasciare il Palermo.
L’ARRIVO A NAPOLI E LA CONSACRAZIONE
Nel luglio 2010 alla porta rosanero bussano De Laurentiis e Bigon che vogliono portarlo al Napoli e farne il terminale offensivo per la squadra di Walter Mazzarri. Per poco meno di 20 milioni Cavani arriva in un Napoli molto ambizioso.
La prima stagione in azzurro è strepitosa. Edinson non è decisamente più Botija, è diventato un vero Matador. Segna a raffica e in ogni modo, trascina il Napoli sia in campionato che in Europa League. I partenopei a lungo tempo sono stati con il fiato sul collo al Milan di Massimiliano Allegri che diventa campione d’Italia. I numeri dicono 33 gol in stagione, di cui 26 in campionato e al primo anno batte un record che resisteva dal 1933, quello di Antonio Vojak come maggior numero di reti realizzate da un calciatore del Napoli in un singolo campionato. Gli azzurri, dopo una lieve flessione nel finale, chiudono al terzo posto e conquistano l’accesso in Champions League a ventuno anni dall’ultima volta.
È il ritorno del Napoli nel grande calcio, la migliore annata del dopo Maradona con i tre tenori in copertina: Lavezzi, Cavani e Hamsik. Edinson chiude la l’annata con il trionfo in Copa America, vinta in casa dei rivali argentini.
La stagione successiva i partenopei soffrono il triplo impegno e in campionato manca quella costanza che possa permettere di ripetere l’annata precedente. Chiudono con un quinto posto che li relega in Europa League e ridimensiona le mire dell’ambiente. In Champions le cose vanno decisamente meglio dove, dopo aver superato un girone di ferro contro Bayern Monaco, Manchester City e Villarreal, si arrendono agli inglesi del Chelsea nei supplementari di Stamford Bridge contro quelli che saranno i futuri campioni d’Europa. Addirittura meglio in Coppa Italia dove trascinati proprio dal Matador, che segna 5 gol in 5 partite con la firma anche nella finale contro la Juventus.
La terza e ultima stagione di Cavani al Napoli si apre con la sconfitta in Supercoppa Italiana proprio contro i bianconeri e si chiude con un secondo posto, lontano dalla squadra di Conte, che portano i campani di nuovo in Champions ma mai competitivi per il titolo. A trascinare gli azzurri c’è ancora Edinson: il Pocho ha lasciato in estate per andare al PSG, ma lui non ne risente. Dopo 25 anni, dopo Diego Armando Maradona un altro calciatore del Napoli vince il titolo di capocannoniere ed è Edinson Cavani con 29 reti.
PARIGI – I PRIMI TITOLI E ANCORA GOL
Nel luglio 2013 il Napoli, dopo Lavezzi, cede nuovamente alla corte del PSG e con un accordo di circa 65 milioni di euro si separa dal Matador. A Parigi, Edi ci mette poco ad imporsi. La squadra è costruita per vincere in Francia, e magari anche fuori, con Ibra, Pastore, Thiago Silva, Maxwell solo per citarne alcuni. Al primo anno vince subito il campionato e la Supercoppa di Francia, il tutto condito da 25 gol stagionali. In sette anni l’uruguaiano vince sei Ligue 1 e cinque Coppe di Francia e Cavani segna a raffica. Nel 2016-17 il Matador realizza la bellezza di 49 reti in 50 presenze, ma qualcosa si rompe.
Al PSG è arrivato Neymar che si è preso la copertina e ha messo in ombra Edinson. Lo si vede in un match casalingo contro il Lione. L’arbitro concede un penalty ai parigini, Cavani prende il pallone per calciarlo ma Neymar non è dello stesso avviso e gli si avvicina. Ne nasce un breve battibecco con l’uruguaiano che calcia e sbaglia. Lentamente il brasiliano rovescia le gerarchie e diventa il primo rigorista dei parigini. Cavani perde centralità nel progetto e decide di lasciare il club a parametro zero nel 2020, lasciando da miglior marcatore assoluto nella storia del PSG.
ALTI E BASSI ALLO UNITED E ADESSO UNA NUOVA AVVENTURA
Nell’ottobre del 2020 Edinson vola in Premier League direzione Manchester United. Il suo primo anno ai red devils è in crescendo. In campionato lo United chiude al secondo posto dietro i cugini del Manchester City. In Europa, dopo l’eliminazione ai gironi di Champions League e la retrocessione in Europa League, la squadra allenata da Solskjaer elimina la Roma in semifinale e accede alla finalissima di EL contro il Villarreal. Propio Cavani segna il gol dell’1-1 nella finale di Danzica che sorride, però, al submarino amarillo dopo una lunghissima serie di rigori con l’unico errore, decisivo, di De Gea. Nella stagione 2021-22 Edinson viene scippato del suo numero 7. A Old Trafford è arrivata, o meglio tornata, una leggenda: Cristiano Ronaldo. Il ritorno di CR7 e i problemi fisici dell’uruguaiano lo relegano a comprimario e al termine della stagione le parti decidono di non continuare insieme.
Edinson, quindi, è libero di accasarsi altrove da parametro zero e le voci su un suo ritorno in Italia, per la precisione in Campania, si susseguono sempre più. Si è parlato di un ritorno al Napoli, ma De Laurentiis ha smentito un’eventuale trattativa. Il presidente Iervolino, patron della Salernitana, ha fatto apprezzamenti pubblici sul Matador per portarlo in granata e raggiungere un altro grande fuoriclasse come Ribery. Dalla Spagna, invece, pare che Atletico Madrid, Siviglia e Villarreal vogliano provare a portare il Matador in Liga. Il futuro è ancora un rebus ma Cavani risolverà, a suon di gol.